Allora, chi sono i “compagni” del professor Ruggiero? E che cos’è Rethinking AIDS? Che cosa fa? Quali sono le sue modalità di azione?
Le fonti sulla storia di Rethinking AIDS sono innumerevoli, ma particolarmente utile è il racconto fatto da una persona che per qualche tempo fu un membro dell’allegra brigata: il magistrato sud-africano Anthony Brink, uno dei criminali che portano su di sé la responsabilità dell’adozione da parte del governo Mbeki delle “teorie” negazioniste come politica sanitaria del Paese. Risultato: in 5 anni, fra il 2000 e il 2005, 330.000 morti prematuri, perché HIV+ e non curati con gli antiretrovirali; 35.000 bambini infettati durante il parto, perché non venne fatta la profilassi alle madri sieropositive (cfr. il thread Negazionismo in materia di AIDS e salute pubblica; e l’articolo AIDS Denialism and Public Health Practice). Si sta ancora aspettando che la Corte Internazionale dell’Aja prenda una decisione e processi questi dementi per crimini contro l’umanità.
La storia, come viene raccontata da Brink, è questa: THE HISTORY OF RETHINKING AIDS, parti 1-6. Chi vuole, se la può leggere. Vi scoprirà come questa banda di ignoranti e incompetenti, falsi scienziati, avvistatori di UFO e appassionati di Nessie di Lochness, si stia autodistruggendo, in una sorta di “guerra civile” contro il Gruppo di Perth. La questione del contendere parrebbe oziosa a chiunque abbia una minima nozione della storia della medicina dell’ultimo trentennio, se non fosse invece fonte permanente di tragedie e di morti: i “Perthians” sostengono che l’HIV non esiste; i “Rethinkers”, sulla scia del loro maestro e mentore Peter Duesberg, sostengono che – sì – esiste, ma è innocuo. Un piccolo retrovirus sfigato, che non fa del male a nessuno. Certo, se si è drogati, promiscui, mal nutriti, può anche capitare di morire di AIDS. Ma la colpa non è del virus - che c’è, non c’è, forse c’è, boh? – ma di una condotta di vita “poco appropriata”. Tutto il “business dell’AID$” è in realtà invenzione di quella sorta di Spectre che è Big Pharma e sono piuttosto i farmaci antiretrovirali a portare alla morte le persone. La “teoria” è nota, quindi non sto a dilungarmi (anche se spero, non so quando in futuro, di riuscire a scrivere qualcosa sulla “logica” sottostante le pseudo-argomentazioni dei negazionisti, per il momento questo rimane nel campo delle mie buone intenzioni).
Ora, invece di ripercorrere i circa 20 anni di storia di Rethinking AIDS, vorrei da un lato descrivere brevissimamente i componenti del “Board”, dall’altro raccontare le storie di due fra le loro innumerevoli vittime, una molto nota, una da noi del tutto sconosciuta.
Partiamo dal Capo del gruppo, colui che attualmente presiede all’organizzazione, il canadese David Crowe, laureato (si specifica “con lode”) in Biologia/Matematica. È presidente, fondatore o semplice membro di associazioni assai bizzarre, ma certamente di Altissimo e Indiscutibile Valore Scientifico: dalla Alberta Reappraising AIDS Society, ad AnotherLook, ad "How Positive Are You?, trasmissioni settimanali che consentono di divenire “enlightened and empowered with astonishing facts you won't find in the mainstream media”. Certo, come no?! Si apre la via per l'Illuminazione.
Passiamo poi al membro più mattacchione, Henry Bauer, Professore emerito di Chimica presso il Virginia Polytechnic Institute & State University. Tutti i dettagli su di lui e sul suo impressionante curriculum scientifico di profondo conoscitore di virus, retrovirus e sistemi immunitari si possono leggere nel suo sito personale: henryhbauer.homestead.com, da cui apprendiamo che è anche un appassionato ufologo e un grande conoscitore di tutti i misteri di Nessie, il Mostro di Lochness. Va beh … Non per nulla è 16° nella Encyclopedia of American Loons- ovvero l'Enciclopedia degli Scemi Americani.
Molti dettagli interessanti si ricavano anche dal suo blog: hivskeptic.wordpress.com. Qui le bestialità hanno dimensioni quasi perfino più epiche di quelle di Nessie. Insuperabile, per profondità, tutto quel che su Bauer si può leggere qui: http://snoutworld.blogspot.com/.
