Vaccino Ensoli

[Dora]

quando ebbi la diagnosi di Hiv, iniziai a cercare il vaccino di Hiv e mi sono imbattuto nel Vaccino Ensoli.
Allora chiamo l'ospedale coinvolto e gli dico che voglio partecipare.
Mi dicono che non possono accettare altri pazienti in quanto hanno bloccato i fondi e ne stanno cercando di altri.

Posso chiederti quando hai avuto la diagnosi e ricevuto questa risposta così surreale?

Poi chiesi ai medici di Tor Vergata info su questo Vaccino Ensoli ed in maniera molto garbata mi dicono che è una boiata

Ci sono alcuni fra i maggiori clinici italiani coinvolti nella sperimentazione di questo vaccino e sono stati tutti sempre molto restii a parlarne ufficialmente, tranne quando - finalmente - hanno risposto a una nostra lettera e preso alcune posizioni molto interessanti.

Io nella loro risposta ho letto un notevole imbarazzo, ma onestamente non so se ci fosse davvero, se si vergognassero di aver partecipato a una simile boiata (© medici di Tor Vergata) o se sia solo una mia proiezione.

Però sei stato fortunato a trovare dei medici che si siano espressi con tanta chiarezza - soprattutto a Roma.

Quindi fate bene a dire pane al pane, vino al vino!

Grazie!

[rosso80]

Posso chiederti quando hai avuto la diagnosi e ricevuto questa risposta così surreale?

Ho avuto la diagnosi verso ottobre 2015.
Pochi giorni dopo chiamo al telefono il numero dell'ospedale della Ensoli.
Dissi a chiare lettere che volevo partecipare. Mi dissero che stavano aspettando nuovi fondi e che quindi non potevano accettare nuovi pazienti.
Io fui sconvolto da sta cosa. Pensavo si trattasse una delle tante schifezze all'italiana, in cui non vengono usati i soldi per cose importanti come un vaccino per l'HIV.
Chiesi se potevo presentarmi in ospedale per parlare personalmente con la Ensoli e mi dissero che non sarebbe servito a nulla.

Però sei stato fortunato a trovare dei medici che si siano espressi con tanta chiarezza - soprattutto a Roma.

Si. Vero. All'inizio ero seguito dalla Dott.sa C. Cerva di Tor Vergata. Io le chiesi espressamente di questo vaccino e le dissi che avevo chiamato l'ospedale dove si faceva la sperimentazione (non ricordo quale, ma sta a Roma, vicino là metro Policlinico se ricordo bene).
Lei sembrava disturbata appena ha sentito il nome Ensoli. Disse una cosa tipo: non vi sono prove che quel vaccino funzioni e, sinceramente, non lo riteniamo valido.
Parlava al plurale.
Mi consigliò di lasciar perdere e di affidarmi a loro.
Il termine boiata l'ho dedotto io, dal mix della risposta diplomatica ma decisa e dell'espressione della sua faccia appena ha sentito il nome Ensoli. Ahahah
Comunque si. Sono stato fortunato. Se la dottoressa non fosse stata così chiara, testa dura quale sono, avrei approfondito l'argomento.

Quindi fate bene a dire pane al pane, vino al vino!

Grazie!

Eh sì Dora. Io mi sono iscritto al forum una settimana dopo aver avuto la diagnosi e pochi gg prima di prendere la terapia.
Tra le prime cose che lessi vi erano i vostri interventi sul vaccino Ensoli.
Il mio primo pensiero è stato: grazie a Dio mi hanno scartato!

Tra l'altro poche settimane dopo, in una bancarella, vidi anche un libro in cui si diceva che il vaccino Ensoli era uno spreco di risorse ed inutile. Lo presi come un segno divino ahahah


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Don't give up!

[Dora]

Posso chiederti quando hai avuto la diagnosi e ricevuto questa risposta così surreale?

Ho avuto la diagnosi verso ottobre 2015.
Pochi giorni dopo chiamo al telefono il numero dell'ospedale della Ensoli.
Dissi a chiare lettere che volevo partecipare. Mi dissero che stavano aspettando nuovi fondi e che quindi non potevano accettare nuovi pazienti.
Io fui sconvolto da sta cosa. Pensavo si trattasse una delle tante schifezze all'italiana, in cui non vengono usati i soldi per cose importanti come un vaccino per l'HIV.
Chiesi se potevo presentarmi in ospedale per parlare personalmente con la Ensoli e mi dissero che non sarebbe servito a nulla.

