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Re: foto & racconti
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Re: foto & racconti
Arabia Felix
L'Arabia felice è stata nell'antichità oggetto di racconti epici, di prestigio, ma anche di invidie dovute alle sue grandi ricchezze che derivavano da prosperi commerci e dalle sue floride terre. Il notevole consumo di prodotti aromatici spinse anche Augusto a voler detenere il controllo assoluto di questa preziosa merce al punto di inviare Elio Gallio, prefetto d'Egitto, con una spedizione alla conquista della ricca Arabia Felix, per toglierne il monopolio, ma con scarsi risultati. Per un lungo periodo rimase avvolta dalla leggenda, notizie confuse di questi popoli li riportò Erodoto, ma solo con Teofrasto, allievo di Aristotele si ebbero notizie più precise sugli aromi, le regioni e i Sabei che producevano quelle resine. Erastòtene di Cirene, direttore dell'immensa biblioteca di Alessandria, fu il primo a registrare nella sua grande opera geografica l'esatta collocazione dell'Arabia Felix nel sud della penisola arabica. La testimonianza più antica dei Sabei è contenuta nella Bibbia e racconta la visita della regina di Saba a re Salomone d'Israele, datandola quindi verso il X secolo ac. Nella Bibbia è documentata anche l'intensa attività commerciale dei Sabei, che con le loro carovane, dal porto di Oana nell'oceano Indiano, costeggiavano il deserto cariche di mirra, incenso, cannella, làdano, cassia, attraversando Marib, Medina, Petra e Gaza, arrivavano sul Mediterraneo dopo un lungo cammino. L'incontro della regina di Saba con re Salomone è documentato anche nel Corano che contribuì in seguito a dare alla regina Bilqis molta notorietà anche in oriente.
Sanaà è l'attuale capitale dello Yemen e la leggenda vuole sia stata fondata da Sem, figlio di Noé e capostipite delle popolazioni semite. La città vecchia, racchiusa dalle le mura originarie, conserva la vecchia suddivisione dei quartieri arabo, turco ed ebreo. Qui Pier Paolo Pasolini girò alcune scene per "Il fiore delle Mille e una notte", data la bellezza caratteristica dei suoi palazzi e il fascino antico che tutt'ora conserva è stata anche inserita dall'UNESCO nella World Heritage List. Passeggiare fra le strade e i vicoli della città vecchia è come fare un salto in un passato rimasto immutato e isolato per secoli. I vari mercati che si incontrano sono pieni di spezie tanto colorate quanto sconosciute, frutta, legumi, ortaggi e il qat, un'erba eccitante che quasi tutti gli yemeniti masticano continuamente dal mattino alla sera. É da una pianta originaria di questa terra che si è diffuso in tutto il mondo il kawa, una bevanda conosciuta con il nome di caffé.






Verso est si percorre la strada che porta a Marib, prima salendo sull'altopiano attraverso paesaggi brulli e scoscesi, poi in discesa, tra anfratti rocciosi e gole scavate nella pietra, per arrivare infine all'antica capitale. Marib era la grande capitale del regno dei Sabei. Si trova a circa 180 km a est di Sanaà ed è stata oggetto di ricerche archeologiche e di scoperte sui popoli prearabici solo da pochi decenni. Archeologi tedeschi, inglesi, ma anche italiani stanno ancora ricostruendo la storia di un civiltà progredita che nel I millennio a.c. possedeva anche una propria scrittura ed era dotata di una moderna capacità di ingegneria idraulica. É stato proprio il controllo dell'acqua che gli ha permesso di svilupparsi e arricchirsi. Il primo sbarramento in terra del Wadi Adhana sembra risalga a 2.000 anni a.c. ma la grande diga, di cui sono ancora visibili i resti dei bastioni in muratura, fu eretta nel VII secolo a.c. Misurava circa 700 m di larghezza e attraverso il recupero dell'acqua accorpata ad una complessa rete di canalizzazioni assicurò la fertilità delle terre e conseguentemente la prosperità dei Sabei per oltre un millennio. Semisepolte dalla sabbia si ergono i monoliti che indicano i resti del palazzo della regina Bilqis e poco distante quelli del tempio dedicato al sole, portati alla luce dagli archeologi americani qualche decennio fa, ma inutilmente in un luogo dove la sabbia trasportata dai vento dal vicino deserto, ricopre tutto quello che incontra.

Mahram Bilqis (Tempio di Bilqis) dedicato al sole

Ars Bilquis (Palazzo di Bilqis)
Oltre Marib, una larga pista sterrata si inoltra verso oriente, costeggiando il deserto del Ramlat as Sabatayn, fino ai bordi del Rub al Khali, (il quarto vuoto) la più vasta estensione di sabbia esistente sul pianeta, 650.000 km2 (due volte l'Italia) di dune sabbiose che iniziano presso i confini con l'Arabia Saudita e si estendono ben oltre la curva dell'orizzonte, per un migliaio di km verso nord. Del Rub al Khali si conosce fisicamente la fascia marginale perché pare che l'interno resti ancora inesplorato, nemmeno i beduini lo conoscono né ci si addentrano. Dopo un centinaio di km la pista finisce e si continua, come unico segno del passaggio umano, lungo un doppio solco scavato nella sabbia dalle ruote dei fuoristrada, che penetra all'interno, nell'immensità del deserto.

