Un altro Valentino a padova
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Un altro Valentino a padova
Notizia del mattino di oggi. Un 38 accusato di aver avuto rapporti non protetti pur essendo sieropositivo. A parte la solita confusione che i giornali fanno tra hiv e AIDS, queste storie cominciano a ripresentarsi con troppa frequenza, in una sorta di "dagli all'untore". Ero dell'opinione che un sieropositivo non dovrebbe fare sesso senza profilattico. Però credo bisognerebbe fare una riflessione anche su chi accetta (o vuole) farlo senza. Non è giusto deresponsabilizzazione a priori chi è rimasto infetto. Una cosa è certa: i problemi che nascono da queste storie sono notevoli, non solo riguardo alla salute delle persone coinvolte, ma anche giuridicamente. Inoltre influenzano in modo pesante la percezione che la gente ha di questa malattia. E dei sieropositivi. Sconcerto, e tristezza. Mi vien da pensare a quello che mi disse la dottoressa del reparto infettivi, quando mi venne diagnosticato l'hiv: " pur essendo incurabile, l'hiv oggi è gestibile, al pari e forse meglio di altre malattie croniche. Paradossalmente, il problema più grande è la percezione che se ne ha, dettata dal modo in cui si trasmette. Nessuno si permette di giudicare un diabetico. Un sieropositivo si".
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Re: Un altro Valentino a padova
My god. Ho fatto un sacco di errori di grammatica. Scrivendo dal cellulare non me ne sono reso conto. Ora la blastessa mi punirà. Sui ceci dietro la lavagna
Re: Un altro Valentino a padova
Questa volta, però, in salsa gay.
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NASCONDEVA L'AIDS AI PARTNER. INDAGATO ORGANIZZATORE DI FESTE.
Questa vicenda inizia con un’indagine per spaccio. A condurla sono i militari della Guardia di finanza che, coordinati dal pm Dini, vogliono distruggere il commercio delle droghe sintetiche a Padova. Nella ragnatela tessuta dagli investigatori finisce anche il quarantenne, residente in città. Le intercettazioni ascoltate durante la prima parte delle indagini raccontano che lui è il punto di riferimento di quanti vogliano acquistare la «droga dello stupro» per superare ogni confine nelle feste. Il suo nome viene iscritto nel registro degli indagati per spaccio e, prima che l’inchiesta sia chiusa, il quarantenne viene anche interrogato. È quello il momento preciso in cui lui, ricostruendo la propria rete di contatti, spiega ai finanzieri di aver avuto decine di rapporti sessuali, alcuni senza preservativo, con gli uomini a cui poco prima aveva spacciato la Gbl. Per poi aggiungere, come fosse un particolare da poco, che lui è sieropositivo, che l’ha sempre saputo e che questo non gli ha mai causato problemi nei rapporti occasionali. La rivelazione però ha un effetto deflagrante e così da una semplice inchiesta per spaccio, oltretutto in dirittura d’arrivo, nasce il nuovo fascicolo in cui il quarantenne, che lavora in città come dipendente, è indagato per tentate lesioni gravissime. Il sospetto dell’accusa è che lui abbia contagiato altre persone senza che loro sapessero il rischio a cui andavano incontro accettando rapporti sessuali non protetti: «Li avvertivo di essere affetto dell’Hiv solo se me lo chiedevano », ha spiegato il quarantenne durante l’interrogatorio di fronte ai militari della Finanza, basiti dalle dichiarazioni dello spacciatore. Stando a quanto raccolto dagli inquirenti, a rischiare sarebbe una decina di persone. Per tracciare i confini della storia e dell’indagine, molto però dipenderà dall’esito delle consulenze medico-legali conferite dal pm Dini: una sul quarantenne, per verificare lo stadio d’avanzamento della malattia; l’altra sulle presunte vittime, che dovranno essere indicate dallo stesso spacciatore, per certificare se il contagio sia avvenuto realmente.
Sulla vicenda interviene il deputato Alessandro Zan, esponente del Partito Democratico e storico militante della comunità gay: «È un problema diffuso in tutto il mondo giovanile anche eterosessuale. Un problema che riguarda l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, ma soprattutto la relazione con l’altro e il rispetto del proprio partner, il che implica che quando c’è un rapporto sessuale, questo deve essere fatto in maniera protetta: non c’è solo l’Hiv ma esistono anche tante altre malattie sessualmente trasmissibili. Quando a inizio anni Novanta le persone morivano, c’era stata una grande campagna di informazione, ma poi non se n’è più parlato. Ora, che per fortuna di Aids si muore sempre meno, rimane il problema sanitario e sociale, che comunque è lo stesso molto forte». Il politico padovano auspica iniziative di informazione: «Una cosa che la scuola deve fare con le Usl e con gli psicologi è introdurre nella scuola corsi sull’affettività e sulla sessualità. Diversamente, dove c’è ignoranza si va sempre più incontro al rischio che accadano cose simili».