Ed ora veniamo a Peter H. Duesberg. Professore di biologia molecolare e cellulare all’Università californiana di Berkeley, è così famigerato che non ha bisogno di presentazioni: è il teorico dell’origine non virale dell’AIDS. E mi fermo qui, perché non c’è bisogno di dire altro, Ah, sì, soltanto una cosa: è il primo firmatario dell’articolo che vede come ultimo nome quello del chiarissimo professor Marco Ruggiero (ricordo: primo nome di un articolo è quello di colui che più ha contribuito al lavoro; ultimo nome è quello del “capo” della ricerca), che ci ha finalmente dato la spinta per scrivere al rettore dell’Università di Firenze.
Abbiamo poi, nel Board di RA, una serie di comprimari, diciamo i compagni che si dedicano alla preparazione dei sandwich e alla distribuzione delle aranciate: il ginecologo Christian Fiala; il docente di storia africana presso la California State University Charles L. Geshekter; Roberto Giraldo, che ha fra gli onori di cui esser fiero quello di essere membro del South Africa's Presidential AIDS Advisory Panel, racconta di essere un medico internista e di essersi laureato in Colombia – ma ha vissuto praticamente tutta la sua vita negli Stati Uniti e lì di lauree in medicina non ne ha proprio prese, quindi è più probabile che si tratti di una specie di “naturopata” (come d’altronde si può evincere dalle sue attività extra-negazione-dell’HIV/AIDS, ben descritte nel suo sito personale e dal fatto che offre online ”Natural Health Consultations”, dove si cautela facendo firmare una specie di “consensino informato”: 1) I understand that naturopathy is not regulated in the state of New York. While Roberto Giraldo, MD is a licensed primary care provider in Colombia, he is not licensed as a physician in New York. In this state, Dr. Giraldo functions as a healthcare counselor; e 2) I understand that any advice given by Roberto Giraldo is a naturopathic recommendation, and not a medical prescription. Patients requiring a medical or pharmaceutical prescription should seek care elsewhere. Patients requiring a medical diagnosis should also seek care elsewhere.) ; Claus Koehnlein, altro internista, fino al 1993 presso l’Università di Kiel, ora dedito alla cura privata dei pazienti “HIV positivi che rifiutano i farmaci antiretrovirali”; Helen Lauer, docente di filosofia presso la University of Ghana; lo storico e filantropo Robert Leppo (il finanziatore); lo sviluppatore di software Frank Lusardi; David Rasnick, un chimico farmaceutico che ha anche lui l’onore di essere membro del South Africa's Presidential AIDS Advisory Panel; Joan Shenton che, attraverso una ONG da lei fondata e trasmissioni televisive da lei prodotte, è la P.R. dell’allegra brigata e si occupa di diffondere in giro per il mondo il Verbo negazionista; e infine lo scozzese Gordon Stewart, professore emerito di Salute Pubblica a Glasgow ed ex epidemiologo presso svariate università americane.
Etienne de Harven fino a pochi mesi fa era Past President, quindi non ricopriva più alcuna carica effettiva. Tuttavia, lo scorso novembre, con una lettera molto polemica, ha abbandonato l’organizzazione. Ma continua a fare i suoi danni presso il Dipartimento di Patologia dell’Università di Toronto e presso il South Africa's Presidential AIDS Advisory Panel.
Ma la brigata non sarebbe completa senza colui di cui ci stiamo occupando con passione [beh, nel suo senso più antico e doloroso …] da qualche settimana: il chiarissimo professor Marco Ruggiero, che è stato cooptato nel Board di RA nel 2010 (consiglio, a chi ha lo stomaco forte, di leggere della sua assunzione nell'empireo dei Rethinkers sul blog che Karri Stokely tenne fino a pochi mesi prima della sua tristissima fine: Thoughts, Musings, and Ramblings. Si veda il penultimo post, quello del 6 gennaio 2011: Rethinking AIDS Calls for Conference - Ruggiero Appointed to Board of Rethinking AIDS).
Una meravigliosa compagnia di Sommamente Esperti di Virologia e Immunologia, non c’è che dire.
Non fa parte del “comitato scientifico” di Rethinking AIDS, ma una breve menzione d’onore non può non andare a Celia Farber, giornalista autrice di un’immortale intervista a Ruggiero (che passerà certamente alla storia come uno dei capolavori che per un soffio non hanno vinto il Pulitzer), cantrice delle gesta dei negazionisti in tutti i modi e attraverso tutti i canali ed entusiasta partecipe dei loro “congressi”.
