DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
agosto21
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da agosto21 » lunedì 4 ottobre 2021, 20:20

non mi sta bene si scriva che con u u sia possibile contagio. anni di conquiste smettila <edit automatico>? no.
se dofendi il tuo ex , ho hai problemi psichiatrici, o sotto sotto, incolpi lui ma tu hai avuto rapporti a rischio, sono duro ma devi comprendere che u u è vangelo ci ho avuto 2 donne e 2 figli è un decennio di rapporti completi senza protezioni e credi sono così coglione che per una sborrata rischio le persone più importanti che ho al mondo? mi fai girare i coglioni.



giovane888
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da giovane888 » lunedì 4 ottobre 2021, 21:43

DaitarnIII ha scritto:
lunedì 4 ottobre 2021, 19:37
empy86 ha scritto:
lunedì 4 ottobre 2021, 18:28
Ragazzi, ognuno si basa sulle sue esperienze o sull'istinto, ma continuo a pensare che o si è completamente sinceri con chi si ha davanti o si fa di tutto per evitare problemi, seppur rari ma possibili, a chi abbia a che fare con te. Perché, secondo voi, una persona che ha l'HIV ed ha viremia azzerata ( o anche chi ha avuto il cancro) non può comunque donare il sangue? Credete sia per discriminazione o solo perché la certezza al 100% non verrà sottoscritta da nessuno? Magari sarà un rischio infinitesimo o forse sono solo stato molto molto sfortunato, ma è successo. Fosse anche così e ci fosse un caso su un milione che si possa contagiare qualcuno, chi di voi si prende la responsabilità per quell'unica persona? Bisogna guardare anche dal punto di vista di coloro che stanno dall'altra parte e sono sicuro che non parlereste con questa leggerezza, perché anche voi avreste voluto essere avvertiti prima e decidere di conseguenza.
Ho letto le FAQ del Ministero della salute, che riporto

'Cosa si intende per U=U?

Si parla di U=U Undetectable = Untrasmittable o in italiano N=N Non rilevabile = Non trasmissibile, quando una persona con HIV è in terapia con farmaci efficaci, che mantengono persistentemente la “carica virale” (cioè la quantità di virus presente nel sangue/secrezioni) a livelli non misurabili da almeno 6 mesi.'.


In una rubrica, nelle lettere al direttore, mi sembra esplicativa anche sulle donazioni di sangue (vi prego correggetemi se sbaglio o se tale giornale non è autorevole): http://www.quotidianosanita.it/lettere- ... o_id=79001
Il tipo di fonte è stata scritta da:
Giancarlo Maria Liumbruno
Direttore generale Centro nazionale sangue

Claudio Velati
Past-President della Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia (SIMTI) e responsabile scientifico del progetto di sorveglianza delle malattie trasmissibili con la trasfusione condotto dal CNS in collaborazione con SIMTI

Gianpietro Briola
Presidente nazionale AVIS

Paolo Monorchio
Referente associativo donatori sangue CRI

Aldo Ozino Caligaris
Presidente nazionale FIDAS

Sergio Ballestracci
Presidente nazionale FRATRES


Che ribadiscono il concetto di u=u e affermano che la modalità di trasmissione tramite via sessuale è impossibile.
Iniettarsi il sangue è tutta un'altra cosa, è una questione di quantità, come afferma Brian Custer, PhD, MPH, vicepresidente della ricerca e dei programmi scientifici presso il Vitalant Research Institute di San Francisco:
L'enorme volume di sangue trasfuso potrebbe dare origine alla trasmissione, suggerisce Custer. Sono necessarie ulteriori ricerche su questo argomento.
Quindi non solo bisogna avere maggiori dati a disposizione, ma rimane il fatto che non è stato ancora confermato nessuna trasmissione per via sessuale. Se tu ritieni di esserlo stato, vai a controllare i registri, posta i dati e chiedi al medico in cura se non sospendeva la terapia.

Saresti il primo uomo su milioni di rapporti sessuali. Saresti più raro del paziente di Berlino o degli élite controller. Oltre ad essere il primo dato documentato di trasmissione per via sessuale sul pianeta.

