[CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Le principali novità dai congressi riguardanti la malattia da HIV (CROI, IAS/IAC, ICAAC...) e i nostri commenti.
Dora
Messaggi: 7491
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » giovedì 4 aprile 2013, 12:26

ciro68 ha scritto:per caso qualcuno mi sa indicare un nominativo, magari a Roma, che sappia affrontare specificatamente il problema dell'infiammazione gastrointestinale in pazienti HIV?
Potresti provare a chiedere alla professoressa Gabriella D'Ettorre, che insegna alla Sapienza (gabriella.dettorre[AT]uniroma1.it) e si è occupata molto di HIV e problemi gastrointestinali, se può consigliarti un clinico.
Altrimenti, prova a cercare Andrea Gori (andrea.gori[AT]unimib.it), che è un grande esperto di queste questioni ed è direttore di Malattie Infettive all'Ospedale San Gerardo di Monza (qui i recapiti telefonici: http://www.hsgerardo.org/web/guest/malattie_infettive).

In bocca al lupo!



ciro68
Messaggi: 4
Iscritto il: venerdì 6 gennaio 2012, 13:17

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da ciro68 » giovedì 4 aprile 2013, 13:45

brancolando nell'ignoranza, io ho prenotato tra due settimane una visita dal prof. Fernando Aiuti.
pensate che sia nel ramo, o seguo il consiglio precedente?



Dora
Messaggi: 7491
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » giovedì 23 maggio 2013, 10:53

Questa parrebbe proprio una buona notizia.
Il nostro intestino è pieno di batteri “buoni”, che hanno tante funzioni diverse, fra cui quella di aiutarci a digerire il cibo. Il nostro sistema immunitario, in genere pronto a scatenarsi contro qualsiasi elemento estraneo, sembra disinteressarsi di loro. Accade, tuttavia, che in molte patologie croniche, dall’IBD (malattia infiammatoria intestinale) all’HIV/AIDS, al cancro, ai disturbi cardiovascolari, al diabete, il sistema immunitario attacchi questi batteri benefici, con la conseguenza che si crea infiammazione cronica e progressione delle patologie.

Gregory Sonnenberg e colleghi della Perelman School of Medicine, University of Pennsylvania hanno scoperto un meccanismo che lascia intatti i batteri buoni e questo potrebbe portare a sviluppare delle strategie terapeutiche per tutti i disturbi cronici elencati.

In un articolo appena pubblicato su Nature spiegano infatti che le cellule linfoidi innate (ILC) – una sparuta popolazione di cellule che vivono nel rivestimento del tratto gastrointestinale e che sono state scoperte così di recente che a febbraio su Nature Reviews Immunology è uscito un articolo in cui tre immunologi di Cambridge si chiedono “ma come abbiamo fatto a non vederle?!” (cfr. Innate lymphoid cells — how did we miss them?) – oltre ad avere la funzione di mediare le risposte immuni e regolare l’omeostasi e l’infiammazione nei tessuti attivando delle citochine, sono capaci di limitare la risposta infiammatoria dei linfociti T ai batteri buoni nei topi.

Fino ad oggi era stato difficile studiare queste ILC, perché non era possibile eliminarle selettivamente nel contesto di un sistema immunitario ben funzionante. Sonnenberg e colleghi sono riusciti a distruggere nei topi una certa proteina che serve a queste ILC e hanno visto che i topi senza proteina avevano delle risposte molto violente dei linfociti T contro i batteri buoni e sviluppavano infiammazione sistemica. Se invece si distruggeva la possibilità delle ILC di attivare l’IL-22 e l’IL-17, i batteri buoni venivano lasciati in pace. Questo ha fatto capire ai ricercatori della UPenn che ci doveva essere un meccanismo non identificato che regolava l’attacco ai batteri buoni.

In sostanza, pare che le cellule linfoidi innate insegnino ai linfociti T a fidarsi dei batteri buoni, e quindi a ignorarli e a coesistere con loro anche se sono entità estranee. Se fattori genetici o ambientali (la dieta, per esempio, o un’infezione) portano a una distruzione o a un mal funzionamento di queste cellule, si perde la loro funzione protettiva. Di qui attivazione immunitaria e infiammazione cronica.





Maggiori dettagli:



skydrake
Messaggi: 9918
Iscritto il: sabato 19 marzo 2011, 1:18

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da skydrake » sabato 25 maggio 2013, 9:21

Oggi Pharmastar ha pubblicato uno studio sul transfert fecale (in particolare contro il Clostridium difficile). É il primo in lingua italiana che mi imbatto:
http://www.pharmastar.it/index.html?cat=30&id=11375



Dora
Messaggi: 7491
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » sabato 25 maggio 2013, 9:44

skydrake ha scritto:Oggi Pharmastar ha pubblicato uno studio sul transfert fecale (in particolare contro il Clostridium difficile). É il primo in lingua italiana che mi imbatto:
http://www.pharmastar.it/index.html?cat=30&id=11375
Preziosissimo questo articolo - più che per i contenuti, che ci sono già noti, perché contiene una definizione del FT adatta al *Collegio delle Fanciulle* di Uffa:
  • infusione di probiotici umani (HPI)
Questa è certo che il censore automatico non ce la censura. :lol: :lol: :lol:



uffa2
Amministratore
Messaggi: 6752
Iscritto il: lunedì 26 novembre 2007, 0:07

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da uffa2 » sabato 25 maggio 2013, 12:33

effettivamente, dovrei essere meno tollerante :mrgreen:


HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info

skydrake
Messaggi: 9918
Iscritto il: sabato 19 marzo 2011, 1:18

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da skydrake » sabato 25 maggio 2013, 13:39

