CHE DIFFERENZA FA ?

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Dora
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Re: CHE DIFFERENZA FA ?

Messaggio da Dora » giovedì 12 novembre 2020, 5:52

mauroz345 ha scritto:
martedì 10 novembre 2020, 19:09
Ciao a tutti,

ho scoperto di essere sieropositivo 13 mesi fa ( infezione recente )...la mia viremia dopo aver sfiorato le soglie dell’irrilevabilità aveva ricominciato a salire ( sempre comunque sotto le 200 copie )....a luglio la decisione del medico di cambiare la terapia .... controllo settembre perfetto ( < 20 copie ) .... controllo di fine ottobre : 51 copie. :roll:

Sto cominciando purtroppo ad abituarmi all’idea che per me tenere azzerata la viremia sarà più difficile che per molti altri e forse non ci riuscirò.

La mia domanda è questa: ma se invece di essere totalmente irrilevabile ( < 20 copie ) viaggiassi sempre tra valori maggiori > 20 e inferiori < 200 copie ai fini pratici della mia salute personale cosa cambierebbe ? Aumentano e se sì di quanto i rischi di avere patologie in qualche modo collegate all’HIV ?

Grazie
Ciao mauroz345.
Come hai potuto vedere dalle risposte che ti sono arrivate, quello della persistenza di una viremia di basso livello è un problema che tocca diverse persone.
Se si è aderenti alla terapia e se non ci sono resistenze note ai farmaci che si stanno assumendo, la ragione del permanere di queste poche copie di virus nel sangue può essere l'espansione clonale del reservoir latente: cellule che contengono virus vitale, ma latente, integrato nel loro DNA, che proliferano senza attivarsi e creano così nuove cellule in cui HIV può riattivarsi in un secondo momento.
Quindi cambiare terapia non serve, così come si è visto che non serve intensificare la cART aumentando il numero dei farmaci. Servirebbe poter distruggere quelle cellule latentemente infette, ma questo ancora non siamo in grado di farlo in modo efficace.

Anche se non è un grave problema e gli infettivologi giustamente dicono di non preoccuparsi, perché quel che davvero conta è ridurre la viremia ai minimi termini, è però vero che quelle poche copie di virus che rimangono in circolazione possono un po' aumentare lo stato generale di attivazione immunitaria e di infiammazione, quindi il desiderio di fare qualcosa è più che legittimo.
Se al momento, con i farmaci che ci sono, c'è poco da fare dal punto di vista virologico, è però possibile agire sulle altre cause di infiammazione, quelle non specificamente dipendenti da HIV. È possibile in primo luogo cercare di curare eventuali co-infezioni; è possibile scegliere una alimentazione corretta, ricca di verdura e di frutta e povera di alimenti che favoriscono l'infiammazione; è possibile limitare l'alcol; è possibile smettere di fumare; è possibile cercare di aumentare l'attività fisica ... Insomma, ci sono tante strategie che si possono mettere in atto per aiutare la terapia antiretrovirale dove questa mostra qualche limite.



uncle_tom82
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Re: CHE DIFFERENZA FA ?

Messaggio da uncle_tom82 » giovedì 12 novembre 2020, 11:25

GRAZIE DORA !!! questa risposta serve anche a me anche se con skydrake già ne avevamo parlato un po in privato ...



mauroz345
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Re: CHE DIFFERENZA FA ?

Messaggio da mauroz345 » giovedì 12 novembre 2020, 13:44

Grazie Sky e Grazie Dora,
quindi riassumendo:

1) tenere sott’occhio il rapporto CD4/CD8 ( più si abbassa più è indice di iperattivazione del sistema immunitario )

2) ridurre le altre fonti di infiammazione seguendo uno sano stile di vita ( no fumo, no alcol , cibo sano e vita attiva )

3) escludere resistenze e essere sicuri di essere aderenti alla terapia

Come faccio a sapere se c’è la clonazione del virus nei reservatoir ? Esiste un esame specifico ?



Dora
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Re: CHE DIFFERENZA FA ?

Messaggio da Dora » giovedì 12 novembre 2020, 15:39

mauroz345 ha scritto:
giovedì 12 novembre 2020, 13:44
Come faccio a sapere se c’è la clonazione del virus nei reservatoir ? Esiste un esame specifico ?
Sono analisi molto sofisticate, che non si fanno nella pratica clinica, ma solo nell'ambito di ricerche avanzate.
D'altra parte, una volta sicuro che la terapia è corretta, cioè che il tuo virus non ha delle mutazioni che lo rendono resistente ai farmaci che stai prendendo, e una volta sicuro che l'aderenza è buona e costante, anche sapere che la viremia di basso livello che compare nelle analisi viene dall'espansione clonale del reservoir, non è che ti cambi molto, dal momento che non puoi fare niente per intervenire sul reservoir.
Per questo ti dicevo che ci sono vie laterali per agire sullo stato infiammatorio - perché se anche su quella viremia residua al momento non puoi far niente (magari in futuro sì), puoi però contrastare le altre fonti di infiammazione semplicemente agendo sullo stile di vita, prendendoti cura di te e lasciando che la cART si prenda cura del virus. Che non è affatto poca cosa.



skydrake
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Re: CHE DIFFERENZA FA ?

