Medicina di genere: appello bipartisan per i farmaci rosa

[Eilan]

Medicina di genere: appello bipartisan per i farmaci rosa

Distinguere le terapie e i farmaci rosa dalle terapie e farmaci azzurri.
E’ quanto chiede il Gens, la neonata piattaforma italiana per la medicina di genere costituita da Donne in rete, Equality Italia e Giseg (Gruppo italiano salute e genere), che venerdì 2 marzo presenta ufficialmente a Milano il Manifesto per la medicina di genere, l’appello per una medicina e ricerca scientifica attenta al femminile che sta raccogliendo firme bipartisan tra deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali.

“Chiediamo farmaci e terapie studiati e testati sulle donne, in ugual misura di quanto già avviene per gli uomini – afferma la prof.ssa Flavia Franconi, presidente Giseg – Ci sono sempre più evidenze scientifiche che maschi e femmine non sono uguali davanti alla stessa malattia. Sono quindi necessarie terapie e farmaci studiati per le donne, farmaci e cure “rosa”. Altrimenti più del 50% della popolazione, le donne, continuerà a curarsi con medicine non sufficientemente studiate e che al momento determinano nelle donne molte più reazione avverse che negli uomini".

Alla presentazione del Manifesto, che si terrà presso la Sala Specchi del Circolo della Stampa di corso Venezia 48, a Milano, inizio ore 18.00, sono previsti gli interventi delle fondatrici di Gens: Rosaria Iardino (presidente Donne in rete onlus), Flavia Franconi (presidente Giseg), Simona Clivia Zucchett (vicepresidente Equality Italia).
Hanno confermato la presenza all'evento le senatrici Fiorenza Bassoli, Rossana Boldi, Barbara Contini e Marilena Adamo, i deputati Gianni Mancuso e Barbara Pollastrini e l'eurodeputato Antonio Panzeri.

“L’Italia è 74°, su 174, nel classifica mondiale stilata dal “Global Gender Gap” World Economic Forum 2011 che misura il gap di genere. Siamo preceduti anche dal Bangladesh - spiega la professoressa di farmacologia cellulare e molecolare all'Università di Sassari - Questa posizione la si deve anche alle problematiche relative alla salute, pertanto, nell’epoca della medicina personalizzata è tempo che la medicina e la ricerca si rendono conto che la donna e l’uomo sono due entità diverse e che entrambi hanno il diritto alla miglior cura possibile".

Conclude Flavia Franconi: "Nessuno si sorprende se le gare olimpiche, come quelle che vedremo a Londra questa estate, si dividono tra categoria maschile e femminile. E’ sorprendente invece che nel 2012 non ci sia ancora una medicina e una ricerca scientifica che rispetti pienamente questa distinzione”.

http://www.voceditalia.it/articolo.asp? ... aci%20rosa

[silence]

..purtroppo questo è un problema che riguarda anche i farmaci usati in pediatria..sperimentazioni ufficiali sui bambini non se ne fanno..si dimezzano le dosi o la quantità di principio attivo e si somministrano..per il resto si naviga nel buio..