Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alternativa
Inviato: domenica 14 luglio 2013, 15:29
Omeopati contro Edzard Ernst: notizia top secret?
La rivista Query, a firma di Andy Lewis (*), riporta una storia inquietante di cui protagonista è Edzard Ernst, Cattedratico di Medicina Complementare all’Univeristà di Exeter (UK). La cattedra fu istituita nel 1993 da Sir Maurice Laing allo scopo di verificare senza preconcetti l’efficacia in primis dell’omeopatia mediante protocolli clinici rigorosi. Ernst, tedesco di nascita, aveva iniziato la carriera all’Ospedale Omeopatico di Monaco, per poi dirigere la Cattedra di Medicina Fisica e Riabilitativa all’Università di Vienna. L’obiettivo iniziale di provare l’efficacia specifica dell’omeopatia si scontrava tuttavia con risultati così deludenti da indurre Ernst a una serie di pubblicazioni e iniziative per segnalare alle autorità competenti inglesi i sostanziali insuccessi e pure la necessità che i farmacisti dicano la verità sull’assenza di prove per i preparati omeopatici che vendono.
Che Ernst avesse usato la cattedra per rivelare l’inconsistenza scientifica dell’omeopatia, e non per promuoverla, ha sollevato violente reazioni degli omeopati e, in particolare del Principe Carlo noto fautore (“esperto”?) di questa cura alternativa. Al contrario, in sintonia piena con le posizioni di Ernst, lo Science Technology Committee (bipartisan) del Regno Unito e la British Medical Society auspicavano in modo indipendente la drastica “messa al bando” dell’omeopatia già nel 2010. Sfavoriti dalle evidenze oggettive gli omeopati hanno allora cercato di screditare e delegittimare in vari modi la figura professionale di Ernst (tecnica, com’è noto, consolidata e frequentemente adottata in politica). A questo riguardo Andy Lewis pubblica l’articolo “Schmutzige Methoden der sanften Medizin” (gli sporchi metodi della medicina alternativa) in Süddeutsche Zeitung, nel quale si accusano esplicitamente alcune società tedesche di aver finanziato il giornalista Claus Fritzsche affinchè venissero denigrati coloro che criticano l’omeopatia e specialmente Ernst.
Ligio a questo incarico Fritzsche, dopo un’intervista a Ernst (pubblicata su Deutscher Zentralverein Homöopatischer Ärzte) definiva il professore persino “privo di qualifiche, ingannevole nei confronti delle persone e inadatto a giudicare l’omeopatia”. Lewis riporta pure che a seguito della denuncia su Süddeutsche Zeitung, e forse per contenere il clamore negativo suscitato dalla notizia, una delle società inizialmente coinvolte nella campagna denigratoria (la Weleda) si ritirava dall’accordo con Fritzsche.
Questa storia non è apparsa “stranamente” in alcun mezzo di comunicazione né nel UK né, a quanto risulta a chi scrive, sui media di altri Paesi, Italia inclusa. Molto più spazio ha ricevuto la notizia dell’inaugurazione a Piazza Navona, il 17 giugno scorso, del Primo Museo dell’Omeopatia, dedicato ad Hahnemann, con la presenza benedicente del Ministro Lorenzin di cui molti in verità ignorano la peculiare competenza in ambito sanitario. Peccato davvero che molti non ricordino, Ministro incluso, la “piena” assoluzione di Piero Angela (difeso dall’Avvocato Buongiorno) accusato di diffamazione dalle due associazioninazionali omeopatiche (FIAMO e SIMO) proprio per aver sostenuto che la medicina omeopatica non aveva alcun fondamento scientifico.
C’è da chiedersi quando un Ministro patrocinerà delle giornate speciali nel Museo Nazionale della Scienza, che già esiste dal 1953 (ma poco promozionato) nel nostro Paese, dedicandole a Premi Nobel italiani (Golgi, Fermi, Natta, Rubbia, Dulbecco, Montalcini, Capecchi) grazie ai quali regge il prestigio del nostro Paese e grazie ai quali i nostri giovani possano essere attratti dalla bellezza della ricerca scientifica.
Giorgio Dobrilla
http://www.giorgiodobrilla.it
12 luglio, 2013
*************
(*) Medicina dolce e metodi sporchi
I rimedi omeopatici sono al centro di una nuova ventata di polemiche, che potrebbero trasformarsi in uno scandalo. Un consorzio di aziende tedesche produttrici di 'medicine dolci' avrebbe corrotto un giornalista per innescare una campagna mediatica contro un docente universitario impegnato nello studio proprio dei rimedi alternativi ai farmaci convenzionali. A rivelarlo è Andy Lewis, reporter di The Quackometer, facendo riferimento a un articolo pubblicato dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung: "gli sporchi metodi della medicina dolce".
