vaccino sifilide?
Inviato: mercoledì 12 febbraio 2020, 12:17
Sapete se esiste un vaccino per la sifilide??? in rete non si capisce niente...
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skydrake ha scritto: ↑venerdì 14 febbraio 2020, 12:00Ragazzi, leggete di più.
C'è della letteratura bellissima, nella sua drammaticità, che tratta la sifilide. Al pari dell'AIDS, spesso non la si osava neanche citare direttamente col suo nome (es. in Dubliners di Joyce) perché era un male visto talvolta come inesorabile, talvolta come punizione divina (colpiva perlopiù chi tradiva la fedeltà coniugale e si volgeva alla prostituzione) e le poche cure che c'erano per certi versi potevano essere peggio della malattia. Ad esempio si usava il mercurio, ma il quale, pur fermando momentaneamente la sifilide creava gravi intossicazioni e danni che tra l'altro colpivano anche il cervello (anche la sifilide stessa può colpire il cervello) e nella storia vi sono stati tanti drammi dovuti alla "pazzia" da sifilide.
Franz Schubert, affetto da sifilide, finì in una specie di sanatorio/manicomio e non finì mai la sua sinfonia n.8, detta appunto "l'incomputa". I due primi movimenti, i soli orchestrati (del terzo c'è una trascrizione a piano) sono assolutamente meravigliosi (a mio avviso tale sinfonia incompiuta è l'unica che può sfidare le sinfonie di Beethoven sempre se si possano fare paragoni, avendo un discorso musicale lunghissimo tipico del romanticismo, di pura emozione).
La sifilide colpì anche Robert Schumann, Oscar Wilde, Guy de Maupassant, Arthur Schopenhauer e Charles Baudelaire. Di questi ultimi due e soprattutto su Baudelaire si sono forti sospetti che loro eccentricità fosse in realtà la "pazzia" da sifilide (o da mercurio usato per curare la sifilide).
Oltre nell'arte la sifilide ha creato diversi drammi anche nella politica, determinando le sorti di interi regni.
Di sifilide morì Maria Tudor, sorella di Enrico VIII d'Inghilterra e già (per breve tempo) regina di Francia, infettata dal secondo marito. Se fosse rimasta viva la successione inglese sarebbe stata diversa. Anche attorno alla morte di Enrico VIII ci sono dei dubbi riguardo alla sifilide, il che spiegherebbe anche anche le ossessioni del sovrano negli ultimi suoi anni.
Se da una parte la sifilide era usata dai religiosi per lanciare anatemi sul sesso extraconiugale, dall'altra ha creato anche dei fenomeni di costume casomai contrari alla pubblica moralità: nel 1700 i re che non si accontentavano di avere delle "preferite" fisse, per evitare di prendere la sifilide, si svagavano solo con vergini. Ad esempio Luigi XV inizialmente si prese come amante la famosa Madame de Pompadour, la quale, rendendosi conto che la sessualità piuttosto esuberante di Luigi avrebbe potuto farlo stancare di lei dopo poco, nel corso degli anni orchestrò tutto un giro di giovani vergini a disposizione del re. Il vantaggio delle vergini era che il giorno dopo le si congedavano e così Madame Pompadour è rimasta confidente del re e probabilmente la donna più potente di Francia fino in tarda età.
Venezia, la quale ha avuto sempre un comportamento abbastanza pratico sul sesso, quando arrivano in visita re o cardinali, faceva talvolta ricorso al convento presso San Lorenzo: era un convento particolare dove le famiglie nobili mettevano come monache le figlie minori, per non disperdere il patrimonio di famiglia. Un convento di lusso, con diversi inservienti, e dove le stesse monache e novizie erano lì per costrizione, non per vocazione. Se quindi un re in visita nella Serenissima voleva svagarsi, gli mettevano a disposizione una novizia che, essendo vergine, non rischiava di trasmettere al re la sifilide. Sempre se fossero davvero tutte vergini. La attigua chiesa di San Lorenzo è quella indicata dalla tradizione come luogo di sepoltura di San Marco. Coi vari restauri e rifacimenti la chiesa è cambiati più volte nel corso dei secoli. Nelle indagini archeologiche moderne le spoglie di Marco Polo non le hanno mai individuate, ma hanno scoperto diversi feti.
