Proposta nuova metodologia per sperimentazioni in fase III

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skydrake
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Proposta nuova metodologia per sperimentazioni in fase III

Messaggio da skydrake » mercoledì 8 febbraio 2012, 21:23

Diversi membri di Forum.org, forum che raccoglie diversi ricercatori nel campo dell'infettologia applicata all'HIV hanno sottoscritto una nuova proposta per condurre le sperimentazioni in fase III dei farmaci contro l'HIV.

http://www.hivforum.org/index.php?optio ... &Itemid=65

abstract:
http://journals.lww.com/aidsonline/Abst ... 98997.aspx


traduzione:
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Esperti in HIV propongono nuova metodologia per condurre le sperimentazioni in fase III dei farmaci

Nuovo approccio con l'intento di rimuovere le barriere per l'innovazione nello sviluppo di farmaci

WASHINGTON, DC (7 febbraio 2012) - con l'ingresso della guerra contro l'HIV/AIDS nella sua quarta decade, ricercatori medici, produttori farmaceutici, sostenitori di pazienti e legislatori affrontano una nuova e inaspettata sfida scientifica: come dimostrare la sicurezza e la efficacia di promettenti nuovi farmaci antiretrovirali quando i due tradizionali protocolli di studio - la “sperimentazione superiorità” e la “sperimentazione di non inferiorità” - non sono più utili nel mostrare miglioramenti sia nei pazienti "già trattati" e quelli che non hanno mai ricevuto una terapia farmacologica (pazienti naïve).
Poiché tale sfida potrebbe avere un effetto inibitore su quello che è un robusto sistema di sviluppo di farmaci contro l'HIV, il Forum di Ricercatori Collaborativi ha giusto rilasciato un nuovo documento scientifico che delinea un nuovo e sostanzialmente differente approccio per condurre la fase III delle sperimentazioni per l'HIV.
Pubblicato nel giornale AIDS, il documento riassume le intuizioni dei specialisti dalla Food & Drug Administrazion, dalla Agenzia Europea per i Farmaci, Accademie, dalla comunità degli sostenitori di pazienti e dall'industria che supera le correnti difficoltà nel condurre nuove sperimentazioni di farmaci contro l'HIV fa modelli di studio a larga scala ad un nuovo approccio dove sviluppi clinici sono dimostrati tramite una sequenza di brevi studi per gradi di efficacia e sicurezza.
"Nonostante molti efficaci farmaci antiretrovirali ora disponibili per le terapie contro l'HIV, nuovi antiretrovirali possono portare importanti benefici, come minori effetti collaterali, frequenza inferiore di assunzione e minore rischio di sviluppo di resistenze farmacologiche. Per tali motivazioni è così critico il superamento delle barriere per l'innovazione nello sviluppo di farmaci contro l'HIV ", dichiara la dott.ssa Veronica Miller, direttore del forum e uno degli autori del documento. "Il nostro documento offre un nuovo percorso per l'approvazione di nuovi promettenti farmaci contro l'HIV e riflette il miglior pensiero dei massimi esperti nel campo".
Il nuovo percorso descritto nel documento propone un protocollo di studio multi-fase, che include:

Un breve studio (10-14 giorni), per confrontare il composto sotto indagine con un placebo, con terapie che hanno portato pazienti ad un fallimento terapeutico [nota: la traduzione è dubbia, potrebbe essere: con pazienti che hanno avuto un fallimento terapeutico] per valutare l'efficacia a breve termine nella riduzione della carica virale.

Un conseguente studio dove tutti i partecipanti ricevono il farmaco sotto indagine (alla stessa come a differente dose) e che saranno valutati alla 24ma settimana per valutare la risposta al dosaggio, la sicurezza, la durata della risposta iniziale e resistenze.

La possibilità di una seconda sperimentazione comparativa per la sicurezza nei pazienti dove sono disponibili un minimo di due farmaci attivi, dove i partecipanti sono scelti a sorte per l'agente sotto indagine più un nuovo regime di base ottimizzato più un placebo

Intesa a preservare l'innovazione nello sviluppo di farmaci contro l'HIV, il nuovo percorso si concentra specificatamente su sperimentazioni in pazienti con resistenze multi-farmaco, dove i tassi di accumulo di terapie HIV sono crollati precipitosamente, principalmente a causa dell'uso di inibitori della proteasi potenziati e nel complessivo aumento di potenza ed efficacia dei regimi antiretrovirali. Dal 2006 ad adesso, il tasso di reclutamento di pazienti per sperimentazioni è crollato da 1.15 al mese a 0.02 a sebbene gli sponsor stanno usando un sempre crescente numero di luoghi e paesi di studio. Per questi pazienti, il nuovo approccio ad una sperimentazione breve e per gradi permette ai sponsor di dimostrare l'efficacia prima che possa verificarsi il rischio di sviluppare resistenze al nuovo farmaco.

Queste due opzioni sono non così promettenti per condurre studi in pazienti naïve a trattamenti, dove i risultati a studi sia di superiorità che di non inferiorità sono difficili da interpretare. Con sperimentazioni di superiorità, la sfida e costituita dal fatto che gli attuali regimi antiretrovirali usati come prima scelta producono un tasso di soppressione virale superiore al 90 per cento in questa popolazione di pazienti, rendendo questi studi impraticabili. Con le sperimentazioni di non inferiorità il problema è che vere differenze tra due regimi di farmaci possono essere difficili da interpretare. Per queste ragioni, non c’è consenso sull’utilità di studiare agenti sotto indagine in questa popolazione di pazienti, sebbene scienziati, legislatori e sponsor di farmaci riconoscono che questi farmaci contro l’HIV possono offrire a pazienti naïve a trattamenti una migliore tollerabilità o ridotti rischi a lungo termine rispetto alle opzioni disponibili.

Riflettendo le realtà dell’ambiente attuale, il nuovo documento nota la disponibilità di una ampia gamma di agenti antiretrovirali – 26 singoli farmaci antiretrovirali (più formule alternative e combinazioni a dosi fisse). Fa sei differenti classi terapeutiche – le quali collettivamente hanno prodotto tassi di soppressione virale tra il 70 e il 90 per cento. Ma il documento riflette anche il crescente problema di ceppi virali resistenti di HIV e l’attuale necessità di nuove opzioni terapeutiche. Sicché, i cambiamenti proposti sono intesi sia come percorso per l’approvazione per la regolamentazione di nuovi farmaci promettenti che verranno indirizzari a virus multi-resistenti mentre offriranno anche vantaggi in sicurezza e tollerabilità ai pazienti.