Si vede che la menzogna è proprio caratteristica costante di questa storia: la fase II era finita e avevano perfino già pubblicato l'articolo che la chiudeva definitivamente; una fase III non solo non c'era, ma non era neppure ipotizzabile. E quelli, invece di essere onesti e dirti "grazie per la disponibilità, purtroppo non sappiamo se una nuova sperimentazione in Italia si farà mai", hanno preferito fare le vittime cui il Perfido Sistema nega i finanziamenti.
Sono senza vergogna.

Comunque si. Sono stato fortunato. Se la dottoressa non fosse stata così chiara, testa dura quale sono, avrei approfondito l'argomento.
[...] Eh sì Dora. Io mi sono iscritto al forum una settimana dopo aver avuto la diagnosi e pochi gg prima di prendere la terapia.
Tra le prime cose che lessi vi erano i vostri interventi sul vaccino Ensoli.
Il mio primo pensiero è stato: grazie a Dio mi hanno scartato!

Quello che fatico a perdonare alla dottoressa Ensoli, a chi le ha permesso di spadroneggiare per 20 anni e ai giornali che l'hanno gonfiata a dismisura è proprio l'avere creato illusioni sulla base del nulla in persone che, come te allora o come i tanti stanchi dopo anni e anni di farmaci, avrebbero dovuto essere protette, perché le disillusioni fanno sempre molto peggio della verità.

Vabbè, in attesa della fine di questa brutta storia, ridiamoci su:

L'intuizione profetica nello scegliere un nome: sulla scia del travolgente successo di Brexit, ecco a voi ... VAXXIT, la parola d'ordine per ogni antivaccinista che si rispetti!
Omeopati, naturopati, antroposofi, sciachimisti, oncologi biointegrati, seguaci della Matrix Energetica, cospirazionisti e lunatici di ogni risma, tutti uniti sotto una sola bandiera: VAXXIT!

Da http://thesciencepost.com/breaking-anti ... -rejoices/

Qualcuno ha pensato a una Vaxxit anche italiana, con tanto di petizione su change.org: #VAXXIT: Noi ce ne andiamo! Gli altri, si vaccinino a casa loro!

E ora alla vaccinara non resta che chiedere a Cozzone di cambiare nome alla loro creatura.

[Dora]

UNO SCONVOLGENTE CASO DI PARASSITISMO

Mi è appena capitato sott'occhio un articolo uscito oggi su IntelligoNews.it (sì, non è esattamente Nature News and Comments ...), che non riesco a non vedere come un esempio di parassitismo davvero schifoso: DAL SUDAFRICA PROMOSSO IL VACCINO MADE IN ITALY CHE POTENZIA I FARMACI CONTRO L'HIV.
Ora, io mi chiedo, con quale coraggio la dottoressa Ensoli si attacca al congresso di Durban, cui non partecipa, pur di far parlare della sua robaccia?

[rospino]

UNO SCONVOLGENTE CASO DI PARASSITISMO

Mi è appena capitato sott'occhio un articolo uscito oggi su IntelligoNews.it (sì, non è esattamente Nature News and Comments ...), che non riesco a non vedere come un esempio di parassitismo davvero schifoso: DAL SUDAFRICA PROMOSSO IL VACCINO MADE IN ITALY CHE POTENZIA I FARMACI CONTRO L'HIV.
Ora, io mi chiedo, con quale coraggio la dottoressa Ensoli si attacca al congresso di Durban, cui non partecipa, pur di far parlare della sua robaccia?

VERGOGNOSO


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[uffa2]

Sono disgustato da questa prova di “tempestività”, definita in gergo “ambush marketing”, ossia attaccarsi ai tarzanelli del prossimo per non restare indietro…
Ne sarei stato disgustato anche la settimana scorsa, ma dopo i risultati dello studio PARTNER e dello studio HPTN 052 sono oltre il disgusto, oltre ogni incredulità.
treatment IS prevention: decine di migliaia di anni-paziente sono lì a dimostrare cosa bisogna fare, qual è la strada e quale no, basta con le stronzate pontine, basta.

[Dora]

"Vergognoso", "ambush marketing" ... come si vede che siete persone bene educate, voi due!
Io ho solo in mente bestiacce come queste (e mi sono contenuta scegliendo un'immagine non troppo disgustosa):

[uffa2]

Dunque,
una volta ripresomi dal disgusto per un’uscita così sconsiderata, ci ho riflettuto un po’, e direi che abbiamo assistito al rantolo finale di un’illusione.
In una settimana sono usciti:
-lo studio PARTNER: 58.000 rapporti non protetti, e zero contagi in terapia soppressiva
-lo studio HPTN052: 10.000 anni paziente e zero contagi in terapia soppressiva
-lo studio di Haiti: iniziare il trattamento il giorno della diagnosi di HIV migliora la ritenzione e soppressione virale
E questo senza neppure voler richiamare gli studi e le esperienze precedenti, come quella di San Francosco.

