[AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Le principali novità dai congressi riguardanti la malattia da HIV (CROI, IAS/IAC, ICAAC...) e i nostri commenti.
Dora
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Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da Dora » mercoledì 13 luglio 2016, 11:26

rospino ha scritto:
Hope! ha scritto:Ragazzi volevo chiedervi un parere. Sulla ricerca di una cura per hiv che tanto oramai molti ricercatori dicono che presto arriverà. Qual'é il punto reale della situazione? Siamo a buon punto? Riusciremo mai a liberarci di questo virus dal corpo? Sono domande a cui è difficile dare una risposta lo so ma volevo sentire i vostri pareri. Da un bel po dicono che presto ci sarà una cura che ucciderà il virus.
Se leggi i post precedenti, a partire da quello di Dora qui sopra ( http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 383#p69364 ), capirai da solo che chiunque dica "presto uscirà una cura che ucciderà il virus" non ha la benché minima idea di cosa sia l'infezione da Hiv, e si qualifica da solo come persona superficiale e ignorante in materia. Come ti avevo già scritto in un altro thread, la realtà è ben diversa e, soprattutto, molto più complessa.
Grazie, Rospi. Studio, leggo, discuto e scrivo, scrivo, scrivo. Ma davanti a queste domande io mi sento sempre disarmata.

La generazione dei ventenni e dei trentenni (e anche quella dei quarantenni e cinquantenni che si terranno in forma) vedrà la cura, ne sono certa.
Ma ci vorrà pazienza. Tanta.
E capacità di non farsi scoraggiare dalle brutte notizie che, inevitabilmente, qualche volta arriveranno.
Anche un bel po' di senso critico e la capacità di discernere le ricerche serie dalla fuffa potranno essere d'aiuto (per questo c'è il forum).



... e per tornare al congresso, chi avesse poca simpatia per l'inglese potrà sempre appoggiarsi al francese. ;)

La 21ème conférence internationale sur la sida se déroulera du 18 au 22 juillet en Afrique du Sud, à Durban. Pour l'occasion, les acteurs francophones de la lutte contre le sida ont décidé de se rassembler dans un même espace: "l'espace francophone"!
Retrouvez l'actu de la francophonie à la conférence AIDS 2016 sur le site dédié:



Hope!
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Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da Hope! » mercoledì 13 luglio 2016, 11:55

Dora ha scritto:
rospino ha scritto:
Hope! ha scritto:Ragazzi volevo chiedervi un parere. Sulla ricerca di una cura per hiv che tanto oramai molti ricercatori dicono che presto arriverà. Qual'é il punto reale della situazione? Siamo a buon punto? Riusciremo mai a liberarci di questo virus dal corpo? Sono domande a cui è difficile dare una risposta lo so ma volevo sentire i vostri pareri. Da un bel po dicono che presto ci sarà una cura che ucciderà il virus.
Se leggi i post precedenti, a partire da quello di Dora qui sopra ( http://www.hivforum.info/forum/viewtopi ... 383#p69364 ), capirai da solo che chiunque dica "presto uscirà una cura che ucciderà il virus" non ha la benché minima idea di cosa sia l'infezione da Hiv, e si qualifica da solo come persona superficiale e ignorante in materia. Come ti avevo già scritto in un altro thread, la realtà è ben diversa e, soprattutto, molto più complessa.
Grazie, Rospi. Studio, leggo, discuto e scrivo, scrivo, scrivo. Ma davanti a queste domande io mi sento sempre disarmata.

La generazione dei ventenni e dei trentenni (e anche quella dei quarantenni e cinquantenni che si terranno in forma) vedrà la cura, ne sono certa.
Ma ci vorrà pazienza. Tanta.
E capacità di non farsi scoraggiare dalle brutte notizie che, inevitabilmente, qualche volta arriveranno.
Anche un bel po' di senso critico e la capacità di discernere le ricerche serie dalla fuffa potranno essere d'aiuto (per questo c'è il forum).



