Sanità oggi

I più importanti avanzamenti medico-scientifici al di fuori del campo HIV.
Puzzle
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Sanità oggi

Messaggio da Puzzle » sabato 3 settembre 2016, 13:15

La scienza medica non è solo ricercare e prescrivere medicine, ma anche rapportarsi con il malato, per questo scrivo questo post qui, in “Attualità in Medicina”, anche se certo verrà spostato, perché l’ “attualità della medicina nostrana” a causa delle spese sanitarie che si stanno combattendo creando sempre più burocrazia, creerà di conseguenza più incompetenza.

Inizialmente la prima proposta fu che se un medico avesse prescritto esami inutili, il medico stesso li avrebbe pagati. Naturalmente il mondo degli ordini professionali insorse compatto. Quindi si trovò la mediazione più normale per un Paese come questo, ribaltando la frittata: se un paziente chiede un esame che si rivela inutile, il paziente paga l’esame. Successivamente, secondo le direttive della nostra ministra della Salute, i medici di base non possono più emettere prescrizioni per esami specialistici, ma possono al massimo prescrivere un’impegnativa presso un professionista, che è diventato l’unico abilitato a prescrivere i sopracitati esami/analisi. Questa decisione ha fatto insorgere le associazioni dei medici di base, ma, per ciò che sono a conoscenza, forse perché meno potenti, così è e così rimane, eccetto forse certe zone d’Italia dove le regole e le normative sono paragonate a “consigli” e se ne fregano.

Quindi un comune mortale cittadino ammalato, deve rivolgersi al medico di base per l’impegnativa, (questo per ogni patologia) prendere l’appuntamento con lo specialista (lasciamo stare i tempi) andare dallo specialista che gli prescrive gli esami (lasciamo stare anche qui i tempi) e tornare da lui, sperando che assieme alle impegnative gli dia anche quella del prossimo appuntamento, altrimenti ricomincia la coda dal medico di famiglia (con i soliti tempi eterni). Tutto questo partendo dal presupposto che lo specialista sia più competente del medico di famiglia, il ché è vero senz’altro in un numero di casi, ma non nella maggioranza. Fare il medico non significa dare farmaci alla cacchio senza rendersi conto di chi si ha davanti, solo perché si ha vinto un concorso in ospedale. Se poi il paziente è un anziano e non ci sta con la testa (questa è l’impressione che continuo ad avere) “prima o poi dovrà morire, quindi perché darsi tanto da fare?”

Il più grosso difetto, meglio deficienza, dei medici italiani, soprattutto i cosiddetti "specialisti" è che non si tengono aggiornati (sono pochi che vanno ai congressi oltre il confine nazionale) sono pochi che leggono le riviste scientifiche a cui sono abbonati (spero) tutti gli ospedali italiani. L’altro grosso difetto è che non ascoltano il paziente e per finire non sono in grado di informare ed avere un colloquio con l’ammalato o il suo "care giver", anche se quest’ultima la ritengo più una lacuna psichica che un difetto.

La ministra, che penso abbia un medico privato e paghi le prestazioni private, quindi lontana anni luce dalle riforme che fa, ha trovato questo “efficace” metodo per diminuire la spesa sanitaria italiana, unico suo cruccio, riversando tutto sull’ammalato. Se poi in una famiglia gli ammalati sono due, che soffrono ognuno di tre/quattro patologie diverse, significa trascorrere il resto della propria esistenza fra ambulatori medici, centri di analisi, esami vari, farmacie, CUP e ospedali. Con chili di carte e altrettanti appuntamenti che si sono moltiplicati, assieme agli esami e ai farmaci inutili che continuano imperterriti ad essere prescritti, né più, né meno di prima.

In mezzo a questo “epocale” cambiamento nel quale l’ammalato si deve arrangiare da solo, senza più l’aiuto del medico di famiglia, almeno per le ricette, essendo stato costretto da cause di forza maggiore a rivolgermi ad un medico competente privato, le cui prescrizioni di farmaci sono a pagamento, non ho ancora capito se esami ed analisi prescritti da un professionista privato possono essere percepite e mutuabili, tramite impegnativa del medico di base.

"Se ti udrà un medico di schiavi, ti rimprovererà: Ma così tu rendi medico il tuo paziente!”. "Proprio così dovrà dirti, se sei un bravo medico!" Ippocrate



nuovo giorno
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Re: Sanità oggi

Messaggio da nuovo giorno » sabato 3 settembre 2016, 13:41

Puzzle ha scritto: In mezzo a questo “epocale” cambiamento nel quale l’ammalato si deve arrangiare da solo, senza più l’aiuto del medico di famiglia, almeno per le ricette, essendo stato costretto da cause di forza maggiore a rivolgermi ad un medico competente privato, le cui prescrizioni di farmaci sono a pagamento, non ho ancora capito se esami ed analisi prescritti da un professionista privato possono essere percepite e mutuabili, tramite impegnativa del medico di base.

"Se ti udrà un medico di schiavi, ti rimprovererà: Ma così tu rendi medico il tuo paziente!”. "Proprio così dovrà dirti, se sei un bravo medico!" Ippocrate
Ma certo che sì. Almeno io l'ho sempre fatto. Lo specialista - medico mi consiglia, prescrive il farmaco o la prestazione e se il farmaco o la prestazione è mutuabile vado dal medico di base che mi fa la "ricetta"



Puzzle
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Re: Sanità oggi

Messaggio da Puzzle » sabato 3 settembre 2016, 18:05

Non so se si è sempre fatto, e non mi interessa neppure se si è sempre fatto perché, e mi ripeto: ho scritto sopra che con le nuove normative della nostra illustrissima ministra della Sanità, i medici di base non possono più prescrivere analisi (se non quelle comuni del sangue) ed esami (come una RSM o una TAC) possono solo fare impegnative verso gli specialisti della sanità pubblica, che sono gli unici predisposti a farlo (è questo doppio passaggio che un ammalato deve fare che sto criticando e c'è un bel cartello molto critico davanti allo studio medico a proposito di questo). Ciò che non so, alla fine di questo casino è se il medico di famiglia può fare una impeganativa per un esame tipo RSM, con la prestazione di uno specialista privato. Di loro iniziativa (mi ripeto) non lo possono più fare.

Per quanto riguarda i farmaci è un no netto, il medico di famiglia non può prescrivere un piano terapeutico (solo il medico ospedaliero può farlo) può solo fare le ricette con un piano terapeutico costantemente aggiornato, ed ormai il piano terapeutico sembra sia necessario per sempre più farmaci, nelle malattie croniche, quindi quelli ormai ci siamo rassegnati a pagarli, nonostante siano mutuabili, ma una RSM costa. E siamo approdati allo specialista privato per disperazione, dovuta al caso di malasanità occorso, quindi ora quell'unica struttura pubblica è diventata area off limits e abitando in una piccola città, alternative non ce ne sono.



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