Keanu ha scritto:Dora, mi ricordo di un tuo post in cui dicevi che la briostatina, anche se tra i più potenti modulatori della PCK, risulta essere molto tossica per il corpo umano anche a basse quantità, più della prostatina, per questo erano stati creati i cd.
bryologs,gli analoghi di sintesi della briostatina con le particelle di Vault (
http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 608#p42608).
Il trial che è iniziato si basa sulla briostatina vera e propria o sui bryologs? Mi pare di capire che il candidato sia proprio la briostatina 1.
Sì, credo che prima di vedere i bryologs arrivare in fase clinica dovremo aspettare ancora un po'.
La briostatina induce attivazione cellulare e provoca secrezione di citochine infiammatorie, quindi è da trattare con grande cautela. Però è già un farmaco sperimentato in fasi avanzate contro diverse forme di cancro e contro l'Alzheimer, il suo profilo di tossicità non è certo sconosciuto, e i due dosaggi che vengono somministrati in questo trial sono più bassi che nei pazienti oncologici e vengono infusi
una sola volta.
Io mi chiedo piuttosto se si vedrà qualche effetto sul reservoir.
E la cosa che mi lascia più perplessa è che gli studi su modelli cellulari di latenza anche molto simili hanno dato risultati estremamente variabili; per non parlare degli studi su cellule primarie, che hanno dato indicazioni del tutto contrastanti (cfr.
An In-Depth Comparison of Latent HIV-1 Reactivation in Multiple Cell Model Systems and Resting CD4+ T Cells from Aviremic Patients).
In una situazione di tale ambiguità, io mi sarei aspettata dei lavori robusti su modelli animali, soprattutto sulle scimmie. Ma non mi risulta che ne siano stati fatti in generale, né in particolare da Moreno e Mugñoz, che sono i ricercatori spagnoli che adesso stanno facendo il trial e che da molti anni stavano spingendo per portare la briostatina in fase clinica.
Credo che comunque il loro obiettivo sia arrivare a sperimentare insieme briostatina-1 e un HDACi, perché contano sul potenziamento sinergico dei loro singoli effetti (che loro
hanno visto in vitro ormai 5 anni fa). E, dato che in qualche modo dovevano pur partire, hanno scelto un protocollo che più prudente non si può.
Quindi, più che la tossicità, il rischio vero - pare a me - è che possa essere così difficile misurare una qualsiasi anche minima efficacia anti-latenza della briostatina da farla considerare di fatto inutile da usarsi
in vivo.