Vi racconto la mia storia

Riservato ai sieronegativi che pensano di essere stati a rischio di contagio (NON rispondono medici, ma utenti volontari).
Paurello
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Vi racconto la mia storia

Messaggio da Paurello » martedì 16 gennaio 2024, 11:26

Buongiorno a tutti!

Anche se ho fatto l’iscrizione 3 mesi fa, questo è solo il mio primo e (credo vivamente) ultimo post in questo forum.

Veniamo al passato un po’ più recente:
All’inizio di Novembre inizio a stare male, febbre alta e sudori notturni per la maggiore. La mia paura del virus mi porta ad informarmi un po’ meglio sulla sieropositività. Periodo finestra dalle 2 alle 4 settimane, e calcolando i tempi, esattamente due settimane prima della comparsa dei sintomi avevo avuto un rapporto orale scoperto (io a un altro uomo) con eiaculazione in bocca. Però era un’ansia “di sottofondo” che mi attanagliava (della serie “potrebbe essere…?”),sapendo che comunque un rapporto orale è da considerarsi “a basso rischio”, e da bravo scemo, sempre per paura del virus, ho continuato a lavorare e uscire anche con 39 di febbre. L’ansia mi faceva riempire di tachipirine per far finta di non stare male e continuare a vivere come se niente fosse.

Poi dopo un paio di settimane che stavo male, la chiave di volta: compare un rush, uno sfogo che spuntava quando mi muovevo, camminavo e/o mi agitavo. Fattore principale, il rush andava e veniva. Principalmente sulle gambe ma anche su mani e piedi.
Mi agito tantissimo, quasi da svenire, il tutto sempre con la febbre che non mi molla da settimane. Da lì inizia il calvario, sudori freddi costanti, la febbre sempre più alta, e tutto cio mi porta a leggere ogni singolo post di questo forum, per cercare di tranquillizzarmi, o forse più per cercare conferme.
Trovo il post di un ragazzo che descrive un rush come il mio, che va e che viene, e alla fine è risultato positivo. Mi crolla il mondo addosso, decido di dover fare il test, ma spaventato e febbricitante, decido che recarmi in una clinica per fare un test serio era fuori discussione per l’ansia (si, lo so, stupido come una capra!). Decido allora di prendere un kit di autoanalisi in farmacia, pur sapendo che quei test sono validi dal 90esimo giorno dal presunto contagio. Faccio il test che ancora avevo i sintomi ed esce negativo, Come mi immaginavo, eppure mi calmo mentalmente, e tranquillizzandomi i sintomi iniziano a sparire. avreinpreso poi un altro test da fare 90 giorni dopo, passando i mesi convinto di essere s+.

Faccio il test 90 giorni dopo il presunto contagio, risulta negativo!!!

Allora mi sono fatto coraggio, sono andato in un laboratorio a fare anche un test serio, raccontando le tempistiche qui sopra elencate ai tecnici di laboratorio, ed anche quello risulta negativo.

Con il cuore leggero, sono qui a dirvi le lezioni che ho imparato in questi mesi, prima di tutto FATE IL TEST, come ripetuto migliaia di volte su questo forum, i sintomi sono atipici, e non vogliono dire nulla! Nel mio caso il medico (che ho visitato solo dopo la conferma di sieronegatività, da bravo scemo, poteva essere qualsiasi cosa e potevo lasciarci le penne senza farmi visitare per paura fosse hiv, a scriverlo risulta ancora più folle che a dirmelo da solo), mi ha confermato che molto probabilmente fosse covid e nulla più!

Ed il rush? Se ci ripenso ora mi viene solo che da ridere, era un’intossicazione da paracetamolo per le troppe tachipirine prese!

Ed un’altra lezione che ho imparato è quella di accettare chi siete, non nascondetevi e non mettetevi in situazioni di rischio, e se lo fate, ricordatevi che esiste la Pep..

Se siete arrivati a leggere fino a qui vi ringrazio, e spero che la mia storia vi sia di conforto e aiuto se l’avete letta in un momento di panico.
Ultima modifica di Paurello il venerdì 19 gennaio 2024, 17:12, modificato 1 volta in totale.



Mar98
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Iscritto il: sabato 26 marzo 2022, 20:40

Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da Mar98 » martedì 16 gennaio 2024, 18:21

Paurello ha scritto:
martedì 16 gennaio 2024, 11:26
Buongiorno a tutti!

Anche se ho fatto l’iscrizione 3 mesi fa, questo è solo il mio primo e (credo vivamente) ultimo post in questo forum.

Sono sempre stato molto ipocondriaco per quanto riguarda l’HIV, credo un po’ come per tutti, eppure ho sempre vissuto una “doppia vita”. Bisex non dichiarato e fidanzato, quindi certe voglie mi spingevano a cercare incontri occasionali sui vari siti di incontri. Quasi mai rapporti anali, ma prettamente orali. Ho sempre fatto il “furbetto”, nel senso che ci sono stati anche 2 rapporti anali non protetti in passato (non completi), con test eseguiti e mai contagiato (sono stato stupido e graziato!!!).

