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da Tarek » venerdì 20 luglio 2012, 14:14
Porto degli spunti da una letture di un Ebook :Viaggio Nella Grande Crisi (Da Lehman Brothers al Governo Monti) (Italian Edition) by Stefano Lepri, Gianni Riotta, Mario Calabresi, Marco Alfieri, Francesco Guerrera, Gianluca Paolucci, Tonia Mastrobuoni, Mario Deaglio(finalmente ho capito come scaricare e copiaincollare)
A cominciare da mutui erogati a cani e porci :...piccolo prestito e compra una casa sulla carta versando solo l'acconto, poi, prima ancora che sia finita la rivende e incassa l'aumento di valore creato grazie alla corsa verso l'alto dei prezzi. Ma l'ingordigia non ha limiti. E allora perché non comprare due, tre, quattro appartamenti per aumentare i guadagni? Come in un casino, in cui perè sono tutti convinti di vincere. E qui entra in gioco l'ignoranza vittima della furbizia: moltissimi acquirenti firmano contratti di cui hanno chiaro solo il valore delle prime rate, non sanno e non gli viene spiegato che per...
Le famiglie cominciano a far bancarotta, non sono più in grado di pagare la rata e cominciano i foreclosure, i pignoramenti. Si moltiplicano le villette vuote con il cartello che annuncia la vendita o la messa all'asta piazzato nel giardinetto di fronte all'ingresso. È la fine del sogno.
Nei mesi successivi, AIG fu tenuta in vita con 180 miliardi di dollari dei contribuenti americani, mentre alti pilastri del sistema finanziario quali Goldman, Morgan Stanley e Citigroup dovettero essere salvate dal governo USA con l'iniezione di altre centinaia di miliardi. Come mi ha detto un banchiere che era alla Fed durante l'esecuzione di Lehman, è siamo tutti figli di quel weekend. Il dibattito sula decisione di abbandonare al suo destino una societá come la Lehman, che era parte della storia di Wall Street , non si é ancora concluso
La morte di Lehman, la fusione da 50 miliardi di dollari tra la Merrill e la Bank of America, e la nazionalizzazione di AIG- tutte decise, nota bene, nello spazio di un weekend - provocarono uno tsunami di svendite nei mercati finanziari. A differenza di altri crolli - in cui gli investitori vendono certi beni e ne comprano altri- nel dopo-Lehman le vendite furono sincronizzate: gli investitori si fidavano solo del denaro contante. Azioni, obbligazioni e monete franarono tutte insieme.
Per giorni l'economia mondiale si fermò. "Le navi- container sono ferme (Honk Kong)..." Le banche smisero di prestare i soldi ad aziende e individui...il mondo sprofondò in una recessione di cui ancora stiamo pagando le conseguenze
Far andare in bancarotta Lehman fu un errore clamoroso che portò a miliardi di perdite nell’economia mondiale. Gli autori di quel capitolo della storia della finanza – il ministro del Tesoro Hank Paulson, il capo della Fed Ben Bernanke e il suo luogotenente a New York Tim Geithner hanno ribattuto che non avevano altra scelta. Senza i soldi e la volontà politica per salvare Lehman – e senza un compratore con il coraggio di pagare per le perdite enormi della banca d’affari- la bancarotta era l'unica soluzione
No, nessuno aveva previsto che la crisi scoppiata nella finanza mondiale, innescata soprattutto dalle banche degli Stati Uniti, tra il 2010 e il 2011 si sarebbe concentrata sull'unione monetaria europea. L'Europa continentale non è in alcun modo la causa né l'origine dell'instabilità finanziaria che continua a scuotere il mondo. La recessione del 2009 l'ha colpita all'incirca quanto il Nord America;
Il prolungarsi della crisi ci ha fatto capire che il ruolo nel mondo di quelli che finora abbiamo chiamato Paesi avanzati si ridurrà in fretta. Ma ricordiamoci che a vivere al di sopra dei propri mezzi, prendendo a prestito dal resto del mondo, erano prima della crisi e restano ancora gli Stati Uniti. L'area dell'euro, nel suo insieme, non consuma più di quello che produce. I suoi squilibri sono tutti interni. Schematizzando, erano soprattutto capitali tedeschi a finanziare l'ascesa della "tigre celtica" (con un centinaio di miliardi a rischio) e il boom immobiliare in Spagna; gli irresponsabili politici greci hanno trovato credito nel resto dell'Unione. Anche sotto l'aspetto della finanza pubblica l'area nel suo insieme -¨ in condizioni assai migliori degli Usa: a fine 2011 4,5% di deficit pubblico rispetto al prodotto lordo, contro circa il 10% americano. Se la forza destabilizzante della finanza si è rovesciata per intero sull'area dell'euro, solo perché la sua costruzione si è rivelata fragile. Lo è diventata ancora di più perchè ogni Stato membro ha cercato di fare i propri comodi..
