Gli integratori? fanno venire il cancro

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uffa2
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Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da uffa2 » mercoledì 15 febbraio 2012, 12:18

Il titolo che ho scelto è un po’ forte, eppure..
Il consumo di antiossidanti e di integratori è un fenomeno crescente nella nostra società. Negli Stati Uniti circa il 50% degli adulti assume integratori, con una spesa di circa 17,5 miliardi di euro/anno.
Di fronte a un fenomeno così imponente ci si è chiesti quale fosse il reale impatto di tali consumi sulla salute.

Così è stato condotto uno studio randomizzato in doppio cieco su oltre 35mila uomini seguiti in 427 centri ospedalieri statunitensi, uno studio di lunga durata per somministrazione e follow-up, per verificare quale fosse l’impatto di selenio e vitamina E sull’incidenza di carcinoma della prostata.

I risultati sono sconfortanti e sconcertanti: se è vero che l’assunzione di selenio sembra blandamente protettiva, la vitamina E sembra associata a un incremento del 17% del rischio di carcinoma della prostata.
Questo studio pone una grossa ipoteca sull’abitudine alla supplementazione, un’ipoteca che probabilmente va ben oltre l’oggetto dello studio.
Le conclusioni sono che gli antiossidanti assunti ad alte dosi sembrano innescare processi di ossidazione, che i supplementi nutrizionali sono biologicamente attivi e possono essere dannosi quando presi in alte dosi, e che i loro effetti possono continuare dopo l’interruzione dell’assunzione.

L’insegnamento che dovremmo trarne è che i consumatori dovrebbero essere scettici sulle promesse riguardanti la salute di prodotti “da banco” che non mostrino forti evidenze da studi clinici… peccato che -per definizione- questo tipo di prodotti sia venduto come integratore alimentare e quindi non ci siano quasi mai studi specifici, al più richiami a proprietà dei principi attivi in essi contenuti, solitamente incoerenti con i dosaggi finali e la prospettiva di assunzione vita natural durante di questi prodotti…

http://www.slideshare.net/mabasta/vitam ... ate-cancer


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thelondonsuede
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Re: Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da thelondonsuede » mercoledì 15 febbraio 2012, 13:00

UMM MAMA E TORNATA LA UFFA....SCATTA LA SIGLA GAY :lol: :lol: :lol: :lol:




Dora
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Re: Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da Dora » mercoledì 15 febbraio 2012, 14:25

uffa2 ha scritto:gli antiossidanti assunti ad alte dosi sembrano innescare processi di ossidazione, che i supplementi nutrizionali sono biologicamente attivi e possono essere dannosi quando presi in alte dosi, e che i loro effetti possono continuare dopo l’interruzione dell’assunzione.

L’insegnamento che dovremmo trarne è che i consumatori dovrebbero essere scettici sulle promesse riguardanti la salute di prodotti “da banco” che non mostrino forti evidenze da studi clinici… peccato che -per definizione- questo tipo di prodotti sia venduto come integratore alimentare e quindi non ci siano quasi mai studi specifici, al più richiami a proprietà dei principi attivi in essi contenuti, solitamente incoerenti con i dosaggi finali e la prospettiva di assunzione vita natural durante di questi prodotti…
Una decina di giorni fa mi è capitato di leggere questo articolo sui possibili danni delle "medicine alternative" e degli integratori, che conferma esattamente quanto emerso dall'ASCO2012:

Alternative Therapies Can Help but Also Harm

Written by Dr. David Lipschitz
Thursday, 02 February 2012 06:46


In every aspect of our lives, natural is touted as being better, and health care alternative therapies are all the rage. A recent report published in the Journal of the American Geriatric Society stated that 80 percent of people over the age of 65 are consuming at least one alternative remedy and 40 percent are taking three or more.

Why do we lean so readily toward these treatment options while being so suspicious of traditional pharmaceutical drugs?

For many, cost is a concern, of prescription drugs and visits to a doctor's office. But other factors are important as well.

Because these remedies come "from the earth," many believe them to have mystical powers, that being natural means they must be safer, have fewer side effects and must work as they have been handed down from generation to generation for centuries.

But do they work and are they safe? Today, the health care community has more respect for homeopathic remedies. The National Institutes of Health is sponsoring rigorous studies to gauge the value of alternative therapies and to understand any potential risks. To achieve this goal, the National Center for Alternative and Complementary Medicine has been established to study these remedies.

Complementary and alternative medicines include the use of natural products such as dietary supplements and herbs.