Il bersaglio è Edzard Ernst, un ricercatore, di nazionalità tedesca, dell’Università di Exeter che per primo al mondo ha ricoperto il titolo di una cattedra di “Medicina complementare”, al fine di avviare linee di ricerca dedicate allo studio delle cosiddette medicine alternative, con lo stesso rigore che spetta alla medicina tradizionale. La sostanziale differenza tra le due, che continua a non far godere di buona fama l'alternativa, è che quest'ultima non può contare su prove scientificamente valide per verificarne l'efficacia terapeutica. L'impegno ventennale di Ernst è stato inizialmente accolto con favore proprio dalle aziende produttrici di farmaci 'alternativi'. La fiducia e la stima nei confronti del lavoro di Ernst si è bruscamente interrotta quando il professore ha iniziato a pubblicare i risultati delle proprie indagini, soprattutto per ciò che concerne l'omeopatia. Le prove raccolte da Ernst rivelano chiaramente l'inefficacia dei rimedi ideati da Hahnemann, confermando che gli ipotetici benefici non sono altro che semplici effetti placebo.
Le aziende produttrici coinvolte nel consorzio hanno così pagato 43.000 euro Claus Fritzsche -il quale si dichiare giornalista medico-scientifico - per diffamare il professor Ernst con la crezione di diversi siti web. Trucchetti telematici avrebbero inoltre consentito al giornalista di aumentare la forza di quella che da noi verrebbe chiamata 'macchina del fango', ad esempio alzando la probabilità di impatto nelle visualizzazioni del sito nei motori di ricerca.
Nonostante Ernst si sia dimesso dall'incarico presso l'Università di Exter un mese fa, gli attacchi sono continuati incessantemente.
"La gente pensa, erroneamente, che io sia un promotore della medicina alternativa, e un alleato di chi lavora in questo settore. Ma la mia alleanza è prima di tutto con i pazienti, poi con la scienza. Se qualche omeopata si è sentito offeso dai miei studi, non è un mio problema."
Così si è espresso il professore, il quale continuerà comunque a occuparsi di medicina alternativa e a esprimere le sue opinioni a riguardo.
Marco Milano
24 luglio, 2012
La rivista Query, a firma di Andy Lewis (*), riporta una storia inquietante di cui protagonista è Edzard Ernst, Cattedratico di Medicina Complementare all’Univeristà di Exeter (UK). La cattedra fu istituita nel 1993 da Sir Maurice Laing allo scopo di verificare senza preconcetti l’efficacia in primis dell’omeopatia mediante protocolli clinici rigorosi. Ernst, tedesco di nascita, aveva iniziato la carriera all’Ospedale Omeopatico di Monaco, per poi dirigere la Cattedra di Medicina Fisica e Riabilitativa all’Università di Vienna. L’obiettivo iniziale di provare l’efficacia specifica dell’omeopatia si scontrava tuttavia con risultati così deludenti da indurre Ernst a una serie di pubblicazioni e iniziative per segnalare alle autorità competenti inglesi i sostanziali insuccessi e pure la necessità che i farmacisti dicano la verità sull’assenza di prove per i preparati omeopatici che vendono.
Che Ernst avesse usato la cattedra per rivelare l’inconsistenza scientifica dell’omeopatia, e non per promuoverla, ha sollevato violente reazioni degli omeopati e, in particolare del Principe Carlo noto fautore (“esperto”?) di questa cura alternativa. Al contrario, in sintonia piena con le posizioni di Ernst, lo Science Technology Committee (bipartisan) del Regno Unito e la British Medical Society auspicavano in modo indipendente la drastica “messa al bando” dell’omeopatia già nel 2010. Sfavoriti dalle evidenze oggettive gli omeopati hanno allora cercato di screditare e delegittimare in vari modi la figura professionale di Ernst (tecnica, com’è noto, consolidata e frequentemente adottata in politica). A questo riguardo Andy Lewis pubblica l’articolo “Schmutzige Methoden der sanften Medizin” (gli sporchi metodi della medicina alternativa) in Süddeutsche Zeitung, nel quale si accusano esplicitamente alcune società tedesche di aver finanziato il giornalista Claus Fritzsche affinchè venissero denigrati coloro che criticano l’omeopatia e specialmente Ernst.