Forse sono stato troppo duro a sbatterti la realtà in faccia. Non so il tuo amico quanto abbia sofferto e tutti noi sappiamo quanto sia difficile sopportare quotidianamente gli effetti collaterali dei farmaci, che per chi ha bassi valori o ha usato farmaci più vecchi, può essere stato ed è un incubo.

Ma i medici, la comunità internazionale, hanno al primo posto la salute pubblica, ed affermare che la via di trasmissione sessuale non è possibile, ha richiesto un decennio di controlli rigorosissimi. L'hanno detto e firmato le più grandi autorità internazionali che si battono da 40 anni per contenere un'epidemia, e firmare questo consenso, per loro, è significato solo mettere in evidenza quello che hanno riscontrato nella pratica clinica e pratica.
Anzi per loro, affermare ciò, ha comportato comunque esporsi ad un rischio gigantesco, nel caso si fosse riservato falso quanto firmato, di aumentare l'epidemia a dismisura.

Sono traguardi che hanno richiesto controlli e investimenti per verificare l'esattezza delle informazioni, di cui probabilmente non hai neanche idea.


Centinaia di migliaia di bambini, o forse anche milioni di bambini sono nati sieronegativi da coppie sieropositive o sierodiscordanti.

Purtroppo per chi ti ha contagiato, è solamente scaricare le responsabilità. Lo sapeva di poter contagiare e l'ha fatto.


leggiti i link, che forse ti aprono un po' gli occhi:
http://www.quotidianosanita.it/lettere- ... o_id=79001
https://www.youtube.com/watch?v=dTC1YfKPEaE
https://www.poz.com/article/concerns-ar ... etrovirals
u=u:
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pub ... legato.pdf



Mangaaa
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da Mangaaa » martedì 5 ottobre 2021, 3:09

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Ultima modifica di Mangaaa il martedì 5 ottobre 2021, 3:19, modificato 1 volta in totale.



Mangaaa
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da Mangaaa » martedì 5 ottobre 2021, 3:09

giovane88 ha scritto:
domenica 3 ottobre 2021, 21:26
Allora qualcuno che ragiona praticamente esiste!
Il problema non è che l'hai detto troppo tardi, ma troppo presto.
Dopo solo 7 mesi che legame ti aspetti da una ragazza che ha migliaia di altre opzioni pronte sul suo smartphone? Che tipo di esperienze significative hai avuto? L'hai protetta? Ne avete passate di cotte e di crude? No avete solo fatto sesso, messaggiato e fatto passeggiate, cose che chiunque è in grado di fare. Ovvio che fra le mille opzioni che ha non è proprio entusiasta di scegliere proprio un ragazzo sieropositivo. Specialmente una mamma single che ha già di per sè relazioni passate importanti finite male.

La mia attuale ragazza di più di 3 anni non sa di me perché ritengo che il momento non sia ancora arrivato. Potrebbe non arrivare mai oppure il dirlo tardi potrebbe ritorcersi contro di me, nel bene e nel male ho preso la mia scelta e ne vivrò con le conseguenze.
Esattamente, oggi c'è la possibilità di scegliere con una facilità disarmante e di certo nessuno sceglierebbe un sieropositivo. Anzi è proprio totalmente l'opposto.
Basti guardare il panorama italiano di chi ha fatto coming out: uno ha lucrato sulla sua situazione facendoci un libro, un'altro vive in germania e un'altro vive in America. Finito! Tutti sanno bene che a parole sono tutti democratici, accettano la diversità e la malattia. Salvo poi riscontrare atteggiamenti assolutamente opposti.