... e per tornare al congresso, chi avesse poca simpatia per l'inglese potrà sempre appoggiarsi al francese. ;)

La 21ème conférence internationale sur la sida se déroulera du 18 au 22 juillet en Afrique du Sud, à Durban. Pour l'occasion, les acteurs francophones de la lutte contre le sida ont décidé de se rassembler dans un même espace: "l'espace francophone"!
Retrouvez l'actu de la francophonie à la conférence AIDS 2016 sur le site dédié:
Grazie dora, scusate se faccio questo tipo di domande ma a volte si cerca un po di speranza. Soprattutto in questa malattia.



rospino
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Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da rospino » mercoledì 13 luglio 2016, 12:43

Dora ha scritto:Grazie, Rospi. Studio, leggo, discuto e scrivo, scrivo, scrivo. Ma davanti a queste domande io mi sento sempre disarmata.
Tutti ci sentiamo disarmati, credo che sia naturale. Nessuno ha una risposta: magari è già in corso una sperimentazione che porterà a risultati mirabolanti, oppure deve ancora cominciare, o magari - come è già stato detto - qualche soluzione che si sta cercando concretamente di trovare oggi è già parte della strategia che porterà alla remissione virologica sostenuta di cui stiamo parlando.
Hope! ha scritto:Da quel che si è capito hanno fatto un passo indietro sostanzialmente.
No vedi, non si tratta di passi indietro: dipende dal punto di vista con cui si guardano le cose, e la vita. Certo è che, come ti dicevo, coloro che parlano di cure definitive, di imminente vaccino terapeutico o di eradicazione, sono solo persone che non ragionano "fatti alla mano", ma che spesso si fanno prendere dalla diffusione incontrollata e inesatta - con la complicità della stampa - di notizie che sono solo in parte vere, che solo in alcuni casi portano poi a qualcosa di concreto, nelle quali spesso si confonde funzionamento teorico (cioè in vitro) da validità scientifica sostenuta dalle sperimentazioni cliniche.
Credo che da un lato non si debba disperare sulla possibilità di trovare un modo per controllare l'infezione ricorrendo a una sempre minore quantità di farmaci, ma allo stesso tempo ritengo - per onestà intellettuale - che sia stupido pensare che tra 4 o 5 anni si troverà la cura definitiva: e questo perché, sostanzialmente, i tempi della scienza e della sperimentazione non consentono di avanzare un'ipotesi di questo genere.
Sia chiaro: un conto è la speranza irrazionale, un altro è la comprensione razionale della concreta realtà dei fatti. Per quanto mi riguarda, se nei primi mesi dalla diagnosi la prima aveva il sopravvento, col passare del tempo ha lasciato spazio alla seconda: e questo perché la mia vita non è cambiata, ho avuto le mie soddisfazioni, non ho paura della patologia, né dei farmaci e vivo serenamente la mia condizione. Mi sono trovato a condividere le informazioni sulla mia condizione con persone che non conoscevo bene e, accompagnandole con un'adeguata informazione anche da parte mia, non ho mai avuto difficoltà o problemi di alcun tipo.
Sono certo che chiunque riesca a fare (mi rendo conto del fatto che serve molto tempo, per farlo) questo percorso di accettazione e a vivere la propria condizione con serenità, senza paure, senza sentirsi un reietto, senza provare vergogna, vivrà con meno ansia il bisogno di sentiersi rassicurare sulla imminente "cura definitiva" (o comunque la si voglia chiamare).



bugs
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Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da bugs » mercoledì 13 luglio 2016, 18:21