Ligio a questo incarico Fritzsche, dopo un’intervista a Ernst (pubblicata su Deutscher Zentralverein Homöopatischer Ärzte) definiva il professore persino “privo di qualifiche, ingannevole nei confronti delle persone e inadatto a giudicare l’omeopatia”. Lewis riporta pure che a seguito della denuncia su Süddeutsche Zeitung, e forse per contenere il clamore negativo suscitato dalla notizia, una delle società inizialmente coinvolte nella campagna denigratoria (la Weleda) si ritirava dall’accordo con Fritzsche.
Questa storia non è apparsa “stranamente” in alcun mezzo di comunicazione né nel UK né, a quanto risulta a chi scrive, sui media di altri Paesi, Italia inclusa. Molto più spazio ha ricevuto la notizia dell’inaugurazione a Piazza Navona, il 17 giugno scorso, del Primo Museo dell’Omeopatia, dedicato ad Hahnemann, con la presenza benedicente del Ministro Lorenzin di cui molti in verità ignorano la peculiare competenza in ambito sanitario. Peccato davvero che molti non ricordino, Ministro incluso, la “piena” assoluzione di Piero Angela (difeso dall’Avvocato Buongiorno) accusato di diffamazione dalle due associazioninazionali omeopatiche (FIAMO e SIMO) proprio per aver sostenuto che la medicina omeopatica non aveva alcun fondamento scientifico.
C’è da chiedersi quando un Ministro patrocinerà delle giornate speciali nel Museo Nazionale della Scienza, che già esiste dal 1953 (ma poco promozionato) nel nostro Paese, dedicandole a Premi Nobel italiani (Golgi, Fermi, Natta, Rubbia, Dulbecco, Montalcini, Capecchi) grazie ai quali regge il prestigio del nostro Paese e grazie ai quali i nostri giovani possano essere attratti dalla bellezza della ricerca scientifica.
Giorgio Dobrilla
http://www.giorgiodobrilla.it
12 luglio, 2013
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(*) Medicina dolce e metodi sporchi
I rimedi omeopatici sono al centro di una nuova ventata di polemiche, che potrebbero trasformarsi in uno scandalo. Un consorzio di aziende tedesche produttrici di 'medicine dolci' avrebbe corrotto un giornalista per innescare una campagna mediatica contro un docente universitario impegnato nello studio proprio dei rimedi alternativi ai farmaci convenzionali. A rivelarlo è Andy Lewis, reporter di The Quackometer, facendo riferimento a un articolo pubblicato dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung: "gli sporchi metodi della medicina dolce".
Il bersaglio è Edzard Ernst, un ricercatore, di nazionalità tedesca, dell’Università di Exeter che per primo al mondo ha ricoperto il titolo di una cattedra di “Medicina complementare”, al fine di avviare linee di ricerca dedicate allo studio delle cosiddette medicine alternative, con lo stesso rigore che spetta alla medicina tradizionale. La sostanziale differenza tra le due, che continua a non far godere di buona fama l'alternativa, è che quest'ultima non può contare su prove scientificamente valide per verificarne l'efficacia terapeutica. L'impegno ventennale di Ernst è stato inizialmente accolto con favore proprio dalle aziende produttrici di farmaci 'alternativi'. La fiducia e la stima nei confronti del lavoro di Ernst si è bruscamente interrotta quando il professore ha iniziato a pubblicare i risultati delle proprie indagini, soprattutto per ciò che concerne l'omeopatia. Le prove raccolte da Ernst rivelano chiaramente l'inefficacia dei rimedi ideati da Hahnemann, confermando che gli ipotetici benefici non sono altro che semplici effetti placebo.
Le aziende produttrici coinvolte nel consorzio hanno così pagato 43.000 euro Claus Fritzsche -il quale si dichiare giornalista medico-scientifico - per diffamare il professor Ernst con la crezione di diversi siti web. Trucchetti telematici avrebbero inoltre consentito al giornalista di aumentare la forza di quella che da noi verrebbe chiamata 'macchina del fango', ad esempio alzando la probabilità di impatto nelle visualizzazioni del sito nei motori di ricerca.
Nonostante Ernst si sia dimesso dall'incarico presso l'Università di Exter un mese fa, gli attacchi sono continuati incessantemente.
"La gente pensa, erroneamente, che io sia un promotore della medicina alternativa, e un alleato di chi lavora in questo settore. Ma la mia alleanza è prima di tutto con i pazienti, poi con la scienza. Se qualche omeopata si è sentito offeso dai miei studi, non è un mio problema."
Così si è espresso il professore, il quale continuerà comunque a occuparsi di medicina alternativa e a esprimere le sue opinioni a riguardo.
Marco Milano
24 luglio, 2012