Apple94 ha scritto: ↑giovedì 23 aprile 2020, 11:28
Ciao ragazzi/e,
ho alcune domande sul nuovo modo di assunzione dei farmaci per tenere sotto controllo l’HIV.
Quando ho scoperto di essere sieropositivo, verso la fine del 2019, la dottoressa, oltre a comunicarmi il mio stato di HIV+, mi ha detto che a breve sarebbero state disponibili delle iniezioni mensili al posto delle pillole giornaliere.
Ho letto qualcosa qui sul forum ma ci sono alcune cose che non mi sono del tutto chiare:
Innanzitutto, si sa quando si potrà passare alle iniezioni al posto della pillola giornaliera? È un qualcosa che dipende dallo stato italiano o dall’ospedale da cui si è seguiti?
Per quanto riguarda Invece la tossicità dei farmaci a lungo termine, le iniezioni sono meno tossiche rispetto ai farmaci che prendiamo in pillola ogni giorno, è la stessa cosa o dipende dal farmaco che viene inniettato?
Sono molto preoccupato per la tossicità dei farmaci a lungo termine, da una parte leggo molti articoli online dove si dice che i farmaci che ci sono oggi sono molto meno tossici rispetto a quelli di tanti anni fa, però, leggo anche che sono comunque molto potenti e quindi a lungo andare possono (dopo 20 anni) possono portare a patologie del fegato, dei reni e del cuore. Io attualmente utilizzo biktarvy e non ho mai avuto effetti collaterali, solo un lieve fastidio ai reni che va e viene.
Spero che supereremo nel più breve tempo possibile questo periodo così da poter tornare ad una sorta di “normalità” e che gli infettivologi di tutto il mondo possano tornare alla ricerca di una cura o cura funzionale.
Ringrazio in anticipo chi volesse delucidarmi su questi dubbi
Non avere fretta.
Ti sei scoperto sieropositivo alla fine del 2019, ti hanno appena dato il Biktarvy, il quale ha iniziato ad essere distribuito in Italia a partire da settembre e che molti ospedali ancora non lo hanno visto. Inoltre, è un farmaco tricoponente monopillola e senza vincoli particolari nell'assunzione (tipo l'obbligatorietà di prenderlo a stomaco pieno come altri farmaci, ne sanno qualcosa quelli che prendono l'Eviplera o l'Odefsey), nè ha estese interazioni con altri farmaci (ne sanno qualcosa quelli che prendono il Prezista) e con pochissimi effetti collaterali ricorrenti (a parte l'aumento del colesterolo).
In altre parole hai già forse quello che è il migliore farmaco esistente e in questo campo vige il detto
squadra che vince non si cambia perchè i farmaci antiretrovirali in passato avevano effetti collaterali difficilmente prevedibili e piuttosto pesanti. Per far capire quanto potevano avere effetti imprevedibili e pesanti, nonchè quanto spesso si applica il detto
squadra che vince non si cambia, giusto 3 mesi fa ho incontrato alla visita un paziente che prendeva la Nevirapina da vent'anni, si trovava bene e non la aveva mai cambiata. Fu anche il secondo farmaco che mi prescrissero e mi ricordo che l'infettivologo mi diede il suo numero personale e mi disse di chiamarmi subito se sentivo forti pruriti. In effetti, se cerchi su Google "nevirapine deaths", vedrai che tra i suoi effetti collaterali c'è la
morte improvvisa, anticipata da alcuni sintomi come forti e dolorosi rush cutanei. Tuttavia per il paziente che avevo incontrato la Nevirapina era un farmaco vincente, non aveva avuto problemi per 20 anni, non ci si aspettava che tali effetti collaterali così gravi venissero fuori dopo così tanto tempo e non lo cambiava. Viceversa su questo forum ci sono le storie di diversi pazienti che hanno iniziato a utilizzare combinazioni che promettevano di avere effetti collaterali minimi e invece si sono trovati malissimo. Ad esempio il Triumeq è stato immesso in commercio nel 2014 (in Italia nel 2015, quindi non stiamo parlando di vecchi antiretrovirali) annunciandolo come tra i migliori farmaci esistenti, ma poi si è constatato che la realtà era ben differente (e a constatarlo lo hanno fatto estesi studi in fase IV).
Adesso ti ha colpito l'annuncio dell'imminente (non prima della fine dell'anno) arrivo del Cabenuva (la combinazione Cabotegravir +Rilpivirina iniettabile) e già pensi di abbandonare il tuo ottimo Biktarvy. A meno che anche quest'ultimo di riservi qualche sorpresa (es. il colesterolo che schizza a livelli non sostenibili) lascialo provare agli altri perchè, a differenza del Triumeq è, non è così, facile cambiarlo. Nella sua commercializzazione finale i pazienti, prima di prendere la sua versione iniettabile a lunga durata, dovranno prima prendere la sua versione in pillole a breve durata, più facile da cambiare ma giusto per un breve periodo iniziale. E se gli effetti collaterali importanti iniziassero dopo 8-9 mesi? Se leggi il thread dell'utente qua dentro che lo sta sperimentando, leggerai poi che le iniezioni sono molto fastidiose (tipo quelle della penicillina per la sifilide), le fiale vanno conservate in frigo, scaldate mezz'ora prima e occorre fare una iniezione da un infermiere (io riesco a farmi le iniezioni di cortisone e Muscoril da solo, invece le iniezioni di Cabenuva paiono più difficili), quindi non puoi andare all'ospedale con la facilità con cui vai a ritirare lil Biktarvy, ma devi prendere appuntamento ad un'ora precisa per fartelo iniettare. Questo farmaco è stato approvato il mese scorso in Canada prevedendo 1 iniezione al mese. La Gilead ora punta all'approvazione da parte della FDA statunitense a 1 iniezione ogni 2 mesi. Già una iniezione ogni 2 mesi sarebbe più interessante.