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Sfortunatamente, non si tratta di AIDS.
C’è qualcosa di peggio della scomparsa dei CD4, che a colpi di antiretrovirali si può quasi sempre far tornare: è la fine della speranza, un circolo vizioso di abbandono, noncuranza, eccessi, un circolo che ha inghiottito il mio amico, i cui occhi azzurri oggi vagano stupiti, e io non so cosa sarà di lui,e vorrei stringerlo e dirgli “usciamo di qui, torniamo a vivere, torniamo a ridere”, e invece sto lì al suo fianco, incapace persino di capire quello che si sforza di dirmi.
Penso a lui e a tutti noi, a quanto è difficile coltivare ogni giorno la speranza, a quanto sia facile credere che non c’è nulla da fare.
E invece, ancora una volta, dobbiamo credere in un futuro diverso.
Anche perché, anche quest’anno, la ricerca è andata avanti, anche se a noi, che guardiamo “solo” all’obiettivo dell’eradicazione, potrebbe non sembrare.
A noi che oramai l’HIV ce l’abbiamo potrà sembrare “poca cosa”, ma il fatto che la ricerca (vi ricordo lo studio IPERGAY) abbia confermato che la prevenzione farmacologica del contagio è possibile, che sia definitivamente provato che il Truvada oggi e altri farmaci domani possono abbattere il rischio di trasmissione è un cambiamento epocale: significa smettere di reagire e iniziare a prevedere.
Città come San Francisco e New York, un tempo lazzaretti a cielo aperto, possono oggi porsi l’obiettivo “getting to zero” ed è una cosa gigantesca: se ce la faranno loro, possiamo farcela TUTTI.
Parliamo poi di START, lo studio che ha scaraventato una lapide su tutte le scemenze intorno alla terapia antiretrovirale: i pazienti DEVONO essere messi in terapia il giorno della diagnosi, senza perdere tempo e senza stronzate vaccinare. È un trial scientifico VERO, che quest’anno ha dimostrato in maniera conclusiva che ritardare l’ingresso in terapia è CRIMINALE, punto.
Questi trial DA SOLI potrebbero cambiare la storia personale di milioni di esseri umani e forse la storia dell’HIV, e quando la nostra tragedia sarà confinata nei libri di storia, il 2015 sarà ricordato come il 1995, l’anno in cui la FDA approvò la HAART.
Le pagine del nostro forum traboccano di ricerche entusiasmanti, che stanno portando a grandi avanzamenti in tutta la medicina non solo in quella dell’HIV: quelle ricerche forse non eradicheranno il virus domattina, ma cambieranno il nostro quotidiano prima di quanto potremmo pensare.
Però, mentre il futuro lavora per noi, abbiamo tutti un compito fondamentale: continuare a vivere al meglio delle nostre possibilità, avendo cura della nostra salute, della nostra mente e della nostra anima. Continuare a sperare, sapendo che ci saranno anche per noi ancora tanti “primo dicembre”, e che un giorno questo sarà un giorno come gli altri.
Credere in un futuro diverso è possibile, ed è razionale. Facciamolo. Keep smiling, keep shining…