- • Il lavoro di Hirao – Dandekar della University of California, Davis: Gut Epithelium Is an Early Target of the Virus in the SIV Model of AIDS, con il connesso poster;
• e il lavoro spagnolo di Miro – Gatel: Effect of cART on Bacterial Translocation, Inflammation, Coagulation, and Immune Activation Markers in Advanced ARV-naïve Patients (<100 CD4+ cells/mm3) at 48 Weeks + il relativo poster.
Quello di cui invece desidero occuparmi in questo thread sono tre tentativi presentati a Seattle per migliorare lo stato infiammatorio del tratto gastrointestinale. Si tratta di tre lavori completamente diversi: uno sull’associazione di probiotici alla HAART in macachi nemestrini; uno sui risultati dello studio INSPIRE 2 della somministrazione di IL-7 ricombinante umana; uno sul ripopolamento di linfociti T nel GALT di persone HIV+ grazie alla HAART.
Cominciamo dai probiotici.
Probiotic Supplementation of ARV Treatment during SIV Infection of Pigtail Macaques Results in Enhanced GI Tract CD4+ T Cell Frequency and Immunological Function
Nichole Klatt*1, L Canary1, X Sun2, C Vinton1, M Perkins1, D Hazuda3, J Lifson4, E Haddad2, J Estes4, and J Brenchley1
1Lab of Molecular Microbio and Prgm in Barrier Immunity and Repair, NIAID, NIH, Bethesda, MD, US; 2Vaccine and Gene Therapy Inst, Port St Lucie, FL, US; 3Merck Res Labs, West Point, PA, US; and 4AIDS and Cancer Virus Prgm, SAIC-Frederick, Inc, NCI-Frederick, MD, US
Background: Durante la progressione delle infezioni da HIV/SIV, il danno alla barriera epiteliale del tratto gastrointestinale (GI) porta alla traslocazione microbica e ciò contribuisce all’attivazione immunitaria cronica e alla progressione della malattia. Inoltre mentre, rispetto alle persone non trattate, il trattamento antiretrovirale riduce la morbilità e la mortalità delle persone con HIV, queste risultano ancora aumentate rispetto alle persone HIV negative. Questo aumento della mortalità si associa all’infiammazione e al disturbo cardiovascolare, che è connesso alla persistente traslocazione microbica. Ne segue che riuscire a migliorare la barriera immunologica e strutturale del tratto gastrointestinale potrebbe migliorare la prognosi delle persone con HIV in trattamento con la HAART.
Metodi: Per migliorare la barriera strutturale e immunologica del tratto GI, abbiamo trattato dei macachi nemestrini (PTM) cronicamente infetti da SIVmac239 con probiotici in combinazione con trattamento antiretrovirale e li abbiamo confrontati con macachi nemestrini cronicamente infetti da SIVmac239 trattati solo con ARV. La terapia antiretrovirale combinata consisteva di 30mg/kg di PMPA [tenofovir], 30 mg/kg di FTC (emtricitabina) (una volta al giorno, per via subcutanea) e 120 mg di L812, 50 mg di L564 (due volte al giorno, per via orale), per una media di 162 giorni.
Risultati: Abbiamo osservato che, in confronto ai macachi trattati solo con gli ARV, gli animali cui abbiamo dato i probiotici insieme agli ARV hanno avuto un miglioramento nella ricostituzione dei CD4 nel colon (p=0,0286). Inoltre, il trattamento con i probiotici ha diminuito l’attivazione dei CD4 nel colon, misurata attraverso il Ki67 (p=0,0571), ma ha aumentato la funzionalità complessiva dei CD4 del colon, misurata dalla produzione multifunzionale di citochine (p=0,0590). Inoltre, l’analisi genetica dei leucociti del colon ha rivelato una regolazione trascrizionale differenziale del sistema immunitario del colon, con aumenti specifici nei geni connessi alle APC (cellule presentanti l’antigene). Coerentemente, abbiamo osservato un aumento della funzionalità delle APC, compresa una aumentata produzione di interleuchina-23 (IL-23) (p=0,0286) negli animali trattati con probiotici.
Conclusioni: In questo lavoro, dimostriamo che la combinazione del trattamento antiretrovirale con dei probiotici migliora l’immunità della mucosa. Pertanto, l’uso di probiotici può migliorare lo stato di salute del tratto gastrointestinale nelle persone con HIV e migliorare la loro prognosi a lungo termine,
Domanda mia: è possibile lavorare seriamente sui probiotici, senza spacciarli come degli yoghurtini magici, panacea di ogni malattia, dal cancro all'AIDS, alla fatica cronica? Sì. E questa ricerca del NIAID (insieme a decine di altre ricerche, basti pensare al lavoro italiano di Clerici e Gori portato al CROI l’anno scorso) lo dimostra.
Ed ora ecco le slides della presentazione orale che Nichole Klatt ha tenuto nell’ambito della sessione del congresso dedicata a “Advances in Vaccines and Immune-based Therapies”.