Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alternativa

I più importanti avanzamenti medico-scientifici al di fuori del campo HIV.
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Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alternativa

Messaggio da Dora » domenica 14 luglio 2013, 15:29

Omeopati contro Edzard Ernst: notizia top secret?

La rivista Query, a firma di Andy Lewis (*), riporta una storia inquietante di cui protagonista è Edzard Ernst, Cattedratico di Medicina Complementare all’Univeristà di Exeter (UK). La cattedra fu istituita nel 1993 da Sir Maurice Laing allo scopo di verificare senza preconcetti l’efficacia in primis dell’omeopatia mediante protocolli clinici rigorosi. Ernst, tedesco di nascita, aveva iniziato la carriera all’Ospedale Omeopatico di Monaco, per poi dirigere la Cattedra di Medicina Fisica e Riabilitativa all’Università di Vienna. L’obiettivo iniziale di provare l’efficacia specifica dell’omeopatia si scontrava tuttavia con risultati così deludenti da indurre Ernst a una serie di pubblicazioni e iniziative per segnalare alle autorità competenti inglesi i sostanziali insuccessi e pure la necessità che i farmacisti dicano la verità sull’assenza di prove per i preparati omeopatici che vendono.

Che Ernst avesse usato la cattedra per rivelare l’inconsistenza scientifica dell’omeopatia, e non per promuoverla, ha sollevato violente reazioni degli omeopati e, in particolare del Principe Carlo noto fautore (“esperto”?) di questa cura alternativa. Al contrario, in sintonia piena con le posizioni di Ernst, lo Science Technology Committee (bipartisan) del Regno Unito e la British Medical Society auspicavano in modo indipendente la drastica “messa al bando” dell’omeopatia già nel 2010. Sfavoriti dalle evidenze oggettive gli omeopati hanno allora cercato di screditare e delegittimare in vari modi la figura professionale di Ernst (tecnica, com’è noto, consolidata e frequentemente adottata in politica). A questo riguardo Andy Lewis pubblica l’articolo “Schmutzige Methoden der sanften Medizin” (gli sporchi metodi della medicina alternativa) in Süddeutsche Zeitung, nel quale si accusano esplicitamente alcune società tedesche di aver finanziato il giornalista Claus Fritzsche affinchè venissero denigrati coloro che criticano l’omeopatia e specialmente Ernst.
Ligio a questo incarico Fritzsche, dopo un’intervista a Ernst (pubblicata su Deutscher Zentralverein Homöopatischer Ärzte) definiva il professore persino “privo di qualifiche, ingannevole nei confronti delle persone e inadatto a giudicare l’omeopatia”. Lewis riporta pure che a seguito della denuncia su Süddeutsche Zeitung, e forse per contenere il clamore negativo suscitato dalla notizia, una delle società inizialmente coinvolte nella campagna denigratoria (la Weleda) si ritirava dall’accordo con Fritzsche.

Questa storia non è apparsa “stranamente” in alcun mezzo di comunicazione né nel UK né, a quanto risulta a chi scrive, sui media di altri Paesi, Italia inclusa. Molto più spazio ha ricevuto la notizia dell’inaugurazione a Piazza Navona, il 17 giugno scorso, del Primo Museo dell’Omeopatia, dedicato ad Hahnemann, con la presenza benedicente del Ministro Lorenzin di cui molti in verità ignorano la peculiare competenza in ambito sanitario. Peccato davvero che molti non ricordino, Ministro incluso, la “piena” assoluzione di Piero Angela (difeso dall’Avvocato Buongiorno) accusato di diffamazione dalle due associazioninazionali omeopatiche (FIAMO e SIMO) proprio per aver sostenuto che la medicina omeopatica non aveva alcun fondamento scientifico.
C’è da chiedersi quando un Ministro patrocinerà delle giornate speciali nel Museo Nazionale della Scienza, che già esiste dal 1953 (ma poco promozionato) nel nostro Paese, dedicandole a Premi Nobel italiani (Golgi, Fermi, Natta, Rubbia, Dulbecco, Montalcini, Capecchi) grazie ai quali regge il prestigio del nostro Paese e grazie ai quali i nostri giovani possano essere attratti dalla bellezza della ricerca scientifica.



