[CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Le principali novità dai congressi riguardanti la malattia da HIV (CROI, IAS/IAC, ICAAC...) e i nostri commenti.
Dora
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » giovedì 5 aprile 2012, 10:28

mariolinoa ha scritto:noto che il reclutamento sarà in norvegia dove la popolazione sieropositiva stimata è intorno ai 4000 individui (quindi non è del tutto scontato che si trovi un numero sufficente di pazienti arruolabili) http://www.indexmundi.com/map/?v=35&l=it
Aggiungi gli 8100 stimati della Svezia (http://www.indexmundi.com/map/?t=0&v=35&r=eu&l=it), perché - come ho segnalato - l'ospedale di Oslo lavora insieme al Karolinska di Stoccolma.
Immagino, inoltre, che la decisione di arruolare 100 pazienti sia stata presa a seguito di una valutazione di fattibilità della sperimentazione e non perché, il giorno in cui hanno presentato il progetto di ricerca, al Professor Marius Trøseid dell'Oslo University Hospital e al Professor Anders Sonnerborg del Karolinska University Hospital Huddinge di Stoccolma "girava così".
lo sponsor è la TINE SA http://www.jarlsbergusa.com/history/tine-sa/ principale produttore di prodotti caseari norvegese e che nessuna casa farmaceutica pare interessata alla collaborazione.
Trattandosi di una sperimentazione su un probiotico, ovvero su un prodotto eminentemente caseario e non su un farmaco, non vedo perché dovrebbe intervenire un'industria farmaceutica. Che Biola® sia prodotto da TINE SA mi pare del tutto appropriato.

Mi auguro anch'io che questo trial si concluda nei tempi previsti e dia dei risultati utili.



mariolinoa

Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da mariolinoa » giovedì 5 aprile 2012, 12:33

Dora ha scritto: Immagino, inoltre, che la decisione di arruolare 100 pazienti sia stata presa a seguito di una valutazione di fattibilità della sperimentazione e non perché, il giorno in cui hanno presentato il progetto di ricerca, al Professor Marius Trøseid dell'Oslo University Hospital e al Professor Anders Sonnerborg del Karolinska University Hospital Huddinge di Stoccolma "girava così".
...credo anche dal fatto che non avrebbe alcun senso farlo con un numero minore di 100.fatto stà che li stanno ancora cercando.se il mondo scientifico "serio" fosse "interessato" a capire meglio l'argomento forse lo studio avrebbe potuto essere più allargato.mi auguro sia invece come dici tu e che abbiano ben considerato la fattibiltà.
Dora ha scritto:
mariolinoa ha scritto:lo sponsor è la TINE SA http://www.jarlsbergusa.com/history/tine-sa/ principale produttore di prodotti caseari norvegese e che nessuna casa farmaceutica pare interessata alla collaborazione.
Trattandosi di una sperimentazione su un probiotico, ovvero su un prodotto eminentemente caseario e non su un farmaco, non vedo perché dovrebbe intervenire un'industria farmaceutica. Che Biola® sia prodotto da TINE SA mi pare del tutto appropriato.
...certo lo dicevo per dire che per questa cosa in particolare dipendiamo dalla danone o chi per essa decidesse di imbarcarsi in un territorio nuovo ...non certo da chi ha sponsorizzato le ricerche finora.mi auguro che la TINE SA riesca a muoversi tra le insidie e le ostilità che potrebbe incontrare.
(se facesse bene l'acqua tiepida..non ricercherebbe nessuno) :)...insomma è per dire che il fatto che la ricerca sulla salute sia legata solo al profitto purtroppo apre il campo a molta diffidenza.ma sono daccordo inutile insistere su questo argomento adesso.(tu continui a voler evidenziare la tua fiducia ... difficile resistere. :))



Dora
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » lunedì 23 luglio 2012, 11:03

Anlaids procede nella sua meritoria opera di “pulizia” nei confronti delle bestialità diffuse dai negazionisti dell’HIV/AIDS a scapito della salute sia delle persone con HIV, sia di quelle sieronegative.
Nel numero di luglio di ANLAIDS Notizie, pp 5-8 viene affrontato il tema della traslocazione microbica e del ruolo dei probiotici nella malattia da HIV, attraverso un articolo di Francesco Simonetti e Claudia Balotta e un’intervista a Guido Silvestri.