Di chi è la colpa se siamo arrivati a questo punto? Nell'interpretazione alla tedesca, la colpa è degli Stati «periferici», ossia i meridionali più l'Irlanda, che hanno violato le regole accrescendo la spesa pubblica e lavorando con troppo poco impegno. E nei fatti era noto che le regole sui bilanci pubblici potevano essere facilmente violate senza che il governo responsabile fosse punito; la BCE lo faceva presente di continuo. La Grecia ha sempre truccato i bilanci: non avrebbe dovuto essere ammessa nell'unione monetaria nel 2002 e non ne ha mai rispettato le regole dopo. Sulle ultime e più gravi falsificazioni ateniesi gli uffici europei avevano già dubbi nel 2003-2004, come ha più volte detto Mario Monti, allora commissario europeo; ma erano stati messi a tacere. Peraltro, a violare pubblicamente le regole sui bilanci, ovvero il Patto di stabilità, erano state per prime Germania e Francia nel 2002; ottennero di non essere punite grazie anche alla presidenza di turno italiana, tenuta da Giulio Tremonti. Con questa complicità Tremonti si era illuso - lo rivelò lui stesso- di dare via libera a una violazione anche da parte dell'Italia. Per tutto il periodo dell'euforia finanziaria pre-2007, quasi tutti i Governi si sono comportati come se le regole dei Patto fossero rottame del passato, "stupide" nelle parole dell'allora Presidentew della Commissione europea Romano Prodi. Ma l'Irlanda e la Spagna avevano bilanci pubblici a posto. A dare segnali di pericolo erano i conti con l'estero, che la normativa europea non considerava. Qui l'interpretazione alla tedesca proprio non regge. Quegli squilibri sono stati invece provocati dal settore privato: il credito troppo facile della fase precedente alla crisi ha creato illusioni ingiustificate di ricchezza. L'euforia finanziaria di quel periodo, tassi d'interesse bassi e sottovalutazione del rischio , ha fatto sì che tra un Paese e l'altro si muovessero flussi di denaro enormi, troppo grandi per le banche ancora perlopiù a base nazionale e sorvegliate da autorità di controllo nazionale, e quel che é peggio capaci di produrre effetti di portata tale da mettere a dura prova i margini di intervento dei governi.
Vedremo se davvero anche la Germania, finora il Paese più riluttante, saprà cedere una parte di sovranità politica. In cambio, si potrebbe offrirle una modifica dello statuto della BCE, il cui meccanismo decisionale in parte mette su un piede di parità la Germania e Malta, rapporto di popolazione circa 200 a 1, di peso economico oltre 400 a 1. O si andrà avanti con soluzioni come queste, o si ricadrà indietro....
Ci sono molti modi per effettuarla, dalla riduzione degli interessi alla non restituzione del capitale, il che porterebbe alla trasformazione di alcune categorie di titoli del debito pubblico in perpetual bonds, ossia titoli che non verranno mai più restituiti e si trasformeranno, quindi, in rendite perpetue.