Non fatelo mai più! Guai a chi usasse chatGPT come strumento di ricerca o di analisi.
L’intelligenza artificiale generativa si chiama così perché genera e crea informazioni partendo dalle proprie conoscenze, ma non dà alcuna garanzia né sulla correttezza delle conoscenze né sul fatto che le abbia capite per davvero.
Professionalmente, potrei raccontarvi una lunga lista di volte in cui chatGPT e i suoi fratelli hanno creato contenuti credibili, sensati e verosimili, che probabilmente riflettevano la realtà, ma non avevano alcuna referenza, in una maniera così clamorosa che, quando si chiedeva di dimostrare le affermazioni, l’intelligenza artificiale generativa affogava nelle proprie contraddizioni, ammettendo di non avere quell’informazione di cui pure aveva dato la referenza.
Mi è capitato più di una volta di dover referenziare al contrario le affermazioni dell’intelligenza artificiale, cercando a mano le prove di ciò che questa affermava: nelle risorse indicate dall’intelligenza artificiale tutt’altro.
Io stesso userò ChatGPT per correggere questo mio intervento, che ho dettato a Word e che è pieno di errori di battitura (Word ha un interprete della voce semplice schifoso): chatGPT è un eccellente maestro delle elementari e romanziere, ma non è uno scienziato, ed capace di scrivere di tutto se non si è capaci di alzare recinti solidi intorno alla sua fantasia.
Poiché il post che ho archiviato trattava di improbabili casi di falsi negativi del test per l’HIV, vorrei aggiungere una chiusura che oramai mi è venuta a noia.
Come negli ultimi 17 anni io e altri abbiamo scritto qualche migliaio di volte i test per l’HIV sono affidabili.
Ogni anno si fa quasi mezzo miliardo di test (a differenza di ChatGPT io non mento sulle fonti e vi dico che si tratta di una proiezione tra i dati ricevuti dall’OMS e la percentuale della popolazione rappresentata dai paesi che non mandano il dato).
Se ogni anno anche solo l’1% dei test fosse fallace, avremmo un disastro, cosa che non succede.
Non ci sono solo i test fatti da chi pensa di essersi infettato per avere guardato un porno, ci sono anche le migliaia di test fatti tutti giorni all’interno degli ospedali e dei centri trasfusionali: se i test non fossero affidabili, se non dessero la certezza quasi assoluta che un negativo è un negativo, i numeri dell’infezione sarebbero ben diversi e non sarebbero in riduzione continua, soprattutto avremmo un significativo e crescente pool di infetti da procedure mediche che invece non esiste.
Poi, mi sono letto le sintesi di questi casi proposti dall’IA: se ChatGPT non ha preso un abbaglio, io mi vergognerei a pubblicare un caso come questo:
Ho capito bene? un signore risultato negativo dopo 24 mesi e positivo dopo 36? Tre anni dopo? Dobbiamo ritenere che sia passato lo Spirito Santo in questo paziente che s’è tenuto lontano da ogni rischio per tre anni di fila?Un uomo di 45 anni si sottopose a un test HIV combo, PCR, Western Blot e tipizzazione linfocitaria 24 mesi dopo un rapporto sessuale non protetto. Tutti e quattro i test risultarono negativi o nella norma, ma 12 mesi dopo, l’uomo iniziò a presentare sintomi di malattia e fu diagnosticato HIV-1.
Non è neppure il caso di perdere tempo dietro a queste cose, chi però volesse baloccarsi nelle proprie paure, adeguatamente nutrite con una ricerca selettiva di eventi improbabili, faccia pure; ma lo faccia da solo, non abbiamo tempo per cercare di scoprire di che si tratta caso per caso per cercare di spiegare: mentre chatGPT ci mette 30 secondi a vomitare le sue cazzate, rispondere costa 90 minuti, no grazie, d’ora in avanti certe cose saranno rimosse senza perdere tempo a spiegare.