Traslocazione microbica, HIV e probiotici

PATOGENESI E TERAPIA - DI FRANCESCO SIMONETTI E CLAUDIA BALOTTA, OSPEDALE SACCO, MILANO

Le relazioni tra i microrganismi che popolano l’intestino dell’uomo e il sistema immunitario sono complesse e non interamente note. In condizioni fisiologiche il rapporto è simbiotico, ovvero di beneficio sia per l’uomo che per i microrganismi, che hanno un ruolo positivo per funzioni strutturali, metaboliche e immunologiche.

1. Funzioni strutturali. I microrganismi della flora intestinale (milioni di milioni) agiscono come competitori in quanto la loro aderenza all’epitelio intestinale ‘occupa’ lo spazio per specie batteriche patogene e sottrae loro principi nutritivi; inoltre producono fattori antimicrobici (acido lattico, acidi grassi a catena corta e batteriocine).
2. Funzioni metaboliche. Essi metabolizzano i carboidrati assunti con la dieta fornendo la principale fonte di nutrizione per gli epiteli del colon; degradano composti tossici e potenzialmente cancerogeni, producono vitamine assorbibili (biotina, folati e vitamina K) e contribuiscono al mantenimento del strato mucoso dell’intestino.
3. Funzioni immunologiche. gli effetti dei microrganismi sul sistema immunitario iniziano nell’intestino stesso dove stimolano la produzione di immunoglobuline locali (IgA), che sono la prima linea di difesa contro batteri patogeni e virus facilitandone l’eliminazione nelle feci e, soprattutto, impedendone la cosiddetta traslocazione microbica, ovvero il trasferimento dei batteri e/o dei loro prodotti nel sangue e nella circolazione sistemica.

La traslocazione microbica
Le linee di difesa contro la traslocazione microbica sono rappresentate dal muco, composto da glicoproteine, fosfolipidi, elettroliti e acqua, dalle IgA, dalle cellule epiteliali intestinali (enterociti e cellule che producono muco), cellule che producono ormoni peptidici e cellule che secernono fattori antimicrobici, enzimi digestivi e fattori di crescita.
Quando i microrganismi superano la barriera locale trovano come principale ostacolo al loro ulteriore passaggio nel sangue numerose popolazioni di macrofagi residenti che hanno la caratteristica di non produrre citochine infiammatorie ma di essere capaci di riconoscere e fagocitare i batteri. Analogamente, arrivati al fegato, i batteri sono ulteriormente contrastati da cellule endoteliali e dai macrofagi locali che tentano di eliminare la flora microbica senza attivare il sistema immune.
Una volta che i microrganismi hanno raggiunto la circolazione sistemica, altri fattori solubili, quali le immunoglobuline M, A e g, sono dirette contro il principale prodotto batterico, un lipopolisaccaride di membrana dei batteri (LPS), contrastando la loro diffusione. I livelli di LPS nel plasma sono il principale marcatore di traslocazione microbica.
La presenza nel sangue dei microrganismi a seguito della traslocazione microbica comporta:
i) l’intervento dell’immunità innata (granulociti neutrofili e monociti) con la produzione di numerosi fattori solubili in grado di legare e bloccare i lipopolisaccaridi batterici;
ii) una massiccia attivazione del sistema immune in quanto comporta una continua attivazione di sottopopolazioni linfocitarie B e T.

IL-17 e Il-22
Modelli animali e studi nell’uomo hanno permesso di chiarire il ruolo di alcune classi linfocitarie e di molecole immuno-modulanti (interleuchine) nel mantenere la funzionalità e l’integrità della mucosa intestinale; i linfociti CD4 e CD8 associati alla mucosa producono l’interleukina 17 (IL-17) la quale, attraverso il suo mediatore IL-22, regola la risposta ad agenti esterni (funghi e batteri) e sostiene gli enterociti e la struttura di barriera della mucosa.
Un’altra classe di cellule dell’immunità mucosale, le cellule dendritiche, permette la crescita e il mantenimento delle cellule che producono queste interleuchine, risultando fondamentale per l’equilibrio di questo micro-ecosistema immunologico.
La rottura di questo equilibrio conduce alla perdita del controllo dei microrganismi intestinali e della conseguente traslocazione e infiammazione incontrollata.
Il passaggio dei microrganismi intestinali dal lume intestinale alla circolazione ha conseguenze nocive anche estreme quando causa lo shock settico, dovuto a una massiccia produzione di citochine proinfiammatorie, e può essere gravato da una mortalità pari al 70%.