Interessantissimo! Grazie milleEdox ha scritto: ↑venerdì 14 febbraio 2020, 15:14skydrake ha scritto: ↑venerdì 14 febbraio 2020, 12:00Ragazzi, leggete di più.
C'è della letteratura bellissima, nella sua drammaticità, che tratta la sifilide. Al pari dell'AIDS, spesso non la si osava neanche citare direttamente col suo nome (es. in Dubliners di Joyce) perché era un male visto talvolta come inesorabile, talvolta come punizione divina (colpiva perlopiù chi tradiva la fedeltà coniugale e si volgeva alla prostituzione) e le poche cure che c'erano per certi versi potevano essere peggio della malattia. Ad esempio si usava il mercurio, ma il quale, pur fermando momentaneamente la sifilide creava gravi intossicazioni e danni che tra l'altro colpivano anche il cervello (anche la sifilide stessa può colpire il cervello) e nella storia vi sono stati tanti drammi dovuti alla "pazzia" da sifilide.
Franz Schubert, affetto da sifilide, finì in una specie di sanatorio/manicomio e non finì mai la sua sinfonia n.8, detta appunto "l'incomputa". I due primi movimenti, i soli orchestrati (del terzo c'è una trascrizione a piano) sono assolutamente meravigliosi (a mio avviso tale sinfonia incompiuta è l'unica che può sfidare le sinfonie di Beethoven sempre se si possano fare paragoni, avendo un discorso musicale lunghissimo tipico del romanticismo, di pura emozione).
La sifilide colpì anche Robert Schumann, Oscar Wilde, Guy de Maupassant, Arthur Schopenhauer e Charles Baudelaire. Di questi ultimi due e soprattutto su Baudelaire si sono forti sospetti che loro eccentricità fosse in realtà la "pazzia" da sifilide (o da mercurio usato per curare la sifilide).
Oltre nell'arte la sifilide ha creato diversi drammi anche nella politica, determinando le sorti di interi regni.
Di sifilide morì Maria Tudor, sorella di Enrico VIII d'Inghilterra e già (per breve tempo) regina di Francia, infettata dal secondo marito. Se fosse rimasta viva la successione inglese sarebbe stata diversa. Anche attorno alla morte di Enrico VIII ci sono dei dubbi riguardo alla sifilide, il che spiegherebbe anche anche le ossessioni del sovrano negli ultimi suoi anni.
Se da una parte la sifilide era usata dai religiosi per lanciare anatemi sul sesso extraconiugale, dall'altra ha creato anche dei fenomeni di costume casomai contrari alla pubblica moralità: nel 1700 i re che non si accontentavano di avere delle "preferite" fisse, per evitare di prendere la sifilide, si svagavano solo con vergini. Ad esempio Luigi XV inizialmente si prese come amante la famosa Madame de Pompadour, la quale, rendendosi conto che la sessualità piuttosto esuberante di Luigi avrebbe potuto farlo stancare di lei dopo poco, nel corso degli anni orchestrò tutto un giro di giovani vergini a disposizione del re. Il vantaggio delle vergini era che il giorno dopo le si congedavano e così Madame Pompadour è rimasta confidente del re e probabilmente la donna più potente di Francia fino in tarda età.
Venezia, la quale ha avuto sempre un comportamento abbastanza pratico sul sesso, quando arrivano in visita re o cardinali, faceva talvolta ricorso al convento presso San Lorenzo: era un convento particolare dove le famiglie nobili mettevano come monache le figlie minori, per non disperdere il patrimonio di famiglia. Un convento di lusso, con diversi inservienti, e dove le stesse monache e novizie erano lì per costrizione, non per vocazione. Se quindi un re in visita nella Serenissima voleva svagarsi, gli mettevano a disposizione una novizia che, essendo vergine, non rischiava di trasmettere al re la sifilide. Sempre se fossero davvero tutte vergini. La attigua chiesa di San Lorenzo è quella indicata dalla tradizione come luogo di sepoltura di San Marco. Coi vari restauri e rifacimenti la chiesa è cambiati più volte nel corso dei secoli. Nelle indagini archeologiche moderne le spoglie di Marco Polo non le hanno mai individuate, ma hanno scoperto diversi feti.
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