The most commonly used supplement is fish oil. More than 40 percent of adults who use natural products take fish oil supplements that contain high doses of the very healthy omega 3 fatty acids. In children, the most commonly used therapy is echinacea to treat colds and sore throats. Complementary techniques include meditation, yoga, acupuncture, hypnotherapy, body manipulation and massage.

There is compelling evidence that some alternative therapies provide benefits. Chiropractic care for chronic low back pain is as effective as any other form of treatment. By contrast, however, carefully controlled clinical trials have shown that glucosamine and chondroitin sulfate for osteoarthritis is no more effective than taking a placebo. And yet millions of Americans use them and believe them to be beneficial.

The most likely reason is the very strong mind-body interaction.

If you believe a treatment will help, the chances of benefit are good. On the other hand, if a medication is taken with reluctance and concerns about side effects, the chances of success are small.

A good example of the pluses and minuses of alternative therapy is in the treatment of mild chronic depression, often referred to as dysthymia.

Today, fish oil supplements are frequently recommended to help relieve symptoms of depression. The evidence is suggestive enough that clinical trials are under way to determine if fish oil is indeed of value.

Many depressed people turn to St. John's wort in the hope of relief. Sadly, research has repeatedly found that St. John's wort is of no value whatsoever in treating depression. Nausea, insomnia, anxiety and an allergic skin rash are common side effects, however. St. John's wort also interferes with the action of many drugs including birth control pills, heart medications and therapies for HIV and AIDS.

While no evidence has conclusively shown benefits of herbal remedies in the management of depression, it makes sense that massage, meditation and relaxation techniques can help improve mood and make psychotherapy and antidepressants more successful.

A common blunder in the use of dietary supplements is the assumption that if a small amount of a vitamin in foods is of value, then larger amounts must be better. This led to the use of huge doses of vitamin A, E and C and many others that were thought (or marketed as such) to prolong life and reduce the risk of diseases including cancer, heart disease and Alzheimer's.

Sadly, the exact opposite is true. Mega doses of these supplements shorten life expectancy and increase risk of disease.

There is no question that vitamins and minerals, certain fats and other nutritional substances improve health and prevent disease. But only if ingested in the old-fashioned way — through food.

Like every aspect of preventing or treating disease, the more you know the better.

There may be an upside to alternative and complementary therapies, but downsides are also common. Truly understand the benefits and possible disadvantages before embarking on any course of therapy.

Dr. David Lipschitz is the author of the book "Breaking the Rules of Aging."



Aggiungo che, negli stessi giorni, usciva su tutti i giornali e i siti italiani la notizia che alcuni integratori vegetali possono comportare rischi di cancro al fegato.
Dal Sole 24 ore, solo per fare un esempio
:

Salute: integratori vegetali, alcuni a rischio cancro epatico

Alcuni integratori a base vegetale potrebbero aumentare il rischio di sviluppare il cancro al fegato. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Food and Nutrition Sciences da un gruppo di ricercatori dell'Università di Wageningen (Paesi Bassi) e dell'Università di Milano secondo cui in alcuni integratori sono presenti alchibenzeni o composti del gruppo degli alcaloidi pirrolizidinici a livelli tali da aumentare il rischio di neoplasia epatica. Lo studio è stato, per ora, condotto su modelli animali. Nel mirino degli scienziati sono finiti 30 composti di integratori alimentari a base di basilico, finocchio, noce moscata, sassofrasso, cannella, calamo.
L'uso degli alcaloidi pirrolizidinici è già proibito per i cibi e per gli integratori alimentari vegetali nella maggior parte degli Stati membri dell'Unione, così come è vietato l'uso di alcuni alchilbenzeni come aromatizzanti per alimenti, spiegano i ricercatori, ma mancano ancora le norme che stabiliscano limitazioni sulla presenza di questi ultimi negli integratori alimentari.
(06/02/2012)


Oppure, non fanno quel che si dice facciano:

Integratori di isoflavoni di soia non proteggono da cancro al seno

Scritto da Redazione il 05.02.2012

Un nuovo studio ha rivelato che gli integratori di isoflavoni di soia non diminuiscono la crescita del cancro al seno e la proliferazione delle cellule tumorali, in uno studio clinico randomizzato i cui risultati sono stati pubblicati su Cancer Prevention Research, una rivista della American Association for Cancer Research.

Il ricercatore Seema A. Khan, professore di chirurgia presso la Northwestern University, ha detto che i risultati di questo studio sono coerenti con i risultati di studi precedenti per testare i benefici degli integratori alimentari nella prevenzione contro il cancro.

