Paura (irrazionale) di aver contagiato

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Mangaaa
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Iscritto il: domenica 1 novembre 2015, 21:16

Re: Paura (irrazionale) di aver contagiato

Messaggio da Mangaaa » martedì 29 novembre 2022, 0:46

Matteo_85 ha scritto:
sabato 26 novembre 2022, 13:31
Mar98 ha scritto:
venerdì 25 novembre 2022, 19:18
Mangaaa ha scritto:
venerdì 25 novembre 2022, 18:59
lepetitchef ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 10:22
Salve a tutti.

Scrivo questo post per condividere con voi una paura, spero del tutto irrazionale, che mi sta attanagliando negli ultimi giorni.

Per farla breve, da qualche mese mi sto frequentando con un ragazzo (negativo, fino a prova contraria) che non sa della mia sieropositività.

[E prego chiunque voglia formulare giudizi sulla mia mancata condivisione di esimersi, per favore, dal farlo: sappiamo tutti che sono decisioni estremamente delicate ed esclusivamente personali]

Ad ogni modo, essendo diventata una frequentazione "stabile", con lui sto avendo rapporti non protetti, anche anali (ricettivi da parte mia), e mi sento di farlo in completa tranquillità - anche con l'approvazione del mio infettivologo - avendo una carica virale stabilmente soppressa da oltre tre anni e una buona situazione immunologica (CD4 > 1.000 /mm3 e rapporto > 1,0).

La mia razionalità ha cominciato, però, a vacillare quando lui mi ha comunicato di voler andare a donare il sangue, cosa che mi ha fatto entrare nel panico, visto che, naturalmente, gli faranno anche il test per l'HIV. Razionalmente sono convinto che, in base al famoso U=U, il rischio di contagio dovrebbe essere nullo in queste situazioni, ma ciononostante, certe paure, probabilmente irrazionali, stanno comunque venendo a galla: e se avessi avuto un blip viremico non rilevato e lo avessi contagiato? Se avessi assunto un integratore o un farmaco che ha interagito con il Dovato e ne ha ridotto l'efficacia? Se lui dovesse risultare positivo, come dovrei comportarmi? E così via...

Perciò volevo chiedervi, innanzitutto, una rassicurazione - ammesso che le mie affermazioni siano sensate. Poi, mi piacerebbe sapere se magari qualcuno di voi si è trovato in una situazione simile e avrebbe voglia di raccontarmela.

Grazie in anticipo a chi risponderà e un abbraccio a tutti
Nessuno più di me in questa fase della mia vita può capire cosa significa stare / essere stato con una persona che non sa di te. Non ti giudico piuttosto tu chiedo una cosa: ma se un giorno lui ti dicesse “ ma perché non facciamo i test ?” Magari preso dai dubbi . Cosa faresti ? Io per questo ho preferito dirlo dopo 3 mesi.
Per la tua domanda , non può aver rischiato nulla se sei irrilevabile tranquillo
Sinceramente hai ragione! È una cosa che alla mia ragazza sinceramente avrei chiesto qualora avessimo deciso di togliere il preservativo (poi si è rotto prima e vabbè), a volte me lo chiedo cosa avrebbe detto/fatto sinceramente...
Un quesito che pongo a me stesso ( e a molti di voi ): come possiamo avere la certezza di essere al 100% non rilevabili pur prendendo ogni giorno la terapia? I controlli se ci pensate bene sono fatti ogni 3/6 mesi ( per chi è monitorato). In questo frangente temporale può sempre capitare che, non c’è ne accorgiamo, la carica virale possa risalire per qualche giorno e proprio in quel frangente temporale abbiamo rapporti non protetti e contagiamo qualcuno. Sbaglio? Come potete avere tutti questa certezza di u=u?
Ma non lo diciamo noi ma la scienza. Perché evidentemente con i nuovi farmaci se pure un giorno è 30 L altro giorno è 15 copie L altro giorno ancora è 100, non si rischia nulla. Evidentemente con i farmaci di oggi non si rischia salga se la prendi bene



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