World AIDS day 2024, e quelle infezioni che non si fermano...

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
uffa2
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World AIDS day 2024, e quelle infezioni che non si fermano...

Messaggio da uffa2 » domenica 1 dicembre 2024, 17:05

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Carissimi tutti, avete il puntuale post di @Dora sul report del Centro Operativo AIDS relativo alle infezioni 2023?, vi dico la verità, questo primo dicembre sono depresso.

Sono oramai due settimane che guardo questo maledetto grafico,
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ce l’ho negli occhi in continuazione, con la stessa insopportabile domanda: “cosa è successo?”.

Ero convinto, giuro, che quest’anno le infezioni avrebbero ripreso a scendere, che tutti noi avremmo potuto dire “questa storia è finita”.
Ero convinto che, tutto sommato, la crescita del 2021-2022 non fosse che una sorta di “rimbalzo tecnico” rispetto agli effetti salutari del lockdown del 2020 (per la serie: “il COVID ha fatto anche cose buone”). Mi attendevo che il 2023 iniziasse a riprendere quel percorso virtuoso di riduzione delle nuove infezioni; invece, sono stato sconfessato in modo doloroso.
Che cosa è successo?
Poiché siamo tutti in terapia, e poiché la nostra terapia funziona ogni giorno sempre di più, non sono le nostre pastiglie, che funzionano.
Poiché, almeno apparentemente, la PrEP oramai è una realtà, ancora una volta non sono le nostre pastiglie, che funzionano.

Se guardiamo gli altri grafici che Dora ha condiviso, osserviamo due cose abbastanza tristi.
La prima è che a guidare la crescita delle nuove infezioni sono gli adulti tra i 25 e i 49 anni. Al di là dei numeri assoluti – che potrebbero essere anche espressione del diverso peso demografico di gruppi – è proprio l’orientamento delle curve a mostrarlo. Si dice che i giovanissimi non facciano più sesso (come una volta) e questo potrebbe spiegare il senso delle curve dei più giovani, ma che la generazione di mezzo abbia ripreso a infettarsi è preoccupante, c’è solo da temere che abbia percepito un “liberi tutti” che ancora non c’era.
Poi, possiamo dire che sembrano essere proprio gli eterosessuali a guidare questa ripresa delle nuove infezioni, con curve orientate verso l’alto ben più che gli omosessuali.
Ancora, c’è questa cosa tragica, il fatto che nel gruppo etero le donne sembrano contagiarsi più degli uomini, una cosa che lascia tanti pensieri...

Che cosa è successo?
È il dato sullo stato di salute di nuove diagnosticati a lanciare anche quest’anno un brutto messaggio. Se il 40% delle nuove diagnosi è su persone che hanno oltre 350 CD4, il che fa supporre l’infezione di almeno qualche mese precedente alla diagnosi, il 60% di nuove diagnosticati è sotto le 350 copie.
In parte può trattarsi della felice circostanza di una diagnosi in prossimità dell’infezione nel momento più acuto, però, il fatto che circa un quarto dei nuovi diagnosticati sia in AIDS fa venire soltanto un’idea: che anche molti di quelli che ancora non sono in AIDS in realtà abbiano un’infezione vecchia, molto molto vecchia, e abbiano avuto tutto il tempo per sostenerne la diffusione contagiando altri che a loro volta arriveranno tardi alla diagnosi.

Non riesco a trovare un’altra spiegazione, il fatto che il crollo di ogni cautela dovuto all’efficacia delle nostre pastiglie, il crollo di ogni paura, abbia favorito l’allargamento di un serbatoio di sieropositivi ignari che sostiene e fa crescere questa maledetta curva: “là fuori” ci stiamo riempendo di nuovo di untori. (e no, non sono disposto a usare un sostantivo più rassicurante, perché questo sarà ciò che sentiremo dire)
Non riesco a trovare un’altra spiegazione razionale per questo che vedo come un disastro, per me che oramai m’ero “fatto tutto un altro film”.
La scienza ha già sconfitto e seppellito prima l’AIDS e poi l’HIV.
Non esiste ragione tecnica per la quale ancora oggi i numeri debbano essere in crescita.
Eppure, non solo le infezioni crescono, ma in Italia crescono – non tantissimo di più ma comunque – più che rispetto ai paesi con economia simile (Spagna, Francia, Germania, Austria)
La sola spiegazione è che là fuori (non solo in Italia, eh…) è pieno di immonde teste di cazzo.
Le teste di cazzo che hanno deciso di non spingere sulla PrEP, le teste di cazzo che non credono sia educato parlare di certi argomenti nel 2024, le teste di cazzo che ancora oggi sostengono immonde escort (edit automatico) sull’HIV (roba che, quando le leggo, mi viene voglia di commettere i più atroci delitti).
Nonostante le teste di cazzo la scienza ha già vinto, HIV e AIDS sono già stati sconfitti dalle nostre terapie e dalla prospettiva di efficacia e copertura ancora più ampia legata alle long-acting, c’è solo da sperare che le teste di cazzo tornino al destino della serpe dell’Antico Testamento: essere schiacciate sotto i nostri calcagni perché quella curva riprenda il suo corso naturale verso il nulla.

Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia.
Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta
.
Khalil Gibran


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agosto21
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Re: World AIDS day 2024, e quelle infezioni che non si fermano...

Messaggio da agosto21 » domenica 1 dicembre 2024, 19:14

curiosità: quant persone infetta un inconsapevole sieropositivo?
due tipo se ricordo il covid?
L'anello di congiunzione tra etero e non chi può essere?
non crederò mai alla storia che dicevano sia colpa dei gay... non esiste,. però la gente oggi senza eroina l'ho sempre sentita dire così... le donne, davvero strano si infettino, credo le prostitute siano protette e controllate, le mogli tradite .come ne ho conosciute possono essere le neoinfette...
hiv colpisce tutto e tutti indistintamente,.ne sono la prova io etero, la chiave è capire il vettore nuovo... non si spiega altrimenti che con viremia non rilevabile e pep prep non si arresta un tazzo...
meditiamo tutti e auguriamoci eradicazione un giorno.



NuovoHiv+
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Re: World AIDS day 2024, e quelle infezioni che non si fermano...

Messaggio da NuovoHiv+ » lunedì 2 dicembre 2024, 7:03

uffa2 ha scritto:
domenica 1 dicembre 2024, 17:05
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Carissimi tutti, avete il puntuale post di @Dora sul report del Centro Operativo AIDS relativo alle infezioni 2023?, vi dico la verità, questo primo dicembre sono depresso.

Sono oramai due settimane che guardo questo maledetto grafico,
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ce l’ho negli occhi in continuazione, con la stessa insopportabile domanda: “cosa è successo?”.

Ero convinto, giuro, che quest’anno le infezioni avrebbero ripreso a scendere, che tutti noi avremmo potuto dire “questa storia è finita”.
Ero convinto che, tutto sommato, la crescita del 2021-2022 non fosse che una sorta di “rimbalzo tecnico” rispetto agli effetti salutari del lockdown del 2020 (per la serie: “il COVID ha fatto anche cose buone”). Mi attendevo che il 2023 iniziasse a riprendere quel percorso virtuoso di riduzione delle nuove infezioni; invece, sono stato sconfessato in modo doloroso.
Che cosa è successo?
Poiché siamo tutti in terapia, e poiché la nostra terapia funziona ogni giorno sempre di più, non sono le nostre pastiglie, che funzionano.
Poiché, almeno apparentemente, la PrEP oramai è una realtà, ancora una volta non sono le nostre pastiglie, che funzionano.

Se guardiamo gli altri grafici che Dora ha condiviso, osserviamo due cose abbastanza tristi.
La prima è che a guidare la crescita delle nuove infezioni sono gli adulti tra i 25 e i 49 anni. Al di là dei numeri assoluti – che potrebbero essere anche espressione del diverso peso demografico di gruppi – è proprio l’orientamento delle curve a mostrarlo. Si dice che i giovanissimi non facciano più sesso (come una volta) e questo potrebbe spiegare il senso delle curve dei più giovani, ma che la generazione di mezzo abbia ripreso a infettarsi è preoccupante, c’è solo da temere che abbia percepito un “liberi tutti” che ancora non c’era.
Poi, possiamo dire che sembrano essere proprio gli eterosessuali a guidare questa ripresa delle nuove infezioni, con curve orientate verso l’alto ben più che gli omosessuali.
Ancora, c’è questa cosa tragica, il fatto che nel gruppo etero le donne sembrano contagiarsi più degli uomini, una cosa che lascia tanti pensieri...

Che cosa è successo?
È il dato sullo stato di salute di nuove diagnosticati a lanciare anche quest’anno un brutto messaggio. Se il 40% delle nuove diagnosi è su persone che hanno oltre 350 CD4, il che fa supporre l’infezione di almeno qualche mese precedente alla diagnosi, il 60% di nuove diagnosticati è sotto le 350 copie.
In parte può trattarsi della felice circostanza di una diagnosi in prossimità dell’infezione nel momento più acuto, però, il fatto che circa un quarto dei nuovi diagnosticati sia in AIDS fa venire soltanto un’idea: che anche molti di quelli che ancora non sono in AIDS in realtà abbiano un’infezione vecchia, molto molto vecchia, e abbiano avuto tutto il tempo per sostenerne la diffusione contagiando altri che a loro volta arriveranno tardi alla diagnosi.

