Oltre al danno la beffa

Riservato ai sieronegativi che pensano di essere stati a rischio di contagio (NON rispondono medici, ma utenti volontari).
Emma B
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Oltre al danno la beffa

Messaggio da Emma B » lunedì 14 maggio 2012, 13:52

Ciao ragazzi, forse qualcuno di voi si ricorda di me. Sono sparita per un po' ma eccomi tornata all'ovile, anche se avrei preferito farlo per rispondere solo ad alcune richieste e non per sottoporvi una nuova questione.
Tralasciando le questioni sentimentali (che sono quasi le più dolorose) legate a questa storia, vi sottopongo due quesiti, di cui uno riguarda me e l'altro un uomo che -per restare nel tema del mio nick :) - chiamerò Léon.
Léon ha avuto molte donne e da pochissimo tempo ho scoperto che con una di queste, una ragazza conosciuta per forse due settimane, ha avuto almeno due rapporti non protetti praticando il "salto della quaglia", inaffidabile da ogni punto di vista. Come se non bastasse, al dubbio "forse ho fatto una stupidaggine" si è tranquillizzato alla risposta della fanciulla ("Non preoccuparti, sono sana"). Domani Léon farà il test, dopo almeno 5 mesi da quel rapporto (se non già 6).
Come da copione Emma e Léon hanno avuto una relazione, con rapporti sempre protetti e nessun incidente di percorso (condom sempre intatti) ma sesso orale non protetto e baci profondi in cui in un paio di occasioni Léon sanguinava. Ho sempre saputo che con i baci non c'è rischio di contagio ma effettivamente non so come comportarmi con la presenza di sangue in queste occasioni perché non saprei neanche dire se io avevo ferite o meno (la bocca è un luogo a noi così sconosciuto a volte! :roll: ).
La questione è: domani penso di fare anche io il test (sperando che al CTO lo facciano ancora e che possano darmi il referto separato dalle altre analisi che devo fare) ma tra gli episodi tra me e lui non è passato un tempo sufficiente per avere piena attendibilità, quindi mi chiedo se per me è utile farlo o tanto vale aspettare il risultato del suo test (che già mi calmerebbe) e farlo una volta passati almeno 3 mesi. Il dubbio riguardo lui è simile, ovvero: meglio fare il test dopo tutti questi mesi da quel rapporto per archiviare quella faccenda e poi ripeterlo trascorsi almeno 3 mesi dall'ultimo avuto (con un'altra donna) o anche per lui tanto vale aspettare ancora?
Tralasciando come premesso il dolore che mi causa pensare che una persona che tanto sostiene di amarmi mi abbia esposto a un rischio, mi chiedevo quanto può essere alto il rischio. Mi rendo conto che è inutile farsi di questi problemi e basta fare il test, ma sono nella fase in cui inizio a pensare e farmi venire mille dubbi (e qui si ritorna alla questione sentimentale che si intreccia molto strettamente alla questione più pratica della salute)...beh è la solita storia, in queste situazioni si cerca sempre una parola di conforto.
Ammetto che la mia è più per la situazione in generale che per il rischio specifico, perché oltre al test so di non poter fare altro. Ecco, se poteste darmi un consiglio giusto se è utile fare il test domani o se a questo punto tanto vale aspettare :)



skydrake
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Re: Oltre al danno la beffa

Messaggio da skydrake » lunedì 14 maggio 2012, 14:56

Autocertificazione del soggetto infettante:
Frasi come "Non preoccuparti, sono sana" e varianti l'ho sentita infinite volte. Questo forum è pieno di sieropositivi infettati con quest'assicurazione ancora nelle orecchie.

Saliva:
La probabilità di contagio tramite questo "vettore" è difficile da stimare (sebbene molto, molto, molto bassa). Da una parte contiene degli enzimi con effetto disinfettante e sopratutto ha un pH SOLITAMENTE troppo basso per permettere al virus di risiedere in essa in in forma attiva e in grado di replicarsi. Se si va infatti a controllare la presenza nella saliva del virus in un sieropositivo, è possibile infatti trovare traccia delle sue proteine e persino del suo RNA. Ma di solito (o meglio, quasi sempre) è già inattivo.
Scrivo di solito perchè la saliva tende a variare il suo pH. In particolare dopo pranzo il pH aumenta e quindi il periodo finestra (secondi? minuti? decine di minuti? non è semplice costruire una statistica al riguardo) in cui puo' sopravvivere in essa aumenta. In alcune persone poi il pH è sempre costantemente alto (i dentisti possono capirlo dal tipo di placca e tipo di tartaro). Poichè il rischio di perdita sangue da gengive è sempre presente, in teoria il virus potrebbe avere il tempo sufficiente di finire ancora attivo ad esempio nel cavo orale di un'altra persona. Ovviamente, avere il virus in bocca non significa rimanere infetti in quanto questi deve trovare poi un varco al flusso ematico del nuovo ospite. Ha poco tempo per riuscire a trovare una gengivite, una piorrea sanguinante, una ferita o un altro tipo di varco.