Giorgio Dobrilla
http://www.giorgiodobrilla.it
12 luglio, 2013



*************


(*) Medicina dolce e metodi sporchi

I rimedi omeopatici sono al centro di una nuova ventata di polemiche, che potrebbero trasformarsi in uno scandalo. Un consorzio di aziende tedesche produttrici di 'medicine dolci' avrebbe corrotto un giornalista per innescare una campagna mediatica contro un docente universitario impegnato nello studio proprio dei rimedi alternativi ai farmaci convenzionali. A rivelarlo è Andy Lewis, reporter di The Quackometer, facendo riferimento a un articolo pubblicato dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung: "gli sporchi metodi della medicina dolce".

Il bersaglio è Edzard Ernst, un ricercatore, di nazionalità tedesca, dell’Università di Exeter che per primo al mondo ha ricoperto il titolo di una cattedra di “Medicina complementare”, al fine di avviare linee di ricerca dedicate allo studio delle cosiddette medicine alternative, con lo stesso rigore che spetta alla medicina tradizionale. La sostanziale differenza tra le due, che continua a non far godere di buona fama l'alternativa, è che quest'ultima non può contare su prove scientificamente valide per verificarne l'efficacia terapeutica. L'impegno ventennale di Ernst è stato inizialmente accolto con favore proprio dalle aziende produttrici di farmaci 'alternativi'. La fiducia e la stima nei confronti del lavoro di Ernst si è bruscamente interrotta quando il professore ha iniziato a pubblicare i risultati delle proprie indagini, soprattutto per ciò che concerne l'omeopatia. Le prove raccolte da Ernst rivelano chiaramente l'inefficacia dei rimedi ideati da Hahnemann, confermando che gli ipotetici benefici non sono altro che semplici effetti placebo.

Le aziende produttrici coinvolte nel consorzio hanno così pagato 43.000 euro Claus Fritzsche -il quale si dichiare giornalista medico-scientifico - per diffamare il professor Ernst con la crezione di diversi siti web. Trucchetti telematici avrebbero inoltre consentito al giornalista di aumentare la forza di quella che da noi verrebbe chiamata 'macchina del fango', ad esempio alzando la probabilità di impatto nelle visualizzazioni del sito nei motori di ricerca.

Nonostante Ernst si sia dimesso dall'incarico presso l'Università di Exter un mese fa, gli attacchi sono continuati incessantemente.

"La gente pensa, erroneamente, che io sia un promotore della medicina alternativa, e un alleato di chi lavora in questo settore. Ma la mia alleanza è prima di tutto con i pazienti, poi con la scienza. Se qualche omeopata si è sentito offeso dai miei studi, non è un mio problema."
Così si è espresso il professore, il quale continuerà comunque a occuparsi di medicina alternativa e a esprimere le sue opinioni a riguardo.


Marco Milano
24 luglio, 2012



Dora
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Re: Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alterna

Messaggio da Dora » giovedì 8 agosto 2013, 16:22

Segnalo qui un articolo uscito ieri su Quotidiano Sanità, perché la parte principale dell'iniziativa in Senato della Commissione Igiene e Sanità riguarda l'omeopatia.
Rimando chi fosse interessato ad approfondire la critica dell'omeopatia dal punto di vista della medicina basata sulle prove a questo post e seguenti:



Per parte mia, mi limito a trovare assai bizzarra - per non dire devastante da un punto di vista logico - l'idea che una disciplina il cui valore scientifico è stato DIMOSTRATO nullo e la cui efficacia è da considerarsi non superiore al placebo possa essere equiparata alla medicina basata sulle prove "nell'ottica del riconoscimento del pluralismo nella scienza e della ricerca scientifica".
Se prevarrà questa logica distorta nelle decisioni del Legislatore, temo che siamo destinati a vederne delle belle. Per continuare ad usare un eufemismo.



