Le false credenze persistono anche se sono corrette subito

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Dora
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Re: Le false credenze persistono anche se sono corrette subi

Messaggio da Dora » mercoledì 26 marzo 2014, 18:42

Uffa mi ha appena segnalato una notizia che va in controtendenza rispetto a quelle che siamo abituati a leggere di questi tempi. Una piccola notizia, che mi riempie di piacere:



Jimmy Wales e Wikipedia contro la pseudoscienza e le fantasie

di Mazzetta - 26/03/2014 - «Se stai sostenendo un'idea che la scienza rifiuta, anche Wikipedia la rifiuterà»

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Il fondatore di Wikipedia interviene nettamente contro le pretese di chi propaganda pseudoscienza, miracoli e metodi di cura indimostrati, una folla di «lunatic» che da anni assedia l’enciclopedia online.

L’ASSEDIO DEI CIARLATANI - Sono anni ormai che i rappresentanti di ogni sorta di credo prima o poi scoprono Wikipedia e quindi provano a dare veste enciclopedica alle loro fantasie inserendola nel sito a pubblicazione aperta. E sono anni che i wikipediani ribattono a questo assedio chiedendo prove e fonti a che non ha altro da offrire che le credenze di questo o quel gruppo. La versione anglofona soffre l’assedio di un numero infinito di questi, se la banda del signoraggio agisce solo in italia, l’edizione più nutrita è letteralmente assediata da sostenitori della medicina olistica, dell’omeopatia, di questo o quel congegno miracoloso che promette energia illimitata e gratuita, di questa o quella teoria cospirazionista, compresa quella per la quale Wikipedia sarebbe al centro di un complotto per smentire le loro credenze. Purtroppo c’è anche da dire che l’edizione italiana è molto più permeabile a queste sciocchezze di quelle di altri paesi.

DICE WALES - Nel suo messaggio Wlaes plaude agli scettici e dice che Wikipedia è con gli scettici e, facedo riferimento a una ridicola petizione online che chiedeva libertà d’esprimere qualsiasi baggianata su Wikipedia liberandola dal complotto degli scettici:
  • No, mi prendete in giro. Ogni singola persona che ha firmato questa petizione deve tornare a controllare le proprie premesse e pensare a fondo cosa significhi essere onesti, sinceri e aderenti ai fatti. Lee policy di Wikipedia su questo genere di cose sono perfettamente centrate e corrette. Se puoi pubblicare il tuo lavoro su una rivista scientifica rispettabile, se puoi fornire prove attraverso esperimenti ripetibili, allora Wikipedia coprirà l’argomento come si deve.
    Quello che non faremo sarò fingere che il lavoro di scombinati ciarlatani sia equivalente al «vero discorso scientifico. Non lo è.»
NO PASARAN - Non si tratta di una novità, ma solo del ribadire le regole di Wikipedia, chi non ha prove per sostenere le proprie idee non è benvenuto né accettato dalla fondazione e dai redattori di Wikipedia.



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Re: Le false credenze persistono anche se sono corrette subi

Messaggio da uffa2 » mercoledì 26 marzo 2014, 18:45

io sì che so come fare felici le donne (per non parlare degli uomini :lol: )


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Re: Le false credenze persistono anche se sono corrette subi

Messaggio da Dora » mercoledì 26 marzo 2014, 18:58

uffa2 ha scritto:io sì che so come fare felici le donne (per non parlare degli uomini :lol: )
Certo, come sai fare felici tu le donne ... :lol: :lol: :lol:

Non ti sembra un po' ingenuotto il nostro Wales a pensare che i firmatari della petizione abbiano idea di che cosa significhi *essere onesti-sinceri-aderenti-ai-fatti*?
È proprio lì il problema, no?



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Re: Le false credenze persistono anche se sono corrette subi

Messaggio da uffa2 » mercoledì 26 marzo 2014, 19:04

Dora ha scritto:Non ti sembra un po' ingenuotto il nostro Wales a pensare che i firmatari della petizione abbiano idea di che cosa significhi *essere onesti-sinceri-aderenti-ai-fatti*?
È proprio lì il problema, no?
il problema è che si può essere onesti e sinceri pur senza essere aderenti ai fatti: ogni talebano lo è...


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Re: Le false credenze persistono anche se sono corrette subi

Messaggio da Dora » mercoledì 9 aprile 2014, 11:00

Un mio amico che studia ancora alle elementari mi ha fatto conoscere i video del Dr. Culocane PhD.
Per lui, quel che non tornava dal punto di vista logico e scientifico era così evidente che non c'era quasi neanche da parlarne. Per tanti adulti, non è così facile.








