Paura (irrazionale) di aver contagiato

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
lepetitchef
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Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da lepetitchef » giovedì 24 novembre 2022, 10:22

Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Ad ogni modo, essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Ultima modifica di lepetitchef il giovedì 24 novembre 2022, 11:59, modificato 1 volta in totale.



Mar98
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Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da Mar98 » giovedì 24 novembre 2022, 10:34

lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:22
Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Ciao! Guarda posso risponderti, anche se sto "dall'altra parte" (lo metto tra virgolette perché odio queste etichette e distinzioni, in quanto siamo tutti esseri umani), nel senso che sono negativo, donatore di sangue e frequento una ragazza sieropositiva da qualche mese.
La sua situazione per il momento è diversa perché lo ha scoperto da poco e (risparmiandoti i dettagli in quanto irrilevanti ai fini del discorso) non ha la viremia azzerata. All'inizio non mi aveva detto di essere sieropositiva e abbiamo usato il preservativo, un giorno però si è rotto (con lei con il ciclo) e per forza di cose ha dovuto dirmelo (anche su questo risparmio i dettagli). Ho fatto la PEP e a 15 giorni dopo averla finita al centro dove vado a donare il sangue ho fatto un test PCR con risultato negativo. Tra 4 giorni (un mese dalla fine della PEP) farò il test definitivo. Mi hanno anticipato che potrò continuare a donare il sangue quando lei sarà a viremia azzerata! Significa che considerano non pericoloso cun eventuale blip viremico basso...
Questa è la risposta razionale. Per il resto ovviamente non ti giudico perché anche la mia ragazza all'inizio non me lo aveva detto e non so quando me lo avrebbe detto. Devi vedere tu, come hai già detto, sono cose molto personali.
Il test ovviamente lo fanno a ogni sacca che doni e si presuppone che uno al questionario pre donazione non menta alle domande del dottore.
Spero di averti aiutato, un abbraccio!



lepetitchef
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Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da lepetitchef » giovedì 24 novembre 2022, 10:43

Mar98 ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:34
lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:22
Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Ciao! Guarda posso risponderti, anche se sto "dall'altra parte" (lo metto tra virgolette perché odio queste etichette e distinzioni, in quanto siamo tutti esseri umani), nel senso che sono negativo, donatore di sangue e frequento una ragazza sieropositiva da qualche mese.
La sua situazione per il momento è diversa perché lo ha scoperto da poco e (risparmiandoti i dettagli in quanto irrilevanti ai fini del discorso) non ha la viremia azzerata. All'inizio non mi aveva detto di essere sieropositiva e abbiamo usato il preservativo, un giorno però si è rotto (con lei con il ciclo) e per forza di cose ha dovuto dirmelo (anche su questo risparmio i dettagli). Ho fatto la PEP e a 15 giorni dopo averla finita al centro dove vado a donare il sangue ho fatto un test PCR con risultato negativo. Tra 4 giorni (un mese dalla fine della PEP) farò il test definitivo. Mi hanno anticipato che potrò continuare a donare il sangue quando lei sarà a viremia azzerata! Significa che considerano non pericoloso cun eventuale blip viremico basso...
Questa è la risposta razionale. Per il resto ovviamente non ti giudico perché anche la mia ragazza all'inizio non me lo aveva detto e non so quando me lo avrebbe detto. Devi vedere tu, come hai già detto, sono cose molto personali.
Il test ovviamente lo fanno a ogni sacca che doni e si presuppone che uno al questionario pre donazione non menta alle domande del dottore.
Spero di averti aiutato, un abbraccio!
Grazie tante per la tua condivisione :)