Senato. Una nuova legge per le "medicine alternative". Se ne parlerà a settembre

La Commissione Igiene e Sanità ha deciso di affrontare il tema in un comitato ristretto per arrivare a un testo base che unisca i cinque ddl già presentati sulle diverse medicine complementari. Via anche a possibili audizioni a partire da settembre. La sintesi dei cinque provvedimenti.

07 AGO - Le medicine complementari, compresa omeopatia, medicina tradizionale cinese e agopuntura, sono oggetto di cinque distinti disegni di legge parlamentari depositati in Commissione Igiene e Sanità del senato. Per arrivare a una possibile sintesi in un testo unico, ieri, la Commissione ha deciso di costituire un comitato ristretto dove saranno svolte anche eventuali audizioni informali utili all'istruttoria legislativa.

Ecco una sintesi delle 5 proposte di legge.

(225) D'Ambrosio Lettieri - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica

Nel dettaglio l'articolo 1 afferma che viene disciplinato l'esercizio della medicina omeopatica e delle metodiche ad essa assimilabili, nell'ottica del riconoscimento del pluralismo nella scienza e della ricerca scientifica.
L'articolo 2 istituisce appositi registri di esperti in medicina omeopatica presso gli ordini provinciali dei medici, degli odontoiatri, dei farmacisti e dei veterinari.
L'articolo 3 istituisce, presso il Ministero della salute, una Commissione permanente per la disciplina della medicina omeopatica, con funzione consultiva presso il medesimo Ministero e con il compito principale di promuovere la corretta divulgazione delle tematiche sanitarie in materia di medicina omeopatica e le attività di ricerca, anche al fine di riconoscere nuove discipline terapeutiche.
L'articolo 4 prevede la possibilità dell'accreditamento delle associazioni, società scientifiche ed enti privati di formazione ai fini della diffusione della medicina omeopatica.
L'articolo 5 stabilisce che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca istituisca corsi di formazione post laurea al fine del rilascio della qualifica di esperto in medicina omeopatica.
L'articolo 6 prevede la possibilità per lo Stato e le regioni di procedere all'individuazione di nuove discipline complementari.
L'articolo 7 infine, reca il principio del consenso informato, ovvero che il paziente che decida di sottoporsi al trattamento omeopatico, sia preventivamente informato dal medico sulla diagnosi, prognosi, scopo e natura del trattamento sanitario proposto, benefici e rischi prospettabili ed eventuali effetti collaterali. Il comma 3 del medesimo articolo prevede che il consenso possa essere sempre revocato, sia pur parzialmente.


(254) D'AMBROSIO LETTIERI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina tradizionale cinese e dell'agopuntura

L’articolo 1 reca le finalità del provvedimento, che consistono nella disciplina della medicina tradizionale cinese, compresa l’agopuntura, in un più ampio quadro di riconoscimento del pluralismo della scienza e della ricerca scientifica.
L’articolo 2 prevede l’istituzione, presso gli ordini provinciali dei medici e dei veterinari di registri recanti i nomi di esperti in medicina tradizionale cinese e agopuntura.
L’articolo 3 istituisce, presso il Ministero della salute, una Commissione permanente per la disciplina della medicina tradizionale cinese e dell’agopuntura, con funzione consultiva e con il compito principale di promuovere la corretta divulgazione delle tematiche sanitarie in materia di medicina tradizionale cinese e le attività di ricerca, anche al fine di riconoscere nuove discipline terapeutiche.
L’articolo 4 prevede la possibilità dell’accreditamento delle associazioni, società scientifiche ed enti privati di formazione ai fini della diffusione della medicina tradizionale cinese.
L’articolo 5 stabilisce che il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca istituisca corsi di formazione post laurea al fine del rilascio della qualifica di esperto in medicina tradizionale cinese e agopuntura.
L’articolo 6 prevede la possibilità per lo Stato e le regioni di procedere all’individuazione di nuove discipline complementari.
L’articolo 7, infine, reca il principio del consenso informato, ovvero che il paziente che decida di sottoporsi al trattamento della medicina tradizionale cinese, sia preventivamente informato dal medico sulla diagnosi, prognosi, scopo e natura del trattamento sanitario proposto, benefici e rischi prospettabili ed eventuali effetti collaterali. Il comma 3 del medesimo articolo prevede che il consenso possa essere sempre revocato, sia pur parzialmente.


