IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Le principali novità dai congressi riguardanti la malattia da HIV (CROI, IAS/IAC, ICAAC...) e i nostri commenti.
Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da Dora » mercoledì 8 maggio 2013, 20:09

7th IAS conference on HIV Pathogenesis, Treatment and Prevention (IAS 2013)
Kuala Lumpur, Malaysia, 30 June-3 July 2013


È disponibile il Programme-at-a-Glance e qui si possono leggere delle stringatissime anticipazioni (su cura ed eradicazione, tutto concentrato il 3 di luglio: una lezione di Deborah Persaud, che ha avuto il suo momento di gloria al CROI per la bambina messa in terapia a poche ore della nascita ed ora "curata funzionalmente"; i risultati di un trial francese (Chéret) sull'impatto di un anno di ART sul DNA virale associato alle cellule in persone messe in terapia durante la fase primaria dell'infezione; uno studio (Hocqueloux) sulla maggior deplezione dei reservoir e la miglior ripresa dei CD4 in persone che hanno iniziato la terapia in fase cronica con più di 500 CD4).

Verso metà giugno ne riparliamo.



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da Dora » sabato 15 giugno 2013, 9:33

La parte del congresso di Kuala Lumpur che credo sarà più interessante ... non è il congresso. È infatti un seminario satellite, durante il quale si palerà di ricerche sull'eradicazione o la cura funzionale dell'infezione. Si terrà il 29-30 giugno e si intitola Towards an HIV Cure.

Proprio come l'anno scorso, il simposio “TOWARDS AN HIV CURE”: IAS 2013 SYMPOSIUM (JUNE 2013), co-presieduto da Françoise Barré-Sinoussi, Presidente della IAS, Steven Deeks, Professore di Medicina alla University of California, San Francisco (UCSF), e quest'anno anche da Sharon Lewin, Direttore della Infectious Diseases Unit, Alfred Hospital, Monash University (la prossima padrona di casa, dal momento che AIDS 2014 sarà a Melbourne), precede il congresso IAS 2013 e concentra la maggior parte delle conferenze dedicate alla ricerca di una cura.

Gli obiettivi che si prefigge sono:
  • - Stabilire una conoscenza condivisa sulle priorità che la ricerca futura deve porsi per contrastare la persistenza dell'HIV nei pazienti in ART.
    - Accelerare la ricerca sui reservoir virali come strada per arrivare a una cura.
    - Dare agli scienziati che lavorano a una cura dell'HIV la possibilità di condividere idee e discuterle.
    - Aiutare a far aumentare gli investimenti nella ricerca di una cura.
    - Far interagire scienziati, clinici, finanziatori, media e società civile.
Su Lancet di oggi esce un lungo articolo scritto da molti membri della IAS - Barriers to a cure for HIV: new ways to target and eradicate HIV-1 reservoirs - in cui si aggiorna la situazione della ricerca rispetto all'anno scorso. Poiché questo articolo era online già lo scorso aprile, lo trovate tradotto e commentato nel thread 2012 [2013]_Il punto su reservoir, latenza ed eradicazione.

La review è accompagnata da un editoriale - 30 years of HIV: where next? - e da un commento di Sharon Lewin: A cure for HIV: where we've been, and where we're headed, reso disponibile da Jules Levin qui.




Per quanto riguarda il congresso vero e proprio, non ho ancora avuto il tempo di guardare nei dettagli il programma, che come sempre è vastissimo, e cercherò di farlo nei prossimi giorni.
Ho però visto che il 2 luglio c'è una sezione interamente dedicata ai linfonodi e alle anomalie causate dall'HIV nel tessuto linfatico, un argomento che abbiamo trattato più volte nel forum, specialmente nel thread [CROI 2012]C. Fletcher: sconfiggere i santuari farmacologici. La sezione di IAS 2013 è questa:

The Roles of Secondary Lymphoid Tissues in HIV Infection: What Do We Know and Don’t Know?
  • - Architectural abonormalities of the lymph nodes and mechanisms of CD4 T cell depletion
    T.Schacker, United States

    -Viral reservoirs in lymphoid tissues during pathogenic and non-pathogenic lentiviral infections
    G.Silvestri, United States

    - Lymph node structure and HIV-1 infection: T-cell immunopathogenesis
    R.Koup, United States

    - Follicular helper T-cells and HIV
    J.Van Lunzen, Germany



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da Dora » domenica 16 giugno 2013, 9:47

Il congresso, come al solito, è un carrozzone immenso, pieno di sessioni e relazioni di ogni tipo (molto di quello che a me pare futile bla-bla, ma che ad altri può interessare, può essere visto anche a partire dal blog collegato a IAS 2013 e verrà certamente segnalato anche da molti attivisti e ripreso dai siti in italiano).
Io preferisco concentrarmi sulla ricerca. Segnalo dunque alcune sessioni o relazioni che mi sembrano di particolare interesse.

