False cure anti-cancro. Medico nei guai

I più importanti avanzamenti medico-scientifici al di fuori del campo HIV.
Dora
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False cure anti-cancro. Medico nei guai

Messaggio da Dora » sabato 20 luglio 2013, 9:47

Premessa: ogni riferimento ai *Wellness Courses* è puramente casuale e chiunque veda la sia pur minima affinità con la storia raccontata qui sotto è cattivo, malizioso e finirà senza fallo all'inferno.


Cito dal Tempo di oggi, perché mi pare che racconti la vicenda in modo più dettagliato rispetto ad altre fonti, cogliendo l'aspetto odioso del millantare la capacità di eradicare il loro male a persone che stanno morendo - olio di serpente oliva in cambio di 7.200 15.000 euro. Ma già ieri Repubblica aveva dato la notizia e oggi la riprendono tutti i giornali.


False cure anti-cancro. Medico nei guai

Vendeva a prezzi salati sciroppo a base di olio e vitamina per farmaci miracolosi

ISERNIA Quando una persona a cui vuoi bene viene colpita dal cancro, l’ultima cosa che vorresti sentirti dire è «non c’è più niente da fare». E quando purtroppo quella sentenza arriva è facile perdere lucidità e fidarti di chiunque ti proponga un rimedio, anche se si tratta solo di uno «sciroppo» fatto di olio d’oliva e vitamina A, per cui sei disposto a pagare fino a quindicimila euro. Perché ti dicono che è l’ultimo ritrovato in campo oncologico, sperimentato in America. E soprattutto perché a dirtelo è un medico. Questo quanto accaduto a una decina di famiglie molisane che hanno creduto nella cura di un chirurgo iraniano che lavora a Bologna. Il professionista ora è stato iscritto nel registro degli indagati, insieme a due intermediari. L’ipotesi di reato contestata dalla Procura di Isernia è truffa aggravata, illecita commercializzazione di farmaci ed esercizio abusivo di attività medico farmaceutica.

L’inchiesta, affidata ai carabinieri del Nas, è nata da una denuncia. Qualche tempo fa un uomo di Rocchetta al Volturno si è presentato in Procura per raccontare la sua storia. Sua sorella era malata di cancro. E quando la terapia tradizionale si è rivelata inefficace, qualcuno gli ha consigliato di rivolgersi al medico iraniano. I familiari della donna hanno fatto un giro su internet e hanno trovato il sito web su cui la cura era pubblicizzata.

Un farmaco rivoluzionario, capace di curare il male. Certo costoso, e parecchio. Ma per quelle persone era l’ultimo, disperato, tentativo. Una piccola luce in fondo al tunnel: devono averla vista così. Hanno contattato il medico e hanno iniziato a somministrare la cura alla donna. Qualche tempo dopo però è morta.

Il miracolo promesso non si è avverato. Da lì la decisione di denunciare l’accaduto, anche per impedire ad altre famiglie di trovarsi nella stessa situazione. Gli uomini del Nas, guidati dal comandante Forciniti, hanno avviato le verifiche del caso.

Hanno accertato che c’erano altre persone che stavano vivendo la stessa esperienza. Soprattutto malati terminali, che avevano acquistato online quel prodotto pagando, per un flacone dai 5mila ai 15mila euro. Andando avanti con le indagini, gli inquirenti hanno scoperto che il medico per vendere il suo «farmaco», in Molise poteva contare sull’aiuto di due intermediari.

Erano loro che si davano da fare per trovare pazienti a cui somministrare la cura. Al momento non è dato sapere se queste persone ricevevano soldi in cambio o se agivano perché convinti dell’efficacia della cura. Saranno le indagini a stabilirlo.

Anche perché la vicenda è tutt’altro che conclusa. È altamente probabile che a fidarsi del medico non siano state solo le famiglie molisane. Intanto ieri mattina, il procuratore capo Albano e il comandante del Nas Forciniti hanno incontrato la stampa per fare il punto sull’inchiesta. Un’occasione per rivolgere un appello a non fidarsi degli - come li ha definiti Albano - spacciatori di speranza.

«Speriamo - ha detto il procuratore - che la denuncia e la diffusione mediatica di questa attività illecita impedisca ulteriori episodi criminosi e stimoli altre persone, ugualmente vittime di analoghi comportamenti fraudolenti, a denunciare i casi alle forze dell’ordine ed in particolare ai carabinieri del Nas, che continuano a svolgere indagini in merito».


Deborah Di Vincenzo



uffa2
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Re: False cure anti-cancro. Medico nei guai

Messaggio da uffa2 » sabato 20 luglio 2013, 15:17

Dora ha scritto:Premessa: ogni riferimento ai *Wellness Courses* è puramente casuale e chiunque veda la sia pur minima affinità con la storia raccontata qui sotto è cattivo, malizioso e finirà senza fallo all'inferno.
ovviamente, del resto non avevamo mica già espresso tutta la nostra ammirazione per una iniziativa così attenta ai bisogni della cittadinanza da prevedere la formula "soddisfatti o rimborsati"? :?


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Dora
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Re: False cure anti-cancro. Medico nei guai

Messaggio da Dora » mercoledì 24 luglio 2013, 20:58

Posto qui anche se non riguarda il cancro, ma l'HIV. E non l'italia, ma il Regno Unito.
Il cerchio si sta chiudendo ...



Admare Jinga sentenced for 'HIV cure' fraud

A man who was convicted of an online scam selling products that claimed to 'kill' the HIV virus has been sentenced to 240 hours community service.

Admare Jinga used his base in Belfast to set up a company that advertised and distributed products overseas, particularly to his native Zimbabwe.
In June, he was found guilty of fraud by false representation.
He had already admitted a second charge of marketing medicines for human use without proper authorisation.
The 31-year-old University of Ulster graduate was sentenced at Belfast Magistrates Court on Tuesday.

False claims
Jinga, who now lives in Hamilton, Lanarkshire, Scotland, will carry out his community service over the next 12 months.
During the trial, Belfast Magistrates Court had heard that Jinga established a company called Savec Healthcare Ltd in 2007, when he was living in south Belfast.
Up until 2009 it marketed products as alternative forms of treatment for the HIV infection.
They claimed to be able to kill, prevent or stop Aids, according to the prosecution.
In the witness box Jinga said he became involved with pharmacists, a microbiologist and other Zimbabwean professionals concerned with the impact of HIV in their country.
Jinga claimed that no complaints were ever received from people who used his products.

Water
The case against him was taken by the Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency (MHRA).
In a statement issued after the sentencing, the MHRA said the case was its first ever prosecution of its kind.
The agency said it took action against Jinga after he was found to be selling a machine and accompanying medicine over the internet that he falsely claimed could cure HIV and Aids.
"There are no known cures for HIV so any claim to this effect is illegal," the MHRA statement added.



stealthy
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Re: False cure anti-cancro. Medico nei guai

Messaggio da stealthy » giovedì 25 luglio 2013, 10:46

Bene! Presto si chiuderà anche il cerchio di quelli di casa nostra... :mrgreen:



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