(256) SCILIPOTI. - Disposizioni concernenti la pratica e l'insegnamento dell'agopuntura e delle discipline affini

L'articolo 1 prevede una formazione di base presso le università o gli istituti equiparati e il riconoscimento della libertà di scelta terapeutica del medico e del paziente, nell'ambito di un libero rapporto consensuale informato.
L'articolo 2 stabilisce che i medici che hanno completato l'apposito percorso formativo possono dichiarare pubblicamente la corrispondente qualifica. Si prevede, inoltre, che il Consiglio superiore di sanità venga integrato con un rappresentante di ciascuno degli indirizzi riconosciuti.
L'articolo 3 investe l'esteso campo della fitoterapia tradizionale cinese e delle fitoterapie similari occidentali, prevedendo l'utilizzo a scopo curativo di piante medicinali e composti derivati, la codificazione del loro utilizzo, introducendo una tipologia di controlli delle sostanze al momento della loro importazione da Paesi esterni all'Unione europea.
L'articolo 4 reca disposizioni relative all'istituzione di appositi registri dei medici di medicina tradizionale (competenti in fitoterapia e in agopuntura) e dei medici agopuntori secondo la metodica «ryodoraku», stabilendo che a tali registri possono iscriversi i professionisti abilitati all'esercizio della professione medica, in possesso di diploma in agopuntura secondo la metodica «ryodoraku» e la medicina tradizionale cinese (competenti in fitoterapia e in agopuntura), e il personale non medico munito del diploma per assistente sanitario rilasciato dalle università (nelle rispettive specialità) o da istituti equiparati.
L'articolo 5 reca disposizioni in materia di formazione. Con tali disposizioni si intendono definire i princìpi generali per il riconoscimento degli istituti di formazione operanti nel settore in oggetto; in particolare, il comma 2 istituisce la Commissione per la formazione in medicina tradizionale cinese e in agopuntura secondo la metodica «ryodoraku», alla quale è attribuito il compito di definire i criteri per l'adozione degli ordinamenti didattici da parte delle università. I requisiti per l'esercizio di tali discipline sono fissati direttamente dalla legge e prevedono, tra l'altro, per i medici una formazione parauniversitaria articolata in un corso che duri almeno quattro anni, per un totale complessivo di almeno milleduecento ore, e che si conclude con il superamento di un esame di qualificazione.
L'articolo 6 stabilisce i compiti della commissione di cui all'articolo 5.
L'articolo 7 reca disposizioni in materia di accesso alle prestazioni sanitarie e di detraibilità delle spese sanitarie. In particolare, il comma 1 prevede l'apertura, nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche, di ambulatori per la medicina tradizionale cinese, per l'agopuntura secondo la metodica «ryodoraku» e per le tecniche di medicina olistica. Il comma 2 prevede, inoltre, che le spese sostenute per tali discipline si possano detrarre dall'imponibile ai fini della dichiarazione dei redditi: ciò favorisce l'accesso a tali discipline anche da parte delle fasce più deboli della popolazione e consente, altresí, la lotta all'evasione fiscale, considerato che le spese sostenute dal paziente sono comprovate da fatture e da ricevute del sanitario erogante e dagli scontrini fiscali relativi all'acquisto del prodotto prescritto. In tal modo si consentirà anche un risparmio indiretto per il Servizio sanitario nazionale, consentendo l'applicazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) in un ambito di libero mercato.
L'articolo 8, infine, disciplina l'iscrizione d'ufficio ai registri professionali di cui all'articolo 4. In particolare, esso prevede che siano tutelati sia i medici sia i tecnici non medici che hanno conseguito il diploma di abilitazione all'esercizio dell'agopuntura secondo la metodica «ryodoraku», della medicina tradizionale cinese e delle tecniche di medicina olistica, prevedendo la loro iscrizione ai citati registri senza l'obbligo di frequentare i corsi di formazione prescritti dall'articolo 5 e di superare il relativo esame di abilitazione. Infatti l'esperienza pluriennale di tali soggetti, spesso anche decennale o ventennale, garantisce la precisa conoscenza da parte loro delle discipline oggetto delle rispettive attività.