rospino ha scritto:
Dora ha scritto:Grazie, Rospi. Studio, leggo, discuto e scrivo, scrivo, scrivo. Ma davanti a queste domande io mi sento sempre disarmata.
Tutti ci sentiamo disarmati, credo che sia naturale. Nessuno ha una risposta: magari è già in corso una sperimentazione che porterà a risultati mirabolanti, oppure deve ancora cominciare, o magari - come è già stato detto - qualche soluzione che si sta cercando concretamente di trovare oggi è già parte della strategia che porterà alla remissione virologica sostenuta di cui stiamo parlando.
Hope! ha scritto:Da quel che si è capito hanno fatto un passo indietro sostanzialmente.
No vedi, non si tratta di passi indietro: dipende dal punto di vista con cui si guardano le cose, e la vita. Certo è che, come ti dicevo, coloro che parlano di cure definitive, di imminente vaccino terapeutico o di eradicazione, sono solo persone che non ragionano "fatti alla mano", ma che spesso si fanno prendere dalla diffusione incontrollata e inesatta - con la complicità della stampa - di notizie che sono solo in parte vere, che solo in alcuni casi portano poi a qualcosa di concreto, nelle quali spesso si confonde funzionamento teorico (cioè in vitro) da validità scientifica sostenuta dalle sperimentazioni cliniche.
Credo che da un lato non si debba disperare sulla possibilità di trovare un modo per controllare l'infezione ricorrendo a una sempre minore quantità di farmaci, ma allo stesso tempo ritengo - per onestà intellettuale - che sia stupido pensare che tra 4 o 5 anni si troverà la cura definitiva: e questo perché, sostanzialmente, i tempi della scienza e della sperimentazione non consentono di avanzare un'ipotesi di questo genere.
Sia chiaro: un conto è la speranza irrazionale, un altro è la comprensione razionale della concreta realtà dei fatti. Per quanto mi riguarda, se nei primi mesi dalla diagnosi la prima aveva il sopravvento, col passare del tempo ha lasciato spazio alla seconda: e questo perché la mia vita non è cambiata, ho avuto le mie soddisfazioni, non ho paura della patologia, né dei farmaci e vivo serenamente la mia condizione. Mi sono trovato a condividere le informazioni sulla mia condizione con persone che non conoscevo bene e, accompagnandole con un'adeguata informazione anche da parte mia, non ho mai avuto difficoltà o problemi di alcun tipo.
Sono certo che chiunque riesca a fare (mi rendo conto del fatto che serve molto tempo, per farlo) questo percorso di accettazione e a vivere la propria condizione con serenità, senza paure, senza sentirsi un reietto, senza provare vergogna, vivrà con meno ansia il bisogno di sentiersi rassicurare sulla imminente "cura definitiva" (o comunque la si voglia chiamare).
Rospo sei forte 8-)



Dora
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Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da Dora » mercoledì 13 luglio 2016, 20:34

Hope! ha scritto:Da quel che si è capito hanno fatto un passo indietro sostanzialmente.
Hai ragione: rispetto alla versione 1.0 della road map secondo la IAS, questa versione 2.0 sembra per certi aspetti tornare indietro perché, anche grazie alle sperimentazioni cliniche fatte in questi 4 anni, si è capito quanta ricerca di base sia ancora necessaria prima di poter disegnare una strategia clinica che abbia davvero successo.
Però, guarda quali erano le idee e le priorità che ispiravano la strategia verso una cura del 2012 e osserva come in questi 4 anni si siano fatti dei passi avanti - a partire da una definizione meno ingenua e semplicistica dell'obiettivo, per arrivare ad esempio fino a capire che anche se si intensifica la terapia non si riesce comunque ad eliminare progressivamente il reservoir, perché questo ha anche altre fonti di rifornimento. Oppure a capire molto meglio le origini dell'iperattivazione immunitaria e dell'infiammazione anche quando la viremia è soppressa dalla ART; a caratterizzare in modo molto più rigoroso i tipi di cellule che possono costituire il reservoir latente:
Dora ha scritto:La definizione che la IAS dà della cura prevede che questa sia
  • sicura, economica, tale da poter essere estesa a tutti e da migliorare la salute e la qualità della vita delle persone con infezione stabilita, ridurre il rischio di trasmissione del virus a coloro che non sono infetti e, infine, tale da consentire che le risorse siano dirottate verso altre necessità.
L’obiettivo è dunque duplice: fermare la trasmissione dell’HIV ai non infetti e ristabilire la salute e una normale funzione immunologica alle persone malate.

