[CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Le principali novità dai congressi riguardanti la malattia da HIV (CROI, IAS/IAC, ICAAC...) e i nostri commenti.
gaga92
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da gaga92 » mercoledì 10 agosto 2016, 21:51

Dora scusa se riesumo questo post ma volevo sapere se hai notizie sullo studio che hanno condotto sul vls3 presso Roma, su clinicaltrials dice che è concluso: https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02276326 ma non capisco come si guardano i risultati dello studio o se in qualche rivista ne hnno già parlato. come sempre grazie!



Dora
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » giovedì 11 agosto 2016, 6:20

gaga92 ha scritto:Dora scusa se riesumo questo post ma volevo sapere se hai notizie sullo studio che hanno condotto sul vls3 presso Roma, su clinicaltrials dice che è concluso: https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02276326 ma non capisco come si guardano i risultati dello studio o se in qualche rivista ne hnno già parlato. come sempre grazie!
Pensa che stavo per riprenderlo io qualche giorno fa, quando mi è capitata sott'occhio una review sui probiotici in persone con HIV. Ma sono via, non l'ho ancora letta e tu mi hai preceduto ... :)

Quanto al VSL#3, quel trial si è concluso a maggio, quindi bisogna dare ai ricercatori il tempo di raccogliere ed elaborare i dati, scrivere l'articolo, mandarlo a una rivista, aspettare la revisione e la pubblicazione. Credo ci vorrà un po', qualche mese almeno, magari anche un anno.
Se vedi che dimentico di controllare, ricordamelo tu, per favore.

In compenso, ho visto che la D'Ettorre ha pubblicato l'anno scorso i risultati di un precedente trial sugli effetti di questo probiotico sui marker di immunoattivazione, che si era concluso nel 2014:
Ho visto soltanto l'abstract, e mi pare sia in controtendenza rispetto ai risultati di altre sperimentazioni sui probiotici, che di effetti sui livelli di immunoattivazione e di ripresa immunitaria in sostanza non ne hanno riscontrati.
Questo della Sapienza era un trial piccolissimo (20 persone + 11 controlli!), quindi ti suggerisco di prendere con una buona dose di scetticismo qualsiasi pretesa di significatività statistica dei dati che presentano. E lo stesso caveat (forse con ancor più forza) varrà per il lavoro sul probiotico e i suoi effetti a livello neuro-cognitivo, che di partecipanti dovrebbe averne arruolati 10.



Dora
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » mercoledì 3 maggio 2017, 8:36

Dora ha scritto:
gaga92 ha scritto:Dora scusa se riesumo questo post ma volevo sapere se hai notizie sullo studio che hanno condotto sul vls3 presso Roma, su clinicaltrials dice che è concluso: https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02276326 ma non capisco come si guardano i risultati dello studio o se in qualche rivista ne hnno già parlato. come sempre grazie!
Pensa che stavo per riprenderlo io qualche giorno fa, quando mi è capitata sott'occhio una review sui probiotici in persone con HIV. Ma sono via, non l'ho ancora letta e tu mi hai preceduto ... :)

Quanto al VSL#3, quel trial si è concluso a maggio, quindi bisogna dare ai ricercatori il tempo di raccogliere ed elaborare i dati, scrivere l'articolo, mandarlo a una rivista, aspettare la revisione e la pubblicazione. Credo ci vorrà un po', qualche mese almeno, magari anche un anno.
Se vedi che dimentico di controllare, ricordamelo tu, per favore.

In compenso, ho visto che la D'Ettorre ha pubblicato l'anno scorso i risultati di un precedente trial sugli effetti di questo probiotico sui marker di immunoattivazione, che si era concluso nel 2014:
Ho visto soltanto l'abstract, e mi pare sia in controtendenza rispetto ai risultati di altre sperimentazioni sui probiotici, che di effetti sui livelli di immunoattivazione e di ripresa immunitaria in sostanza non ne hanno riscontrati.
Questo della Sapienza era un trial piccolissimo (20 persone + 11 controlli!), quindi ti suggerisco di prendere con una buona dose di scetticismo qualsiasi pretesa di significatività statistica dei dati che presentano. E lo stesso caveat (forse con ancor più forza) varrà per il lavoro sul probiotico e i suoi effetti a livello neuro-cognitivo, che di partecipanti dovrebbe averne arruolati 10.
Immagine


Sicurezza, tollerabilità ed efficacia della somministrazione per 6 mesi del probiotico Vivomixx® (VSL#3) insieme alla ART in persone con infezione da HIV


L'articolo di d'Ettorre e colleghi della Sapienza ci ha messo esattamente un anno ad uscire, ma ora può essere letto nel Journal of Immunity, Inflammation and Disease: Probiotic supplementation promotes a reduction in T-cell activation, an increase in Th17 frequencies, and a recovery of intestinal epithelium integrity and mitochondrial morphology in ART-treated HIV-1-positive patients.

