H.I.V. e tumori maligni
Inviato: giovedì 15 novembre 2018, 14:50
H.I.V. e tumori maligni
Durante l’infezione da HIV la patologia neoplastica risulta generalmente aumentata e anche a livello ano-perianale si nota un certo aumento di alcuni tumori che possono presentarsi anche sotto forma di ulcerazioni.
Da molti anni l’incidenza del carcinoma epidermoide è aumentata nella popolazione omosessuale, sieropositiva o meno all’HIV. Non è ancora chiaro quale sia il rischio legato alla pratica sessuale e quello legato all’HIV. Infatti potrebbe esserci una responsabilità dell’immunodepressione generale causata dall’HIV e una locale dovuta ai PVH. La sodomia passiva e una precedente storia di condilomatosi ano-genitale rappresentano uno dei principali fattori di rischio nell’insorgenza di questo tumore. Questo è legato a vari fattori: infezione anale da HIV, sodomia passiva, omosessualità, immunodepressione, anche da HIV, con abbassamento dei linfociti T4. La conoscenza di questi fattori di rischio impone una valutazione di questi pazienti con una ricerca sistemica di adenopatie inguinali e una valutazione delle ulcerazioni anali che, quando si presentano indurite, devono sempre far sorgere il dubbio di cancro nei pazienti sieropositivi all’HIV. Il trattamento è radioterapico con exeresi chirurgica delle lesioni intraepiteliali. La sorveglianza deve poi essere stretta.
Il Sarcoma di kaposi è il tumore più frequente in corso di infezione da HIV ed è predominante nella popolazione omosessuale maschile. Le caratteristiche epidemiologiche non sono ancora chiarite anche se sembra esserci una correlazione con la pratica oro-anale. Esiste comunque una certezza sulla trasmissione di un agente infettivo (non ancora identificato) trasmesso per via sessuale. Non è comunque un tumore specifico dell’AIDS. Può esserci un interessamento di tutto il tratto digerente e quando interessa il canale anale o l’ano può presentarsi sotto forma di ulcerazione, associata o meno a trombosi emorroidaria o ascesso anale. La chemio-radioterapia è il presidio terapeutico di riferimento, giustificato peraltro solo nei casi sintomatici.
Il Linfoma maligno è un tumore che si presenta con frequenza maggiore nei soggetti affetti da HIV rispetto alla popolazione generale. Un ruolo fondamentale nella genesi di questo tumore sembra legato alla immunodepressione e nella localizzazione ano-rettale sembra esserci un legame con la pratica omosessuale, pur non essendo questo un dato accertato. Si tratta di linfomi aggressivi a linfociti b e le localizzazioni extralinfonodali sono caratteristiche potendo interessare praticamente tutti gli organi digestivi anche se più spesso sono invasi l’ano e il retto. La localizzazione anale isolata è rara e si presenta sotto forma di una ulcerazione anale di una massa ulcerata delle pliche interfacciali dell’ano, più spesso di una suppurazione perianale (ascesso o fistola). I vari tipi di protocollo chemioterapico non sono comunque incoraggianti avendo questi pazienti una spettanza di vita breve nell’ordine di sei mesi.
Vade Retro Bulli e Hater
Durante l’infezione da HIV la patologia neoplastica risulta generalmente aumentata e anche a livello ano-perianale si nota un certo aumento di alcuni tumori che possono presentarsi anche sotto forma di ulcerazioni.
Da molti anni l’incidenza del carcinoma epidermoide è aumentata nella popolazione omosessuale, sieropositiva o meno all’HIV. Non è ancora chiaro quale sia il rischio legato alla pratica sessuale e quello legato all’HIV. Infatti potrebbe esserci una responsabilità dell’immunodepressione generale causata dall’HIV e una locale dovuta ai PVH. La sodomia passiva e una precedente storia di condilomatosi ano-genitale rappresentano uno dei principali fattori di rischio nell’insorgenza di questo tumore. Questo è legato a vari fattori: infezione anale da HIV, sodomia passiva, omosessualità, immunodepressione, anche da HIV, con abbassamento dei linfociti T4. La conoscenza di questi fattori di rischio impone una valutazione di questi pazienti con una ricerca sistemica di adenopatie inguinali e una valutazione delle ulcerazioni anali che, quando si presentano indurite, devono sempre far sorgere il dubbio di cancro nei pazienti sieropositivi all’HIV. Il trattamento è radioterapico con exeresi chirurgica delle lesioni intraepiteliali. La sorveglianza deve poi essere stretta.
Il Sarcoma di kaposi è il tumore più frequente in corso di infezione da HIV ed è predominante nella popolazione omosessuale maschile. Le caratteristiche epidemiologiche non sono ancora chiarite anche se sembra esserci una correlazione con la pratica oro-anale. Esiste comunque una certezza sulla trasmissione di un agente infettivo (non ancora identificato) trasmesso per via sessuale. Non è comunque un tumore specifico dell’AIDS. Può esserci un interessamento di tutto il tratto digerente e quando interessa il canale anale o l’ano può presentarsi sotto forma di ulcerazione, associata o meno a trombosi emorroidaria o ascesso anale. La chemio-radioterapia è il presidio terapeutico di riferimento, giustificato peraltro solo nei casi sintomatici.
Il Linfoma maligno è un tumore che si presenta con frequenza maggiore nei soggetti affetti da HIV rispetto alla popolazione generale. Un ruolo fondamentale nella genesi di questo tumore sembra legato alla immunodepressione e nella localizzazione ano-rettale sembra esserci un legame con la pratica omosessuale, pur non essendo questo un dato accertato. Si tratta di linfomi aggressivi a linfociti b e le localizzazioni extralinfonodali sono caratteristiche potendo interessare praticamente tutti gli organi digestivi anche se più spesso sono invasi l’ano e il retto. La localizzazione anale isolata è rara e si presenta sotto forma di una ulcerazione anale di una massa ulcerata delle pliche interfacciali dell’ano, più spesso di una suppurazione perianale (ascesso o fistola). I vari tipi di protocollo chemioterapico non sono comunque incoraggianti avendo questi pazienti una spettanza di vita breve nell’ordine di sei mesi.
Vade Retro Bulli e Hater