ICAR 2015 - Riccione, 17-19 maggio
Inviato: lunedì 4 maggio 2015, 10:59
ICAR 2015 - l'Italian Conference on AIDS and Retroviruses - si terrà quest'anno a Riccione fra il 17 e il 19 maggio.
Nonostante un nome assai ambizioso che vuole ricordare il CROI, fino ad ora ICAR ha un po' arrancato per imporsi come congresso nazionale su HIV/AIDS paragonabile a quelli che si tengono ogni anno in diversi Paesi.
Forse su questo ha pesato una serie di sviste, gaffe e passi falsi, che non trova l'eguale in corrispondenti congressi nazionali di altri Paesi, almeno occidentali.
ICAR nasce per superare i congressini annuali di Anlaids e purtroppo ha scontato questa origine provinciale, nonostante sia ormai giunto alla settima edizione. Dico purtroppo perché, grazie a una affiliazione al CROI mediata da Guido Silvestri, che premia alcuni young investigators, se riuscisse ad acquisire credibilità e autorevolezza potrebbe diventare una rampa di lancio per i nostri giovani ricercatori più promettenti.
Non ricorderò nei dettagli la meschina figura fatta nel 2011 a Firenze, quando l'accettazione di ben 4 "lavori" di Marco Ruggiero e del suo clan di studenti copioni e docenti negazionisti obbligò l'anno dopo la SIMIT a cospargersi il capo di cenere e fece nascere domande assai imbarazzanti sulla serietà dei "criteri scelti per la valutazione e per il giudizio dei referee" del congresso.
Su quanto è avvenuto a ICAR l'anno scorso, con l'assegnazione di una lectio magistralis ad Arnaldo Caruso (che ad oggi non pare ancora aver dato inizio alla fase II del suo vaccino AT20 "che si propone di coadiuvare la terapia antiretrovirale o di posporne l’inizio nei pazienti ancora non in trattamento", nonostante nel sito di Medestea si sostenga che "sono in preparazione le fasi cliniche II e III che si prevede possano terminare nel 2015-2016" - insieme, vabbè ...) e con l'offerta della ribalta a Barbara Ensoli per presentare i dati della fase II di quel vaccino Tat oggi miseramente evoluto in *preparato Tat*, la mia opinione l'ho scritta nel post UN PENOSO IMBARAZZO e a quello vi rimando. Per gli ineffabili strascichi della vicenda Ensoli subito dopo ICAR vi rimando invece al thread dedicato al
L'aver dato tanto risalto a due candidati vaccini terapeutici che, se riusciranno infine a dimostrare una qualche efficacia (ed è un SE enorme), non sfuggiranno comunque a un destino di irrilevanza, perché arriveranno in ritardo di molti anni rispetto all'evoluzione delle terapie, non depone a favore della lungimiranza di chi organizzò ICAR 2014.
Dopo ogni gaffe, però, sono sempre seguite edizioni più tranquille e forse quest'anno ne vedremo una senza scandali e con la presentazione di ricerche serie. O almeno questo è il mio augurio.
Sarà comunque l'occasione per fare il punto su dov'è oggi la ricerca italiana su HIV/AIDS e quali sono le sue prospettive (conferenza introduttiva di Antonella d’Arminio Monforte), su come sta cambiando lo scenario della terapia antiretrovirale (Massimo Andreoni lunedì 18), sui benefici e gli svantaggi della ART durante l'infezione acuta (simposio BEYOND THE STANDARD OF CARE: HIV), su un farmaco innovativo come il Dolutegravir (simposio PATIENT NEEDS AND THIRD AGENT CHOICE: DOLUTEGRAVIR, THE INNOVATIVE ANSWER), ma anche su un blockbuster come il Tenofovir (expert meeting: TENOFOVIR: YESTERDAY, TODAY AND TOMORROW).
Finalmente, poi, i nostri medici e ricercatori si confronteranno in pubblico sulla PrEP, nella tavola rotonda PREP: IS IT THE RIGHT TIME TO ACT? - dove, se da un lato verranno discussi gli straordinari risultati degli studi PROUD e IPERGAY già visti al CROI, dall'altro Rosaria Iardino potrà continuare la sua battaglia di retroguardia. Il contrasto fra i dati di trial molto vicini all'esperienza quotidiana e le argomentazioni della Iardino (che non so quanto sia davvero rappresentativa della "prospettiva delle persone che vivono con HIV") potrebbe essere scioccante. Forse perfino istruttivo, così istruttivo da farci avere la PrEP nel giro di pochi mesi. Anche questo è il mio augurio per ICAR 2015: che non sia solo occasione di discussione sulla PrEP, ma serva da stimolo a un'azione regolatoria - siamo molto in ritardo e gli strumenti classici di prevenzione hanno probabilmente già ottenuto quel che potevano ottenere.
Molta attenzione riceveranno i problemi legati all'invecchiamento della popolazione con HIV, le comorbilità e le coinfezioni, con tante relazioni su HCV.
Il programma non è ancora definitivo, ma credo che poco ci manchi. Quello provvisorio potete scaricarlo qui.