Vi si riferiscono i risultati di un sotto-studio su sole 10 persone all'interno dello studio longitudinale, non randomizzato e su un singolo gruppo di pazienti intitolato Effects of VSL#3 on Neuro-cognitive Profile of HIV Patients.

I risultati di questo piccolo studio pilota sulla capacità di questo specifico integratore probiotico di diminuire l'attivazione e migliorare lo stato della barriera epiteliale dell'intestino in persone con HIV e in terapia antiretrovirale sono incoraggianti, anche se i ricercatori stessi sono molto attenti a contestualizzarli e a segnalarne i limiti.

Vediamo anzitutto in breve il razionale della sperimentazione e poi i risultati.
L'idea era che l'integrazione della dieta con questo specifico probiotico potesse migliorare la funzionalità della barriera intestinale, il cui danno durante l'infezione da HIV è ben noto e contribuisce allo stato di iperattivazione immunitaria anche in persone con viremia ben controllata dalla ART.
In generale, si ritiene che i batteri "buoni" contenuti nei probiotici possano competere e vincere contro quelli "cattivi" che sono presenti nell'intestino e danneggiano la funzionalità della barriera epiteliale, trasmigrando nel resto dell'organismo e contribuendo allo stato infiammatorio generalizzato. Però i risultati delle sperimentazioni cliniche finora sono stati poco conclusivi e nettamente migliori per le scimmie che per gli uomini e anche questo è chiaramente sottolineato dai ricercatori della Sapienza:

  • La maggior parte di quel che sappiamo dei possibili benefici offerti alle persone HIV-positive dall'integrazione della dieta con probiotici viene da modelli animali di malattie con lentivirus o dalla valutazione degli effetti sistemici dei probiotici e solo pochi studi si sono concentrati nell'analisi del microbiota intestinale, dell'anatomia gastrointestinale, della fisiologia e dei potenziali effetti della somministrazione di probiotici a pazienti con HIV. Anche se i soggetti in ART potrebbero avere benefici dalla integrazione con probiotici, queste persone potrebbero anche essere a rischio di reazioni avverse inattese, ad esempio la sepsi, e la comprensione limitata dei meccanismi di azione dei probiotici costituisce un grave problema nelle predizioni sulla sicurezza dei probiotici.


In questo studio è stato dunque somministrato il probiotico Vivomixx® (negli Stati Uniti Visbiome®) per due volte al giorno per 6 mesi a persone con infezione cronica da HIV, viremia stabilmente sotto le 37 copie/mL e CD4 superiori alle 400 cellule/mm3, senza allergie o intolleranze al Vivomixx, che non avevano usato probiotici o antibiotici nelle tre settimane prima dello studio, che non si drogavano, non avevano problemi infiammatori intestinali né diarrea, né soffrivano di cancro o erano in gravidanza.

Vivomixx è un probiotico che contiene un'alta concentrazione di diversi ceppi di batteri liofilizzati (Lactobacillus plantarum DSM24730, Streptococcus thermophilus DSM24731, Bifidobacterium breve DSM24732, L. paracasei DSM24733, L.delbrueckii subsp. bulgaricus DSM24734, L. acidophilus DSM 24735, B. longum DSM24736, B. infantis DSM24737) e che è già stato ampiamente usato in patologie caratterizzate da ulcerazioni della mucosa.

Quel che si è visto in questo studio sono stati

  • - un miglioramento dell'immunità del tratto gastrointestinale,
    - un miglioramento dell'integrità della barriera intestinale,
    - una conseguente riduzione dell'infiammazione e
    - una certa ripresa dei CD4, in particolare:
    • - un aumento della frequenza dei linfociti Th17 e
      - una forte diminuzione del livello di attivazione dei linfociti T, sia nel sangue, sia nei tessuti linfatici dell'intestino.


A ciò si devono aggiungere

  • - dei miglioramenti nei tessuti dell'epitelio intestinale (valutati tramite biopsie in diversi punti del tratto intestinale).


Il tutto senza effetti avversi segnalati.

Questi risultati indicano che questo specifico probiotico ha avuto un impatto positivo sull'attivazione immunitaria sistemica delle persone che hanno partecipato allo studio e forniscono una buona base per futuri trial clinici fatti secondo i crismi della razionalità scientifica: più estesi, randomizzati e in doppio cieco, con follow-up molto più lungo, che siano capaci di caratterizzare i meccanismi dell'azione dei probiotici sia sulla immunità della mucosa, sia sull'immunità sistemica, sulla fisiologia dell'intestino e anche sui reservoir di HIV. In sostanza, studi capaci di dirci se gli interventi con i probiotici hanno una vera rilevanza clinica, se riescono ad influenzare positivamente la prognosi delle persone con HIV in terapia antiretrovirale e se i loro effetti sono duraturi.

