[CROI 2016] I nuovi farmaci
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HIV-1 Combinectin BMS-986197: A Long-Acting Inhibitor With Multiple Modes of Action
Comincia il thread dedicato ai nuovi farmaci presentati al CROI BMS-986197, un farmaco biologico concepito da BMS e ora acquisito da ViiV Healthcare, che ha un triplo meccanismo d’azione: è un inibitore addizionale della maturazione, un inibitore allosterico dell'integrasi e un inibitore capsidico. Ed è, come anche l’MK-8591 di cui parleremo in un prossimo post, un farmaco long acting.
Mark Krystal, Bristol-Myers Squibb, ne ha parlato durante la sessione Drugs: From Discovery to Challenges in Clinical Use.
Le adnectine [Adnectins™, non sono riuscita a trovarne un nome italiano] sono piccole proteine derivate dalla fibronectina umana, una glicoproteina presente nel tessuto connettivo che per certi aspetti è simile a un anticorpo. Usando le adnectine, BMS ha creato una “combinectina”, un inibitore dell’ingresso trispecifico, di lunga durata, che frutta tre meccanismi, diversi ma sinergici, per impedire al virus l’ingresso nella cellula e che può essere somministrato come iniezione sottocutanea.
In modo simile a come sono stati costruiti gli anticorpi bispecifici di cui abbiamo parlato nel thread “Alternative ai vaccini terapeutici per la fase di "kill"” - le DART e VRC07-αCD3 - delle adnectine che si legano sia al CD4, sia alla proteina gp41 di HIV, sono state isolate e ottimizzate in modo da rendere la loro attività antivirale il più potente possibile. A questo complesso è stato aggiunto un peptide che funge da inibitore della fusione e, per ottimizzare la farmacocinetica in vivo, al lato dell’adnectina che si lega al CD4 è stata aggiunta una molecola di albumina umana.
Ne è così venuta fuori una molecola biologica ricombinante che contiene tre diversi inibitori di HIV e che è stato possibile sviluppare come un singolo regime long acting, con caratteristiche biofisiche che ne consentono l’auto somministrazione via iniezioni sottocutanee.
Oltre agli studi sulle cellule, sono stati fatti studi sui topi, che hanno permesso di stabilire indicativamente dei dosaggi efficaci ad abbattere la viremia.
Comincia il thread dedicato ai nuovi farmaci presentati al CROI BMS-986197, un farmaco biologico concepito da BMS e ora acquisito da ViiV Healthcare, che ha un triplo meccanismo d’azione: è un inibitore addizionale della maturazione, un inibitore allosterico dell'integrasi e un inibitore capsidico. Ed è, come anche l’MK-8591 di cui parleremo in un prossimo post, un farmaco long acting.
Mark Krystal, Bristol-Myers Squibb, ne ha parlato durante la sessione Drugs: From Discovery to Challenges in Clinical Use.
Le adnectine [Adnectins™, non sono riuscita a trovarne un nome italiano] sono piccole proteine derivate dalla fibronectina umana, una glicoproteina presente nel tessuto connettivo che per certi aspetti è simile a un anticorpo. Usando le adnectine, BMS ha creato una “combinectina”, un inibitore dell’ingresso trispecifico, di lunga durata, che frutta tre meccanismi, diversi ma sinergici, per impedire al virus l’ingresso nella cellula e che può essere somministrato come iniezione sottocutanea.
In modo simile a come sono stati costruiti gli anticorpi bispecifici di cui abbiamo parlato nel thread “Alternative ai vaccini terapeutici per la fase di "kill"” - le DART e VRC07-αCD3 - delle adnectine che si legano sia al CD4, sia alla proteina gp41 di HIV, sono state isolate e ottimizzate in modo da rendere la loro attività antivirale il più potente possibile. A questo complesso è stato aggiunto un peptide che funge da inibitore della fusione e, per ottimizzare la farmacocinetica in vivo, al lato dell’adnectina che si lega al CD4 è stata aggiunta una molecola di albumina umana.
Ne è così venuta fuori una molecola biologica ricombinante che contiene tre diversi inibitori di HIV e che è stato possibile sviluppare come un singolo regime long acting, con caratteristiche biofisiche che ne consentono l’auto somministrazione via iniezioni sottocutanee.