“In parole povere, gli integratori non sono cibo. Anche se gli alimenti a base di soia sembrano avere un effetto protettivo, non stiamo vedendo lo stesso effetto con l’integrazione con componenti isolati di soia, quindi continuare a testare i possibili benefici degli integratori a base di soia probabilmente non è sensato”, ha detto Khan.

Khan ha detto che anche la supplementazione di beta-carotene e selenio non ha mostrato alcun beneficio in altri studi per la prevenzione del cancro del polmone.

“Gli alimenti sono molto complessi e ci sono probabilmente delle altre sostanze che non abbiamo identificato e che proteggono contro il cancro”, ha detto Khan.

Per l’attuale studio, Khan e colleghi hanno assegnato in modo casuale a 98 donne un supplemento misto di isoflavoni di soia oppure placebo (cioè dei finti integratori contenenti solo eccipienti). Gli isoflavoni sono componenti degli alimenti a base di soia che ci si aspettava avessero una attività anti-estrogeno.

Queste donne avevano più di 4.000 cellule tumorali epiteliali mammarie. Dopo sei mesi, i ricercatori hanno valutato i livelli di Ki-67, un marker della crescita delle cellule cancerose. Nelle donne dello studio non è stata osservata alcuna differenza dopo sei mesi nei due gruppi che ricevevano il supplemento o il placebo. Tuttavia, tra le donne pre-menopausa, il livello di Ki-67 è aumentato, suggerendo addirittura un effetto negativo della supplementazione.

“Questa è una piccola ricerca, che però dovrebbe suggerire cautela nell’uso degli integratori a base di isoflavoni”, ha detto Khan.


E si potrebbe continuare con centinaia di altre citazioni ...



uffa2
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Re: Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da uffa2 » mercoledì 15 febbraio 2012, 15:05

Credo si tratti di un problema sistematico.
Mi spiego: già con i “farmaci veri” le promesse di efficacia e sicurezza che emergono degli studi clinici sono diverse dalla realtà post marketing, e questo perché gli studi clinici randomizzati tendono a “scegliere pazienti di qualità”, per assenza di comorbilità, compliance individuale, attenzione dei clinici, figuriamoci quello che può succedere quando questi studi non ci sono neppure.
Gli integratori, per motivi di marketing, offrono generalmente il 100% della RDA (la dose quotidiana raccomandata di assunzione) dei micronutrienti, il che però vuol dire che siamo sistematicamente sovra riforniti: viviamo in occidente, non nell’Etiopia della carestia, sicché ci cibiamo con abbondanza e assumiamo già ogni giorno una parte significativa di quello che ci serve… e a questo aggiungiamo gli integratori.
Ora, se prendo il Sustiva, do per scontato che la dose di efavirenz che assumo quotidianamente sia circa il 100% della RDA, dato che non esistono modi “naturali” per assumere l’efavirenz e le dosi dei nostri farmaci sono ponderate pensando all’equilibrio tra la concentrazione utile e necessaria e il contenimento degli effetti collaterali.
Qui invece non solo nessuno si occupa di tale relazione, e quel che è peggio è che non può neppure farlo.
Non ci sono studi seri su quanta vitamina A, B, C… serva davvero, le RDA che troviamo sulle confezioni sono affidabili quanto le parole d’un venditore al mercato e mutevoli secondo l’opinione e la convenienza del produttore, non ci sono studi di lunga durata sugli effetti di queste sostanze; sopra a tutto: non sappiamo di quanta integrazione NOI avremmo bisogno veramente.
Insomma, le vitamine fanno bene, ma anche l’acqua fa bene fino a che non ne bevi così tanta da affogare. E con vitamine e altri integratori ci troviamo in queste condizioni: le assumiamo, io per primo, senza sapere se e quante ne dovremmo assumere.

È chiaro: stiamo parlando di vitamine e sali minerali, non di uranio più o meno impoverito, e forse non è neppure il caso di vivere nell’incubo che troppe arance ci portino alla fossa. Però, visto che ci preoccupiamo giorno e notte degli effetti collaterali dei nostri farmaci e delle interazioni di questi con tutto ciò che ingurgitiamo, non è giusto essere disattenti su altri prodotti, che interagiscono direttamente con il nostro corpo, e sono solitamente considerati innocui solo per motivi fideistici.
La vecchia regola aurea del “non eccedere” vale anche questa volta.