Qui il 90% parla di rapporti tra gay, che poi guarda un po' casualmente sono tutti finiti. Nel mondo gay forse è ancora più forte questo stigma. Oppure una o due persone (sempre le stesse) citano che loro sono stati accettati e che ora hanno anche figli. Inutile dire che sono circostanze se non del tutto eccezionali, almeno estremamente limitate a circostanze ben denifite e rarissime, tra cui: essere diagnosticati durante un rapporto decennale o comunque di lunga data; anche lei è stata contagiata; entrambi le situazioni; figli di mezzo prima della diagnosi (ricordiamoci che l'età media della diagnosi è 39 anni).
"Ma così non dai a lei la libertà di scegliere!". Ma il fatto è che il Ministero della salute riconosce U=U come una delle misure di prevenzione che permettono la riservatezza del proprio stato di sieropositività, quindi sto esercitando un mio diritto, anche se in contrasto con questa situazione.
Per quanto possa essere "antipatico" da dire così esplicitamente: riconoscere un diritto (privacy) ad una categoria comporta togliere un diritto analogo (informazione) a chi non ne fa parte. O si accetta o si cambiano le leggi... se possono.

Anche questo verissimo. Anzi fino a prova contraria, sei tu ad esporti a possibili malattie, essendo noi monitorati severamente e assiduamente. E sappiamo bene che ogni malattia trasmessa, con l'hiv è un macigno.

Anche il fatto della privacy è un discorso controverso ma che approvo totalmente. Non volete la privacy? Mettete una lista di tutte le persone sieropositive in Italia, con nome e cognome e vedete come magicamente un sacco di gente andrà a testarsi e le diagnosi caleranno a 0.

Oppure proponiamo un hivpass. Io sono totalmente d'accordo per un codice tipo green pass, che tu puoi mostrare alla persona con cui vuoi avere un rapporto e ti viene mostrato quando ha fatto gli esami per la salute sessuale, quali ha fatto e dove li ha fatti.

Questo in nome della privacy non è stato fatto, perchè è una scelta politica: ovvero i malati hanno diritto di tenere riservato il loro status, ben sapendo che c'è una nutrita schiera di persone che possono ancora infettare e che lo hanno fatto, e che giova rimanere nell'anonimato, gli conviene non mostrare il proprio status perché saprebbero bene che finirebbero per non commettere più i loro crimini o mettere a rischio le persone.

Il fatto della privacy, dobbiamo dircelo chiaro e tondo, ha permesso a molte persone di infettare altre persone nell'anonimato e protetti dalla privacy, grazie alla natura malevola della malattia, ovvero che è quasi totalmente asintomatica.

Eppure con il green pass, è stata limitata la libertà personale e non solo: per poter accedere a determinati posti bisognava dimostrare di essere vaccinati e quindi di essere quasi totalmente sani.

La privacy ha protetto le persone malate dalla discriminazione ma dall'altra parte ha permesso loro, di trarne vantaggio.
riconoscere un diritto (privacy) ad una categoria comporta togliere un diritto analogo (informazione) a chi non ne fa parte. O si accetta o si cambiano le leggi... se possono.
Verissimo.
"Ma allora non la ami!". Non credo nell'amore a breve termine ma in quello che si costruisce molto lentamente, che richiede decenni.

Visto il trattamento orribile nei confronti dei sieropositivi dall'inizio dalla scoperta dell'HIV ho deciso di intraprendere un approccio pragmatico, fermo restando che è mia massima priorità l'aderenza alla terapia per non esporre la mia lei a rischi.
L'assolutapsicosi di massa per il covid ha solo rafforzato le mie convinzioni.
Concordo anche su questo. Il covid ha solamente messo in risalto un accenno del molto più aberrante stigma dei sieropositivi. Ed hai fatto non bene, ma benissimo.
Ad ogni modo una persona davvero leale a te non avrebbe reagito così... e la lealtà di sicuro non si ottiene in così poco tempo.

Oppure potresti ritenere tutto quello che ho scritto spazzatura e decidere di dirlo il prima possibile. Anche quello è accettabile, purché sia una tua scelta che ti rende sereno. Ciò che non mi va bene è l'insinuazione che esista una "regola" universale, cosa che in questi contesti altamente personali è del tutto inaccettabile.
Cavolo cooncordo con tutto. Anzi in un mondo distorto, come questo, dove a "chiacchiere" tutti sono tolleranti, persone con alti valori, tutti a 18 anni conosconop e controllano la propria salute sessuale, dove tutti "a chiacchere" dicono che l'amore è la forza più forte di tutte, dove a chiacchere tutti i sieropositivi se facessero coming out sarebbero tutelati nel lavoro e nella vita sociale, a questi dico: siete ipocriti in un mondo di ipocriti, dove quello che viene detto è "quello che dovrebbe essere" non corrisponde sempre e spesso quasi mai a quello che è realmente.