Oltre agli studi sulle cellule, sono stati fatti studi sui topi, che hanno permesso di stabilire indicativamente dei dosaggi efficaci ad abbattere la viremia.
Re: [CROI 2016] I nuovi farmaci
MK-8591 – un nuovo NRTI long acting
Un altro farmaco nuovo presentato quest'anno al CROI è l'MK-8591, un NRTTI long acting di Merck, che è già arrivato alla sperimentazione clinica. Un trial NCT02217904 è infatti già attivo in Germania per studiare sicurezza, tollerabilità, farmacocinetica e attività antivirale dell’MK-8591 dato in monoterapia a persone con HIV naive.
Al CROI sono stati presentati i risultati della sperimentazione preclinica sulle scimmie e alcuni dati parziali del trial in corso.
Cominciamo dalla presentazione di Jay Grobler, Merck.
L'MK-8591 è, come detto, un inibitore nucleosidico della traslocazione della trascrittasi inversa (NRTTI) potente già a livelli sub-nano-molari che per potenza, farmacocinetica e proprietà fisiche, consente una formulazione long acting ed è studiato sia per il trattamento, sia per la prevenzione dell'infezione da HIV.
In vitro ha dimostrato di persistere a lungo a livello intracellulare nelle PBMC e nei macrofagi, sia degli uomini, sia delle scimmie, e di proteggere le cellule dall'infezione in assenza di un'esposizione continua al virus.
Grobler presenta uno studio fatto su macachi rhesus infetti da SIVmac251 trattati con una dose di MK-8591 una volta a settimana. Le dosi sono state scelte in modo da corrispondere ai dosaggi associati con un'efficace attività antivirale nelle PBMC.
Per un periodo di 42 giorni sono state misurate le viremie plasmatiche e le concentrazioni del farmaco in modo da arrivare a selezionare un dosaggio corretto da somministrare prima oralmente una volta a settimana a persone HIV-negative e poi sviluppare una formulazione iniettabile long acting.
Nelle scimmie, la viremia di partenza variava fra 1 milione e 100 milioni di copie/mL. Si sono viste delle diminuzioni delle viremie di 2 log e la soppressione della viremia si è mantenuta per almeno 7 giorni.
Nei volontari sani, singoli dosaggi di 10 mg e oltre sono stati in grado di far permanere il farmaco a livelli terapeutici per almeno 7 giorni. Questo permette di ipotizzare che la dose settimanale efficace possa essere più bassa. Inoltre l'MK-8591 è stato ben tollerato.
Infine, quando la formulazione long acting è stata somministrata aì topi, si è visto che i livelli del farmaco nel plasma sono stati comparabili a quelli raggiunti nelle scimmie e negli uomini e il rilascio ha superato i 6 mesi.
Una singola dose orale somministrata ai partecipanti con HIV e non in terapia ha causato una diminuzione della viremia di 1,6 log dopo 7-10 giorni dalla somministrazione. Inoltre, al decimo giorno non si sono viste mutazioni del virus resistenti al farmaco.
I dati ancora provvisori sulla farmacocinetica e sugli effetti antivirali derivati dal trial di fase Ib in aperto su persone con HIV suggeriscono che le due formulazioni del farmaco, quella orale una volta a settimana e quella iniettabile a lento rilascio, potrebbero funzionare sia nella prevenzione dell'infezione, sia in un regime di trattamento che richieda somministrazioni ogni qualche mese.
Qualche informazione in più su questo farmaco viene dal poster presentato da Merck e dedicato alla valutazione di una singola dose in monoterapia di MK-8591 somministrata nel trial di fase Ib a soggetti naive cui, dopo i 10 giorni di osservazione, è stata offerta una ART standard.
I dati presentati riguardano sicurezza, farmacocinetica e effetto sulla viremia di una singola somministrazione di 10 mg a 6 persone con le seguenti caratteristiche:
10 mg di MK-8591 si sono associati a una rapida e robusta diminuzione della viremia (una riduzione media di 1,67 log).
La viremia media ha continuato a declinare durante i 10 giorni, con una riduzione media di 1,78 log.