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Fonte:
http://mobile.corriere.it/m/informazion ... 8422679/1/
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NASCONDEVA L'AIDS AI PARTNER. INDAGATO ORGANIZZATORE DI FESTE.
Questa vicenda inizia con un’indagine per spaccio. A condurla sono i militari della Guardia di finanza che, coordinati dal pm Dini, vogliono distruggere il commercio delle droghe sintetiche a Padova. Nella ragnatela tessuta dagli investigatori finisce anche il quarantenne, residente in città. Le intercettazioni ascoltate durante la prima parte delle indagini raccontano che lui è il punto di riferimento di quanti vogliano acquistare la «droga dello stupro» per superare ogni confine nelle feste. Il suo nome viene iscritto nel registro degli indagati per spaccio e, prima che l’inchiesta sia chiusa, il quarantenne viene anche interrogato. È quello il momento preciso in cui lui, ricostruendo la propria rete di contatti, spiega ai finanzieri di aver avuto decine di rapporti sessuali, alcuni senza preservativo, con gli uomini a cui poco prima aveva spacciato la Gbl. Per poi aggiungere, come fosse un particolare da poco, che lui è sieropositivo, che l’ha sempre saputo e che questo non gli ha mai causato problemi nei rapporti occasionali. La rivelazione però ha un effetto deflagrante e così da una semplice inchiesta per spaccio, oltretutto in dirittura d’arrivo, nasce il nuovo fascicolo in cui il quarantenne, che lavora in città come dipendente, è indagato per tentate lesioni gravissime. Il sospetto dell’accusa è che lui abbia contagiato altre persone senza che loro sapessero il rischio a cui andavano incontro accettando rapporti sessuali non protetti: «Li avvertivo di essere affetto dell’Hiv solo se me lo chiedevano », ha spiegato il quarantenne durante l’interrogatorio di fronte ai militari della Finanza, basiti dalle dichiarazioni dello spacciatore. Stando a quanto raccolto dagli inquirenti, a rischiare sarebbe una decina di persone. Per tracciare i confini della storia e dell’indagine, molto però dipenderà dall’esito delle consulenze medico-legali conferite dal pm Dini: una sul quarantenne, per verificare lo stadio d’avanzamento della malattia; l’altra sulle presunte vittime, che dovranno essere indicate dallo stesso spacciatore, per certificare se il contagio sia avvenuto realmente.
Sulla vicenda interviene il deputato Alessandro Zan, esponente del Partito Democratico e storico militante della comunità gay: «È un problema diffuso in tutto il mondo giovanile anche eterosessuale. Un problema che riguarda l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, ma soprattutto la relazione con l’altro e il rispetto del proprio partner, il che implica che quando c’è un rapporto sessuale, questo deve essere fatto in maniera protetta: non c’è solo l’Hiv ma esistono anche tante altre malattie sessualmente trasmissibili. Quando a inizio anni Novanta le persone morivano, c’era stata una grande campagna di informazione, ma poi non se n’è più parlato. Ora, che per fortuna di Aids si muore sempre meno, rimane il problema sanitario e sociale, che comunque è lo stesso molto forte». Il politico padovano auspica iniziative di informazione: «Una cosa che la scuola deve fare con le Usl e con gli psicologi è introdurre nella scuola corsi sull’affettività e sulla sessualità. Diversamente, dove c’è ignoranza si va sempre più incontro al rischio che accadano cose simili».
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http://mobile.corriere.it/m/informazion ... 8422679/1/
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Re: Un altro Valentino a padova
Storie di queste persone che vivono la malattia con una tale leggerezza e mancato rispetto di se stessi e degli altri,sono assurde!
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Re: un altro
Era appena stato aperto un altro thread sullo stesso argomento: http://www.HIVforum.info/forum/viewtopic.php?t=5173
Re: un altro
marsupione ha scritto:http://m.mattinopadova.gelocal.it/padov ... hfmppdea-1
ho unito i thread, ciao a tuttigeorg.frideric ha scritto:Era appena stato aperto un altro thread sullo stesso argomento: http://www.HIVforum.info/forum/viewtopic.php?t=5173
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Re: un altro
Ciao caro... non avevo prestato attenzione porta pazienza . Grazie Uffa2 di aver spostatogeorg.frideric ha scritto:Era appena stato aperto un altro thread sullo stesso argomento: http://www.HIVforum.info/forum/viewtopic.php?t=5173