COVID: altro che fattore protettivo, le persone con HIV rischiano di più!

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uffa2
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COVID: altro che fattore protettivo, le persone con HIV rischiano di più!

Messaggio da uffa2 » giovedì 29 ottobre 2020, 16:18

Udite, udite: dopo i cia.ltroni del celebre policlinico campano che annunciano che i pazienti con HIV non si infettano, dopo le fantasie (giustificate quando vengono dai pazienti, da picchiarli se vengono da professionisti) sul ruolo protettivo del Truvada, del Kaletra o dell’olio di cipolla, arriva una meta-analisi che rimette tutti a posto.
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Una sola osservazione: se la prevalenza dell’infezione da COVID nella popolazione generale è del 0,65%, in quella con HIV è del 1,22%
Torniamo a dire quello che diciamo dal primo giorno: proteggetevi.
Non fate cazzate.
Pensate alla vostra salute e a quella delle persone che amate.


La prevalenza dell’HIV tra i pazienti ricoverati con malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) sembra essere più alta rispetto alla popolazione generale, suggerendo una maggiore suscettibilità al COVID-19 tra le persone con HIV, secondo una ricerca presentata a IDWeek, evento svolto in modalità virtuale dal 21 al 25 ottobre scorsi.
Per determinare la prevalenza dell’HIV nei pazienti con COVID-19 e la relazione tra le persone con HIV e tassi di mortalità per COVID-19 più elevati, i ricercatori hanno condotto una meta-analisi utilizzando i database PubMed, Scopus, OVID, Web of Science e Cochrane Library, e altre risorse relative ai materiali pubblicati dal 1 gennaio al 15 giugno.
Dei 14 studi analizzati, 8 erano negli Stati Uniti, 3 in Spagna, 1 in Cina, 1 in Italia e 1 in Germania. Dei 144.795 pazienti ricoverati con COVID-19, 592 erano persone con HIV.
La prevalenza aggregata dell’HIV nei pazienti con COVID-19 era dell’1,22% (95% CI, 0,61-2,43%), il doppio della prevalenza dello 0,65% (95% CI, 0,48-0,89%) nella popolazione generale. La prevalenza di HIV aggregata tra i pazienti con COVID-19 negli Stati Uniti era dell’1,43% (95% CI, 0,98-2,07%), significativamente più alta della prevalenza spagnola dello 0,26% (95% CI, 0,23-0,29%), ma non significativamente superiore alla prevalenza cinese dello 0,99% (IC 95%, 0,25-3,85%).
Il tasso di mortalità aggregato tra i pazienti ospedalizzati con COVID-19 e HIV è stato del 14,09% (95% CI, 5,78-30,50%) e il tasso è stato più alto negli Stati Uniti rispetto agli altri paesi.
I risultati suggeriscono che le persone con HIV possono avere una maggiore suscettibilità al COVID-19. Per quel che riguarda la mortalità, sebbene i tassi di mortalità siano elevati, i ricercatori indicano che questi «variano in modo significativo da un paese all’altro».

Riferimento
Ssentongo P, Heilbrunn ES, Ssentongo AE, et al. Prevalence of HIV in patients hospitalized for COVID-19 and associated mortality outcomes: a systematic review and meta-analysis. Presentato a: IDWeek 2020; 21-25 ottobre 2020. Poster 393.
https://www.medrxiv.org/content/10.1101 ... 20143628v1


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Mogol
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Re: COVID: altro che fattore protettivo, le persone con HIV rischiano di più!

Messaggio da Mogol » giovedì 29 ottobre 2020, 19:27

uffa2 ha scritto:
giovedì 29 ottobre 2020, 16:18
Udite, udite: dopo i cia.ltroni del celebre policlinico campano che annunciano che i pazienti con HIV non si infettano, dopo le fantasie (giustificate quando vengono dai pazienti, da picchiarli se vengono da professionisti) sul ruolo protettivo del Truvada, del Kaletra o dell’olio di cipolla, arriva una meta-analisi che rimette tutti a posto.
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Una sola osservazione: se la prevalenza dell’infezione da COVID nella popolazione generale è del 0,65%, in quella con HIV è del 1,22%
Torniamo a dire quello che diciamo dal primo giorno: proteggetevi.
Non fate cazzate.
Pensate alla vostra salute e a quella delle persone che amate.


La prevalenza dell’HIV tra i pazienti ricoverati con malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) sembra essere più alta rispetto alla popolazione generale, suggerendo una maggiore suscettibilità al COVID-19 tra le persone con HIV, secondo una ricerca presentata a IDWeek, evento svolto in modalità virtuale dal 21 al 25 ottobre scorsi.
Per determinare la prevalenza dell’HIV nei pazienti con COVID-19 e la relazione tra le persone con HIV e tassi di mortalità per COVID-19 più elevati, i ricercatori hanno condotto una meta-analisi utilizzando i database PubMed, Scopus, OVID, Web of Science e Cochrane Library, e altre risorse relative ai materiali pubblicati dal 1 gennaio al 15 giugno.
Dei 14 studi analizzati, 8 erano negli Stati Uniti, 3 in Spagna, 1 in Cina, 1 in Italia e 1 in Germania. Dei 144.795 pazienti ricoverati con COVID-19, 592 erano persone con HIV.
La prevalenza aggregata dell’HIV nei pazienti con COVID-19 era dell’1,22% (95% CI, 0,61-2,43%), il doppio della prevalenza dello 0,65% (95% CI, 0,48-0,89%) nella popolazione generale. La prevalenza di HIV aggregata tra i pazienti con COVID-19 negli Stati Uniti era dell’1,43% (95% CI, 0,98-2,07%), significativamente più alta della prevalenza spagnola dello 0,26% (95% CI, 0,23-0,29%), ma non significativamente superiore alla prevalenza cinese dello 0,99% (IC 95%, 0,25-3,85%).
Il tasso di mortalità aggregato tra i pazienti ospedalizzati con COVID-19 e HIV è stato del 14,09% (95% CI, 5,78-30,50%) e il tasso è stato più alto negli Stati Uniti rispetto agli altri paesi.
I risultati suggeriscono che le persone con HIV possono avere una maggiore suscettibilità al COVID-19. Per quel che riguarda la mortalità, sebbene i tassi di mortalità siano elevati, i ricercatori indicano che questi «variano in modo significativo da un paese all’altro».

Riferimento
Ssentongo P, Heilbrunn ES, Ssentongo AE, et al. Prevalence of HIV in patients hospitalized for COVID-19 and associated mortality outcomes: a systematic review and meta-analysis. Presentato a: IDWeek 2020; 21-25 ottobre 2020. Poster 393.
https://www.medrxiv.org/content/10.1101 ... 20143628v1
Non ho capito bene il passaggio del tasso di mortalità, in parole povere? 😅
Comunque, sono state prese in considerazione anche le condizioni di salute di questi sieropositivi e la conta dei cd4? Chi ha i cd4 superiore a 500, non corre lo stesso rischio di una persona sieronegativa nell'aggravarsi?



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