Farmaci rimborsabili, scure delle Regioni

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Massimoroma
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Farmaci rimborsabili, scure delle Regioni

Messaggio da Massimoroma » martedì 24 maggio 2016, 21:17

Su "la stampa it" c'è un articolo che dice che in pratica le regioni , su input dell'aifa rimborseranno solo un tipo di terapia per 1700 farmaci ospedalieri.non son capace a fare il link.vi prego di leggere.

l'articolo si trova qui: http://www.lastampa.it/2016/05/24/itali ... agina.html



ganimede
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da ganimede » mercoledì 25 maggio 2016, 12:54

Non sono riuscito a trovare nulla...



Massimoroma
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Re: OSSERVATORIO STAMPA: amplificazioni, bolle di sapone, bu

Messaggio da Massimoroma » mercoledì 25 maggio 2016, 13:36

Si vede che non hai guardato bene.Su "la stampa .it" nuove regole per i rimborsi per i farmaci per le cure innovative .Insomma dice che si sceglie un solo tipo di terapia fra tutte quelle offerte dai vari farmaci e solo quella ( col farmaco preferibilmente non più coll'esclusiva) verrà rimborsata.L'hanno per ora solo rimandata per le proteste dei medici.L'articolo ancora c'è.



uffa2
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Re: Farmaci rimborsabili, scure delle Regioni

Messaggio da uffa2 » mercoledì 25 maggio 2016, 13:49

Farmaci rimborsabili, scure delle Regioni
Il piano sospeso per tre mesi: mettere all’asta quelli “ terapeuticamente equivalenti”. A rischio ci sono circa 1.500 medicinali, quasi tutti innovativi e per malati cronici

2700 medicinali Secondo l’associazione dei medici di famiglia il piano delle regioni riguarderebbe 2700 specialità farmaceutiche (1700 ad uso ospedaliero)

24/05/2016 - PAOLO RUSSO - ROMA

La stretta che rischia di far fuori dalla rimborsabilità circa 1.500 medicinali innovativi e per malati cronici si nasconde dietro un’operazione apparentemente buona per le casse pubbliche e innocua per gli assistiti.

«Aste per farmaci terapeuticamente equivalenti», propongono le Regioni nel loro piano per tenere sotto controllo la spesa per pillole e sciroppi. Come dire: tra farmaci della stessa categoria rimborso solo quello con il prezzo più basso.
Poco male si dirà. Ma il diavolo spesso si nasconde nei dettagli. «Terapeuticamente equivalenti», secondo i medici di famiglia della Fimmg, non significa infatti uguali. «Si tratta di medicinali che possono contenere anche principi attivi diversi, insomma un’altra terapia, un’altra storia», denuncia Giacomo Milillo, segretario nazionale della Federazione.

LA PREVISIONE
Almeno in partenza l’operazione, secondo il centro studi Fimmg, dovrebbe riguardare 2.700 specialità farmaceutiche, 1.700 ad uso ospedaliero, dove la spesa sta sforando di 1,6 miliardi, mentre all’asta andrebbe anche un altro migliaio di farmaci a distribuzione diretta o “per conto”, ossia acquistati dalle Asl a prezzi scontati e poi distribuiti in farmacia. Anche se non è escluso che il metodo venga usato per tutti i medicinali mutuabili. Ma già così uscirebbero dalla rimborsabilità almeno 1.500 medicine. Questo perché per ogni categoria terapeutica, che i tecnici chiamano “di quarto livello Atc”, rimarrebbe rimborsabile solo il prodotto che batte il prezzo più basso, mentre tutti gli altri sarebbero a totale carico dell’assistito. «Che sarebbe anche costretto a cambiare di anno in anno terapia, a seconda di chi vince l’asta regionale», rimarca sempre Milillo.

Per capire meglio facciamo un esempio. Un primo livello di classificazione è quello che raggruppa tutti i farmaci per il sistema nervoso centrale. Poi, al secondo livello, il cerchio si stringe agli psicoanalettici, al terzo troviamo tutti gli antidepressivi, al quarto, quello dove scatta la selezione, troviamo gli “inibitori della serotonina”. Che raggruppano ben 38 medicinali e 7 molecole diverse, che corrispondono a prodotti come il Cipraxel, l’Entact il Tralisen e molti altri. Che salvo uno non saranno più mutuabili. Tra le cefalosporine, una delle categorie più diffuse di antibiotici, tra Augmentin, Tazocin e Glazidimin uno soltanto resterebbe nel paradiso della rimborsabilità.

I CRITERI
La stretta è stata messa nero su bianco anche dall’Aifa, l’Agenzia pubblica del farmaco, che con una determina del 31 marzo scorso ha fissato i criteri per mettere all’asta i medicinali. Salvo poi sospendere tutto per 90 giorni con un altro provvedimento della scorsa settimana. Un dietro-front momentaneo, deciso tenendo conto «delle possibili criticità avanzate ai vertici dell’Agenzia da più parti». Da qui la necessità «di avviare un approfondimento», si legge nella nuova determina. Ma le regioni non sono intenzionate a rinunciare a un’arma che potrebbe rimettere a posto i conti della farmaceutica.

A indorare la pillola ci sarebbe comunque quel 20% di ciascuna categoria di farmaci che, in base alle indicazioni dell’Aifa, non andrebbe messa all’asta per consentire un po’ di libertà prescrittiva ai medici. «Uno specchietto per le allodole, visto che - sostiene Milillo - dovremmo motivare per iscritto perché si richiede la somministrazione di un farmaco non acquistato dalla Regione, rischiando sanzioni e richiami». Sempre meno di quel che pagheranno gli assistiti se i farmaci andranno all’asta.

http://www.lastampa.it/2016/05/24/itali ... agina.html


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