Mar98
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Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da Mar98 » giovedì 24 novembre 2022, 13:42

lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:43
Mar98 ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:34
lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:22
Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Ciao! Guarda posso risponderti, anche se sto "dall'altra parte" (lo metto tra virgolette perché odio queste etichette e distinzioni, in quanto siamo tutti esseri umani), nel senso che sono negativo, donatore di sangue e frequento una ragazza sieropositiva da qualche mese.
La sua situazione per il momento è diversa perché lo ha scoperto da poco e (risparmiandoti i dettagli in quanto irrilevanti ai fini del discorso) non ha la viremia azzerata. All'inizio non mi aveva detto di essere sieropositiva e abbiamo usato il preservativo, un giorno però si è rotto (con lei con il ciclo) e per forza di cose ha dovuto dirmelo (anche su questo risparmio i dettagli). Ho fatto la PEP e a 15 giorni dopo averla finita al centro dove vado a donare il sangue ho fatto un test PCR con risultato negativo. Tra 4 giorni (un mese dalla fine della PEP) farò il test definitivo. Mi hanno anticipato che potrò continuare a donare il sangue quando lei sarà a viremia azzerata! Significa che considerano non pericoloso cun eventuale blip viremico basso...
Questa è la risposta razionale. Per il resto ovviamente non ti giudico perché anche la mia ragazza all'inizio non me lo aveva detto e non so quando me lo avrebbe detto. Devi vedere tu, come hai già detto, sono cose molto personali.
Il test ovviamente lo fanno a ogni sacca che doni e si presuppone che uno al questionario pre donazione non menta alle domande del dottore.
Spero di averti aiutato, un abbraccio!
Grazie tante per la tua condivisione :)
Ma figurati! Se ti viene in mente altro da chiedere fai pure senza problemi!



Datex
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Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da Datex » giovedì 24 novembre 2022, 19:14

la dichiarazione di non rilevabilità = non trasmissibilità tiene conto anche di eventuali blip viremici. per ottenere un rischio effettivo di trasmissione è necessario raggiungere una carica virale di almeno 200 copie per ml. un blip è molto più basso.



Matteo_85
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Iscritto il: venerdì 25 dicembre 2020, 13:39

Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da Matteo_85 » giovedì 24 novembre 2022, 21:20

lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:22
Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Ad ogni modo, essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Io purtroppo stessa situazione.
Ti capisco perfettamente mi sento in “galera” psicologicamente e non so più come uscirne. Nonostante sia preciso con la terapia mai saltata un giorno da tre anni



Mangaaa
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Iscritto il: domenica 1 novembre 2015, 21:16

Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da Mangaaa » venerdì 25 novembre 2022, 18:59

lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:22
Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Ad ogni modo, essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Nessuno più di me in questa fase della mia vita può capire cosa significa stare / essere stato con una persona che non sa di te. Non ti giudico piuttosto tu chiedo una cosa: ma se un giorno lui ti dicesse “ ma perché non facciamo i test ?” Magari preso dai dubbi . Cosa faresti ? Io per questo ho preferito dirlo dopo 3 mesi.
Per la tua domanda , non può aver rischiato nulla se sei irrilevabile tranquillo



Mar98
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Iscritto il: sabato 26 marzo 2022, 20:40

Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da Mar98 » venerdì 25 novembre 2022, 19:18

Mangaaa ha scritto:
venerdì 25 novembre 2022, 18:59
lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:22
Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Ad ogni modo, essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Nessuno più di me in questa fase della mia vita può capire cosa significa stare / essere stato con una persona che non sa di te. Non ti giudico piuttosto tu chiedo una cosa: ma se un giorno lui ti dicesse “ ma perché non facciamo i test ?” Magari preso dai dubbi . Cosa faresti ? Io per questo ho preferito dirlo dopo 3 mesi.
Per la tua domanda , non può aver rischiato nulla se sei irrilevabile tranquillo
Sinceramente hai ragione! È una cosa che alla mia ragazza sinceramente avrei chiesto qualora avessimo deciso di togliere il preservativo (poi si è rotto prima e vabbè), a volte me lo chiedo cosa avrebbe detto/fatto sinceramente...