Veniamo al passato un po’ più recente:
All’inizio di Novembre inizio a stare male, febbre alta e sudori notturni per la maggiore. La mia paura del virus mi porta ad informarmi un po’ meglio sulla sieropositività. Periodo finestra dalle 2 alle 4 settimane, e calcolando i tempi, esattamente due settimane prima della comparsa dei sintomi avevo avuto un rapporto orale scoperto (io a un altro uomo) con eiaculazione in bocca. Però era un’ansia “di sottofondo” che mi attanagliava (della serie “potrebbe essere…?”),sapendo che comunque un rapporto orale è da considerarsi “a basso rischio”, e da bravo scemo, sempre per paura del virus, ho continuato a lavorare e uscire anche con 39 di febbre. L’ansia mi faceva riempire di tachipirine per far finta di non stare male e continuare a vivere come se niente fosse.

Poi dopo un paio di settimane che stavo male, la chiave di volta: compare un rush, uno sfogo che spuntava quando mi muovevo, camminavo e/o mi agitavo. Fattore principale, il rush andava e veniva. Principalmente sulle gambe ma anche su mani e piedi.
Mi agito tantissimo, quasi da svenire, il tutto sempre con la febbre che non mi molla da settimane. Da lì inizia il calvario, sudori freddi costanti, la febbre sempre più alta, e tutto cio mi porta a leggere ogni singolo post di questo forum, per cercare di tranquillizzarmi, o forse più per cercare conferme.
Trovo il post di un ragazzo che descrive un rush come il mio, che va e che viene, e alla fine è risultato positivo. Mi crolla il mondo addosso, decido di dover fare il test, ma spaventato e febbricitante, decido che recarmi in una clinica per fare un test serio era rischioso e che la mia partner mi avrebbe beccato (si, lo so, stupido come una capra!). Decido allora di ordinare due kit di autoanalisi, pur sapendo che quei test sono validi dal 90esimongiorno dal presunto contagio. Faccio il primo che ancora avevo i sintomi ed esce negativo, Come mi immaginavo, eppure mi calmo mentalmente, e tranquillizzandomi i sintomi iniziano a sparire. Conservo il secondo test da fare 90 giorni dopo, passando 3 mesi convinto di essere s+, rifiutando la mia fidanzata e fingendo di essere così per problemi lavorativi.

Faccio il test 90 giorni dopo il presunto contagio, risulta negativo!!!

Allora mi sono fatto coraggio, sono andato in un laboratorio a fare anche un test serio, raccontando le tempistiche qui sopra elencate ai tecnici di laboratorio, ed anche quello risulta negativo.

Con il cuore leggero, sono qui a dirvi le lezioni che ho imparato in questi mesi, prima di tutto FATE IL TEST, come ripetuto migliaia di volte su questo forum, i sintomi sono atipici, e non vogliono dire nulla! Nel mio caso il medico (che ho visitato solo dopo la conferma di sieronegatività, da bravo scemo, poteva essere qualsiasi cosa e potevo lasciarci le penne senza farmi visitare per paura fosse hiv, a scriverlo risulta ancora più folle che a dirmelo da solo), mi ha confermato che molto probabilmente fosse covid e nulla più!

Ed il rush? Se ci ripenso ora mi viene solo che da ridere, era un’intossicazione da paracetamolo per le troppe tachipirine prese!

Ed un’altra lezione che ho imparato è quella di accettare chi siete, non nascondetevi e non mettetevi in situazioni di rischio, e se lo fate, ricordatevi che esiste la PreP.

Se siete arrivati a leggere fino a qui vi ringrazio, e spero che la mia storia vi sia di conforto e aiuto se l’avete letta in un momento di panico.
Ciao!

Mi dispiace per la tua vicenda ma sono contento che si sia conclusa con nessun contagio.
Concordo sulla parte finale, dove dici che bisogna accettarsi per ciò che si è, anche se da etero qualcuno mi potrebbe dire che sia tutto facile a dirsi. Mi sento di aggiungere pure una cosa: accettarsi ed essere sinceri con i partner o le partner.
Ho un amico bisex, dichiarato e le ragazze che ha avuto (compresa la sua attuale) non hanno mai avuto alcun problema nel sapere che ha avuto esperienze anche con i ragazzi. Potrebbe capitare anche il contrario, ovvero che la partner non gradisca ciò, il mondo è bello perché vario e non giudico, ma almeno si è stati sinceri. Questo in generale.
Se poi si parla di tradimenti, quindi rapporti con altre persone mentre ufficialmente si è impegnati, a meno che non si sia una coppia aperta di comune accordo, sono comunque tradimenti, sia che tradisci con un uomo, sia con un'altra donna. Non voglio ovviamente fare il moralista e può capitare di sbagliare.

In bocca al lupo!



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