- lunedì 1 luglio: Immune Activation in HIV

  • The role of immune activation in HIV pathogenesis
    I. Sereti, United States

    Novel immunomodulatory strategies for HIV infection
    M. Paiardini, United States

    The role of adaptive versus innate immune activation in non-AIDS morbidity
    P. Hunt, United States



- lunedì 1 luglio: Treatment 2013 – Current Issues and Future Directions

  • ARVs and ART: looking to the future
    S. Lewin, Australia



- lunedì 1 luglio: Multi-Faceted Aspects of Acute HIV Infection

  • Poster: T cell activation positively correlates with cell-associated HIV-DNA level in PBMCs in viremic patients with acute or chronic HIV-1 infection
    L. Weiss, (...) C. Rouzioux, ANRS116 SALTO Study Group



- lunedì 1 luglio: la sessione di presentazione orale di abstract What Drives Disease Progression and Limits CD4 Recovery?


- martedì 2 luglio: la sessione di presentazione orale di abstract Viral and Immune-Targeted Interventions: Hit Me with Your Best Shot


- martedì 2 luglio: HIV Vaccines and Future Strategies


- martedì 2 luglio: ANRS Satellite Symposium: What Can We Learn from Post-Treatment Controllers?

  • Introduction
    J. Delfraissy, France

    Long-term clinical and viro-immunologic outcomes of post-treatment controllers in the VISCONTI study
    L. Hocqueloux, France

    PHI, ART and viral control: insights from SPARTAC
    J. Frater, United Kingdom

    Should we treat HIV controllers?
    O. Lambotte, France

    Natural and induced control of HIV infection: differences and similarities
    A. Sáez-Cirión, France

    HIV reservoirs in post-treatment controllers and HIV controllers
    C. Rouzioux, France

    Early treatment initiation: the case of RV254/Search 010 Study Group
    J. Ananworanich, Thailand

    Antiviral immune responses in natural and induced control of HIV infection
    M. ALTFELD, United States

    Conclusion
    F. Barré-Sinoussi, France



- mercoledì 3 luglio: la sessione di abstract orali Reach for the Top: Can We Perfect Current ART?

****************

Un late breaker interessante portato da T. Henrich - D. Kuritzkes (che però hanno appena pubblicato un articolo sui loro "Boston patients", quindi forse ci hanno già detto quel che dovevano dire):



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da Dora » mercoledì 26 giugno 2013, 22:55

Su Nature di oggi l'anticipazione di una notizia che verrà discussa domenica durante il simposio sulla ricerca di una cura: per replicare la cura della ‘Mississippi baby’, si sta impostando un trial clinico volto a testare se il trattamento precocissimo funziona, e perché (per tutti i particolari sul caso della "bimba del Mississippi" vedere il thread Cura precoce eradica hiv da neonata).

Il trial è sponsorizzato dall'International Maternal Pediatric Adolescent AIDS Clinical Trials (IMPAACT) Group e sarà condotto in 71 siti in giro per il mondo. Si prevede che verranno esaminati e trattati centinai di bambini per trovarne 20-30 che sono stati infettati da una madre che o non ha ricevuto la ART durante la gravidanza, o non è riuscita a controllare bene la viremia.
Poiché la diagnosi di HIV richiede 7 giorni, tutti i bambini presi in osservazione riceveranno automaticamente lo stesso trattamento ricevuto dalla bambina in Mississippi (una ART più forte rispetto a quella standard per neonati): un cocktail di tre farmaci entro 48 ore dalla nascita.
Quando avranno circa 3 anni, i 20-30 bambini verranno testati per vedere se hanno sviluppato anticorpi contro l'HIV o se il virus può essere rilevato nel loro sangue.
Quelli le cui analisi risulteranno entrambe negative sospenderanno i farmaci, per vedere se rimangono liberi dal virus.

Gli aspetti etici e anche pratici di questo trial non sono di poco conto, perché i figli di madri HIV+ non in terapia hanno solo il 15-30% di probabilità di infettarsi e, poiché anche quelli che non si infetteranno verranno messi in terapia, c'è la possibilità che vengano esposti per niente ai possibili effetti collaterali dei farmaci.
Tuttavia, dal momento che i figli di madri HIV+ non in terapia vengono in ogni caso messi sotto ARV per precauzione, si ritiene che la possibilità di trovare una cura superi di gran lunga il rischio di aggiungere un farmaco in più o di sospendere il trattamento per vedere se ha funzionato.