(429) STUCCHI. - Disciplina della medicina omeopatica

Nello specifico, l'articolo 1, dove sono dettati i princìpi generali, riconosce il valore diagnostico e terapeutico dell'omeopatia specificando, altresì, la necessità di garantire al cittadino la pari opportunità nella scelta di curarsi anche con l'omeopatia.
L'articolo 2 disciplina il riconoscimento e l'immissione in commercio dei farmaci omeopatici al fine di garantire la tutela della salute dei cittadini.
Per quanto riguarda gli articoli 3 e 4 questi sanciscono l'istituzione del corso di laurea in omeopatia e definiscono la figura professionale dell'omeopata.
Infine, l'articolo 5 disciplina le modalità di riconoscimento degli istituti privati di formazione in omeopatia e l'articolo 6 stabilisce la disciplina transitoria.


(768) Maurizio ROMANI. - Disposizioni in materia di riconoscimento della medicina omeopatica

Nel dettaglio il disegno di legge all’articolo 1 afferma che viene disciplinato l'esercizio della medicina omeopatica e delle metodiche ad essa assimilabili, nell'ottica del riconoscimento del pluralismo nella scienza e della ricerca scientifica.
L'articolo 2 istituisce appositi registri di esperti in medicina omeopatica presso gli ordini provinciali dei medici, degli odontoiatri, dei farmacisti e dei veterinari.
L'articolo 3 istituisce, presso il Ministero della salute, una Commissione permanente per la disciplina della medicina omeopatica, con funzione consultiva presso il medesimo Ministero e con il compito principale di promuovere la corretta divulgazione delle tematiche sanitarie in materia di medicina omeopatica e le attività di ricerca, anche al fine di riconoscere nuove discipline terapeutiche.
L'articolo 4 prevede la possibilità dell'accreditamento delle associazioni, società scientifiche ed enti privati di formazione ai fini della diffusione della medicina omeopatica.
L'articolo 5 stabilisce che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca istituisca corsi di formazione post laurea al fine del rilascio della qualifica di esperto in medicina omeopatica.
L'articolo 6 prevede la possibilità per lo Stato e le regioni di procedere all'individuazione di nuove discipline complementari.
L'articolo 7 infine, reca il principio del consenso informato, ovvero che il paziente che decida di sottoporsi al trattamento omeopatico, sia preventivamente informato dal medico sulla diagnosi, prognosi, scopo e natura del trattamento sanitario proposto, benefici e rischi prospettabili ed eventuali effetti collaterali. Il comma 3 del medesimo articolo prevede che il consenso possa essere sempre revocato, sia pur parzialmente.



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Re: Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alterna

Messaggio da uffa2 » giovedì 8 agosto 2013, 16:27

il pluralismo nella scienza...
fanno le diagnosi col televoto? :twisted:


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Re: Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alterna

Messaggio da Dora » giovedì 8 agosto 2013, 16:29

uffa2 ha scritto:il pluralismo nella scienza...
fanno le diagnosi col televoto? :twisted:
E tu non peggiorare la situazione, ché ho appena avuto un travaso di bile a leggere 'sta roba. GRRRR.
Le "medicine alternative" sono già regolamentate, ma Scilipoti (ho detto tutto, vero?) e colleghi vogliono che siano EQUIPARATE alla medicina basata sulle prove.
Ma dove andremo a finire? Dove???
Dritti filati a Kassell??



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Re: Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alterna

Messaggio da uffa2 » lunedì 28 ottobre 2013, 20:49


per chi volesse, sul sito di YouTube, ci sono pure i sottotitoli in italiano :-D


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Re: Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alterna

Messaggio da Dora » lunedì 20 gennaio 2014, 11:40

Non so bene dove postare una notizia che dovrebbe suscitare pochissima sorpresa, ma che segnalo perché da qualche parte nel forum se ne era parlato: la dieta basata sui gruppi sanguigni è FUFFA ed ora a dimostrarlo c'è un lavoro pubblicato su PLoS ONE.
Anche se non si tratta di omeopatia ma della pensata di un naturopata, questo thread mi pare comunque appropriato.



