La cruda realtà
Inviato: lunedì 9 gennaio 2017, 16:15
Nella vita non mi son fatto mancare mai niente.
Ho 50 anni, non fumo, non bevo, non uso sostanze di alcun tipo, sono single da 12 anni, e anche felicemente.
Il mio trascorso è fatto di stravizi e varie infezioni però, per cui ritengo che il mio conto mi sta arrivando e lo sto pagando.
1993, allora la tessera sanitaria per chi lavorava con gli alimenti era obbligatoria, mi diagnosticano l'Epatite C, ancora scritto a penna tra i markers allora disponibili (a e B).
2005 mi ricovero per l'asportazione di una fistola, e mi diagnosticano la sifilide, curata con penicillina G benzatina, mi ribadiscono che ho la C (le transaminasi altissime hanno allarmato tutti e sottoposto il siero ad analisi), e che prima o poi avrei dovuto affrontarla.
2008 inizio la cura, era un genotipo (3) abbastanza facile da debellare, per cui ribarivina e peginterferone per 24 settimane e negativo dalla seconda settimana di cure, dopo 6 mesi dalla fine negativo, caso archiviato.
Esce l'Autotest VIH Mylan, il mio cervello bacato mi ha suggerito di sottopormi al test, anche perché coi miei trascorsi non potevo escluderlo per niente, e la striscia reagente mi da positivo.
Giovedì mi sono 'regalato' il responso, adesso sono dai miei ma non vi nascondo che sono nello sconforto più totale, ho chiamato il reparto infettivologia del Gemelli e al mio rientro (lunedì) avrò prelievo ecc..
Domande: possibile che in questo lungo periodo io non abbia avuto alcun sentore/dubbio che certe cose potessero capitare anche a me, e che forse c'erano già?
Possibile (io metto l'infezione a prima del '93 a mio avviso) tutto questo tempo senza niente? E percorsi ospedalieri collaterali che non mi invitano nemmeno per errore a fare il test?
Ma la mia vera perplessità inizia adesso:
cosa diavolo devo fare? So che è importante conoscere CD4 e CD8 & possibilmente viremia e conta copie RNA per vedere come sto messo per protocollo terapeutico. Io ho un medico curante che non vedo appunto da 9 anni, e quando ho dovuto farmi prescrivere la lista di analisi per l'esenzione per patologia (è la 016 per l'HCV+)sono dovuto andare lì preparato, con lista analisi da fare e tutto, altrimenti per lui, l'epatite C non è cronica, non è attiva, ma potrebbe andare via lasciando solo gli anticorpi. Messo davanti alla realtà c'è stato, e poi ho continuato con l'epatologo fino alla negativizzazione completa del virus.
Ma in questo caso? Premesso che ho un bel carico di imbarazzo/sconforto con cui viaggio.
Tutte le tappe di un nuovo caso di positività.
P.S. potevo non fidarmi di un negativo, ma difficilmente un test seppur domestico dia un falso positivo. Vorrei sbagliarmi ma tant'è.
Grazie a tutti per le risposte.
Ho 50 anni, non fumo, non bevo, non uso sostanze di alcun tipo, sono single da 12 anni, e anche felicemente.
Il mio trascorso è fatto di stravizi e varie infezioni però, per cui ritengo che il mio conto mi sta arrivando e lo sto pagando.
1993, allora la tessera sanitaria per chi lavorava con gli alimenti era obbligatoria, mi diagnosticano l'Epatite C, ancora scritto a penna tra i markers allora disponibili (a e B).
2005 mi ricovero per l'asportazione di una fistola, e mi diagnosticano la sifilide, curata con penicillina G benzatina, mi ribadiscono che ho la C (le transaminasi altissime hanno allarmato tutti e sottoposto il siero ad analisi), e che prima o poi avrei dovuto affrontarla.
2008 inizio la cura, era un genotipo (3) abbastanza facile da debellare, per cui ribarivina e peginterferone per 24 settimane e negativo dalla seconda settimana di cure, dopo 6 mesi dalla fine negativo, caso archiviato.
Esce l'Autotest VIH Mylan, il mio cervello bacato mi ha suggerito di sottopormi al test, anche perché coi miei trascorsi non potevo escluderlo per niente, e la striscia reagente mi da positivo.
Giovedì mi sono 'regalato' il responso, adesso sono dai miei ma non vi nascondo che sono nello sconforto più totale, ho chiamato il reparto infettivologia del Gemelli e al mio rientro (lunedì) avrò prelievo ecc..
Domande: possibile che in questo lungo periodo io non abbia avuto alcun sentore/dubbio che certe cose potessero capitare anche a me, e che forse c'erano già?
Possibile (io metto l'infezione a prima del '93 a mio avviso) tutto questo tempo senza niente? E percorsi ospedalieri collaterali che non mi invitano nemmeno per errore a fare il test?
Ma la mia vera perplessità inizia adesso:
cosa diavolo devo fare? So che è importante conoscere CD4 e CD8 & possibilmente viremia e conta copie RNA per vedere come sto messo per protocollo terapeutico. Io ho un medico curante che non vedo appunto da 9 anni, e quando ho dovuto farmi prescrivere la lista di analisi per l'esenzione per patologia (è la 016 per l'HCV+)sono dovuto andare lì preparato, con lista analisi da fare e tutto, altrimenti per lui, l'epatite C non è cronica, non è attiva, ma potrebbe andare via lasciando solo gli anticorpi. Messo davanti alla realtà c'è stato, e poi ho continuato con l'epatologo fino alla negativizzazione completa del virus.
Ma in questo caso? Premesso che ho un bel carico di imbarazzo/sconforto con cui viaggio.
Tutte le tappe di un nuovo caso di positività.
P.S. potevo non fidarmi di un negativo, ma difficilmente un test seppur domestico dia un falso positivo. Vorrei sbagliarmi ma tant'è.
Grazie a tutti per le risposte.