GUIDE NUTRIZIONALI

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
pierino
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da pierino » domenica 24 giugno 2018, 13:46

Salve, volevo chiedere se qualcuno ha info riguardo effetti della dieta chetogenica su individui HIV+.
Ho letto in giro che la dieta in questione sia benefica in caso di cancro (pare che "affami" il cancro), ma nel caso dell'HIV leggo nell'ultimo
post di skydrake che se il fegato e' affaticato e' un problema.
La dieta chetogenica richiede un certo extra lavoro da parte del fegato, al che mi verrebbe da pensare che possa essere
dannosa per chi e' HIV+. Qualcuno ne sa di piu?



rospino
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da rospino » domenica 24 giugno 2018, 15:37

pierino ha scritto:Ho letto in giro che la dieta in questione sia benefica in caso di cancro (pare che "affami" il cancro
E dove lo avresti letto, di grazia?


 
La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.

skydrake
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da skydrake » domenica 24 giugno 2018, 18:01

rospino ha scritto:
pierino ha scritto:Ho letto in giro che la dieta in questione sia benefica in caso di cancro (pare che "affami" il cancro
E dove lo avresti letto, di grazia?
Era uno dei cavalli di battaglia del dott. Ruggiero.
Basta scrivere su Google "Ruggiero ketogenic cancer". Ci sono persino i suoi video.

Qui ci facciamo beffe del suo neurodrink:

http://www.hivforum.info/forum/viewtopic.php?p=93751

Se invece scrivi su Google semplicemente Marco Ruggiero, troverai come prima notizia la chiusura di una sua clinica dove sono morti almeno 5 pazienti con i suoi metodi anticancro (l'articolo è pieno di imprecisioni, ma i morti ci sono, sebbene di un numero superiore).

In un certo senso funziona. "Affama" il cancro e lo indebolisce. Peccato che faccia altrettanto con i pazienti.



pierino
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da pierino » domenica 15 luglio 2018, 8:47

Onestamente non ricordo dove l'avevo letto. Se non ricordo male in qualche articolo in lingua inglese.
Per quanto riguarda gli effetti sul cancro, comunque, riporto solamente.

Per quanto riguarda l'indebolimento del paziente, devo dire che l'effetto della dieta e' un po particolare e voglio aprire una parentesi e spiegare che effetto ha avuto su di me.
Io ho recentemente fatto due periodi in ketosi. Per la prima volta, ad aprile 2018, per un mese.
Per la seconda volta per circa 3 settimane a giugno (complice l'angoscia che riusciva a privarmi dei vari spuntini).

Posso dire che effetto ha avuto su di me.
Prima settimana: perdita di acqua, nessun effetto tangibile in termini di debolezza. Tuttavia non facevo attivita fisica.
Posso ipotizzare che in presenza di attivita fisica, la fase di consumo del glicogeno duri meno.
Seconda settimana la piu difficile. Piu che debolezza la definirei mancanza di energie. Non ero stanco, ero incapace di
produrre lavoro fisico come prima. Ho provato un oretta di attivita fisica come test, e mi sentivo un vecchio. Le gambe non rispondevano come
sempre.

La cosa e' pero gradualmente migliorata nella terza e quarta settimana. Presumo sia quello che i supporter di questa dieta (e dell'intermittent
fasting) chiamano keto-adaptation. Alla fine di questo periodo credo fossi al 85/90% del mio stato normale, con una differenza piuttosto interessante:
sono sempre stato uno con la resistenza di un criceto, mentre adesso riuscivo a reggere molto piu a lungo. Anzi, nella seconda ora mi sentivo meglio che nella prima, addirittura a stomaco vuoto.

L'obiettivo era comunque quello di controllare l'appetito, e in questo devo dire che funziona benissimo. Poi comunque sono uscito volontariamente, per cercare anche di fare una comparativa
della prestazione fisica dentro e fuori ketosi.

Con mia grande sorpresa (e rammarico per non averlo saputo prima), la keto-adaptation non se ne e' andata cosi come e' venuta ma e' rimasta.
Il risultato e' stato che adesso durante la prima ora di attivita fisica mi sentivo al 110% (piu energia di prima, si). Dopo la prima ora avevo un calo di circa 10/15 minuti e poi riuscivo a ripartire.
Questo e' grossomodo anche lo stato in cui sono ora, e di cui sono molto felice, visto che ora riesco a reggere 3-5 ore di attivita fisica (ad esempio un po di montagna) tornando in condizioni quasi normali.
Prima della keto-adaptation, con 5 ore di camminata sarei tornato in condizioni pietose.
chiudo qui la parentesi, dicendo che effettivamente, come molte diete che vanno a modificare il metabolismo, e' sicuramente qualcosa a cui prestare attenzione (richiede integrazione di elettroliti, ad esempio, per compensare la perdita d'acqua), ma che, almeno a me, ha rivelato meccanismi metabolici che non pensavo di avere.