O comei direbbe Greta Thunberg: BLA BLA BLA!
Guarda ti voglio bene , però devi finirla di scrivere stupidaggini. Su questo thread direi la stragrande maggioranza ti sta dicendo che ha avuto / ha tutt’ora storie siero discordanti. I rapporti finiscono a prescindere da hiv in ambiente gay ancora prima di iniziare spesso! E a prescindere dall ‘hiv( tipo una delle mie ultime storie che non sapeva dell hiv).
Casi circostanziati ed eccezionali ? Ma lo hai letto il thread o devo postarti tutti quelli che hanno risposto ? No nel mio caso non era un rapporto decennale , e non c’erano figli così come anche nei casi degli altri utenti che hanno scritto. Pur di avere ragione dici anche cose non vere tipo “ sempre i soliti due magari con figli” a dire il vero in questo thread ne ho letti ben 5 compreso il sottoscritto E no, non c erano figli. Un ragazzo ha anche scritto che L ha detto a 3 ragazzi e tutti e 3 hanno accettato. Ma perché dovremmo dire falsità ? Basta ste cavolate perché fai un danno ai nuovi infetti. Parla per te e non per sondaggi che non si basano su fatti avvenuti o solo sulla base della tua esperienza . Vedrai che sarai più fortunato in futuro.
Comunque tu sei libero di pensarla come vuoi non sto qui per farti cambiare idea , anche perché la mia esperienza L ho vissuta e non mi importa cambiare il pensiero di uno sconosciuto. Solo non mi piace che dici cose inesatte tipo solo con figli - rapporti decennali ( a me è stato dopo 2 mesi , per dire ) - rapporti che guarda un po’ finiscono- casi eccezionali e stupidaggini così . I rifiuti purtroppo ci saranno e aumentano tanto più lo si dice all’inizio di un rapporto ( poche settimane )ma non sono la regola come scrivi tu. E comunque il concetto di “ perché scegliere te se ha altre migliaia di opzioni sul mercato “ è un concetto di chi si fidanza per non stare solo perché se io amo il mio ragazzo, e parlo di amore vero , non penso alle altre opzioni perché non positive, e non parlo perché s+ perché se il mio compagno dovesse avere malattie che non impattano sulla mia e sulla sua vita , come ormai l’HIV per noi in terapia , non mi sogno d certo di lasciarlo , per le altre “opzioni “ che mi fa tanto varie marche di pasta del supermercato. Forse non avete mai amato . Io si. E fortunatamente sono stato amato.
Ultima modifica di Mangaaa il martedì 5 ottobre 2021, 3:33, modificato 1 volta in totale.



Mangaaa
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da Mangaaa » martedì 5 ottobre 2021, 3:30

