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Ti dico la verità: non ci perderei il sonno.
Si tratta di un articolo quasi sicuramente ricevuto dall’agenzi di comunicazione di UBC e pubblicato così com’era, senza alcun approfondimento. Parla di tre abstract congressuali senza neppure offrire le referenze, non di paper, senza alcun dato per valutare queste informazioni.
In generale, il problema dei trattamenti per l’osteoporosi è che il riferimento alla densità di massa ossea e basta è un po’ fuorviante, e giustamente gli abstract parlano anche della densità di massa trabecolare: l’aumento di massa ossea generica non è “garanzia” di resistenza alle fratture, perché sono le trabecole, la rete di collegamenti simili a una spugna che stanno dentro alle ossa a dare la resistenza elastica che le salva dalle fratture. È anche da dire che se le trabecole scompaiono, è abbastanza difficile una loro rigenerazione (ma vado a mente, comunque non metterei la mano sul fuoco su studi in questo senso).
Insomma, in attesa che UCB ci faccia la gentilezza di mostrare dati più oggettivi, continuerei a stare all’aria aperta, fare movimento mangiare verdure e assumere calcio… che pure gli integratori di vitamina D di recente sono stati un po’ bastonati.

Avevo letto qualche cosa su letteratura scientifica qualche anno fa (non è una novità, è da anni che stanno facendo sperimentazioni).
In generale, quella degli anticorpi è una possibile "ultima spiaggia", quando non funziona più o è troppo tardi per la D3, per cercare di correggere certe disfunzioni metaboliche (che talvolta si nascondono dietro l'osteoporosi) e soprattutto per i bifosfonati (di quest'ultimi ci sono diversi tipi, ma già sono farmaci che di prescrivono quando il quadro patologico diventa importante).
Se non funzionano neanche i bifosfonati (e per le donne anabolizzanti come il decadurambolin), allora si pensa di usare questo nuovo tipo di terapia con anticorpi.
Meglio però non arrivare fino a questo punto....