Non so quanti siano a usare i generici già disponibili, per definizione farmaci un po’ âgée usati in situazioni particolari quindi credo statisticamente poco rilevanti, mentre come sappiamo alcuni dei blockbuster della HAART di questi anni stanno per diventare generici.
NPS scrive:
- Analisi sulla qualità del processo di cambiamento di terapia dal farmaco branded al generico
Il questionario si pone il fine di indagare la percezione da parte delle persone con Hiv rispetto a quanto ormai sta avvenendo di fatto in materia di trattamenti con l’avvento del generico in Hiv e di come tutto questo in Italia venga affrontato da parte dei sanitari.
Fine ultimo è capire se la qualità della vita del paziente in questo particolare campo sia “familiare” alla persona con Hiv e se sia tenuta in debita considerazione da parte dei sanitari.
http://www.npsitalia.net/?page_id=2971
, tanto per riallacciarmi al mio primo pensiero-e posso rispondere al sondaggio che i generici sono meglio. Poi cosa c´entra la regione di residenza quando io fino a l´anno scorso risiedevo in Lombardia, e non capisco perché non chiedono la Città o Provincia (c´e qualche regione che usa generici ART? o qualche Regione è sinonimo di malasanità, può essere). La scolarità ha che a vedere con l´istruzione? (quale?) E la disoccupazione, con l´abilità? Insomma , sarà anche scritto in un buon italiano, ma non da persone competenti
e sono stato servito dopo venti persone). È chiaro che il business farmaceutico muove miliardi. Io sono convinto che molti laboratori, in Italia, che assemblano i generici, usino sì le stesse molecole ma in percentuali minori; ed ecco perché molti farmaci non danno il risultato sperato. Hanno ragione le nostre associazioni a preoccuparsi e a indagare se siamo tutti pro-generici. È un fattore psicologico. Viviamo in una Stato insicuro, e noi abbiamo bisogno di sicurezza