PERCHÉ SI RITIENE CHE ORA ABBIA FINALMENTE UN SENSO PARLARE DI CURA?
  • • per la “proof of concept” offerta dal “Paziente tedesco”;
    • perché si sta studiando a fondo la biologia molecolare che spiega come il DNA virale riesca a integrarsi nei cromosomi delle persone con HIV e questo ha già portato ad alcuni interventi clinici che, come quello di David Margolis, hanno mostrato come una singola dose di nun farmaco che inibisce un enzima coinvolto nel silenziamento dell’HIV porti a una rapida produzione di RNA virale nelle cellule latentemente infette del paziente. Questo potrebbe permettere di arrivare a risvegliare i reservoir irraggiungibili dagli antiretrovirali e, insieme ad altri trattamenti che migliorino le difese immunitarie dell’ospite, potrebbe portare all’eradicazione dell’infezione;
    • perché si stanno comprendendo sempre meglio gli “elite controllers”;
    • perché esiste un gruppo di pazienti in Francia – la cosiddetta “Visconti Cohort” – che hanno iniziato la terapia nelle primissime fasi dell’infezione e hanno poi potuto sospendere la terapia senza avere un rebound virale. Si stanno dunque analizzando le caratteristiche immunologiche, che hanno reso la terapia inutile per questi pazienti.

COME PUÒ ESSERE CURATO L’HIV?

Le strategie che al momento vengono prese in considerazione – prese singolarmente o combinate l’una con l’altra – sono:
  • • la terapia genica;
    • l’ottimizzazione e l’intensificazione della terapia (con l’eliminazione di ogni replicazione virale);
    • il risveglio dell’HIV dalla latenza (con l’aumento della produzione virale);
    • le immuno-terapie (inversione dei segnali pro-latenza);
    • la vaccinazione terapeutica (per rinforzare il controllo da parte dell’ospite).

QUALI SONO LE PRIORITÀ NELLA RICERCA DI UNA CURA?

La Global Scientific Strategy Towards an HIV Cure identifica 7 aree di ricerca prioritarie:
  • 1. determinare i meccanismi cellulari e virali che sostengono la persistenza dell’HIV. Questo comprende la definizione del ruolo dei meccanismi che contribuiscono allo stabilirsi e al mantenersi dell’infezione latente, così come la definizione del ruolo della replicazione virale e/o della proliferazione omeostatica;

    2. determinare le fonti nei tessuti e nelle cellule dell’HIV persistente in persone trattate con ART per lungo tempo;
    3. determinare le origini dell’attivazione immunitaria e dell’infiammazione in presenza di ART e le loro conseguenze per la persistenza dell’HIV;
    4. determinare i meccanismi sia dell’ospite, sia immunitari, che controllano l’infezione, ma consentono la persistenza del virus;
    5. studiare, confrontare e validare test per misurare l’infezione persistente;
    6. sviluppare e testare sostanze terapeutiche o strategie immunologiche per eliminare in modo sicuro l’infezione latente nelle persone in terapia antiretrovirale. Questo comprende strategie volte all’eradicazione della latenza;
    7. sviluppare e testare strategie per migliorare la capacità della risposta dell’ospite nel controllare la replicazione virale attiva.


P.S. Il governo degli Stati Uniti ha comunicato oggi che i National Institutes of Health aumenteranno il finanziamento di ricerche sulla cura. Sono in arrivo altri 150 milioni di dollari (30 milioni per 5 anni) e la prima tranche andrà qui:
  • George Washington University, Washington, D.C.
    Project Title: BELIEVE: Bench to Bed Enhanced Lymphoctye Infusions to Engineer Viral Eradication
    Grant: 1 UM1AI26617-01
    Award: $5,715,517

    University of California, San Francisco
    Project Title: Delaney AIDS Research Enterprise to Cure HIV
    Grant: 1 UM1AI26611-01
    Award: $5,547,114

    Fred Hutchinson Cancer Research Center, Seattle
    Project Title: defeatHIV: Cell and Gene Therapy for HIV Cure
    Grant: 1 UM1AI26623-01
    Award: $4,714,991

    Wistar Institute, Philadelphia
    Project Title: BEAT-HIV: Delaney Collaboratory to Cure HIV-1 Infection by Combination Immunotherapy
    Grant: 1 UM1AI26620-01
    Award: $4,589,036

    Beth Israel Deaconess Medical Center, Boston
    Project Title: Combined Immunologic Approaches to Cure HIV-1
    Grant: 1 UM1AI26603-01
    Award: $4,630,463