La traslocazione microbica nell’infezione da HIV-1
A partire dall’infezione acuta, come dimostrato sia nel modello animale sia nell’uomo, si verifica un massiccio assalto della barriera strutturale dell’intestino che comporta una aumentata permeabilità ai microrganismi con una grave deplezione delle cellule CD4 e CD8, che producono IL-17 e IL-22.
Nella fase cronica dell’infezione la traslocazione microbica rappresenta una delle cause dell’attivazione generalizzata del sistema immune con alti livelli di LPS ad attività proinfiammatoria, capaci di stimolare tutte le componenti dell’immunità naturale e acquisita. In particolare, la traslocazione microbica inizia molto precocemente (a un mese dall’acquisizione del virus), ma nelle prime fasi viene contrastata attivamente; tuttavia al progredire dell’infezione i macrofagi residenti falliscono la loro sorveglianza e aumentano i livelli di LPS che sono elevati anche nei soggetti che controllano a lungo spontaneamente l’infezione (Elite Controller) e nei soggetti in HAART. Infatti anche nei soggetti con buona risposta alla terapia e con immuno-ricostituzione periferica, i linfociti CD4 a livello intestinale presentano un recupero più lento e incompleto.

Il ruolo dei probiotici
Il potenziale beneficio degli organismi probiotici risulta intuitivo sulla base del loro ruolo nei meccanismi che salvaguardano l’integrità della barriera intestinale. Trial clinici sono stati ristretti a solo due misture di specie batteriche: VSL#3 (contenente 4 ceppi di Lactobacilli, 3 di Bifidobacteria e 1 ceppo di Streptococcus thermophylus) ha mostrato di indurre remissione nel 53% dei casi di rettocolite ulcerosa e di essere efficace e sicuro nel ridurre i sintomi della colite lieve e moderata migliorando la barriera gastrointestinale. L’altra mistura, Lactobacillus rhamnosus gg si è mostrata utile nel trattamento della malattia infiammatoria intestinale, che comprende rettocolite ulcerosa e Morbo di Chron.
Tuttavia, in questi studi non è stato valutato il loro ruolo nel ridurre l’attivazione cronica del sistema immune. Dunque rimane aperto il ruolo dei probiotici nel trattamento dell’infezione da HIV-1.
Per rispondere a questa domanda uno studio recente ha allestito un modello animale (macachi infettati da SIV), presentato da Jason Brenchley di Bethesda recentemente a ICAR 2012, somministrando terapia antiretrovirale e probiotici VLS#3 e Lactobacillus gg per valutare se questo regime riduceva l’attivazione del sistema immunitario dovuta alla traslocazione microbica.
Lo studio ha dimostrato che la supplementazione con probiotici aumenta i linfociti CD4 dell’intestino, la loro proliferazione e la loro funzionalità.
Questi dati incoraggianti hanno stimolato la conduzione di un trial clinico nell’uomo che è commentato nell’intervista a Guido Silvestri nelle pagine seguenti. Tuttavia, se abbiamo acquisito una nuova arma contro il virus, questo deve essere dimostrato approfonditamente attraverso larghi studi clinici controllati che forniscano salde evidenze scientifiche prima di procedere a nuovi approcci terapeutici.