La domanda iniziale era volta a capire se una dieta del genere, non so se stressante ma certamente incentrata sull'attivita' epatica per la produzione di energia, potesse essere compatibile con una terapia antiretrovirale.



skydrake
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da skydrake » domenica 15 luglio 2018, 12:47

Molti anni fa, feci la dieta metabolica di Mauro di Pasquale, un mese prima di una gara (di kick boxing)
Dovevo perdere almeno 6 chili per riuscire a gareggiare tra i medio-massimi anziché tra i massimi.
Grazie a tale dieta, ci riuscii a rientrare nella categoria, ma arrivai così spompo e appannato al giorno delle gare che fui massacrato al primo incontro da un diciottenne 10 cm più basso di me che saltellava a destra e manca senza che riuscissi a sferzare un colpo in pieno, schivandoli tutti.

La mia guida su questa dieta (che è sempre di tipo chetogeno) era di 6 pagine di istruzioni su come farla e 24 di effetti collaterali da tenere a bada.
Quando finiscono le riserve di zuccheri, il sangue è invaso dai corpi chetogeni (=tossine prodotte dal fegato che disperatamente scinde tutto quello che può scindere per produrre un po' di zuccheri) che intaccano un po' tutti gli organi. Tra l'altro uno dei primi organi ad essere colpiti è il cervello, il quale funziona ESCLUSIVAMENTE con gli zuccheri. Per l'effetto tossico in sé di questi corpi chetonici, il fegato e i reni finiscono col riportare persino più danni.
Sé troppo drastiche e prolungate, queste diete creando danni permanenti.

Sono diete difficili da gestire in pazienti sani, ma sono ancora gestibili se hai un dietista o un preparatore dietro ed eff vengono molto utilizzate tra gli sportivi prima delle gare, dalle modelle prima delle sfilate ecc., ma applicate a persone con delle problematiche di salute serie come un tumore, sono ingestibili.
Affami le cellule tumorali, affami le cellule sane, togli nutrimento e intacchi un po' tutti gli organi e rischi di perdere il paziente.



cicero
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da cicero » sabato 11 agosto 2018, 16:44

Approfitto dell'argomento per intromettermi e fare una richiesta: io già prima della diagnosi di HIV, per una serie di fattori avevo messo su molto peso e adesso vorrei dimagrire, data la nuova condizione sierologica per cui sarebbe consigliato uno stile di vita sano. Credo che sia il caso di rivolgermi ad un medico (dietologo, endocrinologo?) anziché ad un nutrizionista. Qualcuno può consigliarmene uno con esperienza con pazienti hiv+? Preferibilmente Roma o Milano.



Sean
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da Sean » venerdì 4 gennaio 2019, 18:19

Scusate la domanda, potrà sembrare stupida, è vero che mangiare il pompelmo se sei in terapia non va bene? Mi è stato detto, non da medici ma da amici, perché interagisce con la terapia rendendola nulla?
Grazie!



Sean
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da Sean » sabato 5 gennaio 2019, 16:20

Buongiorno a tutti, volevo chiedere se sapete qualcosa del fatto che non si possa mangiare il pompelmo se sei in terapia, perché mi hanno detto, non un medico, che interagisce con la terapia.
Grazie



Sandrster
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da Sandrster » venerdì 5 aprile 2019, 18:15

Buonasera,

Ho letto che molti integratori vitaminici in commercio contengono magnesio stearato, che principalmente viene utilizzato non come ingrediente ma come antiagglomerante per produrre le capsule più velocemente.

Sul web ho letto che una vecchia ricerca avrebbe mostrato che sia nocivo specie per i linfociti T, ma secondo altri siti specializzati le quantità utilizzate per produrre le capsule sono così minime che non dovrebbe produrre rischi. Inoltre questa ricerca non sarebbe andata avanti o comprovata.

Secondo voi può essere pericoloso assumere integratori validi ma prodotti con questo ingrediente? Qualcuno ne sa qualcosa?
Ultima modifica di Sandrster il sabato 6 aprile 2019, 11:05, modificato 1 volta in totale.



skydrake
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Re: GUIDE NUTRIZIONALI

Messaggio da skydrake » venerdì 5 aprile 2019, 19:06

Sean ha scritto:
venerdì 4 gennaio 2019, 18:19
Scusate la domanda, potrà sembrare stupida, è vero che mangiare il pompelmo se sei in terapia non va bene? Mi è stato detto, non da medici ma da amici, perché interagisce con la terapia rendendola nulla?
Grazie!
Non va bene assumere il pompelmo per molte terapie (es. tutte quelle che contengono inibitori della proteasi), ma per il motivo inverso: non rende la terapia nulla, ma la potenzia troppo, esaltandone gli effetti collaterali.

Questo effetto, in gergo medico, si chiama "inibizione del citocromo CPY 450 3A4". Quest'ultimo è la via metabolica nel fegato con cui il nostro organismo smaltisce molti antiretrovirali (in altre parole rimangono in circolo e la loro concentrazione aumenta).

L'effetto che veramente occorre evitare si chiama "induzione del citocromo CPY 450 3A4" (cioè l'accelerazione dello smaltimento di molti antiretrovirali), ma sono davvero pochissimi i prodotti con tale proprietà. I due più noti sono l'iperico (erba di San Giovanni) e l'artiglio del diavolo.



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