Dora
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Re: Le false credenze persistono anche se sono corrette subi

Messaggio da Dora » martedì 13 maggio 2014, 14:51

Un articolo su Wired molto semplice e chiaro, che riassume alcuni argomenti emersi sia dall'incontro sul negazionismo con Giovanni Maga, sia dalla vicenda dei tentativi da parte dei negazionisti dell'HIV/AIDS di mettere a tacere l'opera di debunking di Myles Power mediante false denunce a Youtube di violazione del copyright e che dovremmo sempre tutti tenere a mente.


Il premio Nobel bloccato da Wikipedia

Massimo Sandal
Pubblicato maggio 13, 2014


Si chiama Brian Josephson ed era un brillante fisico, vincitore di un Nobel. Ora invece fa il bullo sull’enciclopedia libera a favore delle pseudoscienze

Vincere il Nobel può dare alla testa. Una volta fatta la gita della vita a Stoccolma, è capitato infatti a numerosi scienziati di inventare o sostenere le più bislacche teorie pseudoscientifiche. Gli esempi di quella che gli anglosassoni chiamano the Nobel disease, la malattia dei Nobel, sono numerosissimi. Citiamo giusto Linus Pauling, padre della chimica moderna, che si inventa la vitamina C come cura per il cancro; Luc Montaignier, scopritore del virus Hiv, ora fautore di deliranti teorie sull’autismo e su onde radio trasmesse dal dna; viceversa Kary Mullis, Nobel per l’invenzione della Pcr, nega il rapporto tra Hiv e Aids così come il riscaldamento globale: ma in compenso crede all’astrologia.

Fra tutti questi però nessuno batte il professor Brian David Josephson. Ragazzo prodigio, nel 1962, a soli 22 anni, scopre un effetto quantistico oggi noto, appunto, come effetto Josephson. Senza dilungarsi nella descrizione del fenomeno (che richiederebbe un fisico di professione), l’effetto Josephson oggi è sfruttato in moltissimi campi, da sensori elettromagnetici per lo studio del sistema nervoso, a tecnologie elettroniche avanzate, al computing quantistico. Roba spessa, insomma, e infatti Josephson si poteva fregiare di un premio Nobel solo 11 anni dopo, nel 1973, a 33 anni.

Il giovane Josephson però aveva anche altri interessi. Si era avvicinato alla meditazione trascendentale ancora prima di vincere il Nobel, ma solo dopo il premio ebbe la libertà di movimento per dedicarsi totalmente ai fenomeni paranormali. Da lì in poi la fisica dei superconduttori venne lasciata sempre più da parte, mentre si tuffò nel mare magnum della parapsicologia. Non solo meditazione trascendentale, ma anche telepatia, telecinesi, percezione extrasensoriale. Josephson ha fondato e guidato, fino al suo ritiro nel 2007, il Mind-Matter Unification Project, gruppo di ricerca dell’università di Cambridge sulle possibili connessioni tra meccanica quantistica e parapsicologia. (Con risultati non esattamente eclatanti, a quanto pare.) Sono decenni che Josephson non fa più niente a livello di fisica vera e propria; in compenso è arrivato a supportare un numero impressionante di pseudoscienze. Paranormale a parte, sulla sua homepage si trovano link e affermazioni di supporto alla fusione fredda (incluso il famigerato E-Cat italiano) e all’omeopatia; inoltre ha dichiarato di ritenere probabile una qualche forma di disegno intelligente.

Ci sarebbe molto da dire su una mente brillante come quella di Brian Josephson, che si perde in un abisso di pathological science e favole mistiche. Ma per ora vogliamo invece discutere un piccolo e illuminante episodio. Da vari anni Josephson è un attivo contributor sull’edizione inglese di Wikipedia. Fin qui niente di speciale: chiunque può fare un account ed editare Wikipedia. L’attività di Josephson però si è principalmente concentrata sulla discussione di voci che riguardano pseudoscienze o comunque argomenti scientificamente controversi, come la fusione fredda, la memoria dell’acqua o l’omeopatia (curiosamente invece pare editi poco o nulla la pagina sull’effetto Josephson, sul quale pure dovrebbe essere parecchio esperto). La sua attitudine battagliera nel portare avanti idee, diciamo così, poco ortodosse, non è passata inosservata agli altri contributor di Wikipedia: nel dicembre 2013 c’è stata una lunga e caotica discussione sul suo tentativo di promuovere la teoria pseudoscientifica della memoria dell’acqua, anche attaccando e intimidendo (viceversa, il noto omeopata Dana Ullmann lo ringrazia sulla sua pagina utente).