Fonte: Bid to cure HIV ramps up



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da Dora » giovedì 27 giugno 2013, 7:02

Due note:

1. Per tenere insieme le notizie di IAS 2013, riporto qui un post scritto la settimana scorsa nel thread ARV in fase acuta: cura funzionale? diminuisce il reservoir?:
Dora ha scritto:Il mese scorso si sono tenuti a Utrecht la 20th International HIV Dynamics & Evolution conference e a Parigi un incontro all'Institut Pasteur per commemorare i 30 anni dalla scoperta dell'HIV (Montagnier, pur invitato, non si è saggiamente fatto vedere). Ad entrambi questi incontri ha partecipato Asier Sáez-Cirión, portando un aggiornamento sulla coorte VISCONTI. Ha infatti raccontato che - dopo la pubblicazione a marzo del suo articolo - è stato contattato da molti ricercatori da Nord e Sud America, India ed Europa e ha così scoperto altri 20 casi di post-treatment controllers (e così siamo a 34 persone "functionally cured" dopo essere state messe in terapia in fase acuta).

Poiché è assai probabile che di simili casi ce ne siano altri, verrà creata una coorte internazionale per raccogliere i casi in giro per il mondo e la notizia verrà data in modo ufficiale a Kuala Lumpur, durante IAS 2013.


Durante la discussione in Olanda, John Coffin gli ha proposto di raccogliere le sequenze delle varianti di HIV che si rinvengono nella VISCONTI, così da determinare se si ha evoluzione virale (e dunque replicazione di basso livello). Questo permetterebbe di capire se queste persone sono più simili agli elite controllers naturali, in cui si ha una evoluzione del virus, oppure alle persone in ART, in cui il virus cessa di evolversi.
*******************************

2. Dubito che avrò il tempo di seguire le relazioni che a IAS 2013 saranno dedicate alla prevenzione.
Per fare ammenda, segnalo che l'intero numero del I luglio (Volume 63 - Supplement 2) di JAIDS è sponsorizzato dall'HIV Prevention Trials Network (HPTN) ed è dedicato allo stato dell'arte della prevenzione dell'HIV.

Il PDF integrale può essere scaricato dal sito dell'HPTN:



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da Dora » giovedì 27 giugno 2013, 18:02

Mentre Françoise Barré-Sinoussi dichiara a MedPage Today che il fulcro dello IAS quest'anno sarà la terapia precoce - anzi, precocissima - con l'annuncio dei due trial di cui ho parlato nei giorni scorsi (sui neonati da madre HIV+ non in terapia e sulle persone diagnosticate in fase acuta), e quindi siamo avvertiti che Deborah Persaud e Laurent Hocqueloux saranno le star del congresso, mi pare di capire che quel che segna un poco il passo sia la ricerca di una cura per le persone in fase cronica.
Non è una rivelazione sorprendente, perché seguendo le ricerche e i trial clinici sulla cura/eradicazione queste cose le sappiamo già. Però ovviamente non sto facendo i salti di gioia.

Le altre cose che secondo *la Stronzesse* (by Leon ©) saranno molto dibattute a Kuala Lumpur saranno la PrEP, la circoncisione e "treatment as prevention". Insomma, la prevenzione.

The Scientist non vuole essere da meno di Nature e quindi oggi ci racconta del trial sui neonati HIV+. Però non ci dice nulla che Nature non ci avesse già raccontato ieri.

A me piacerebbe vedere il programma di “TOWARDS AN HIV CURE”. Ma o sono un'incapace io, oppure nel sito dedicato non c'è e le relazioni si perdono nel Programme-at-a-Glance come già l'anno scorso, e vai a capire quali sono.



nordsud
Messaggi: 497
Iscritto il: giovedì 24 maggio 2007, 17:07

Re: IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da nordsud » venerdì 28 giugno 2013, 6:32

Dora ha scritto: Quando avranno circa 3 anni, i 20-30 bambini verranno testati per vedere se hanno sviluppato anticorpi contro l'HIV o se il virus può essere rilevato nel loro sangue.
Quelli le cui analisi risulteranno entrambe negative sospenderanno i farmaci, per vedere se rimangono liberi dal virus.

Gli aspetti etici e anche pratici di questo trial non sono di poco conto, perché i figli di madri HIV+ non in terapia hanno solo il 15-30% di probabilità di infettarsi e, poiché anche quelli che non si infetteranno verranno messi in terapia, c'è la possibilità che vengano esposti per niente ai possibili effetti collaterali dei farmaci.
Tuttavia, dal momento che i figli di madri HIV+ non in terapia vengono in ogni caso messi sotto ARV per precauzione, si ritiene che la possibilità di trovare una cura superi di gran lunga il rischio di aggiungere un farmaco in più o di sospendere il trattamento per vedere se ha funzionato.
Nel grande calderone della ricerca ci sta anche questa, ma onestamente non mi interessa proprio per niente. Sia per i tempi ( aspettare 3 anni ) sia perchè di quasi nessuna utilità per tutti gli altri ( Africa esclusa ).



