paziente ha scritto: ↑venerdì 28 gennaio 2022, 19:32
Garante della privacy - Strutture sanitarie: rispetto della dignità - 9 novembre 2005 - doc. web n. 1191411
g) correlazione fra paziente e reparto o struttura (art. 83, comma 2, lett. h))
Gli organismi sanitari devono mettere in atto specifiche procedure, anche di formazione del personale, per prevenire che soggetti estranei possano evincere in modo esplicito l´esistenza di uno stato di salute del paziente attraverso la semplice correlazione tra la sua identità e l´indicazione della struttura o del reparto presso cui si è recato o è stato ricoverato.
Andiamo con ordine: la frase citata da
paziente è un richiamo all’articolo 83, lettera h, del “codice della privacy”. L’articolo 83 è stato abrogato dall’ art. 27, comma 1, lett. b), n. 3), D.Lgs. 10 agosto 2018, n. 101.
Il GDPR, che pure si allarga e si dilunga pure lui, non si occupa di reparti ospedalieri, grazie al Cielo.
Non so da voi, da me il reparto si chiama “
malattie infettive e tropicali”.
A destra ci sono i letti, e non si può entrare, perché lì c’è gente che sta male, che sia per una polmonite batterica, per covid o perché è in AIDS.
A sinistra ci sono gli ambulatori, con una sala d’aspetto unica, un unico laboratorio per i prelievi e tanti ambulatori. Il giovedì c’è pure l’ambulatorio “del territorio” a cui afferiscono i vecchietti del quartiere.
Detto questo, cari amici miei, diciamoci la verità: ma mi spiegate come fa un ospedale ad avere un reparto dedicato alle malattie infettive e a dargli un nome che non lo faccia capire? E se anche lo chiamassero “reparto di ortofrutticoltura” cosa cambierebbe? In pochi giorni tutti saprebbero che tra una rosa e una genziana si nascondono “gli infettivi”.
L’organizzazione per attività consimili consente di massimizzare lo sfruttamento delle strutture e ridurre i rischi. Avviene nelle industrie, in ogni ufficio, negli ospedali.
Forse i prelievi potrebbero esser fatti tutti in un unico ambulatorio prelievi, ma vi immaginate il casino? Un unico punto prelievi per tutti i pazienti esterni di un ospedale?
E gli ambulatori, dove li mettiamo? Sperdiamo gli ambulatori dei nostri medici in un’ala dell’ospedale diversa da quella dove lavorano normalmente? Si può fare eh, al San Paolo per esempio ci sono alcuni ambulatori specialistici esterni ai reparti… ma finisce che la gente in attesa davanti a una porta è tutta lì per lo stesso medico: lo sai perfettamente che quello di fronte a te è lì per la tua stessa condizione…
E poi, con chi li mettiamo gli infettivi “veri”? Con i malati oncologici? Con le partorienti? O forse direttamente in terapia intensiva?
Non so, capisco eh, che ci possano essere aspetti fastidiosi, ma…