Bocciata la dieta dei gruppi sanguigni "Non è scientificamente valida"

Uno studio dell'Università di Toronto, pubblicato su Plosone, sconfessa il metodo inventato dal naturopata statunitense D'Adamo. "Il modo in cui ciascun individuo risponde a un'alimentazione vegetariana o povera di carboidrati ha a che vedere solo con la sua capacità di adattarsi a quello specifico regime dietetico"

di VALERIA PINI

ROMA - Bocciata perché "non scientificamente valida" la dieta dei gruppi sanguigni. A mettere sotto esame questo regime alimentare per perdere peso che ha fatto proseliti in tutto il mondo in questi anni
uno studio dell'Università di Toronto, appena pubblicato sulla rivista scientifica Plos One. La cosiddetta 'Dieta del gruppo sanguigno', messa a punto dal naturopata Peter D'Adamo alla fine degli anni '90, non avrebbe in realtà alcuna validazione scientifica. Il metodo si basa sul fatto che a ogni gruppo sanguigno corrispondano diverse glicoproteine nelle cellule che rendono più "digeribili" alcuni cibi, portando a ridurre il rischio cardiometabolico e a stare sani più a lungo.

I ricercatori canadesi hanno preso in esame 1455 persone, e hanno messo in evidenza il fatto che il modo in cui ciascuno reagiva alle quattro diete ideate (per i gruppi sanguigni a, b, ab e zero) nulla aveva a che vedere con il gruppo sanguigno di appartenenza.

A tutti i partecipanti allo studio sono state chieste informazioni dettagliate sull'alimentazione quotidiana, attribuendo loro un punteggio sulla base dell'aderenza o meno alla dieta del gruppo sanguigno di appartenenza. Chi "sgarrava" di più avrebbe dovuto essere maggiormente a rischio, avere alcuni parametri come trigliceridi, colesterolo o glicemia oltre i limiti, invece la scoperta è stata che il meccanismo non era così automatico. "Alcuni regimi alimentari erano di per sé sani e in coloro che li seguivano si evidenziavano profili cardiometabolici positivi - spiega il dottor Ahmed El-Sohemy, che ha coordinato la ricerca - ma questo era del tutto indipendente dai gruppi sanguigni. In pratica, la ricerca ha evidenziato che il modo in cui ciascun individuo risponde a un'alimentazione vegetariana o povera di carboidrati ha a che vedere solo con la sua capacità di adattarsi a quello specifico regime dietetico" sottolinea El-Sohemy.

Sembra tramontare così, almeno fino a quando non si faranno ulteriori studi per confrontarla con una dieta standard, la possibilità di dare validazione scientifica alla dieta dei gruppi sanguigni, che prendeva le mosse dall'eredità genetica dei nostri antenati e dalle loro abitudini alimentari e la cui popolarità era dovuta al libro "Eat right for your type", che ha venduto oltre sette milioni di copie del mondo. Diversi i personaggi famosi che vi hanno aderito, come la cantante Cheryl Cole e il cantante e attore Cliff Richard.



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Re: Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alterna

Messaggio da uffa2 » lunedì 20 gennaio 2014, 13:49

praticamente è "la dieta del dottor Mozzi"...


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Re: Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alterna

Messaggio da Dora » lunedì 14 aprile 2014, 10:50

La notizia - che poi tanto notizia non è - è di qualche giorno fa, ma è arrivata solo ieri sui giornali italiani: una accurata review del National Health and Medical Research Council (Nhmrc) australiano ha esaminato studi sistematici sull'uso dell'omeopatia in ben 68 diverse condizioni di salute fra cui asma, nausea, influenza, malaria (e anche HIV - lo sottolineo, perché capita di leggere nei forum di persone che stanno cercando di controllare l'HIV con rimedi omeopatici).
E che ha scoperto?
L'acqua calda, potremmo dire.
Ha scoperto che l'omeopatia non funziona, che non è meglio di un placebo.