Per concludere questo messaggio, vorrei citare qualche breve passo tradotto da un post che Snout ha dedicato nel 2009 al Congresso di RA - The seriously dysfunctional family of HIV/AIDS denialism - non solo perché – leggendolo – non riuscivo a smettere di ridere, ma anche perché ci offre una descrizione dello stile retorico dei Rethinkers, delle loro predilezioni scientifiche e di Ms Farber assai affascinante:
- Durante gli ultimi bagliori di RA09, Henry [Bauer] si è sdilinquito nel suo blog:
“RA2009, il congresso di Rethinking AIDS (RA) che si è tenuto ad Oakland fra il 6 e l’8 novembre, è stato un successo straordinario in ogni senso possibile. Ha superato enormemente ogni ragionevole aspettativa. [Nota di Dora: un tale successo è stato così impareggiabile che l’anno scorso non è stato possibile ripeterlo: RA2011, che si sarebbe dovuto tenere a Washington fra l’1 e il 3 dicembre scorsi, e dove Ruggiero aveva promesso che avrebbe portato i mirabolanti risultati delle sue “sperimentazioni scientifiche”, è stato annullato per ... assenza di partecipanti.]
Non è solo una mia opinione. L’incontro del Board di RA domenica sera, il ritrovo per i congressisti all’incontro con Duesberg, i vari ‘au revoir’ domenica, tutto sta a dimostrarmi che le mie sensazioni personali sono state del tutto condivise da molti altri. Negli ultimi pochi giorni, e-mail e discussioni su Facebook e simili social network hanno ancor di più evidenziato che molti di noi stentano ancora a credere di avere ricevuto la benedizione di partecipare a questo indimenticabile momento della storia umana”.
Henry era così in estasi per “questo indimenticabile momento della storia umana”, che ha declamato:
“abbiamo scoperto di essere membri di una enorme FAMIGLIA, una FAMIGLIA affiatata”.
Beh, ragazzi, che razza di famiglia sono i “rethinker”! Una famiglia profondamente disfunzionale, come può ormai aver compreso chiunque abbia seguito quanto è accaduto fra i “Perthian” e RA.
Infatti, alla Festa dell’Amore di Oakland si è ben notata l’assenza di quelli di Perth e dei loro sostenitori, compresi Anthony Brink, Claus Jensen, Michael Ellner e tanti altri. Evidentemente, non hanno apprezzato la decisione di RA di non permettere a Brink, il rappresentante scelto da Eleni Eleopulos-Papadopulos, neanche uno spazietto per parlare.
A quanto pare, non c’era spazio nel programma, neppure dopo che Noreen Martin si è ritirata all’ultimo momento. (…)
- “Oggi me ne sono andata verso un luogo di guarigione, in alto sulle colline, dove è stata costruita uno scatola in grado di emettere la medesima frequenza del puro amore. Ho deciso di entrare in questa scatola tutti i giorni finché sarò qui, e due volte l’ultimo giorno.
La mia idea, Henry: te l’ho detto di persona e desidero dirlo di nuovo: quello che hai passato è quel che ti rende unico in questo ‘movimento’, che consiste – io credo – nel rivoltare dall’interno all’esterno la sua struttura piramidale, FINALMENTE, grazie alle forze, alle frequenze e alle persone in carne ed ossa che hai menzionato.
Ho ritenuto la tua conferenza non soltanto ‘eccezionale’, ma connessa a un movimento dello spirito, che sono stata capace di percepire.
Non era mortalmente accademica, come credo che la maggior parte dell’elite dei dissidenti desideri essere, a suo danno, se non addirittura rovina.”
Questa persona, che ha fatto le capriole per poter trascorrere un weekend in una scatola magica, che presumibilmente dovrebbe immergerla nella frequenza del puro amore – a quanto pare è di 3 Hz, nel caso voleste provarla a casa – è la stessa persona che ha annunciato una insensata querela per diffamazione dalle pagine del gossip del New York Post (e dove altro?), accusando i suoi detrattori di aver sostenuto in modo del tutto ingiusto che lei manca … beh … manca di rigore scientifico.
Speriamo che la scatola sia di aiuto, Celia, ma Snout non è sicuro che i “movimenti dello spirito” siano testimoni accettabili in una querela [Nota di Dora: Ms Farber la querela l’ha persa proprio pochi mesi fa e non c’è stato movimento dello spirito che abbia tenuto. Qui un’intervista molto carina a Richard Jeffreys, l’attivista di TAG che ha vinto la causa contro di lei: How Celia Farber tried to sue an AIDS activist - and lost, in cui una volta di più si capisce da che razza di demente si è fatto intervistare il Ruggiero-Over-the-Rainbow].
A Snout piace molto anche l’eufemismo mortalmente accademica. Forse significa disinformata, sconnessa e mezza scema. Certo, né Farber né Bauer potrebbero mai essere accusati di essere mortalmente accademici …
(…)
Fino ad ora si poteva quasi ridere. La prossima puntata della storia, invece, riporterà le cose nella loro giusta prospettiva, perché sarà dedicata a raccontare brevemente la tragedia di due delle vittime di questi amabili “scienziati”.