Quella che in Letteratura si chiamerebbe “una crescente quantità di evidenze” dice una sola cosa: treatment IS prevention e non ci sono ragioni di alcun tipo per ritardare di un minuto l’ingresso in terapia di una persona cui sia stata diagnosticata l’infezione da HIV.
A ogni contagio deve seguire un trattamento, il cui scopo è bloccare immediatamente ogni danno prodotto dall’infezione nell’ospite e “sterilizzarlo” rispetto alla possibilità che sia vettore di ulteriori contagi.

Ora, questi sono gli studi.
Di fronte a questi dati la pigrizia mentale o l’illusione di risparmiare del denaro devono lasciare spazio ai fatti.
E a questo punto una pietra tombale da sette tonnellate si schianta sulle “strategie” finalizzate a ritardare l’ingresso in terapia, perché come fai a trovare un mercato per un intruglio che ha lo scopo di ritardare la terapia, quando tutte le evidenze mostrano che ritardare la terapia sarebbe malpractice?

Purtroppo, ancora una volta, vedo tornare a galla una mia idea: quella che l’intruglio sia una roba “low cost” che si proverà a rifilare a mercati che non si possono permettere di mettere subito in terapia i loro pazienti; un “low cost” illusorio perché trasforma l’apparente risparmio odierno in pesanti costi sanitari e sociali futuri, ma è così.
C’è solo da confidare la genericizzazione dei principali farmaci antiretrovirali preceda l’ingresso dell’intruglio sui mercati.

[Dora]

[...] Quella che in Letteratura si chiamerebbe “una crescente quantità di evidenze” dice una sola cosa: treatment IS prevention e non ci sono ragioni di alcun tipo per ritardare di un minuto l’ingresso in terapia di una persona cui sia stata diagnosticata l’infezione da HIV.
A ogni contagio deve seguire un trattamento, il cui scopo è bloccare immediatamente ogni danno prodotto dall’infezione nell’ospite e “sterilizzarlo” rispetto alla possibilità che sia vettore di ulteriori contagi.

Ora, questi sono gli studi.
Di fronte a questi dati la pigrizia mentale o l’illusione di risparmiare del denaro devono lasciare spazio ai fatti.
E a questo punto una pietra tombale da sette tonnellate si schianta sulle “strategie” finalizzate a ritardare l’ingresso in terapia, perché come fai a trovare un mercato per un intruglio che ha lo scopo di ritardare la terapia, quando tutte le evidenze mostrano che ritardare la terapia sarebbe malpractice?

Purtroppo, ancora una volta, vedo tornare a galla una mia idea: quella che l’intruglio sia una roba “low cost” che si proverà a rifilare a mercati che non si possono permettere di mettere subito in terapia i loro pazienti; un “low cost” illusorio perché trasforma l’apparente risparmio odierno in pesanti costi sanitari e sociali futuri, ma è così.
C’è solo da confidare la genericizzazione dei principali farmaci antiretrovirali preceda l’ingresso dell’intruglio sui mercati.

Sai che cosa ho notato? Sarà senz'altro una coincidenza e non voglio assolutamente prendermi alcun merito, ma da dopo la nostra lettera ai clinici in cui chiedevamo se erano d'accordo con le tattate dette dalla Ensoli sul posporre l'inizio della ART grazie al suo preparato, e dopo che quegli stessi clinici che stavano preparando le linee guida che avrebbero recepito lo START ci hanno risposto che la pensavano come noi, la Ensoli medesima ha smesso di dichiarare che il preparato Tat permette di ritardare l'inizio della terapia e ha cominciato invece a dire che può coadiuvarla.

Come credo sia ben noto, la mia idea è che davanti a certe tattate sia giusto (e anche utile) non tacere.

[Blast]

Infatti io credo che ora vogliano puntare su quello, su una terapia coadiuvante mediante l'utilizzo di TAT, appigliandosi anche al fatto che hanno ottenuto (a quanto dicono) un miglioramento sotto il punto di vista dei reservoir. La furba avrà capito che con un aumento al follow up di soli 28 CD4 in media non sarebbe andata da nessuna parte nell'ottica di utilizzo della terapia a sè stante.

Comunque io credo che alla fine sarà il budget a determinare la sconfitta di questa terapia. Se ci sono medici che ancora non prescrivono la terapia immediatamente a causa del budget sanitario, figuriamoci se aumenterebbero la spesa sanitaria acquistando una proteina ricombinante come terapia coadiuvante insieme alla ART sessa....