Un virus contro il cancro speranze verso una cura

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Un virus contro il cancro speranze verso una cura

Messaggio da thelondonsuede » venerdì 2 settembre 2011, 7:21

Un virus contro il cancro
speranze verso una cura
Risultati incoraggianti da una sperimentazione clinica descritta su Nature: per la prima volta una terapia antitumorale virale iniettata per via endovenosa si è dimostrata efficace nell'attaccare solo le cellule malate, lasciando intatte quelle sane. Con pochissimi effetti collaterali per i pazienti di ALESSIA MANFREDI

Un virus contro il cancro speranze verso una cura
LA terapia virale potrebbe rivelarsi in futuro un'arma chiave nella lotta contro il cancro. Risultati incoraggianti arrivano da una sperimentazione clinica in cui, per la prima volta, una terapia anti-tumorale a base di un virus parente del vaiolo, iniettato per via endovenosa, si è dimostrata efficace nell'attaccare solo le cellule malate, lasciando invece intatti nell'uomo i tessuti sani.

Il trial, coordinato dal dottor John Bell dell'Ottawa Hospital Research dell'università di Ottawa, in Canada, è stato effettuato su 23 pazienti colpiti da diversi tipi di cancro, in fase avanzata. Su di loro, documentano Bell e colleghi su Nature 1, è stato utilizzato il virus JX-594, ottenuto modificando geneticamente un ceppo virale usato comunemente come vaccino contro il vaiolo, reso ancora più potente contro i tumori. Che si è rivelato capace di distinguere le cellule sane da quelle malate, attaccando solo queste ultime. E, ancora più inaspettatamente, per una fase di sperimentazione iniziale come quella descritta dagli scienziati, è riuscito a tenere sotto controllo la crescita della malattia e in alcuni casi a farla regredire, con pochissimi effetti collaterali per i pazienti.

"Da diversi anni si studiano i virus oncolitici - capaci cioè di uccidere le cellule tumorali - come possibile strada per combattere il cancro, ma finora non c'erano stati risultati neppure paragonabili a quelli descritti in questo lavoro", spiega il dottor Francesco Bertolini, direttore dell'unità laboratorio di ematoncologia clinica dell'Istituto europeo di oncologia 2. "C'era un generale scetticismo sulla reale possibilità di riuscire a colpire selettivamente le cellule tumorali, senza effetti collaterali", continua, "e per questo il risultato ottenuto è molto importante". Un altro articolo a firma di Evanthia Galanis, della Mayo Clinic di Rochester, sempre su Nature, lo definisce una "pietra miliare".

Bell e colleghi hanno testato sui pazienti cinque diverse dosi del virus JX-594 e dopo una decina di giorni hanno effettuato delle biopsie. In sei degli otto pazienti trattati con le dosi più elevate si è vista una regressione o stabilizzazione del tumore. Con effetti collaterali molto lievi, paragonabili ai sintomi di una leggera influenza, durati meno di un giorno.

"E' la prima volta nella storia medica che una terapia virale ha mostrato in modo coerente e selettivo una replicazione nei tessuti cancerosi, dopo la somministrazione endovena", ha dichiarato il dottor Bell, senza nascondere il proprio entusiasmo, convinto che un giorno virus ed altre terapie biologiche potranno davvero trasformare il nostro approccio nella cura del cancro.

Il fatto di essere riusciti a veicolare uno specifico gene solo nelle cellule tumorali è un progresso significativo, conferma il dottor Bertolini, che apre nuovi scenari: "Potrebbe rappresentare l'approccio giusto per far arrivare là dove servono farmaci specifici, che oggi non si veicolano con la stessa efficacia". In più il metodo si è rivelato efficace in pazienti affetti da diversi tipi di tumore, dal mesotelioma al cancro al polmone o alle ovaie. E l'efficacia del controllo della crescita tumorale, che ha sorpreso i ricercatori, è "davvero poco comune in una fase 1 di sperimentazione, volta a valutare la sicurezza di un trattamento sui pazienti e la sua fattibilità", aggiunge l'esperto.

La cautela però rimane d'obbligo, sottolinea il professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'istituto clinico Humanitas 3 e docente all'università di Milano 4. Si tratta di una sperimentazione iniziale "in cui sono state viste risposte, ma non guarigioni", commenta il professore. Di certo l'approccio è originale, e combina due strade che hanno fatto registrare i progressi più interessanti nella lotta contro la malattia, supportate storicamente dall'Airc 5, Associazione italiana per la ricerca sul cancro, aggiunge: "Le strategie mirate contro le alterazioni delle cellule tumorali e l'attivazione del sistema immunitario contro la malattia". Ora il virus andrà testato su un maggior numero di pazienti per verificarne la reale effiacia. E la strada davanti "è ancora lunga", conclude Mantovani.

(02 settembre 2011)

http://www.repubblica.it/salute/ricerca ... ef=HREC2-9