La dose di 10 mg è stata generalmente ben tollerata e sono stati riferiti un numero limitato di eventi avversi di leggera/moderata entità.
FONTI:
Un altro farmaco nuovo presentato quest'anno al CROI è l'MK-8591, un NRTTI long acting di Merck, che è già arrivato alla sperimentazione clinica. Un trial NCT02217904 è infatti già attivo in Germania per studiare sicurezza, tollerabilità, farmacocinetica e attività antivirale dell’MK-8591 dato in monoterapia a persone con HIV naive.
Al CROI sono stati presentati i risultati della sperimentazione preclinica sulle scimmie e alcuni dati parziali del trial in corso.
Cominciamo dalla presentazione di Jay Grobler, Merck.
L'MK-8591 è, come detto, un inibitore nucleosidico della traslocazione della trascrittasi inversa (NRTTI) potente già a livelli sub-nano-molari che per potenza, farmacocinetica e proprietà fisiche, consente una formulazione long acting ed è studiato sia per il trattamento, sia per la prevenzione dell'infezione da HIV.
In vitro ha dimostrato di persistere a lungo a livello intracellulare nelle PBMC e nei macrofagi, sia degli uomini, sia delle scimmie, e di proteggere le cellule dall'infezione in assenza di un'esposizione continua al virus.
Grobler presenta uno studio fatto su macachi rhesus infetti da SIVmac251 trattati con una dose di MK-8591 una volta a settimana. Le dosi sono state scelte in modo da corrispondere ai dosaggi associati con un'efficace attività antivirale nelle PBMC.
Per un periodo di 42 giorni sono state misurate le viremie plasmatiche e le concentrazioni del farmaco in modo da arrivare a selezionare un dosaggio corretto da somministrare prima oralmente una volta a settimana a persone HIV-negative e poi sviluppare una formulazione iniettabile long acting.
Nelle scimmie, la viremia di partenza variava fra 1 milione e 100 milioni di copie/mL. Si sono viste delle diminuzioni delle viremie di 2 log e la soppressione della viremia si è mantenuta per almeno 7 giorni.
Nei volontari sani, singoli dosaggi di 10 mg e oltre sono stati in grado di far permanere il farmaco a livelli terapeutici per almeno 7 giorni. Questo permette di ipotizzare che la dose settimanale efficace possa essere più bassa. Inoltre l'MK-8591 è stato ben tollerato.
Infine, quando la formulazione long acting è stata somministrata aì topi, si è visto che i livelli del farmaco nel plasma sono stati comparabili a quelli raggiunti nelle scimmie e negli uomini e il rilascio ha superato i 6 mesi.
Una singola dose orale somministrata ai partecipanti con HIV e non in terapia ha causato una diminuzione della viremia di 1,6 log dopo 7-10 giorni dalla somministrazione. Inoltre, al decimo giorno non si sono viste mutazioni del virus resistenti al farmaco.
I dati ancora provvisori sulla farmacocinetica e sugli effetti antivirali derivati dal trial di fase Ib in aperto su persone con HIV suggeriscono che le due formulazioni del farmaco, quella orale una volta a settimana e quella iniettabile a lento rilascio, potrebbero funzionare sia nella prevenzione dell'infezione, sia in un regime di trattamento che richieda somministrazioni ogni qualche mese.
Qualche informazione in più su questo farmaco viene dal poster presentato da Merck e dedicato alla valutazione di una singola dose in monoterapia di MK-8591 somministrata nel trial di fase Ib a soggetti naive cui, dopo i 10 giorni di osservazione, è stata offerta una ART standard.
I dati presentati riguardano sicurezza, farmacocinetica e effetto sulla viremia di una singola somministrazione di 10 mg a 6 persone con le seguenti caratteristiche:
10 mg di MK-8591 si sono associati a una rapida e robusta diminuzione della viremia (una riduzione media di 1,67 log).
La viremia media ha continuato a declinare durante i 10 giorni, con una riduzione media di 1,78 log.
La dose di 10 mg è stata generalmente ben tollerata e sono stati riferiti un numero limitato di eventi avversi di leggera/moderata entità.