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stealthy
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R: Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da stealthy » mercoledì 15 febbraio 2012, 15:31

Con la mania per le "cose naturali" che c'è in Occidente, la gente tende a pensare "se è naturale, allora fa bene" e anche "allora più se ne prende, meglio fa". Poi è molto interessante l'effetto che troppi anti-ossidanti si traformano in ossidanti.



isabeau
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Re: Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da isabeau » mercoledì 15 febbraio 2012, 16:33

io insisto con lo yogurt e basta :? :? :? :? :?



Dora
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Re: Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da Dora » mercoledì 14 novembre 2012, 9:03

Riprendo questo thread per segnalare alcuni lavori sulle vitamine.
Prima, una citazione da altro thread da cui, al di là della polemica, si possono ricavare alcuni link che integrano il discorso iniziato qui da Uffa:
Dora ha scritto:
mariolinoa ha scritto:il fatto che qualcosa non sia ancora dimostrato non significa che non possa portare benefici.tante cose si stanno scoprendo e dimostrando strada facendo.e per vari motivi, c'è a chi piace pensarla così.
Sono stati spesi milioni e milioni di dollari per testare quelle che chiami "medicine alternative" in sperimentazioni cliniche correttamente impostate, in doppio cieco e controllate con placebo, e i risultati sono assai deludenti.
Alcuni fitofarmaci e alcuni integratori possono avere degli ottimi effetti e sostituire più che degnamente i farmaci in caso di patologie non gravi, ma nella maggior parte dei casi si è visto che non danno risultati migliori del placebo e anche i loro effetti benefici sono quasi sempre molto controversi; anzi, in certi casi sono pure dannosi, perché vengono assunti senza una reale necessità, in dosaggi eccessivi, in formulazioni non controllate e questo, per esempio, comporta tossicità di ogni genere, nonché un aumento dello stato infiammatorio, che a sua volta si è visto che può favorire l'insorgenza di tumori e di complicanze varie, da quelle cardiovascolari a quelle renali, a quelle epatiche (un paio di studi usciti quest'anno: Do Dietary Supplements Have Beneficial Health Effects in Industrialized Nations? What Is the Evidence? e soprattutto Dietary Supplements and Cancer Prevention: Balancing Potential Benefits Against Proven Harms. Molto interessante è anche questo post di David Gorsky: Supplements and cancer prevention).

Un esempio che forse può interessarti da vicino è l'inefficacia - dimostrata di recente - del cardo mariano nell'abbassare le transaminasi in persone con HCV.

Una questione a sé, invece, è quella dell'omeopatia. Sono stati fatti innumerevoli trial clinici, con enorme esborso di denaro, e qui trovi l'elenco degli studi scientifici che ne dimostrano in modo definitivo e incontrovertibile l'efficacia:
List of scientifically controlled double blind studies which have conclusively demonstrated the efficacy of homeopathy.
Circa un mese fa, è stato pubblicato su JAMA uno studio sulla somministrazione di complessi multivitaminici a persone con HIV e in terapia antiretrovirale: il trial, è stato sospeso perché si è visto non solo che i pazienti in ART non avevano nessun beneficio dall'assumere alte dosi di vitamine (né una riduzione del rischio di progressione dell'infezione, né un innalzamento dei CD4, né una diminuzione della viremia) ma, per di più, molti di loro hanno avuto un innalzamento fino a 5 volte delle transaminasi.
Per i dettagli, vedere High-dose multivitamins have no benefit for people starting HIV treatment but cause serious liver disturbances.

Un paio di giorni fa, Nathan Geffen ha raccolto in un post una serie di considerazioni sulla questione dell'integrazione di vitamine e micronutrienti in persone con HIV. In attesa che (a breve) esca un suo lavoro più approfondito, questo è il post che ha scritto per Quackdown.info:


Vitamin supplements: so many trials, so little use

By Nathan Geffen
Published: Nov. 11, 2012, 6:19 p.m., Last updated: Nov. 12, 2012, 10:21 a.m.


Do daily micronutrient (or multivitamin) supplements improve health? This has been a hotly debated question. In recent years several large studies have been published and received wide publicity. But the results have been inconsistent.