Dora ha scritto:
  • infusione di probiotici umani (HPI)
Questa è certo che il censore automatico non ce la censura. :lol: :lol: :lol:
uffa2 ha scritto:effettivamente, dovrei essere meno tollerante :mrgreen:
Che ne dici di "Probiotici diversamente lattici"?



uffa2
Amministratore
Messaggi: 6752
Iscritto il: lunedì 26 novembre 2007, 0:07

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da uffa2 » sabato 25 maggio 2013, 14:54

Dora ha scritto:
  • infusione di probiotici umani (HPI)
skydrake ha scritto:Che ne dici di "Probiotici diversamente lattici"?
quasi quasi inserisco nel censore automatico la parola probiotici :mrgreen:


HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info

Dora
Messaggi: 7491
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » giovedì 30 maggio 2013, 10:46

Ai molti amici che hanno subito il fascino dell'infusione di probiotici umani (HPI - per il Collegio delle fanciulle), segnalo che una fonte serissima - il blog di PLoS dedicato alle Public Health Perspectives - mi ha appena fatto scoprire un blog interamente dedicato a questa amena terapia (indiscutibilmente ricca di success stories):
  • The Power of Poo - a resource for those considering fecal microbiota transplant (FMT) and a blog to raise public awareness of this remarkable procedure. I hope that you can benefit from my experience and together we can improve the image of poo



Dora
Messaggi: 7491
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » mercoledì 5 giugno 2013, 6:14

Una importante segnalazione diffusa ieri da Jules Levin: l'editoriale sul Journal of Clinical Gastroenterology di maggio/giugno, dedicato alla sicurezza dei probiotici e ai fattori di rischio. Si parte dal caso di un ragazzino con colite ulcerativa trattata con corticosteroidi e antibiotici, che ha assunto Lactobacillus rhamnosus GG e ha rischiato di morire di sepsi, per raccomandare attenzione nell'assunzione di probiotici a chiunque sia immunodepresso o soffra di traslocazione microbica, o stia assumendo antibiotici.


Probiotic Safety and Risk Factors


Martin Floch, Department of Internal Medicine, Section of Digestive Diseases, Yale University School of Medicine, New Haven, CT

M.H.F. has been a speaker for Biocodex, Proctor & Gamble, and on the medical advisory board of Dannon.


Probiotics are defined by the Food and Agriculture Organization of the United States as "live microorganisms which, when administered in adequate amounts, confer a health benefit on the host." They are considered nutritional supplements and, as such, are classified as Generally Regarded as Safe (GRAS). Organisms of the probiotic groups are added to all sorts of foods, particularly yogurts, but are also found in drinks and other common food supplements. They are commonly sold as pills or powders, and there is no control on their quality other than control of any marketing claims. As a consequence, patients purchase probiotics and foods containing them over the counter. There is no government control. The probiotic industry is reaching almost $20 billion a year in the westernized world and it is growing extensively worldwide. Very few complications have been reported with their use. However, there are risks, particularly in immunocompromised patients.

In this issue, a case report has been published in which a 17-year-old with universal ulcerative colitis treated with both corticosteroids and antibiotics was given Lactobacillus rhamnosus GG by his parents. The authors carefully identified a case of sepsis. They identified, genetically and by culture, that the circulating organism was the same as from the probiotic Culturelle. The patient responded to antibiotic therapy, but there was some clinical question as to whether the septic symptoms could have been from a viral infection. The virus was identified before and after manifestation of symptoms. This case was reported as an immunocompromised patient and that appears to be a risk factor status for infection with probiotics, although the incidence is extremely low. As noted in our recent book "Probiotics: A Clinical Guide," there are risk factors for possible infection that should be observed before probiotics are administered. The risk factors are clearly outlined by Boyle et al. Major risk factors are immunocompromised and premature infant patients.

Minor risk factors are presence of central venous catheters, impaired intestinal epithelial barriers, administration of probiotics by jejunostomy, concomitant administration of broad-spectrum antibiotics, to which probiotics are resistant, properties of high mucosal adherence of known pathogenicity, and cardiac valve disease. The cardiac valve disease risk factor appears to be only for Lactobacillus probiotics.

Although these risk factors are not widely used, Boyle and associates felt they were significant. This patient was both on antibiotics and on corticosteroids.

In 2010, Whelan and Meyers conducted an extensive systematic review of case reports, randomized controlled trials, and nonrandomized trials in patients administered probiotics while on nutrition support. There were 52 articles reporting 53 trials in which 4131 patients received probiotics. There were only 3 trials that showed increased complications, which were largely noninfectious in nature. In all, 20 case reports of adverse events in 32 patients were published. The organisms involved in the adverse reports were either Lactobacillus rhamnosus GG or Saccharomyces boulardii, and the risk factors of either the presence of central venous catheters or disorders associated with increased bacterial translocation were present. They felt that the very low incidence of complications in patients on nutrition support resulted in no contraindication to their use.

The use of probiotics should always be subjected to a risk/benefit analysis before they are administered. Healthy people do not face any risk. Regular surveillance for adverse events should always be carried out when probiotics are used in the presence of a central venous catheter. An extensive review of the literature by other authors is reassuring. There is a long history of safe use of probiotics in foods and as supplements, and they are generally regarded as safe by the Food and Drug Administration and by EFSA. Patients and physicians should feel comfortable in recommending the use of probiotics. However, risk factors should be evaluated, and when a patient is on significant antibiotic or immunocompromising medication or is immunocompromised or on a central venous catheter, risk analysis should be performed. If there are no risk factors, probiotic use can be considered GRAS.



Rispondi