Non riesco a trovare un’altra spiegazione, il fatto che il crollo di ogni cautela dovuto all’efficacia delle nostre pastiglie, il crollo di ogni paura, abbia favorito l’allargamento di un serbatoio di sieropositivi ignari che sostiene e fa crescere questa maledetta curva: “là fuori” ci stiamo riempendo di nuovo di untori. (e no, non sono disposto a usare un sostantivo più rassicurante, perché questo sarà ciò che sentiremo dire)
Non riesco a trovare un’altra spiegazione razionale per questo che vedo come un disastro, per me che oramai m’ero “fatto tutto un altro film”.
La scienza ha già sconfitto e seppellito prima l’AIDS e poi l’HIV.
Non esiste ragione tecnica per la quale ancora oggi i numeri debbano essere in crescita.
Eppure, non solo le infezioni crescono, ma in Italia crescono – non tantissimo di più ma comunque – più che rispetto ai paesi con economia simile (Spagna, Francia, Germania, Austria)
La sola spiegazione è che là fuori (non solo in Italia, eh…) è pieno di immonde teste di cazzo.
Le teste di cazzo che hanno deciso di non spingere sulla PrEP, le teste di cazzo che non credono sia educato parlare di certi argomenti nel 2024, le teste di cazzo che ancora oggi sostengono immonde escort (edit automatico) sull’HIV (roba che, quando le leggo, mi viene voglia di commettere i più atroci delitti).
Nonostante le teste di cazzo la scienza ha già vinto, HIV e AIDS sono già stati sconfitti dalle nostre terapie e dalla prospettiva di efficacia e copertura ancora più ampia legata alle long-acting, c’è solo da sperare che le teste di cazzo tornino al destino della serpe dell’Antico Testamento: essere schiacciate sotto i nostri calcagni perché quella curva riprenda il suo corso naturale verso il nulla.

Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia.
Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta
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Khalil Gibran
Analisi perfetta.
I giovani e non più giovani non hanno più paura di prendersi l’Hiv perché, al contrario del messaggio che passava negli anni 80, questa malattia è diventata innocua.

E mentre quando io ero alle elementari distribuivano i quadernini di lupo Alberto che spiegava come proteggersi dalle MST e in tv passava la pubblicità con i soggetti dall’alone viola, oggi tutto questo non esiste più.
Non esiste piùla percezione e il messaggio che l’HIV non è una tiroidite o una semplice malattia cronica.
Le istituzioni, le scuole e la società se ne è dimenticata e ormai pressoché tutti i ragazzini e gli adulti (loro un po’ meno) fanno sesso dimenticandosi cosa è il preservativo e non sapendo cosa sia Prep e Pep.
Tutto questo,hai ragione, è angosciante ma non possiamo fare granché purtroppo. L’unica che si da da fare e’ la LILA ma anche lei, con le varie pubblicità U=U e’ spesso fraintesa.
“A ok significa che che se mi prendo l’HIV e’ come non averla quindi tanto vale rischio e scopo senza protezione”.
Questo avviene nel cervello degli ignoranti, nella mente di chi non SA. Di chi non ha vissuto gli anni 80 e la tragedia di chi moriva come mosche all’inizio dell’epidemia.
Perché per fortuna quel periodo non tornerà più ma anche la consapevolezza di cosa sia questa bestia non tornerà più.



pazuzu83
Messaggi: 341
Iscritto il: lunedì 30 novembre 2020, 17:33

Re: World AIDS day 2024, e quelle infezioni che non si fermano...

Messaggio da pazuzu83 » lunedì 2 dicembre 2024, 14:27

agosto21 ha scritto:
domenica 1 dicembre 2024, 19:14
credo le prostitute siano protette e controllate
quella che le prostitute siano protette e controllate è una favola, in modo particolare quelle che scendono in strada sono mezze disperate che per qualche euro in più, non si fanno problemi a farlo non protetto. La maggiorparte nella fretta non va per il sottile nell'uso corretto del profilattico, con il risultato di rotture dello stesso. Aggiungi un'ignoranza sovrana un po' in tutta la popolazione etero, per via di una prevenzione inesistente soprattutto nella fascia 40-60 anni e che sono rimasti all'etá della pietra



Doremifasol
Messaggi: 419
Iscritto il: venerdì 22 maggio 2020, 15:08

Re: World AIDS day 2024, e quelle infezioni che non si fermano...

Messaggio da Doremifasol » lunedì 2 dicembre 2024, 19:21

L'HIV non può essere eradicato se non attraverso una cura farmacologica o immunologia che tarda ad arrivare.
Non certo attraverso la Prep.
Vogliamo mettere in prep tutta la popolazione sessualmente attiva?
La prep può aiutare piccoli gruppi ad altissimo rischio che andrebbero incontro ad un contagio certo:frequentatori attivi di sex party bb,per il resto è improponibile,impraticabile.
Trovassero una cura vera.
Altrimenti tutti gli obiettivi falliranno.
I giovani etero di oggi sono molto più libertini di un tempo e hiv ha praterie da correre.



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