Ma ieri è successo qualcosa di più: gli admin di Wikipedia hanno, sia pure temporaneamente, bloccato il professor Josephson. Di nuovo, niente di speciale, dozzine di utenti vengono bloccati o banditi da Wikipedia ogni giorno per i motivi più svariati: se non fosse che parliamo di un relativamente celebre premio Nobel, tenuto fuori da uno dei principali websites del mondo da un buon numero di editor ben più anonimi. La sanzione si deve a una discussione sulla biografia Wikipedia di un amico di Josephson, il parapsicologo Russell Targ. Di fronte ad altri collaboratori che definitivano il suo campo di ricerca esplicitamente “pseudoscienza”, Josephson ha lamentato che questa etichetta fosse diffamatoria, lasciando obliquamente intendere la possibilità di azioni legali e di allertare i media al riguardo. Il post di Josephson è stato un boomerang: lungi dal farsi intimidire, gli admin hanno risposto bloccando l’account, in quanto era in corso un possibile tentativo di chilling effect, di intimidazione della discussione. Queste azioni volte a intorbidire le acque sono viste malissimo dalla comunità di Wikipedia, nella quale è essenziale una discussione serena e alla pari tra tutti gli utenti, non importa quanto blasonati nella real life. Josephson ha poi chiarito le sue intenzioni non bellicose e il blocco è stato rilasciato poche ore dopo.

Una disputa su Internet come tante altre: se non fosse per il personaggio al suo centro. Ma la piccola battaglia Josephson/Wikipedia è interessante perchè all’incrocio di vari fattori. Innanzitutto notare il fatto che perfino uno scienziato di fama (sia pure eterodosso) come il premio Nobel Josephson ricorra alle classiche tattiche delle pseudoscienze: invece di portare e pubblicare direttamente studi e prove delle affermazioni che supporta, tenta di spostare tendenziosamente il discorso pubblico sulla tematica, cercando di rendere più rispettabile a parole quello che lo è meno nei fatti.

In secondo luogo, rincuora osservare che, nonostante i problemi di cui soffre Wikipedia, i tentativi di renderla una piattaforma di propaganda antiscientifica possono essere e sono spesso fermati con successo. La comunità di Wikipedia non si è lasciata intimidire né dalle più o meno blande minacce né dal fatto che fosse un premio Nobel di fama a porle. Quello che conta sono le fonti affidabili e il consenso della comunità scientifica, per decidere di una voce enciclopedica. I titoli e le medaglie stanno a zero (Certo, bisogna stare sempre attenti: un atteggiamento eccessivamente “democratico” rischia di diluire le competenze di chi è veramente esperto in un mare magnum di editor benintenzionati ma naïve).

Resta particolarmente grave il fatto che purtroppo persone teoricamente competenti e con titoli altissimi possano inquinare la divulgazione scientifica online e offline. Benché gli argomenti ad auctoritas non siano logicamente corretti, sono comunque pesanti all’interno del dibattito su una qualsiasi questione. È inevitabilmente più difficile spiegare che l’omeopatia non funziona o che l’Hiv causa l’Aids, se poi arriva un premio Nobel a sentenziare. Viceversa, questo episodio ci deve insegnare che chi crede nelle più bislacche teorie pseudoscientifiche non è necessariamente stupido o sprovveduto: ci sono trappole cognitive più complesse in gioco, trappole in cui tutti -chi vi scrive per primo- possiamo cadere, non importa quanto crediamo di essere razionali.

Il caso Josephson ci ricorda che serve un’educazione sul concetto di consenso scientifico e di principio di autorità. Non significa mai nulla che un esperto o presunto tale affermi qualcosa in un campo -la scienza è un edificio faticoso, lento e complesso, in cui la verità emerge soltanto dopo che viene vagliata, controllata, verificata e confrontata dal lavoro di centinaia o migliaia di ricercatori che si controllano a vicenda, e dalla somma delle evidenze. I geni solitari e controcorrente esistono quasi solo nella fantasia dei romanzi. Anche il citatissimo (a sproposito) Galileo non era certo solo, veniva dopo Copernico e assieme a Keplero, e aveva una comunità di astronomi suoi contemporanei attorno. Josephson ama ripetere (anche sul suo sito web) “Take nobody’s word for it”, non ti fidare della parola di nessuno. Ironia vuole che sia stato vittima del suo motto preferito.



Dora
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Re: Le false credenze persistono anche se sono corrette subi

Messaggio da Dora » venerdì 27 giugno 2014, 21:38

Condivido qui una notizia molto interessante, che ho appena letto nella pagina facebook di MedBunker. La scelta del thread non è casuale.

  • Nuovo studio sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Chemistry: un'analisi dello studioso Alexander F. G. Goldberg e di CJ Chemjobber sul contenuto chimico dei prodotti in commercio.
    Il risultato è un elenco completo dei prodotti che non contengono chimica.
    L'elenco contiene tutti i prodotti (cosmetici, integratori, prodotti per la pulizia, alimenti, bevande ed altri) che possono davvero dichiararsi "non chimici". Per gli amanti del naturale.



    Cliccare qui per leggere l'articolo:

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