Molto onesta la conclusione dello studio e, per chi ha consuetudine con i ciarlatani che spacciano gli yoghurt magici buoni contro tutte le malattie, anche una bella conferma che ci sono in Italia gruppi di ricerca che studiano con serietà le questioni connesse al microbioma, che di questi tempi soffrono di una spaventosa sovraesposizione mediatica:

  • Al tempo stesso, si deve sottolineare il fatto che i probiotici in genere sono composti di un genere (ed es. Streptococcus), una specie (ad es. thermophilus) e un ceppo (ad es. DSM24731); mentre il genere e la specie ci dicono poco delle sue proprietà, è il ceppo del probiotico a determinare l'efficacia del prodotto e dunque i risultati che vi si associano. Di conseguenza, bisogna tenere a mente che i risultati del nostro studio pilota non dovrebbero essere tradotti o generalizzati ad altre formulazioni probiotiche, diverse per numero di batteri vivi/morti, tipo di ceppo, o processo di fabbricazione, specialmente quando la popolazione target è a rischio, come sono i soggetti in ART.


Che dire? Bravi! I vari ciarlatani dello yoghurt non potranno usare il vostro onesto lavoro per il loro disonesto sfruttamento della fragilità dei malati.



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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da uffa2 » mercoledì 3 maggio 2017, 8:54

purtroppo non riesco a non pensare che i ciarlatani non approfitteranno dell'occasione..
già leggo "come dimostrato in un elegante studio di D'Ettorre et al ..." è gentaglia specializzata nel taglia e cuci, che su questa specializzazione ha già costruito tutta l'aura di scientificità (si sente il rutto?) intorno ai propri intrugli... e il peggio è che i boccaloni che rappresentano il loro target non vanno di certo a leggere su pubmed...

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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Curioso » mercoledì 3 maggio 2017, 10:58

domanda con risposta di massimo quaranta battute di spazi inclusi:

quale è il probiotico migliore che si può acquistare in una farmacia italiana?

grazie grazie



Dora
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » mercoledì 3 maggio 2017, 11:27

Curioso ha scritto:domanda con risposta di massimo quaranta battute di spazi inclusi:

quale è il probiotico migliore che si può acquistare in una farmacia italiana?

grazie grazie
Non so, ma eviterei Bravo Probiotic!! (37 battute - ah, vero, non si trova in farmacia)
uffa2 ha scritto:purtroppo non riesco a non pensare che i ciarlatani non approfitteranno dell'occasione..
già leggo "come dimostrato in un elegante studio di D'Ettorre et al ..." è gentaglia specializzata nel taglia e cuci, che su questa specializzazione ha già costruito tutta l'aura di scientificità (si sente il rutto?) intorno ai propri intrugli... e il peggio è che i boccaloni che rappresentano il loro target non vanno di certo a leggere su pubmed...
Io non riesco a non pensare che d'Ettorre et al abbiano cercato di salvaguardare la serietà del loro lavoro proprio da quel ciarlatano che ha così malamente manipolato il lavoro di Reid et al per far credere che il suo intruglio facesse salire i CD4 e pure negativizzare il test HIV (cfr. la serie *Le gemme di Marco Ruggiero*, L’EFFETTO DEI PROBIOTICI SUL SISTEMA IMMUNITARIO DI PERSONE CON HIV e SIEROREVERSIONE).
Davanti a tanta cialtronesca impudenza, almeno potranno far valere quanto scritto (per ben due volte) nel loro articolo.



Curioso
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Curioso » mercoledì 3 maggio 2017, 11:34

come dicevano i Bravi Ragazzi: ecchettelodicoaffa

https://www.youtube.com/watch?v=rBtHW14nCb4



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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Soletto80 » mercoledì 3 maggio 2017, 11:54

Curioso ha scritto:domanda con risposta di massimo quaranta battute di spazi inclusi:

quale è il probiotico migliore che si può acquistare in una farmacia italiana?

grazie grazie
Comprati quello nella foto del post di dora



miki
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da miki » mercoledì 3 maggio 2017, 15:30

Io sono sempre dell'idea che il MIGLIOR PROBIOTICO SIA IL KEFIR DI LATTE.
Al solo prezzo del latte fresco intero e di circa 5 minuti di tempo al giorno per prepararlo. Sano comodo pulito genuino e soprattutto RICCO (quello acquistato pronto non è ricco quanto quello fatto in casa coi fermenti originali)



Dora
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Re: [CROI 2012] Migliorare l'INTESTINO: PROBIOTICI, IL-7, cART

Messaggio da Dora » mercoledì 3 maggio 2017, 16:19

miki ha scritto:Io sono sempre dell'idea che il MIGLIOR PROBIOTICO SIA IL KEFIR DI LATTE.
Al solo prezzo del latte fresco intero e di circa 5 minuti di tempo al giorno per prepararlo. Sano comodo pulito genuino e soprattutto RICCO (quello acquistato pronto non è ricco quanto quello fatto in casa coi fermenti originali)
Sai se siano stati fatti studi scientifici sul kefir in persone con HIV? Intendo sperimentazioni come quelle di cui parliamo in questo thread e non il fai-da-te di cui parlate in Pub, con le ricette e i gusti personali.



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