La connessione è spiegata qui:
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Per adesso, ho deciso di continuare a scrivere qui sulle ricerche relative a una cura del coronavirus. In seguito, magari, staccheremo i post.
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PICCOLO RAGIONAMENTO MATTUTINO - basato solo su domande, perché anche qui di dati chiari non ce ne sono
Come tutti, da qualche giorno, seguendo i dati forniti quotidianamente dalla protezione civile, provo un leggero sollievo quando si arriva ai numeri dei ricoverati in ospedale e ai numeri dei ricoverati in terapia intensiva. Già qualche giorno fa si cominciava a intravvedere una timida tendenza alla diminuzione. Poi ieri, finalmente, per la prima volta il numero dei ricoveri in terapia intensiva portava davanti il segno meno.
Seguo sempre con grande interesse i ragionamenti di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, e anche lui, ieri su Twitter, segnalava come buona notizia l'alleggerimento delle terapie intensive, a fronte di un numero dei morti che rimane sempre altissimo
Temo che Cartabellotta abbia ragione a ricordare che le terapie intensive si svuotano perché molti pazienti muoiono. Nell'immagine qui sotto (fonte GIMBE), si vede il travaso delle persone dalla fascia rossa verso la fascia nera.

Ma c'è un altro andamento da osservare, ed è quello della fascia gialla, delle persone con sintomi abbastanza leggeri da poter rimanere a casa. Questa fascia si sta allargando, in questi ultimi giorni sempre di più. E lo fa a scapito della fascia arancione, quella dei pazienti ricoverati - non così gravi da finire intubati in terapia intensiva, ma abbastanza gravi da dover stare in ospedale.
Ora è evidente che, aumentando il numero dei diagnosticati, aumenta anche quello delle persone con sintomi abbastanza lievi da poter rimanere a casa. Ma quello che mi chiedo è se in quel visibilissimo allargamento della fascia gialla non stia giocando un ruolo anche il fatto che quei malati a casa non vengono abbandonati al corso naturale dell'infezione, con solo un po' di tachipirina per controllare la febbre. Sarebbe utile avere dei dati su quante persone ammalate a casa stiano effettivamente prendendo idrossiclorochina, con o senza antibiotici, perché l'allargarsi del numero di persone che sono sì malate, ma guariscono senza finire in ospedale, potrebbe ben essere dovuto all'intervento precoce del trattamento con idrossiclorochina. A conferma di quello che i medici hanno dichiarato nel sondaggio su sermo.com e a conferma di quanto raccontato nel reportage di Peter D'Angelo per il Fatto Quotidiano ( cfr post TRUMP LO VULT - la grande crociata contro il coronavirus [a chi, come me, detesta quel giornale per la quantità di scempiaggini che pubblica farà piacere sapere che D'Angelo è un bravissimo free lance, che pubblica anche altrove]).