L'Arabia felice è stata nell'antichità oggetto di racconti epici, di prestigio, ma anche di invidie dovute alle sue grandi ricchezze che derivavano da prosperi commerci e dalle sue floride terre. Il notevole consumo di prodotti aromatici spinse anche Augusto a voler detenere il controllo assoluto di questa preziosa merce al punto di inviare Elio Gallio, prefetto d'Egitto, con una spedizione alla conquista della ricca Arabia Felix, per toglierne il monopolio, ma con scarsi risultati. Per un lungo periodo rimase avvolta dalla leggenda, notizie confuse di questi popoli li riportò Erodoto, ma solo con Teofrasto, allievo di Aristotele si ebbero notizie più precise sugli aromi, le regioni e i Sabei che producevano quelle resine. Erastòtene di Cirene, direttore dell'immensa biblioteca di Alessandria, fu il primo a registrare nella sua grande opera geografica l'esatta collocazione dell'Arabia Felix nel sud della penisola arabica. La testimonianza più antica dei Sabei è contenuta nella Bibbia e racconta la visita della regina di Saba a re Salomone d'Israele, datandola quindi verso il X secolo ac. Nella Bibbia è documentata anche l'intensa attività commerciale dei Sabei, che con le loro carovane, dal porto di Oana nell'oceano Indiano, costeggiavano il deserto cariche di mirra, incenso, cannella, làdano, cassia, attraversando Marib, Medina, Petra e Gaza, arrivavano sul Mediterraneo dopo un lungo cammino. L'incontro della regina di Saba con re Salomone è documentato anche nel Corano che contribuì in seguito a dare alla regina Bilqis molta notorietà anche in oriente.
Sanaà è l'attuale capitale dello Yemen e la leggenda vuole sia stata fondata da Sem, figlio di Noé e capostipite delle popolazioni semite. La città vecchia, racchiusa dalle le mura originarie, conserva la vecchia suddivisione dei quartieri arabo, turco ed ebreo. Qui Pier Paolo Pasolini girò alcune scene per "Il fiore delle Mille e una notte", data la bellezza caratteristica dei suoi palazzi e il fascino antico che tutt'ora conserva è stata anche inserita dall'UNESCO nella World Heritage List. Passeggiare fra le strade e i vicoli della città vecchia è come fare un salto in un passato rimasto immutato e isolato per secoli. I vari mercati che si incontrano sono pieni di spezie tanto colorate quanto sconosciute, frutta, legumi, ortaggi e il qat, un'erba eccitante che quasi tutti gli yemeniti masticano continuamente dal mattino alla sera. É da una pianta originaria di questa terra che si è diffuso in tutto il mondo il kawa, una bevanda conosciuta con il nome di caffé.







Verso est si percorre la strada che porta a Marib, prima salendo sull'altopiano attraverso paesaggi brulli e scoscesi, poi in discesa, tra anfratti rocciosi e gole scavate nella pietra, per arrivare infine all'antica capitale. Marib era la grande capitale del regno dei Sabei. Si trova a circa 180 km a est di Sanaà ed è stata oggetto di ricerche archeologiche e di scoperte sui popoli prearabici solo da pochi decenni. Archeologi tedeschi, inglesi, ma anche italiani stanno ancora ricostruendo la storia di un civiltà progredita che nel I millennio a.c. possedeva anche una propria scrittura ed era dotata di una moderna capacità di ingegneria idraulica. É stato proprio il controllo dell'acqua che gli ha permesso di svilupparsi e arricchirsi. Il primo sbarramento in terra del Wadi Adhana sembra risalga a 2.000 anni a.c. ma la grande diga, di cui sono ancora visibili i resti dei bastioni in muratura, fu eretta nel VII secolo a.c. Misurava circa 700 m di larghezza e attraverso il recupero dell'acqua accorpata ad una complessa rete di canalizzazioni assicurò la fertilità delle terre e conseguentemente la prosperità dei Sabei per oltre un millennio. Semisepolte dalla sabbia si ergono i monoliti che indicano i resti del palazzo della regina Bilqis e poco distante quelli del tempio dedicato al sole, portati alla luce dagli archeologi americani qualche decennio fa, ma inutilmente in un luogo dove la sabbia trasportata dai vento dal vicino deserto, ricopre tutto quello che incontra.

Mahram Bilqis (Tempio di Bilqis) dedicato al sole

Ars Bilquis (Palazzo di Bilqis)
Oltre Marib, una larga pista sterrata si inoltra verso oriente, costeggiando il deserto del Ramlat as Sabatayn, fino ai bordi del Rub al Khali, (il quarto vuoto) la più vasta estensione di sabbia esistente sul pianeta, 650.000 km2 (due volte l'Italia) di dune sabbiose che iniziano presso i confini con l'Arabia Saudita e si estendono ben oltre la curva dell'orizzonte, per un migliaio di km verso nord. Del Rub al Khali si conosce fisicamente la fascia marginale perché pare che l'interno resti ancora inesplorato, nemmeno i beduini lo conoscono né ci si addentrano. Dopo un centinaio di km la pista finisce e si continua, come unico segno del passaggio umano, lungo un doppio solco scavato nella sabbia dalle ruote dei fuoristrada, che penetra all'interno, nell'immensità del deserto.

Re: foto & racconti
Grazieisabeau ha scritto:Un altra bella storia...

Ultimamente soffro il freddo, più del solito, sia esternamente che internamente, per cui cerco di riscaldarmi con la nostalgia di posti caldi... molto caldi.
Re: foto & racconti
ma pensa ke bella foto ke mi e' capitata sotto mano,anzi sotto agli okki
,anni '70 l'austerity..ke bei tempi altro ke l'austerity di adesso ekekazzarola
naturalmente siamo a Bergamo







Re: foto & racconti
Non sono attirato dal film per la trama ( brutti ricordi ) ma sono attirato dalle numerosissime recensioni sui due attori principali DEFINITI SEMPLICEMENTE STREPITOSI. Il fotomodello ( anche attore ) di D&G e il cantante dei 30 Seconds to Mars.