La ricerca sui probiotici in HIV

TRASLOCAZIONE MICROBICA- INTERVISTA A GUIDO SILVESTRI, EMORY UNIVERSITY

Da tempo la letteratura medica ha dimostrato che la traslocazione microbica ha un ruolo decisivo nell’attivazione del sistema immune e, in particolare, nei pazienti hIV-positivi comporta una replicazione virale che alimenta il serbatoio di cellule CD4 infettate.
  • Quali sono le problematiche che rimangono aperte in questo campo che ci farebbero comprendere ulteriormente questi meccanismi?
Ci sono molti aspetti del fenomeno “traslocazione microbica” che rimangono ancora poco chiari. Per esempio, non abbiamo definito in modo completo la catena di eventi che a partire dalla replicazione di HIV porta alla lesione della barriera immunitaria a livello della mucosa intestinale. Né è stata fatta una quantificazione esatta del contributo della traslocazione microbica alla iperattivazione immunitaria causata da HIV, che come sappiamo è un fenomeno multifattoriale. In questo senso non sappiamo con esattezza se l’eliminazione della traslocazione microbica potrebbe risolvere del tutto questa iperattivazione oppure se questa si svilupperebbe lo stesso, magari solo più lentamente. Inoltre non sappiamo perché in certi pazienti la traslocazione microbica sembra essere più prominente che in altri e quale potrebbe essere il ruolo del fegato (e di una sua possibile disfunzione) nel modulare gli effetti della traslocazione microbica. Un ultimo punto oscuro è il ruolo dei cambiamenti della microflora intestinale nel causare il danno mucosale associato ad HIV e se questi cambiamenti possono determinare un tipo di traslocazione microbica più dannosa di un altro (per esempio perché coinvolge batteri i cui prodotti hanno una attività immunitaria più forte).
  • Un lavoro scientifico recente ha dimostrato che nel macaco con infezione da SIV e trattato con antiretrovirali la supplementazione con probiotici può aumentare quantitativamente e qualitativamente l’immunoricostituzione migliorando la prognosi dell’animale. Esistono dati analoghi nell’uomo? Quali sono i risultati preliminari dello studio che ha valutato i vantaggi delle somministrazioni di probiotici insieme agli antiretrovirali?
Uno studio interessante del gruppo di Jason Brenchley e Nichole Klatt del National Institutes of Health ha dimostrato che nel macaco con infezione da SIV è possibile ridurre la immunoattivazione (sia sistemica che mucosale) e migliorare la ricostituzione immunitaria dopo terapia antiretrovirale se agli animali vengono sommministrati preparati a base di organismi probiotici. Si tratta di un lavoro molto interessante che supporta l’ipotesi secondo la quale la traslocazione microbica è un fattore fondamentale nella patogenesi della infezione da HIV, anche se naturalmente si tratta di dati iniziali su un numero piccolo di animali e che devono essere confermati nell’uomo. Relativamente al trial nell’uomo, i dati suggeriscono che il trattamento per 4 settimane aumenta le specie probiotiche nell’intestino durante la fase cronica dell’infezione da HIV-1. L’immunoattivazione associata a traslocazione microbica sembra assente. Questi risultati possono guidare ulteriori studi con questo approccio volto a migliorare la funzionalità intestinale e l’immunità mucosale nell’infezione da HIV-1.



Eilan
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Eilan » martedì 24 luglio 2012, 22:07

Be' devo dire che io i VLS#3 li ho presi per un bel pezzo, soprattutto da dopo che feci l'intervento di osteointegrazione, non prendevo solo questi (ricordo che sono 24 miliardi quindi una bella bombetta) ma anche altri, ed è finita come è finita. :?



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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Leon » martedì 24 luglio 2012, 23:05

Melisanda ha scritto:io i VLS#3 li ho presi per un bel pezzo, soprattutto da dopo che feci l'intervento di osteointegrazione, non prendevo solo questi (ricordo che sono 24 miliardi quindi una bella bombetta) ma anche altri, ed è finita come è finita. :?
Scusa, in che senso "è finita come è finita"?



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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Eilan » mercoledì 25 luglio 2012, 7:07

Nel senso che pur prendendo probiotici (questi probiotici seri e potenti) alla fine mi è servito poco, la mia osservazione da paziente è che forse, e dico forse, analisi alla mano, ho avuto si un calo della viremia, ricordo che ero arrivata a 47 copie e non ero in terapia, ma in termini di recupero di % e di cd4 purtroppo non hanno sortito nessun effetto, anzi, per questo poi li ho abbandonati, nessun, o quasi, beneficio, nemmeno in termini di controllo della vaginite o infezioni genito-urinarie (nelle donne come si sa, intestino e apparato riproduttivo sono strettamente collegati). Per quello che ho osservato nel mio caso, ho riscontrato benefici migliori con altre colture contenenti Saccharomyces boulardii e con dosaggi più bassi, sia in termini di motilità che di conseguenti disturbi femminili. Poi ovvio ognuno è un mondo a sè, e io ne ho provati parecchi prima di capire quelli che vanno bene per me, e che mi hanno aiutata a mantenere un certo equilibrio.



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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Eilan » mercoledì 25 luglio 2012, 9:11

Errata corrige i vls3 contengono 450 miliardi, sono gli altri che sto prendendo che ne contengono meno.
Ultima modifica di Eilan il mercoledì 25 luglio 2012, 19:56, modificato 1 volta in totale.



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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Leon » mercoledì 25 luglio 2012, 18:58

Melisanda ha scritto:Nel senso che pur prendendo probiotici (questi probiotici seri e potenti) [...]
Grazie, adesso mi è tutto chiarissimo. Per inciso, e se non sono indiscreto, hai invece riscontrato miglioramenti delle tue varie cose e cosette ricorrenti grazie alla terapia "classica"?



