Affidabilità

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Cavallo2023
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Affidabilità

Messaggio da Cavallo2023 » venerdì 8 marzo 2024, 13:37

Buongiorno.
Ma siamo sicuri che i test rilevano tutti tipi di Ceppi hiv ?
O che gli anticorpi permangono tutta la vita ?



uffa2
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Re: Affidabilità

Messaggio da uffa2 » venerdì 8 marzo 2024, 14:26

Poiché non ti occupi di questa cosa dallo stesso tempo da cui purtroppo alcuni di noi se ne occupano, ti mancano alcuni punti di riferimento

Il primo, direi fondamentale e di carattere “laico”: pensare ad HIV , ai test e farmaci per questo virus guardando ai risultati per comprendere il meccanismo di funzionamento di tutto il sistema.
Esistono, come sai, diversi ceppi di virus; eppure, tanto i farmaci quanto i test funzionano senza doversi chiedere “quale ceppo sarà”.

Un paragone che potrà sembrarti azzardato, ma che nella sua estrema semplificazione rende bene l’idea: non so te, ma io ho una conoscenza del regno animale molto sommaria, distinguo i cani dai gatti le scimmie dai cavalli e cose del genere; se tu mi chiedessi “ma di che razza è questo cane?” ti risponderei “è un cane”.
Ecco, i test e i farmaci fanno la stessa cosa: non si chiedono di che razza sia il cane ma riconoscono gli elementi comuni del cane (e questo è il lavoro dei test) oppure intervengono sui comportamenti comuni del cane (e questo è il farmaco). Aldilà dei ceppi, così come tutte le copie di questo virus cercano di replicarsi nella stessa maniera, tutte le copie di questo virus esprimono anticorpi tali da essere riconosciuti dai test.
Tu mi dirai “ma i virus hanno la caratteristica di mutare”, questo è verissimo, ma tutte queste mutazioni nel caso di HIV hanno dimostrato di non essere particolarmente critiche rispetto al funzionamento generale del sistema.

Poi, c’è anche un elemento che mette assieme il meccanismo di diffusione dei virus e la nostra capacità di risposta.
Non siamo soli: ogni “caso strano” viene studiato in tempo record, e questo perché è fondamentale che farmaci e test siano sempre all’altezza della sfida.
Ogni tanto esce la notizia di qualche nuovo ceppo (ogni tanto vuol dire ogni qualche anno): la nostra capacità di intercettare questi nuovi ceppi è veramente impressionante, anche perché i laboratori di analisi oramai sono in tutto il mondo e quindi ovunque salti fuori una nuova minaccia siamo in grado di osservarla, questo ci rassicura che se per puro remotissimo caso un test dimostrasse di non essere sensibile a quel ceppo o un farmaco di non essere efficace, la comunità medica ne sia immediatamente formata e l’industria dei dispositivi medici immediatamente allertata per agire per lo sviluppo di un nuovo test.

Tutte queste cose potrebbero sembrarti delle petizioni di principio, un richiamo a una generica fiducia nel fatto che, come avrebbe detto Candido, “siamo nel migliore dei mondi possibili”.
Non è così,
Non c’è nessuna petizione di principio, c’è invece il principio laico con cui ho aperto questa mia risposta delle evidenze dei risultati.

Non mi ricordo quanti anni hai, non mi ricordo neanche se lo hai scritto, io però, purtroppo per me, ricordo perfettamente i primi anni di questa tragedia, e ricordo che oltre ai casi di trasmissione sessuale e a quelli di trasmissione per via iniettiva, ci fu un gran numero di casi di trasmissione attraverso le trasfusioni (purtroppo non soltanto per HIV ma anche per altre patologie): si trattò di un’autentica tragedia sulla quale tra le altre cose qualcuno costruì i propri successi politici e altri le proprie carriere nella magistratura inventandosi crimini che non c’erano. La verità era semplice: tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80 la nostra tecnologia era veramente arretrata, e questo ritardo tecnologico fece dei danni tragici. Negli anni i test sono diventati sempre più efficienti e i protocolli di controllo del sangue per le trasfusioni oramai sono spietati: il risultato è che non si registrano casi di contagio da HIV per trasfusione da tempo immemorabile.
Ora, tu dirai, “e cosa c’entra?” ebbene, i test che vengono usati nei laboratori che validano le sacche di sangue per le trasfusioni sono gli stessi che vengono usati in tutti i laboratori che somministrano analisi per le malattie sessualmente trasmissibili; non ci sono test di serie A e test di serie B, almeno da noi in Europa occidentale, l’obiettivo di riconoscere e trattare immediatamente ogni caso di HIV è un obiettivo cruciale e i nostri sistemi sanitari sono oramai all’altezza di questa sfida.

Alla fine di questa lunghissima risposta, la sintesi è semplice: se fai il test per l’HIV in un laboratorio italiano quel test rappresenta il livello più avanzato della ricerca scientifica in questo settore e ti offre i risultati più affidabili che tu possa chiedere, un risultato negativo è destinato a rimanere un risultato negativo, non ci sono ceppi misteriosi.


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