Periodo finestra del test ELISA:
Su internet si leggono da 15 giorni (dalle case farmaceutiche che propongono gli ultimissimi test, ancora non approvati nemmeno dalla F&D Administration, i cosiddetti 5° generazione 2° specie), a 6 mesi (i siti che riportano ancora i tempi dei test di 4° generazione, quello non ricombinante senza p24, che peraltro nessuna struttura pubblica adotta più). Su questo sito di solito si consiglia di aspettare 30 giorni dall'episodio a rischio. Non fornisce la sicurezza assoluta, ma i casi in cui non è in grado di rivelare sono abbastanza rari (es. persone con immunodeficienze già in atto così gravi da ritardare la risposta immunitaria, oppure ceppi virali rari in Italia). Se volete aspettare per avere la sicurezza assoluta, allora occorre attendere fino al 90° giorno. I test abitualmente effettuati nelle strutture pubbliche solitamente non sono in grado di rilevare alcunchè fino al 10°-12° giorno. Dal 10°-12° al 15° giorno l'eventuale materiale virale presente nel sangue è ancora abbastanza poco per essere rilevato nella maggioranza dei casi. E' dal 15° al 30° giorno che le probabilità di rilevazione si impennano fino ad arrivare grosso modo al 90%-95%. Se lo fate prima del 30° giorno quindi non vi toglierete assolutamente il dubbio.
Si sconsiglia di effettuare test differenti dal comunissimo (ed economicissimo) test ELISA. Esistono infatti alcuni test PCR con tecniche di moltiplicazione del materiale genetico virale che offrono tempi finestra brevissimi (anche 3 giorni) al prezzo del rischio di "falsi positivi". Cioè a volte dicono che c'è il virus anche quando non e vero. Se volete vi linko qualche discussione di persone con una falsa diagnosi di sieropositività non confermata, non confermata da ulteriori esami da fare alcune settimane dopo. E' un'attesa che uccide.



Emma B
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Re: Oltre al danno la beffa

Messaggio da Emma B » lunedì 14 maggio 2012, 15:12

Ciao Skydrake, grazie per la risposta.
Io ho riso amaramente quando mi ha detto di essersi tranquillizzato dopo la risposta di una perfetta estranea.
Lui domani farà sicuramente il test, con i tempi ci stiamo ampiamente per sapere con certezza se quel rapporto è stato "fatale" o meno. L'unica incognita sarebbe l'ultimo rapporto avuto in generale, dal quale sono passati quasi (circa, più o meno) due mesi stando ai suoi calcoli. Lui sostiene che quel rapporto, sesso orale escluso, sia stato protetto, ma a questo punto come fidarsi?
Il suo test negativo sarà comunque una garanzia per me, poi spero che lui lo ripeta passati i 3 mesi dall'ultimo. Io immagino che deciderò direttamente domani se farlo o meno, da una parte vorrei farlo comunque perché mi sentirei più calma ma dall'altra non vorrei neanche eccedere e far sprecare risorse preziose per un test che potrei fare tra un mese e con un risultato pressoché definitivo.
Ché la saliva fosse un vettore tramite cui il rischio di contagio è infinitesimale lo sapevo, l'unico dubbio mi era sorto per la presenza di sangue. Inutile pensarci ancora comunque.
Vi terrò aggiornati anche sullo stato del CTO, visto che tale Léon si era precipitato a fare il test stamattina ma gli è stato detto di rivolgersi al Sant'Eugenio e da lì rimandato a Cecchignola (che al Sant'Eugenio non si fa più il test io lo sapevo da quest'estate, e tralascio ogni commento sulla follia di questa scelta)...



wamh77
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Re: Oltre al danno la beffa

Messaggio da wamh77 » lunedì 14 maggio 2012, 16:56

Devi farlo anche te il test, magari andate insieme, è un segno di rispetto per la propria persona e l'altra, se sei di Roma ti consiglio di andare presso l'ospedale Lazzaro Spallanzani, istituto pubblico per la ricerca e la cura di malattie infettive, chiedete della stanza 13, è lo studio riservato ai test HIV, se siete in zona EUR potete andare al S.Gallicano/ Regina Elena, reparto malattie a trasmissione sessuale, anche lì ottimo centro di eccellenza, vi lascio anche i link: http://www.inmi.it/ http://www.ifo.it/ s.gallicano, troverete orari e indicazioni, vi auguro tanta serenita e buone notizie....



Emma B
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Re: Oltre al danno la beffa

Messaggio da Emma B » martedì 15 maggio 2012, 21:54

Grazie dell'indicazione. Sapevo che anche lo Spallanzani si occupava del test e tutto ciò che ha a che fare con l'HIV ma riuscire a capire dove andare a volte è un'odissea.
Alla fine sono tornata al CTO, stamattina. Anzi, per chi passasse di qua gli confermo che il centro operativo è attivo, di fronte all'ingresso dell'ospedale c'è una struttura: al secondo piano, ultima porta a sinistra, c'è il medico che fa l'impegnativa.
In generale devo dire che sono stati molto gentili, non solo i due medici nella stanza per il colloquio/impegnativa ma anche all'accettazione perché ho chiesto di avere due fogli del ritiro separati (dovevo fare altre analisi visibili a chiunque) e sono stati comprensivi e gentilissimi, il che non fa mai male.
Andrò venerdì o sabato mattina, sempre insieme a lui, e vedremo i risultati.
Immagino che poi ci porremo il dubbio se rifarlo tra un mese visto che per lui non sono passati 60 giorni dall'ultimo rapporto in generale (che sostiene aver avuto protetto, escluso il sesso orale ma che -mi risulta- per l'uomo sia ancora meno rischioso).

Grazie per la pazienza che dimostrate :)



Emma B
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Re: Oltre al danno la beffa

Messaggio da Emma B » domenica 20 maggio 2012, 16:37

Test negativi per entrambi.

Direi che io non ho più di che preoccuparmi visto che l'unico dubbio riguardava effusioni scambiate con lui mesi fa.
Per lui l'unico dubbio resta del sesso orale non protetto avvenuto circa a 60 giorni (forse qualcosa di meno) dal test. Dovrebbe rifarlo o non serve?



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