hiv e analisi del sangue di routine

Riservato ai sieronegativi che pensano di essere stati a rischio di contagio (NON rispondono medici, ma utenti volontari).
Pralina88
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hiv e analisi del sangue di routine

Messaggio da Pralina88 » giovedì 13 ottobre 2011, 18:38

Salve a tutti/e,
volevo chiedervi un informazione.
Circa 10 mesi fa ho avuto un rapporto con una persona che conoscevo poco.
Presa da varie paranoie, effettuai un HIV-Test dopo 2 mesi da questo rapporto: RISULTATO NEGATIVO.
La dottoressa che mi ha lasciato i risultati, mi disse che sarebbe stato meglio ripetere il test dopo 6 mesi dal rapporto a rischio (proprio per avere un maggiore margine di attendibilità).
Poichè sono passati 10 mesi dal rapporto ho pensato, perciò, di ripetere il test per avere una riconferma del risultato precedente (come mi aveva consigliato di fare la dottoressa).
La domanda che volevo porvi è questa: il mese scorso ho effettuato delle analisi del sangue di routine (per controllare che i valori di colesterolo, trigliceridi, ferro, ecc ecc fossero nella norma) e i valori sono usciti tutti perfetti.
Mi chiedevo, se una persona contrae l'HIV, e poi fa delle normali analisi del sangue (quindi non sto parlando del test per l'hiv, ma di analisi del sangue di routine), i valori possono risultare nella norma oppure si troverebbe con i valori "sballati"?
Scusate la domanda, spero di averla formulata in modo corretto.



skydrake
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Re: hiv e analisi del sangue di routine

Messaggio da skydrake » giovedì 13 ottobre 2011, 19:07

ciao Pralina,
Divido la mia risposta in due parti:
1) Innanzitutto la tua dottoressa ha dato una risposta fin troppo prudente. Fino qualche anno fa i medici consigliavano di ripetere il test dopo sei mesi, poi la ricerca medica è andata avanti ma sopratutto sono usciti test sempre più affidabili. Da qualche anno in Italia si utilizza il test ELISA della IV generazione, il quale raggiunge una affidabilità del 95% al trentesimo giorno dal presunto contagio e del 100% al novantesimo giorno del presunto contagio a meno di avere a priori una problematica a carico del sistema immunitario che ne ritardi l'espressione degli anticorpi. Quindi la ripetizione a sei mesi anzichè a tre mesi è consigliata solo a persone sotto chemioterapia, con gravi malattie autoimmuni, che utilizzino stupefacenti o anabolizzanti, che abbiano avuto ripetute e gravi patologie infettive nel periodo precedente. Purtroppo tu hai fatto l'esame non a tre mesi ma a due mesi ma, pur non toccando la sicurezza del 100%, superi il 99% dell'affidabilità.

2) La risposta è no. Solo un test specifico ti permetterebbe di diagnosticarlo. Innanzitutto l'HIV è una malattia a lentissima progressione (a parte un breve periodo iniziale "sindrome da sieroconversione acuta", confondibile con un'infinità di altre infezioni) impiegando molti anni a manifestarsi, poi il suo obiettivo principale è solo un particolare tipo di globulo bianco (il linfocita T CD4) ed è molto raro che un dottore prescrivi un'analisi ematocitometrica così specifica senza ragione. Pensa che nei casi di AIDS conclamato avanzato, in una comune analisi ematologica di routine il numero dei globuli bianchi complessivi di solito aumenta per via delle infezioni opportunistiche!

La diagnosi da contagio da HIV si fa solo ed esclusivamente tramite l'apposito test. Se proprio vuoi essere sicura potresti anche ripeterlo, tuttavia sarà più che altro di conforto psicologico: nel tuo caso le probabilità di contagio sono davvero remote.



Pralina88
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Re: hiv e analisi del sangue di routine

Messaggio da Pralina88 » giovedì 13 ottobre 2011, 19:17

Ciao, e grazie della risposta. Però forse ho sbagliato io a farmi capire. :)
So che attraverso semplici analisi di routine NON è possibile individuare la presenza dell' HIV.
Il quesito che pongo io è questo:
ammettiamo che il mio medico mi prescriva le analisi di routine (colesterolo, ferro, trigliceridi, ecc) e che io sia una persona attenta a mantenere una corretta alimentazione (di modo tale da avere tutti i valori nella norma).
Ammettiamo che io abbia contratto l'HIV (ma che non lo sappia). Vado a fare le comuni analisi di routine. La mia domanda è questa: la presenza di HIV "sballa" i valori delle normali analisi di routine?



skydrake
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Re: hiv e analisi del sangue di routine

Messaggio da skydrake » giovedì 13 ottobre 2011, 19:42

La risposta è no.
Un esame di sangue di routine (emocromocitometrico) non viene sballato, tranne in un brevissimo periodo tra la seconda e l'ottava settimana dal contagio (la sieroconversione) e nella fase più avanzata della progressione dell'AIDS. Anche in queste due fasi, da un esame di routine si potrebbe capire solo che c'è un'infezione in corso, non quale infezione.



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