  • “Nessuno studio di buona qualità e ben costruito, con sufficienti partecipanti e risultati significativi, indica che l'omeopatia abbia prodotto miglioramenti di salute rispetto a una sostanza che non ha affetto sulle condizioni di salute (placebo), o che l'omeopatia abbia prodotto miglioramenti di salute pari a quelli di un altro trattamento”.


E dunque:

  • “Non vi sono evidenze affidabili che l’omeopatia sia efficace per trattare condizioni di salute”.


Conclusione della Australian Medical Association (AMA):

  • “L’omeopatia non è una scienza. Non si basa sulla scienza. In molti casi può essere considerata pericolosa e può far rischiare la vita delle persone".


Commento dell'immunologo John Dwyer, co-fondatore di un gruppo di controllo sulle affermazioni scientifiche:

  • “Non è etico che un medico prescriva un placebo e inganni la gente. Allo stesso modo i preparati omeopatici dovrebbero essere banditi una volte per tutte dalle farmacie e non ricevere copertura assicurativa".




E allora guardiamoci questo video di un convegno del CICAP, realizzato da Salvo di Grazia (MedBunker) e Paolo Attivissimo. Non è proprio nuovissimo, proprio come non è una novità che l'omeopatia è una bufala:









Fonti
- Scienza in Rete: L’omeopatia efficace quanto un placebo
- Il Messaggero: L’OMEOPATIA È UNA BUFALA: NUOVI STUDI CONFERMANO – VIDEO
- Il Secolo XIX: «L’omeopatia? È inutile: un placebo è altrettanto efficace»



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Re: Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alterna

Messaggio da Dora » mercoledì 17 settembre 2014, 6:59

Dora ha scritto:capita di leggere nei forum di persone che stanno cercando di controllare l'HIV con rimedi omeopatici
E capita anche di leggere di consulti online con omeopati, in cui persone con HIV si sentono dire che ...
ho chiesto un consulto on line, ad un omeopata, sul sito medicofuturo.org, nn so nemmeno chi mi abbia risposto, immagino un medico omeopata, immagino. forse sul sito medicofuturo.org c'è scritto anche chi è questo medico che risponde ai consulti on line. comunque, gli ho esposto brevemente la mia situazione , descritta ampiamente in questo thread, gli ho chiesto lumi sul thymuline, se dovevo aumentarne il dosaggio, due volte al giorno, o sostituirlo con qualcos'altro. questa la sua risposta:<<<<Caro amico,si renderà conto che è difficile, se non impossibile dare un consiglio in una situazione complessa come la sua. E' evidente che qualsiasi consiglio o considerazione circa il suo caso, ma in realtà circa qualsiasi caso, debba essere fatta de visu, cioè visitando la persona. Tuttavia può essere giovevole fare alcune osservazioni. In primis va detto che la medicina omeopatica cura la persona e non il sistema immunitario, per cui non vi è il rimedio per il sistema immunitario, ma per lei. Migliorando lei, migliorerà anche il sistema immunitario. Pertanto è opportuno valutare il quadro di salute generale, la sua psiche (e con ciò intendo l'ansia, le paure, le emozioni connesse al presunto stato di malattia), i suoi sintomi fisici, le sue idiosincrasie ed i suoi sintomi generali. Non penso che nel suo caso si possa parlare di terapia omeopatica classica, ma piuttosto dell'assunzione di un generico immunostimolante.A margine di ciò voglio ricordarle che la stessa esistenza dell'AIDS è stata messa in dubbio dallo scopritore dei retrovirus Duesberg (rammentando che l'hiv è un retrovirus) e che per questo motivo a questo signore è stata rovinata la carriera. Ma anche non volendo entrare in questa querelle, bisogna stimare possibile la cura di una condizione come la sua, attraverso un aiuto omeopatico vero supportato da una dieta adeguata.>>>> (...)



Dora
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Re: Süddeutsche Z._Gli sporchi metodi della medicina alterna

Messaggio da Dora » martedì 11 novembre 2014, 15:18

Genitori con potere di vita e di morte sui propri figli.
Stupidità omicida che resta impunita.
Bravi giudici, andiamo avanti così, ché stiamo andando benissimo.