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da Dora » venerdì 28 giugno 2013, 7:46

nordsud ha scritto:
Dora ha scritto: Quando avranno circa 3 anni, i 20-30 bambini verranno testati per vedere se hanno sviluppato anticorpi contro l'HIV o se il virus può essere rilevato nel loro sangue.
Quelli le cui analisi risulteranno entrambe negative sospenderanno i farmaci, per vedere se rimangono liberi dal virus.

Gli aspetti etici e anche pratici di questo trial non sono di poco conto, perché i figli di madri HIV+ non in terapia hanno solo il 15-30% di probabilità di infettarsi e, poiché anche quelli che non si infetteranno verranno messi in terapia, c'è la possibilità che vengano esposti per niente ai possibili effetti collaterali dei farmaci.
Tuttavia, dal momento che i figli di madri HIV+ non in terapia vengono in ogni caso messi sotto ARV per precauzione, si ritiene che la possibilità di trovare una cura superi di gran lunga il rischio di aggiungere un farmaco in più o di sospendere il trattamento per vedere se ha funzionato.
Nel grande calderone della ricerca ci sta anche questa, ma onestamente non mi interessa proprio per niente. Sia per i tempi ( aspettare 3 anni ) sia perchè di quasi nessuna utilità per tutti gli altri ( Africa esclusa ).
Sì, lo capisco. Però i bambini che ogni anno (e non solo in Africa, ma perfino negli Stati Uniti) vengono infettati durante la gravidanza, il parto o l'allattamento sono ancora un numero SPAVENTOSO, e tanto più spaventoso in quanto EVITABILE. Quindi la speranza che viene dalla baby del Mississippi deve essere trasformata in trial.

Non so se possa compensare la tua delusione, ma ho appena scoperto che Paul Wender (il chimico di Stanford che ci ha regalato i "bryologs"), insieme a Jerome Zack, ha tirato fuori dal cappello degli analoghi di sintesi della prostratina e questi, se dimostreranno di funzionare, potrebbero portare molte meno tossicità rispetto alla prostratina naturale e aprire una possibilità di eradicazione con riattivazione dell'HIV latente via attivazione della protein-chinasi C.
Se riesco a leggere l'articolo prima del calderone dello IAS, ne scrivo qualcosa di più.



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da Dora » sabato 29 giugno 2013, 9:33

Dora ha scritto:A me piacerebbe vedere il programma di “TOWARDS AN HIV CURE”. Ma o sono un'incapace io, oppure nel sito dedicato non c'è e le relazioni si perdono nel Programme-at-a-Glance come già l'anno scorso, e vai a capire quali sono.
Ho guardato meglio e - a parte uno schemino che non dice quasi nulla - questo è quel che sono riuscita a trovare (a conferma che gli abstract sono da cercare nel Programme-at-a-Glance in base al numero della sessione - MOBS01, MOPDA01, MOAA01, etc. - e quindi in parte sono già stati segnalati):



Dora
Messaggi: 7493
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: IAS 2013, 30 giugno-3 luglio

Messaggio da Dora » domenica 30 giugno 2013, 7:08

In occasione dell'inizio di IAS 2013, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso pubbliche le proprie Linee guida consolidate sull'uso dei farmaci antiretrovirali per trattare e prevenire l'infezione da HIV.

Il fulcro delle nuove raccomandazioni del WHO consiste nella proposta di iniziare la ART quando si arriva alla soglia dei 500 CD4/mm3 - cioè prima che il sistema immunitario sia compromesso davvero dal virus (fino ad ora la soglia era 350).

Nel comunicato stampa si spiega il perché

  • Recent evidence indicates that earlier ART will help people with HIV to live longer, healthier lives, and substantially reduce the risk of transmitting HIV to others. The move could avert an additional 3 million deaths and prevent 3.5 million more new HIV infections between now and 2025. (...)

    WHO has based its recommendation on evidence that treating people with HIV earlier, with safe, affordable, and easier-to-manage medicines can both keep them healthy and lower the amount of virus in the blood, which reduces the risk of passing it to someone else. If countries can integrate these changes within their national HIV policies, and back them up with the necessary resources, they will see significant health benefits at the public health and individual level, the report notes.


Altre raccomandazioni: indipendentemente dal numero dei CD4, proporre la ART a

  • - tutti i bambini con HIV con meno di 5 anni;
    - tutte le donne in gravidanza o in allattamento;
    - tutte le persone HIV+ il cui partner sia HIV-;
    - tutte le persone con HIV che abbiano anche tubercolosi attiva o epatite B.


Tante altre informazioni, nel comunicato stampa citato.



Rispondi