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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Eilan » mercoledì 25 luglio 2012, 19:43

Ancora no purtroppo, e sono già quasi sei mesi, inoltre con l'ausilio della terapia ho affrontato il tutto con l'approccio clinico ospedaliero, dal diflucan al flukimec alla chemicetina al ciproxin al famvir per l'eterno zoster, ovviamente dall'intestino son migrati ''sotto'' sia gram positivi che negativi, ora sto riprovando a ricolonizzare il mio intestino con altri probiotici contenenti oltre a vitamine del gruppo B anche del glucolicosaccaride (prebiotico) in attesa della visita e del risultato delle analisi, le ultime dopo appena 3 mesi erano peggiorate ulteriormente in termini di cd4 ma un pochino migliorate invece nella %. Io penso che fino a che non uscirò da questo esaurimento sarà tutto un po' una salita, avrò livelli di cortisolo allarmanti? 8-) ;) Sicuramente dovrò aspettare ancora e nello stesso tempo trovare la strada giusta per me.



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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Leon » giovedì 26 luglio 2012, 7:34

Melisanda ha scritto:Ancora no purtroppo, e sono già quasi sei mesi [...]
Mi dispiace leggere queste cose, perché, pur non credendo alla bacchetta magica che avrebbe fatto sparire tutto all'istante, speravo che già in questo pur breve arco di tempo tu avessi constatato dei miglioramenti clinici (che fanno bene sempre sia in sé, sia all'umore). Viceversa, mi dici che, anche avendo preso, oltre alla "terapia-base", un po' di tutto - antibiotici, antimicotici, antivirali, e non certo "della mutua" - sei al punto di prima.

Va però sottolineato un fatto: a livello di CD4 (anche se nel sangue periferico, perché sono questi che vengono misurati di routine, e non è detto che rispecchino sempre in modo fedele e completo né la situazione generale dei CD4 stessi, né tanto meno quella immunitaria), tutto è rimasto sostanzialmente immutato (un po' giù il numero assoluto, un pochino su - finalmente! - la percentuale). Quindi, se ci basiamo su questo marker sì surrogato, ma certo non poco significativo, che la clinica, finora, sia rimasta quella che era in definitiva non stupisce.

Tra l'altro, la tua storia mi fa venire in mente una teoria che, almeno fino a qualche tempo fa, era parecchio accreditata e che, nella mia piccola ma ormai lunga esperienza di frequentatore di newsgroup e forum sull'argomento, mi è parso di veder confermata molte volte, e cioè: tanto più rapidamente si perdono CD4, quanto più velocemente li si recupera (con la HAART, ovvio, non per grazia divina), e viceversa. ...E il tuo non è certo il caso di una a cui i CD4 sono crollati di botto!!! Quindi, mi raccomando, santissima pazienza.

Mi piace invece la cosa dei prEbiotici, non perché li abbia provati personalmente o conosca qualcuno che li ha provati (in modo serio), ma perché:
- trovo buono il razionale, e cioè, tradotto in termini agricoli: invece di continuare a seminare (=prObiotici) in un terreno (potenzialmente) ostile, dove o non germinano o generano piantine rachitiche che muoiono in quattro e quattr'otto, concimare selettivamente (= prEbiotici) in modo da far sviluppare le piante buone e far invece morire di fame quelle grame;
- è una cosa che era stata sperimentata clinicamente, con risultati abbastanza buoni (anche se so che lui non era soddisfatto in partenza, perché quella combinazione di prebiotici che gli aveva fatto la Danone non era esattamente quella che voleva), dal dottor Gori (e team), che ritengo una persona in gamba.

Quanto all'"esaurimento", e anche a parte che già da un po' non mi parevi più "la Melisanda di prima", non mi pare inspiegabile, considerate sia alcune cose che ti erano capitate "nelle vicinanze", sia il terremoto che ha colpito le tue zone, sia il "terremoto" che sta facendo tremare mezzo mondo e che, nella sua gravità, estensione e interminabilità, riuscirebbe a segare i nervi a chiunque non li abbia proprio d'acciaio.

Ciò solo per arrivare a dire una cosa: SE hai constatato - diciamo nel giro di un mese da quando hai cominciato a prendere un farmaco che è noto per per i suoi possibili effetti collaterali su psiche/umore - un netto e immotivato peggioramento di questo "esaurimento", secondo me non è il caso di fare l'eroica della situazione e continuare a rimanerci attaccata (per carità, è un farmaco che va benone, SE LO SI TOLLERA, ma non è né l'ottava meraviglia del mondo, né l'unico che va benone); se invece (ed è l'impressione che ho) non è così... come non detto! Immagine



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