FONTI:
- - Abstract # 437LB – Poster nel sito di Natap: A Single Monotherapy Dose of MK-8591,a Novel NRTI, Suppresses HIV for Ten Days
- Webcast - Long-Acting Oral and Parenteral Dosing of MK-8591 for HIV Treatment or Prophylaxis
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Re: [CROI 2016] I nuovi farmaci
incoraggiante notizia:gli nrti sono indispensabili alla cura come i piu sofisticati e costosi Inibitori, eppure stiamo fermi all'era dell'azt o poco piu'.Forse perché c'e meno ritorno economico?solita sper
anza:che arrivi piu presto possibile nei nostri ospedali.
anza:che arrivi piu presto possibile nei nostri ospedali.
Re: [CROI 2016] I nuovi farmaci
Beh,Massimoroma ha scritto:incoraggiante notizia:gli nrti sono indispensabili alla cura come i piu sofisticati e costosi Inibitori, eppure stiamo fermi all'era dell'azt o poco piu'.Forse perché c'e meno ritorno economico?solita sper
anza:che arrivi piu presto possibile nei nostri ospedali.
adesso non esageriamo....
Re: [CROI 2016] I nuovi farmaci
"Stiamo fermi all'era dell'AZT o poco più"? Anche no.Massimoroma ha scritto:incoraggiante notizia:gli nrti sono indispensabili alla cura come i piu sofisticati e costosi Inibitori, eppure stiamo fermi all'era dell'azt o poco piu'.Forse perché c'e meno ritorno economico?solita sper
anza:che arrivi piu presto possibile nei nostri ospedali.
Nell'era dell'AZT servivano dosi e dosi di farmaci somministrate più volte durante il giorno, oggi siamo a combinazioni di farmaci molto più leggeri in termini di effetti collaterali. E non regge neanche il discorso del "ritorno economico": come saprai senz'altro, dopo circa una ventina d'anni dal loro deposito (che di solito avviene prima di iniziare le sperimentazioni e quindi, la "copertura" per il farmaco in commercio è spesso molto più breve) i brevetti decadono e qualsiasi casa farmaceutica può produrre un determinato generico, anche per quanto riguarda gli antiretrovirali. Quindi, al contrario di quel che scrivi, l'industria del farmaco è incentivata a produrre nuovi farmaci, che devono essere con effetti collaterali sempre minori e non inferiori, in termini di efficacia, a quelli esistenti.
Perciò chiunque dica - o accetti di sentir dire - che "stiamo fermi all'era dell'azt o poco più" o è disinformato sull'argomento, oppure si è fatto imbeccare da qualcuno con una visione arcaica e pessimistica, per non dire negazionista.
Re: [CROI 2016] I nuovi farmaci
Questo farmaco non arriverà presto nei nostri ospedali; come detto anche dal sexy ricercatore, gli studi sono in fase preclinica (cioè sugli animali). Passeranno ancora anni. Tutt'al più altri farmaci sempre a lento rilascio sono più vicini.
CIAO GIOIE
Re: [CROI 2016] I nuovi farmaci
Eri così affascinato da Grobler, che ti è sfuggito che parlava di un trial di fase Ib?Blast ha scritto:Questo farmaco non arriverà presto nei nostri ospedali; come detto anche dal sexy ricercatore, gli studi sono in fase preclinica (cioè sugli animali). Passeranno ancora anni. Tutt'al più altri farmaci sempre a lento rilascio sono più vicini.
Comunque è vero, per questo MK-8591 passeranno ancora degli anni e altri farmaci long acting sono molto più vicini.
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Re: [CROI 2016] I nuovi farmaci
quali sono sti nrti cosi'all'avanguardia? Il piu nuovo ha piu di dieci anni, mentre nnrti come rilpivirina,ip come prezista e atazanabir e elvitegravir e dell'integrasi vome isentress e tivicay hanno qualche anno al massimo.Il non informato, mi sembra, e' chi dice il contrario.
Re: [CROI 2016] I nuovi farmaci
Che ne dici del TAF?Massimoroma ha scritto:quali sono sti nrti cosi'all'avanguardia? Il piu nuovo ha piu di dieci anni, mentre nnrti come rilpivirina,ip come prezista e atazanabir e elvitegravir e dell'integrasi vome isentress e tivicay hanno qualche anno al massimo.Il non informato, mi sembra, e' chi dice il contrario.