Curato con l'omeopatia morì a 4 anni, nessun colpevole

Malnutrito, il bimbo pesava appena 12 kg: chiesta l'archiviazione per il papà medico, la mamma e tre sanitari dell'ospedale di Tricase

di CHIARA SPAGNOLO
07 novembre 2014

  • Era denutrito e malcurato il piccolo Luca Monsellato quando a soli quattro anni fu aggredito dalla polmonite e morì nel giro di poche ore. Pesava appena dodici chili, perché i genitori gli avrebbero imposto un'alimentazione non adeguata alla sua età, basata essenzialmente sull'uso di cibi vegetali e lo avrebbero curato esclusivamente con medicine omeopatiche. Non si presero abbastanza cura di lui - ha rivelato la perizia disposta dalla Procura di Lecce - ma non per questo possono essere considerati responsabili della sua morte, tant'è che il pm Alberto Santacatterina ha chiesto l'archiviazione della loro posizione e di quella dei tre medici dell'ospedale di Tricase che all'epoca furono indagati.

    A distanza di tre anni si chiude dunque senza un colpevole la terribile storia del bimbo di Miggiano deceduto il 20 ottobre 2011, dopo una folle quanto inutile corsa in ospedale. Il suo caso fece scalpore, perché il padre Marcello è un medico ortopedico e omeopata molto conosciuto sia in Salento che in Emilia dove lavora. Il suo nome, insieme a quello della mamma Giovanna Pantaleo, all'indomani del decesso fu iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di omicidio colposo, "per avere omesso di prestare al figlio cure specialistiche pur in presenza di perdurante, grave e preoccupante quadro patologico", ovvero per aver cercato di guarire il bambino esclusivamente con quelle medicine omeopatiche che si sarebbero poi rivelate del tutto inefficaci.

    Luca nell'ottobre di tre anni fa soffriva di disturbi gastronitestinali e di broncopolmonite e una mattina si sentì male dopo aver bevuto una tisana al finocchio. I genitori, vedendolo diventare cianotico, chiamarono un'ambulanza e poi lo portarono in auto nel nosocomio di Tricase, dove morì poco tempo dopo. L'esame autoptico indicò come causa del decesso una "polmonite interstiziale e batterica, complicata ulteriormente da sovrainfezione da miceti patogeni", ovvero da quella che i familiari avevano indicato come una semplice dermatite e che aveva segnato il corpicino con ecchimosi e croste.

    I consulenti della Procura avevano evidenziato che "si trattava di un bimbo con marcato deficit ponderale e quadro di grave malnutrizione", del quale non erano riusciti a datare l'inizio, specificando che "tale condizione ha certamente rappresentato un fattore concausale favorente l'insorgenza e l'evoluzione infausta del quadro infettivo responsabile del decesso", ma che comunque non era possibile attribuire direttamente la morte alla situazione di debolezza e denutrizione in cui Luca versava. Alla luce di tale verdetto peritale, il magistrato ha ritenuto che pur essendo venute alla luce evidenti responsabilità nella condotta del padre e della madre, che non si erano presi cura del figlio in maniera adeguata, non fosse possibile sostenere in giudizio l'accusa di averne provocato la morte.

    La richiesta di archiviazione è stata avanzata dai magistrati anche nei confronti dei tre medici dell'ospedale di Tricase che all'epoca furono iscritti nel registro degli indagati: Giacomo Russo, Adele Civino e Ilaria Masciullo. Il loro coinvolgimento fu un atto dovuto in seguito all'esposto presentato dai genitori della vittima, i quali chiesero di accertare se nel Pronto soccorso del Panìco fossero stati effettuati tutti i tentativi necessari per salvare la vita del bambino. Tutte le verifiche, effettuate dai carabinieri hanno poi trovato puntuale riscontro nella perizia dei consulenti del pubblico ministero, i quali hanno accertato che i medici fecero tutto il possibile per curare Luca e che un loro diverso comportamento non avrebbe comunque potuto salvargli la vita.



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