Mogol ha scritto:
domenica 26 settembre 2021, 18:29
Racconto la mia esperienza. Io da quando sono positivo ho avuto due relazioni. La prima che ho avuto era con un ragazzo più giovane di me, che ancora non conosceva bene il "mondo" hiv. Dopo un paio di mesi di frequentazione e sesso sempre protetto, non riuscivo più a nasconderlo e quindi gliel'ho detto. La sua risposta è stata "la cosa non mi spaventa molto ma vorrei saperne un po' di più". Gli ho spiegato un po' di cose e gli ho detto di farsi un giro su questo forum dove magari poteva trovare delle risposte. La frequentazione è continuata senza problemi e a un certo punto mi ha chiesto di farlo senza protezione. Poi è finita a causa del mio trasferimento per motivi di lavoro.
La seconda relazione è durata circa 4 mesi, questa volta con un uomo più grande di me. Anche in questo caso, dopo due mesi ho voluto dirglielo perché sono il tipo che non riesce a mentire su queste cose, perché reputo sia importante che l'altro mi conosca a 360 gradi e prenda le sue decisioni. Ha accettato il tutto ma poi, il mese successivo, l'ho lasciato (aveva un carattere di cacca che non riuscivo più a sopportare).
Adesso sto insieme ad un ragazzo (io 30 anni, lui 40). Stiamo insieme da 8 mesi e al terzo mese di frequentazione gliel'ho detto. Lui ha avuto un approccio diverso dagli altri perché ha passato giorni a documentarsi continuamente (sì, la questione u=u è sconosciuta a molti, anche se lo facevamo sempre protetto). Poi si è tranquillizzato un po', avevamo smesso di avere rapporti perché volevo si fidasse completamente prima di farlo di nuovo. Dopo questo breve periodo, abbiamo ripreso ad avere rapporti e, per volontà sua, senza protezione. Anzi, è stata una cosa positiva perché ha cominciato a fare test hiv che prima, nonostante avesse una intensa attività sessuali - sempre protetta- non aveva mai fatto. Adesso, su mio consiglio, ne fa uno ogni 5/6 mesi. Il prossimo mese avrò il classico controllo di routine e gli ho promesso che lo porterò con me così faremo una bella chiacchierata con l'infettivologa. Comunque viviamo il tutto con tanta tranquillità e serenità, anzi lui spesso mi dice che dimentica questa mia situazione, e lo ricorda solo quando gliene parlo io.
In ogni caso, è chiaro che ognuno di noi può tranquillamente decidere della propria vita, se dirlo o no, ma secondo me se si tratta di un rapporto occasionale si può anche omettere, ma se si vuole costruire qualcosa di più importante è necessario parlarne, perché più si rimanda e più sarà difficile dirlo. D'altronde una relazione si basa principalmente sulla fiducia e la sincerità. L'amore, poi, è il punto di arrivo.
Ecco un altro utente che porta la sua esperienza e attualmente fidanzato con un siero negativo. Un altro visionario probabilmente per giovane88.
Tra l’altro nel suo caso, come nel mio , gli ex e L attuale fidanzato hanno scelto di farlo pure senza …



Blast
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da Blast » mercoledì 6 ottobre 2021, 18:18

Secondo me siete tutte pazze 8-)


CIAO GIOIE

Dodi75
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da Dodi75 » mercoledì 6 ottobre 2021, 19:22

Blast ha scritto:
mercoledì 6 ottobre 2021, 18:18
Secondo me siete tutte pazze 8-)
Mi sa di sì caro :lol: :lol:



uffa2
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da uffa2 » venerdì 8 ottobre 2021, 9:27

Io mi sono veramente seccato.
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empy86
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da empy86 » venerdì 8 ottobre 2021, 13:26

Qui si sta travisando tutto. Io non difendo nessuno e di certo non chi ha rovinato la mia vita per sempre, a mia insaputa!
Il fatto della non trasmissibilità quando si è in cura e la cura è SEMPRE efficace è assodato ed è pure documentato.
Qui si parla di altro. Il mio ex era più grande di me di 18 anni e in cura già da parecchi anni, per quello che ne so io, con la stessa cura. Quello che cerco di dire io è che, anche laddove la cura è presente e la sua efficacia la espleta per ovvi motivi, ci potrebbe essere una qualche modificazione a livello metabolico che porta ad un assorbimento minore dei farmaci e quindi ad un possibile abbassamento della loro efficacia nel mantenere una viremia stabile e che non comporti una trasmissione. Tutti sanno che anche l'alimentazione può essere distruttiva in tal senso o l'uso di integratori di un certo tipo. Anche del semplice succo di pompelmo può ridurre l'efficacia dei farmaci se assunto per molto tempo. Non è che lo si fa apposta ( e mi pare che le resistenze da parte del virus esistano ancora oggi) ma capita. Quello su cui mi concentro è il fatto di pensare che, siccome si prende la terapia, allora sia sempre lecito pensare di tacere del tutto e fare sesso non protetto con chi è ignaro. Nessuno può essere sicuro al 100% che tra un esame e l'altro, per un motivo qualsiasi, non si sia creato un minimo disastro che va a creare la base per la trasmissione del virus. Nel mio caso sarà successo questo probabilmente, altrimenti è impossibile perché non ho mai avuto rapporti non protetti se non con i miei compagni. Tutti sono negativi, a parte uno che mi ha taciuto tutto...dunque... La cura è efficace ma bisogna stare attenti lo stesso. Non penso che i vostri medici vi avranno dato il via libera al sesso non protetto data la vostra non presunta trasmissibilità.



