Dora ha scritto: ↑mercoledì 13 novembre 2019, 7:02Ieri si è tenuta, presso il Ministero della Salute e con la partecipazione delle associazioni di lotta all'HIV/AIDS e degli infettivologi della SIMIT, una Consensus Conference per la definizione di una dichiarazione di consenso condivisa su U=U.
Quando il documento sarà disponibile, lo posterò qui, per adesso c'è solo la locandina di un evento che, nonostante le pressioni degli attivisti e di qualche medico più vicino alla community, giunge con un ritardo inconcepibile.
E adesso, dato che le parole rischiano di avere meno peso del fiato con cui sono emesse, speriamo seguano i fatti. E che siano fatti pesanti: atti concreti contro lo stigma da parte delle istituzioni sanitarie; atti concreti perché i medici che non hanno ancora recepito le evidenze scientifiche si adeguino ai progressi della scienza.
Edit 15 novembre - il comunicato stampa delle associazioni:
Edit 18 novembre - un formale documento di consenso "con le fattispecie di rischio/evidenza e che sarà alla base di messaggi e campagne mirate alla diffusione del concetto U=U undetectable=untrasmittable (Non rilevabile = Non trasmissibile)" non è ancora stato prodotto dalla SIMIT, ma Quotidiano Sanità ne riferisce i contenuti:
Hiv: “Non rilevabile-non trasmissibile”. Nessun pericolo di contagio tra i partner se la persona sieropositiva è in terapia da almeno 6 mesi e con viremia non rilevabile. Il documento di consenso di infettivologi e pazienti
Nel sito della SIMIT, pubblicato il documento sulla