Messaggio da skydrake » venerdì 13 novembre 2020, 7:32

uncle_tom82 ha scritto:
giovedì 12 novembre 2020, 0:23
skydrake ha scritto:
martedì 10 novembre 2020, 20:16
mauroz345 ha scritto:
martedì 10 novembre 2020, 19:09
Ciao a tutti,

ho scoperto di essere sieropositivo 13 mesi fa ( infezione recente )...la mia viremia dopo aver sfiorato le soglie dell’irrilevabilità aveva ricominciato a salire ( sempre comunque sotto le 200 copie )....a luglio la decisione del medico di cambiare la terapia .... controllo settembre perfetto ( < 20 copie ) .... controllo di fine ottobre : 51 copie. :roll:

Sto cominciando purtroppo ad abituarmi all’idea che per me tenere azzerata la viremia sarà più difficile che per molti altri e forse non ci riuscirò.

La mia domanda è questa: ma se invece di essere totalmente irrilevabile ( < 20 copie ) viaggiassi sempre tra valori maggiori > 20 e inferiori < 200 copie ai fini pratici della mia salute personale cosa cambierebbe ? Aumentano e se sì di quanto i rischi di avere patologie in qualche modo collegate all’HIV ?

Grazie
Nel tempo ho letto diverse pubblicazioni che mostravano che la speranza di vita si abbassa. Casomai te ne trovo qualcuna.
Anche se non arrivassi al fallimento terapeutico con sviluppo resistenze, la presenza costante di copie virali nel sangue fa aumentare l'iperattivazione immunitaria. Di fatto, il tuo sistema immunitario sarebbe come un motore su i giri per anni, sarebbe come avere una sorta di infiammazione sistemica permanente con conseguente peggioramento di una serie di quadri patologici anche non infettivi. In primis, quelli a carico del sistema cardiocircolatorio, infarti compresi (ne aumenta la probabilità).
Ovviamente ci sono grosse differenze tra un paziente e l'altro. Un buon parametro per misurare l'iperattivazione immunitaria (quando non ci sono ancora serie copatologie in corso) è il rapporto CD4/CD8. Alcuni di noi riescono ad averlo anche molto superiore ad 1, altri non riescono mai ad averlo superiore a 0,5.
quidi skydrake secondo questa publicazione io che sono 6 anni sieropositivo e ho viaggiato con dei piccoli blip viremici ( nel laboratorio del mio ospedale solo due volte ho raggiunto i <20 e una volta a roma poi sempre 35 48 52 29 l'ultimo 22 ) sono a rischio di infarto ????? il mio rapporto cd4/cd8 è salito da 0,60 a 0,70
Per fortuna avevo scritto:
"Tuttavia è sempre critico estrapolare tali frasi senza leggere il full article, per via delle considerazioni possibili sul gruppo di pazienti considerato"

Da una parte c'è una forte correlazione tra viremia non azzerata e bassa speranza di vita, ma non necessariamente la prima è la causa della seconda. Spesso la viremia non soppressa è una concausa. Talvolta invece sono entrambi conseguenza di un motivo a monte.

Il primo dei studi infatti è stato condotto negli Stati Uniti, dove quasi la metà dei pazienti non ha una assicurazione sanitaria decente. Altri studi che avevo letto, con forti differenze tra i due sottogruppi, erano stati condotti nell'Africa sub sahariana, dove ci sono notevoli difficoltà all'accesso ai farmaci e dove la tubercolosi è più che endemica, inoltre vi sono spesso altre copatologie. Se un paziente riesce ad avere una fornitura di antiretrovirali discontinua e in più ha la tubercolosi per forza finisce con avere una viremia non soppressa e finisce nel secondo gruppo, quali a più alta mortalità.

Il secondo studio che avevo citato prima mi pare che sia stato condotto in Svezia. Però occorre andare a vedere la discussione nel full articole, perché pazienti psichiatrici, eroinomani, negazionisti, late presenters ecc. abbassano la media. Bisogna vedere se lo studio è stato sufficientemente grosso da permettere di dividere i pazienti in ulteriori sottogruppi uniformi.
Senza queste considerazioni la viremia soppressa è da intendersi come un campanello di allarme, non una campana da morto.



uncle_tom82
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Re: CHE DIFFERENZA FA ?

Messaggio da uncle_tom82 » venerdì 13 novembre 2020, 15:27

ma oer viremia non soppressa intendi dire anche 22 copie per esempio ???????? io nell'ultimo esame nel mio ospedale ero a 51 ma nell'altro ospedale ero a 22 a cui io do maggior credito visto che il mio ospedale da sempre fa errori di taratura



skydrake
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Re: CHE DIFFERENZA FA ?

Messaggio da skydrake » venerdì 13 novembre 2020, 19:31

uncle_tom82 ha scritto:
venerdì 13 novembre 2020, 15:27
ma oer viremia non soppressa intendi dire anche 22 copie per esempio ???????? io nell'ultimo esame nel mio ospedale ero a 51 ma nell'altro ospedale ero a 22 a cui io do maggior credito visto che il mio ospedale da sempre fa errori di taratura
22 copie è praticamente soppresso. In USA soppresso è sotto le 200 copie, qui di solito si intende 50 copie, ma fino a 200 copie non occorre preoccuparsi più di tanto. C'erano due note nella guida all'uso degli antiretrovirali dell'ISS che diceva che i pazienti con più di 50 e meno di 200 vanno controllati più spesso, ma senza indicazioni particolari sulla terapia.



uncle_tom82
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Re: CHE DIFFERENZA FA ?

Messaggio da uncle_tom82 » sabato 14 novembre 2020, 23:02

allora sono salvo :-D



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