Buongiorno a tutti,
sono nuovo di qui e avrei una domanda da porvi:
statisticamente parlando, quanto probabilità ha un soggetto sano (maschio) di esser contagiato da una donna sicuramente sieropositiva con un rapporto sprotetto ? quindi dove per forza di cose ci sn stati scambi di fluidi corporei (non sanguinei).
secondo volevo chiedervi se entro il primo mese dal contagio si avvertono sintomi (anche leggeri) o è possibile che sia asintomatico.
grazie mille in anticipo.
Probabilità contagio
Re: Probabilità contagio
Ciao Tommy,
Per la prima domanda non ho statistiche sottomano da mostrarti, quindi confido che te li postino altri membri di questo forum. Ti anticipo solo che variano da "medio basse" a "bassissime". Ad alzarle notevolmente (cioè fino al livello "medio basse") sono questi due fattori: ciclo mestruale in corso e alta viremia ( cioè alta concentrazione del virus nel sangue).
Per la seconda domanda, ti segnalo che la fase di "sieroconversione acuta" solitamente inizia tra la seconda e la sesta settimana dal contagio e si risolve mediamente dopo uno-due settimane. In un 15-20% dei casi è completamente asintomatica, in un altro 20% ha sintomi molto attenuati. Solo una minoranza manifesta sintomi cosi accentuati da rivolgersi al medico/strutture sanitarie, lamentando i seguenti sintomi:

Fonte: http://www.simit.org/download/casiclini ... cles08.pdf
Come si può vedere, la sintomatologia è estremamente varia e comune ad una ampia di malattie infettive, per cui è impossibile effettuare diagnosi solo tramite i sintomi. Su questo stesso forum puoi trovare decine di persone che hanno scritto in panico per linfonodi ingrossati, quando questi si possono gonfiare per decine di patologie differenti. La diagnosi da contagio da HIV si può fare solo attraverso l'apposito test.
Per la prima domanda non ho statistiche sottomano da mostrarti, quindi confido che te li postino altri membri di questo forum. Ti anticipo solo che variano da "medio basse" a "bassissime". Ad alzarle notevolmente (cioè fino al livello "medio basse") sono questi due fattori: ciclo mestruale in corso e alta viremia ( cioè alta concentrazione del virus nel sangue).
Per la seconda domanda, ti segnalo che la fase di "sieroconversione acuta" solitamente inizia tra la seconda e la sesta settimana dal contagio e si risolve mediamente dopo uno-due settimane. In un 15-20% dei casi è completamente asintomatica, in un altro 20% ha sintomi molto attenuati. Solo una minoranza manifesta sintomi cosi accentuati da rivolgersi al medico/strutture sanitarie, lamentando i seguenti sintomi:

Fonte: http://www.simit.org/download/casiclini ... cles08.pdf
Come si può vedere, la sintomatologia è estremamente varia e comune ad una ampia di malattie infettive, per cui è impossibile effettuare diagnosi solo tramite i sintomi. Su questo stesso forum puoi trovare decine di persone che hanno scritto in panico per linfonodi ingrossati, quando questi si possono gonfiare per decine di patologie differenti. La diagnosi da contagio da HIV si può fare solo attraverso l'apposito test.
Re: Probabilità contagio
1 su 2000,ovvero lo 0,05%.
Paradossalmente se è sicuramente sieropositiva e in cura,le probabilità crollano perchè la terapia riduce al minimo la carica virale infettante.
I sintomi sono vari e aspecifici, alcuni un po' + sensitivi di altri.
A seguito di un rapporto a rischio ( ovvero non protetto ),ripeto, SOLO a seguito di un rapporto a rischio ( non di sèghe mentali ), se entro 10-15 gg di media dopo il rapporto si presenta il "trittico" CONTEMPORANEO di febbre,rash e linfoadenopatia generalizzata ( ovvero due stazioni linfonodali ingrossate non contigue. Esempio: non solo i linfonodi sul lato destro del collo,ma su entrambi i lati e magari qualche altro sotto le ascelle e all'inguine ), allora l'infezione HIV POTREBBE essere presa in considerazione.
La febbre come sintomo solitario non significa nulla.
Solo il "trittico" contemporaneo di sintomi potrebbe essere indicante di qualcosa in corso nel corpo.
Ciao
Scared
Paradossalmente se è sicuramente sieropositiva e in cura,le probabilità crollano perchè la terapia riduce al minimo la carica virale infettante.
I sintomi sono vari e aspecifici, alcuni un po' + sensitivi di altri.
A seguito di un rapporto a rischio ( ovvero non protetto ),ripeto, SOLO a seguito di un rapporto a rischio ( non di sèghe mentali ), se entro 10-15 gg di media dopo il rapporto si presenta il "trittico" CONTEMPORANEO di febbre,rash e linfoadenopatia generalizzata ( ovvero due stazioni linfonodali ingrossate non contigue. Esempio: non solo i linfonodi sul lato destro del collo,ma su entrambi i lati e magari qualche altro sotto le ascelle e all'inguine ), allora l'infezione HIV POTREBBE essere presa in considerazione.
La febbre come sintomo solitario non significa nulla.
Solo il "trittico" contemporaneo di sintomi potrebbe essere indicante di qualcosa in corso nel corpo.
Ciao
Scared
Re: Probabilità contagio
Grazie mille per le precise risposte, io avendo avuto di fatto un comportamento a rischio, avevo intenzione di fare un test ELISA a 30 giorni dal rapporto sessuale, che specifico eteresessuale e vaginale, causa rottura del preservativo
!
ho sentito dire che dopo quello dei 30 giorni ne andrebbe rifatto un altro più avanti, ma posso già considerare attendibile questo primo test ?
ho sentito parlare della possibilità di effettuare test salivari, confermate? qualcuno sa dove effettuano questo test nella regione lombardia?
grazie in anticipo!

ho sentito dire che dopo quello dei 30 giorni ne andrebbe rifatto un altro più avanti, ma posso già considerare attendibile questo primo test ?
ho sentito parlare della possibilità di effettuare test salivari, confermate? qualcuno sa dove effettuano questo test nella regione lombardia?
grazie in anticipo!
Re: Probabilità contagio
Il test ESISA della iv generazione (usato ormai nel 100% delle strutture pubbliche) a 30 giorni dal presunto contagio, fatta eccezione per qualche raro ceppo virale praticamente assente in Italia SU UN GIOVANE SANO (no malattie autoimmuni, no uso stupefacenti, no infezioni in corso ecc.) è già praticamente definitivo. Se si considerano sottotipi vari e che lo stato di salute di una persona può essere molto variabile (anche una concomitante mononucleosi può in qualche caso alterare il periodo finestra), occorre estendere il periodo finestra a 90 giorni.