For example a randomised placebo-controlled trial published in the Journal of the American Medical Association (JAMA) on 17 October found that a multivitamin supplement modestly but significantly reduced the risk of male physicians over 50 contracting cancer.(1) The study was conducted from 1997 to 2011 and included over 14,000 physicians. However, a Cochrane Review published in March considered 78 clinical trials of antioxidants (these include beta-carotene, vitamins A, E, C and selenium, all commonly used in vitamin supplements) that included nearly 300,000 patients.(2) The authors wrote that the "current evidence does not support the use of antioxidant supplements in the general population or in patients with various diseases." They also wrote, "Beta-carotene and vitamin E seem to increase mortality, and so may higher doses of vitamin A."

And as the JAMA article itself explains:
  • To date, large-scale randomized trials testing single or small numbers of higher-dose individual vitamins and minerals for cancer have generally found a lack of effect.
There are numerous studies that look at the effects of vitamins on disease. I'm familiar with the research on people with HIV.(4) Here vitamin studies have also been inconsistent. The most promising one was published in 2004 by Wafaie Fawzi of Harvard Medical School and his colleagues.(3) In this randomised placebo-controlled trial of pregnant women who were not yet receiving antiretroviral treatment, 25% of those who received a supplement containing vitamins B, C and E progressed to AIDS or death. For women taking a placebo it was slightly higher, 30%. The result was statistically significant, but the actual number of women on the trial to whom it made a difference was small. The women on the multivitamin arm also had higher CD4 and CD8 cell counts (immune system cells that HIV destroys) on average than the women on placebo. Despite this positive result, pregnant women in Tanzania are not typical of most people and so the results, besides being underwhelming, should not be generalised to other populations of people with HIV.

Also published in the 17 October issue of the JAMA was a new study by Fawzi and his colleagues. They published the results of a randomised, double-blind placebo controlled trial that compared high dose vitamin supplements against standard dose supplements in people with HIV on antiretroviral treatment. This was the first major study published considering high-dose micronutrient supplementation for people on antiretroviral treatment.(5)

This was a large study. Over 3,400 patients were randomised, just over 1,700 to each arm. The trial had to be terminated early because patients in the high-dose arm were getting dangerously high levels of an enzyme that works in the liver. This trial result was a setback for proponents of high-dose supplementation.

Interestingly, the JAMA study in the same issue that found lower cancer risk in male physicians over 50 was widely reported in the world’s media. I searched news.google.com on 26 October for the words "multivitamin" and "men". The search revealed that many major media outlets including the BBC and the Wall Street Journal ran stories on the positive outcome of the physicians study. By contrast the Tanzanian HIV study was not reported in any major media outlets according to a search for the words "multivitamin" and "HIV". The JAMA can’t be blamed. The Tanzanian study was listed higher on its online contents page (at least when I looked). Whether the decisive factor for the immense coverage of the male physicians study and the muted coverage of the Tanzanian one is due to the positive results of the former, the lack of interest in a vitamin study about HIV-positive Tanzanians or some other factor is conjecture, but it is troubling and does provide some insight into how the media covers medical trials.

Last week, the JAMA published another study from the vitamin trial in physicians.(6) This time the trial team analysed the effect of multivitamins on reducing cardiovascular disease. There was no benefit. While not ignored like the Tanzanian study, it did not receive anything close to the publicity that the positive cancer result received. Reuters and iafrica.com ran reports on the study according to a search of "multivitamin" and "cardiovascular" on news.google.com, but that's about it as far as the large mainstream media outlets goes.

According to the editorial in the latest JAMA, 32% of people in the US used at least one supplement in the 1970s, 42% in 1988 to 1992 and 53% in 2002 to 2006. About one in ten Americans take more than five supplements. These supplements are used more frequently by healthier, affluent and more educated people.(7) Unfortunately, I can't find similar statistics for South Africa, but the worldwide vitamin industry is a massive multi-billion dollar one. (*)

The JAMA editorial says:
  • Regulations governing the approval and marketing of dietary supplements remain less strict than those for prescription or even over-the counter drugs and do not mandate conclusive proof of benefit or safety based on large randomized controlled clinical trials (RCTs). This has allowed for claims of benefit in preventing or curing an amazingly diverse and ever-increasing variety of illnesses ranging from [cardiovascular disease] to cancer, arthritis, infections, macular degeneration, Alzheimer disease, wrinkles, hair loss, decreased libido, and low sexual prowess. The promise of an easy fix for multiple health problems, combined with relatively lenient regulations, fueled the growth of the dietary supplement industry from around $4 billion in 1994 to $23.7 billion in 2008.
There are thousands of vitamin studies registered in clinical trial databases. On ClinicalTrials.gov, the US trial registry, there are currently 1,005 ongoing micronutrient trials.(8) An enormous amount of time and money is poured into vitamin supplement studies--far too much in my view. Despite this, the evidence that they are beneficial, outside of a few niche uses in some particular populations, is at best equivocal.