DaitarnIII
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Re: DIRLO O NON DIRLO? MEGLIO NON AMARE

Messaggio da DaitarnIII » venerdì 8 ottobre 2021, 15:37

empy86 ha scritto:
venerdì 8 ottobre 2021, 13:26
Qui si sta travisando tutto. Io non difendo nessuno e di certo non chi ha rovinato la mia vita per sempre, a mia insaputa!
Il fatto della non trasmissibilità quando si è in cura e la cura è SEMPRE efficace è assodato ed è pure documentato.
Qui si parla di altro. Il mio ex era più grande di me di 18 anni e in cura già da parecchi anni, per quello che ne so io, con la stessa cura. Quello che cerco di dire io è che, anche laddove la cura è presente e la sua efficacia la espleta per ovvi motivi, ci potrebbe essere una qualche modificazione a livello metabolico che porta ad un assorbimento minore dei farmaci e quindi ad un possibile abbassamento della loro efficacia nel mantenere una viremia stabile e che non comporti una trasmissione. Tutti sanno che anche l'alimentazione può essere distruttiva in tal senso o l'uso di integratori di un certo tipo. Anche del semplice succo di pompelmo può ridurre l'efficacia dei farmaci se assunto per molto tempo. Non è che lo si fa apposta ( e mi pare che le resistenze da parte del virus esistano ancora oggi) ma capita. Quello su cui mi concentro è il fatto di pensare che, siccome si prende la terapia, allora sia sempre lecito pensare di tacere del tutto e fare sesso non protetto con chi è ignaro. Nessuno può essere sicuro al 100% che tra un esame e l'altro, per un motivo qualsiasi, non si sia creato un minimo disastro che va a creare la base per la trasmissione del virus. Nel mio caso sarà successo questo probabilmente, altrimenti è impossibile perché non ho mai avuto rapporti non protetti se non con i miei compagni. Tutti sono negativi, a parte uno che mi ha taciuto tutto...dunque... La cura è efficace ma bisogna stare attenti lo stesso. Non penso che i vostri medici vi avranno dato il via libera al sesso non protetto data la vostra non presunta trasmissibilità.
Empty 86, fermo restando che come ho detto in precedenza, ed altri hanno detto in post analoghi qualche tempo fa, non lo farei con il partner senza condom senza averglielo detto (sia per la necessaria fiducia che ci deve essere in un rapporto che non può essere contraddistinto da, almeno, una bugia/cosa nascosta al giorno, sia per il possibile scoppio di un terremoto mediatico ed isterico se l'altra persona lo venisse a sapere in altro modo non accettando tranquillamente l'u=u), però nei risultati, e nelle faq del ministero della sanità, se non ho capito male, è affermato che la persona in cura deve essere irrilevabile DA SEI MESI. E' possibile che la persona che te l'ha trasmesso non avesse fatto le analisi da un periodo maggiore di sei mesi? Credo che sia importante per tutti saperlo. Ho letto che alcuni sono seguiti in ospedale con appuntamenti che possono sfiorare l'anno tra un esame e l'altro. E gli studi scientifici hanno attestato che la trasmissione tra sierodiscordanti , anche con campioni enormi, è stata zero (ZERO, EVVIVA!!!!). Zero, ma con la postilla dei sei mesi (in un'analisi dello studio ho anche trovato 4-6 mesi, ma mi fido ciecamente delle FAQ del ministero della sanità per i 6 mesi).



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