Persone sieropositive che raccontano la propria normalità sui social - ispirazioni e strategie di coping
Re: Persone sieropositive che raccontano la propria normalità sui social - ispirazioni e strategie di coping
Premesso che il Codice della Privacy è derogabile in una serie di situazioni al di fuori del lavoro dei medici (es. obbligatorietà dell'azione penale), quindi secondo te non è MAI derogabile nemmeno in caso di TSO (trattamento sanitario obbligatorio) del paziente? Oppure quando è in pericolo di vita ma è incosciente e non si può raccontare il suo consenso informato?
Re: Persone sieropositive che raccontano la propria normalità sui social - ispirazioni e strategie di coping
Bene,
finalmente hai ammesso che in alcuni casi può essere derogato, come in caso di emergenza (prima hai scritto che non poteva MAI essere derogato).
finalmente hai ammesso che in alcuni casi può essere derogato, come in caso di emergenza (prima hai scritto che non poteva MAI essere derogato).
Re: Persone sieropositive che raccontano la propria normalità sui social - ispirazioni e strategie di coping
State andando offtopic
CIAO GIOIE
Re: Persone sieropositive che raccontano la propria normalità sui social - ispirazioni e strategie di coping
Da quando la Corte costituzionale si è espressa sulla legge 135 del 1990, che all'articolo 5 era molto più ristrettiva e tutelante del l'attuale codice della privacy:
https://www.cortecostituzionale.it/acti ... zo%20comma).
In nome della tutela della salute, la privacy talvolta è apertamente ignorata, anche con appelli pubblici sbandierando lo stato di sieropositività dell'untore di turno, persino in deroga al segreto istruttorio e ben prima della condanna:
https://www.ilgazzettino.it/italia/prim ... 94608.html
https://www.ilpescara.it/cronaca/prosti ... scara.html
https://www.repubblica.it/cronaca/2015/ ... 129213562/
Tra l'altro faccio notare che l'art.5 della Legge 135 del 1990 impedirebbe in maniera assoluta ai medici di consegnare gli esiti degli esami.
Ebbene, come vedi finiscono anche sulle pagine dei giornali, visto che la Corte costituzionale ha ribadito la priorità del diritto alla salute e alla tutela dell'integrità altrui.
https://www.cortecostituzionale.it/acti ... zo%20comma).
In nome della tutela della salute, la privacy talvolta è apertamente ignorata, anche con appelli pubblici sbandierando lo stato di sieropositività dell'untore di turno, persino in deroga al segreto istruttorio e ben prima della condanna:
https://www.ilgazzettino.it/italia/prim ... 94608.html
https://www.ilpescara.it/cronaca/prosti ... scara.html
https://www.repubblica.it/cronaca/2015/ ... 129213562/
Tra l'altro faccio notare che l'art.5 della Legge 135 del 1990 impedirebbe in maniera assoluta ai medici di consegnare gli esiti degli esami.
Ebbene, come vedi finiscono anche sulle pagine dei giornali, visto che la Corte costituzionale ha ribadito la priorità del diritto alla salute e alla tutela dell'integrità altrui.
Re: Persone sieropositive che raccontano la propria normalità sui social - ispirazioni e strategie di coping
Non è una sentenza della Corte di Cassazione.
È una pronuncia della Corte Costituzionale.
La parte fondamentale è l'eccezione costituzionale sollevata dal Pretore:
"disciplina, pur essendo informata a principi di alto valore sociale ed all'apprezzabile esigenza di non discriminare o isolare, neppure sul lavoro, le persone sieropositive o affette da AIDS, sarebbe in contrasto con l'art. 32 della Costituzione, che tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività""
Cioè la tutela della salute viene prima della tutela della riservatezza.
La Corte Costituzionale gli ha dato ragione.
Nei tre casi di cronaca che ho segnalato, avvenuti diversi anni dopo, la Questura ha sempre applicato questo indirizzo della Suprema Corte.
È una pronuncia della Corte Costituzionale.
La parte fondamentale è l'eccezione costituzionale sollevata dal Pretore:
"disciplina, pur essendo informata a principi di alto valore sociale ed all'apprezzabile esigenza di non discriminare o isolare, neppure sul lavoro, le persone sieropositive o affette da AIDS, sarebbe in contrasto con l'art. 32 della Costituzione, che tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività""
Cioè la tutela della salute viene prima della tutela della riservatezza.
La Corte Costituzionale gli ha dato ragione.
Nei tre casi di cronaca che ho segnalato, avvenuti diversi anni dopo, la Questura ha sempre applicato questo indirizzo della Suprema Corte.
Re: Persone sieropositive che raccontano la propria normalità sui social - ispirazioni e strategie di coping
Interessante ricerca, mi piace conoscere storie. Ho apprezzato in particolare: la storia di Emma Cole: ispirante.
https://www.youtube.com/watch?v=mIwVBagbxMQ
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