Matteo_85
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Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da Matteo_85 » sabato 26 novembre 2022, 13:31

Mar98 ha scritto:
venerdì 25 novembre 2022, 19:18
Mangaaa ha scritto:
venerdì 25 novembre 2022, 18:59
lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:22
Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Ad ogni modo, essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Nessuno più di me in questa fase della mia vita può capire cosa significa stare / essere stato con una persona che non sa di te. Non ti giudico piuttosto tu chiedo una cosa: ma se un giorno lui ti dicesse “ ma perché non facciamo i test ?” Magari preso dai dubbi . Cosa faresti ? Io per questo ho preferito dirlo dopo 3 mesi.
Per la tua domanda , non può aver rischiato nulla se sei irrilevabile tranquillo
Sinceramente hai ragione! È una cosa che alla mia ragazza sinceramente avrei chiesto qualora avessimo deciso di togliere il preservativo (poi si è rotto prima e vabbè), a volte me lo chiedo cosa avrebbe detto/fatto sinceramente...
Un quesito che pongo a me stesso ( e a molti di voi ): come possiamo avere la certezza di essere al 100% non rilevabili pur prendendo ogni giorno la terapia? I controlli se ci pensate bene sono fatti ogni 3/6 mesi ( per chi è monitorato). In questo frangente temporale può sempre capitare che, non c’è ne accorgiamo, la carica virale possa risalire per qualche giorno e proprio in quel frangente temporale abbiamo rapporti non protetti e contagiamo qualcuno. Sbaglio? Come potete avere tutti questa certezza di u=u?



Mar98
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Iscritto il: sabato 26 marzo 2022, 20:40

Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da Mar98 » sabato 26 novembre 2022, 14:47

Matteo_85 ha scritto:
sabato 26 novembre 2022, 13:31
Mar98 ha scritto:
venerdì 25 novembre 2022, 19:18
Mangaaa ha scritto:
venerdì 25 novembre 2022, 18:59
lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:22
Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Ad ogni modo, essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Nessuno più di me in questa fase della mia vita può capire cosa significa stare / essere stato con una persona che non sa di te. Non ti giudico piuttosto tu chiedo una cosa: ma se un giorno lui ti dicesse “ ma perché non facciamo i test ?” Magari preso dai dubbi . Cosa faresti ? Io per questo ho preferito dirlo dopo 3 mesi.
Per la tua domanda , non può aver rischiato nulla se sei irrilevabile tranquillo
Sinceramente hai ragione! È una cosa che alla mia ragazza sinceramente avrei chiesto qualora avessimo deciso di togliere il preservativo (poi si è rotto prima e vabbè), a volte me lo chiedo cosa avrebbe detto/fatto sinceramente...
Un quesito che pongo a me stesso ( e a molti di voi ): come possiamo avere la certezza di essere al 100% non rilevabili pur prendendo ogni giorno la terapia? I controlli se ci pensate bene sono fatti ogni 3/6 mesi ( per chi è monitorato). In questo frangente temporale può sempre capitare che, non c’è ne accorgiamo, la carica virale possa risalire per qualche giorno e proprio in quel frangente temporale abbiamo rapporti non protetti e contagiamo qualcuno. Sbaglio? Come potete avere tutti questa certezza di u=u?
Mi permetto di rispondere anche se non sono un medico, non sono sieropositivo (lo è la mia ragazza) e non so rispondere ovviamente a questa domanda in maniera tecnica, però CREDO (per logica) che U=U tenga conto che possibili blip che vengono considerati quindi insignificanti. Insomma, non penso che la scienza dichiarerebbe una cosa simile per una questione così delicata. Renditi conto che a me hanno detto che appena la mia ragazza sarà irrilevabile io potrò continuare a donare il sangue e credo che la donazione di sangue sia un'attività delicatissima e pure...da qua ho capito che problemi non me ne devo fare e di conseguenza non se ne deve fare chi è positivo. Poi il fatto di dirlo ai partner o alle partner è più un discorso di etica e di desiderare che comunque l'altra persona accetti per quello che sei. Almeno io nella relazione con la mia ragazza la vedo così. Secondo me meglio una cosa detta subito, che scoperta poi per caso per esempio... ti trova i farmaci, qualcuno che conosce e entrambi ti vede ai reparti di malattie infettive, ti chiede di fare il test perché vuole qualcosa di più serio, usate il preservativo e si rompe (come è successo a no)...guarda le combinazioni possono essere tante



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