References
  • (*) Per la situazione in Italia, vedere il thread 20% integratori per sistema immunitario fuori legge in USA.

    1. Gaziano J, Sesso HD, Christen WG, et al. Multivitamins in the Prevention of Cancer in Men: The Physicians' Health Study II Randomized Controlled Trial. JAMA. 2012;():1-10. doi:10.1001/jama.2012.14641. http://jama.jamanetwork.com/Issue.aspx? ... irection=P
    2. Bjelakovic G et al. Antioxidant supplements for prevention of mortality in healthy participants and patients with various diseases. Cochrane Review March 2012. http://summaries.cochrane.org/CD007176/ ... s-diseases
    3. Fawzi W et al. A Randomized Trial of Multivitamin Supplements and HIV Disease Progression and Mortality. N Engl J Med 2004; 351:23-32July 1, 2004. DOI: 10.1056/NEJMoa040541 http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa040541
    4. I've written a more detailed article on the research in people with HIV that will appear, hopefully, in the next issue of HIV Treatment Bulletin South, which is published by HIV i-base.
    5. Isanaka S et al. Effect of High-Dose vs Standard-Dose Multivitamin Supplementation at the Initiation of HAART on HIV Disease Progression and Mortality in Tanzania: A Randomized Controlled Trial. JAMA. 2012;308(15):1535-1544. doi:10.1001/jama.2012.13083 http://jama.jamanetwork.com/article.asp ... id=1383231
    6. Sesso HD et al. Multivitamins in the Prevention of Cardiovascular Disease in Men: The Physicians' Health Study II Randomized Controlled Trial. JAMA. 2012;308(17):1751-1760. doi:10.1001/jama.2012.14805. http://jama.jamanetwork.com/article.asp ... id=1389615
    7. Lonn EM. Multivitamins in Prevention of Cardiovascular Disease. JAMA. 2012;308(17):1802-1803. doi:10.1001/jama.2012.28259. ttp://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1389595
    8. This was calculated by searching for all open interventional micronutrient studies.



uffa2
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Re: Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da uffa2 » mercoledì 14 novembre 2012, 10:00

direi che questo chiude il discorso.
per quanto oramai (da quando il clone del multicentrum non è in più in vendita al LIDL) la mia assunzione di vitamine fosse occasionale (le compresse effervescenti mi paiono un po' una perdita di tempo e comportano un bicchiere in più da lavare), credo che risparmierò pure il mio 1,49€ del tubetto di vitamine...
continuerò invece col calcio, lì c'è un'indicazione fastidiosamente specifica, la mia osteopenia...


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Re: Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da skydrake » mercoledì 14 novembre 2012, 10:45

l trial, è stato sospeso perché si è visto non solo che i pazienti in ART non avevano nessun beneficio dall'assumere alte dosi di vitamine (né una riduzione del rischio di progressione dell'infezione, né un innalzamento dei CD4, né una diminuzione della viremia) ma, per di più, molti di loro hanno avuto un innalzamento fino a 5 volte delle transaminasi.
Ma che dosi di cavallo prendevano questi americani?

A me le transaminasi sono calate.



Dora
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Re: Gli integratori? fanno venire il cancro

Messaggio da Dora » mercoledì 14 novembre 2012, 12:40

uffa2 ha scritto:direi che questo chiude il discorso. (...)
continuerò invece col calcio, lì c'è un'indicazione fastidiosamente specifica, la mia osteopenia...
Dal momento che non viviamo in Malawi o in altri Paesi dove si muore di fame e che abbiamo accesso a frutta e verdura in quantità sufficiente (se poi uno si imbottisce di junk food, è una libera scelta), credo che la cosa più onesta che si possa dire sia quel che hai detto tu stesso qualche post fa:

uffa2 ha scritto:È chiaro: stiamo parlando di vitamine e sali minerali, non di uranio più o meno impoverito, e forse non è neppure il caso di vivere nell’incubo che troppe arance ci portino alla fossa. Però, visto che ci preoccupiamo giorno e notte degli effetti collaterali dei nostri farmaci e delle interazioni di questi con tutto ciò che ingurgitiamo, non è giusto essere disattenti su altri prodotti, che interagiscono direttamente con il nostro corpo, e sono solitamente considerati innocui solo per motivi fideistici.
La vecchia regola aurea del “non eccedere” vale anche questa volta.



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