    University of North Carolina, Chapel Hill
    Project Title: Collaboratory of AIDS Researchers for Eradication (CARE)
    Grant: 1 UM1AI126619-01
    Award: $4,592,950



Hope!
Messaggi: 449
Iscritto il: domenica 19 giugno 2016, 0:44

Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da Hope! » mercoledì 13 luglio 2016, 21:17

Beh, dai un po di speranza almeno c'è visto che gli investimenti per la ricerca ad una cura ci sono e anche tanti soldi. Certo le priorità adesso sembrano altre e forse l'obiettivo finale è quello ma sembra che prima vogliano ancora prendere un po di tempo.



Blast
Messaggi: 6783
Iscritto il: domenica 26 ottobre 2014, 15:42

Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da Blast » mercoledì 13 luglio 2016, 21:24

Gioia, fare il ricercatore non significa che ti metti un po' a pensare, e poi inventi la cura in quattro e quattro otto. Dalla fase in cui si pensa ad un farmaco, alla sua commercializzazione, intercorrono una media di 15-20 anni, non perchè ai ricercatori piace prendersi pause e pensare ad altro, o perchè non gli convenga, o str0nzate simili, ma perchè i test, esperimenti, studi, pianificazioni, e altre cose da fare (oltre alle approvazioni da parte di comitati etici) sono tante!
Quindi non diciamo che si perde tempo, perchè se la commessa (con tutto il rispetto per le commesse) impiega 5 minuti a vendere una cosa, il ricercatore impiega anni e anni a trovare una cura. Non a caso, per diventare ricercatori, ci vogliono 5 anni di laurea, 3 di dottorato, più diversi di post-doc...


CIAO GIOIE

Barney
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Iscritto il: mercoledì 2 luglio 2014, 13:03

Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da Barney » mercoledì 13 luglio 2016, 21:47

Fai anche 11 per i farmacologi...



Hope!
Messaggi: 449
Iscritto il: domenica 19 giugno 2016, 0:44

Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da Hope! » mercoledì 13 luglio 2016, 22:33

Blast ha scritto:Gioia, fare il ricercatore non significa che ti metti un po' a pensare, e poi inventi la cura in quattro e quattro otto. Dalla fase in cui si pensa ad un farmaco, alla sua commercializzazione, intercorrono una media di 15-20 anni, non perchè ai ricercatori piace prendersi pause e pensare ad altro, o perchè non gli convenga, o str0nzate simili, ma perchè i test, esperimenti, studi, pianificazioni, e altre cose da fare (oltre alle approvazioni da parte di comitati etici) sono tante!
Quindi non diciamo che si perde tempo, perchè se la commessa (con tutto il rispetto per le commesse) impiega 5 minuti a vendere una cosa, il ricercatore impiega anni e anni a trovare una cura. Non a caso, per diventare ricercatori, ci vogliono 5 anni di laurea, 3 di dottorato, più diversi di post-doc...
Non mi sono spiegato bene... ho detto sul lato cura mi sembra che non ci siamo ancora quello che vogliono fare mi sembradi capire (poi magari ho capito male ) e trovare una cura funzionale che tenga a bada il virus e poi pensare a una cura.



Dora
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Re: [AIDS 2016] Durban, 18-22 luglio

Messaggio da Dora » giovedì 14 luglio 2016, 6:59

Hope! ha scritto:ho detto sul lato cura mi sembra che non ci siamo ancora quello che vogliono fare mi sembradi capire (poi magari ho capito male ) e trovare una cura funzionale che tenga a bada il virus e poi pensare a una cura.
Il virus è già tenuto a bada molto bene dai farmaci antiretrovirali ad oggi disponibili e altri ne arriveranno che permetteranno di controllarlo sempre meglio, pagando anche un prezzo minore in termini di tossicità.
Tutto il discorso della cura prende quello come punto di partenza per andare molto oltre, che sia riuscire a eliminare ogni copia dormiente di virus o arrivare comunque ad averne così poche che un sistema immunitario opportunamente addestrato sappia controllarle da solo se appena si azzardano a svegliarsi.



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