Possono gli anticorpi essere veramente efficaci contro l'HIV

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skydrake
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Possono gli anticorpi essere veramente efficaci contro l'HIV

Messaggio da skydrake » venerdì 26 agosto 2011, 20:16

Anche di recente la stampa riporta la notizia della scoperta di nuovi anticorpi contro l'HIV, prevedendo (ancora una volta), la prossima venuta di vaccini anti HIV:

-http://health-med-news.com/health/resea ... ainst-hiv/
-http://www.news-medical.net/news/201108 ... t-HIV.aspx
-http://articles.timesofindia.indiatimes ... antibodies

eppure vi sono alcuni studi che suggeriscono che la strada dei vaccini a partire da anticorpi è poco probabile se non fallimentare:

-http://www.sciencedaily.com/releases/20 ... 151832.htm
-http://www.physorg.com/news159630488.html
-http://media.caltech.edu/press_releases/13252
-http://www.medindia.net/news/Scientists ... 7038-1.htm

Quali sono le vostre opinioni al riguardo?
Ultima modifica di skydrake il venerdì 26 agosto 2011, 20:18, modificato 1 volta in totale.



HLAB5701
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Re: Possono gli anticorpi essere veramente efficaci contro l

Messaggio da HLAB5701 » venerdì 26 agosto 2011, 20:17

La seconda che hai detto :cry:



Eilan
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Re: Possono gli anticorpi essere veramente efficaci contro l

Messaggio da Eilan » martedì 30 agosto 2011, 15:59

Be' qua ogni giorno davvero ne esce una, comunque sia, pure io rimango scettica sullo sviluppo di un vaccino.

Per dovere di cronaca spiegazione in Italiano.

Quando un virus colpisce un individuo sano, gli anticorpi prodotti dall'organismo lottano per respingere gli intrusi. In alcuni casi, però, come per l'HIV, gli anticorpi sono generati troppo lentamente per combattere il virus in rapida evoluzione. Tuttavia, in questi ultimi anni gli scienziati hanno scoperto che alcune persone sieropositive sviluppano anticorpi molto potenti, in grado di neutralizzare diversi subgeneri del virus dell’HIV.

Uno studio che ha coinvolto ricercatori del Caltech mira a cercare di utilizzare questi anticorpi neutralizzanti per sviluppare un vaccino. Il documento, pubblicato su Science Express http://www.sciencemag.org/content/early/recent
descrive un gruppo di nuovi anticorpi che sono stati isolati da individui affetti dall’HIV utilizzando un nuovo metodo di clonazione.

“Questi - come riporta anche il sito MedicalXpress – sono i più potenti anticorpi anti-HIV mai individuati che colpiscono il sito CD4, un sito di legame funzionale sulla superficie del virus dell’HIV necessario per l'ingresso delle cellule e delle infezioni”. A confermalo Ron Diskin, studente di post-dottorato al Caltech, che ha lavorato alla relazione.

Anche David Ho, direttore scientifico dell’Aaron Diamond AIDS Research Center di New York, ha contribuito allo studio.

Al Caltech i ricercatori hanno condotto alcuni studi strutturali e, basandosi sulla somiglianza con un anticorpo noto (VRC01), sono riusciti a dimostrare che i nuovi anticorpi colpiscono il sito di legame CD4 (le cellule positive CD4 sono il punto di infezione dell’HIV, dove il virus si moltiplica). Secondo Diskin lo studio è importante per diversi motivi: “In primo luogo, fornisce reagenti molto utili, che possono essere utilizzati per l’immunizzazione passiva, per trattare gli individui infetti; in secondo luogo, dimostra che in diversi individui è stata evidenziata una risposta immunitaria contro l'HIV analoga ed altamente efficace, che sostiene fortemente l'idea che sarà possibile sviluppare un vaccino efficace".

In seguito, i ricercatori del Caltech si occuperanno dei meccanismi strutturali che rendono questi anticorpi così potenti. "Siamo molto entusiasti di avere l'opportunità di usare la biologia strutturale per imparare cosa rende questi nuovi anticorpi così potenti contro l'HIV", ha spiegato Pamela Bjorkman, professoressa di biologia alla Caltech Delbruck e co-autrice dello studio. "Ci auguriamo che l’osservazione di come questi anticorpi interagiscono con le proteine dell’HIV consentirà di progettare reagenti anti-HIV ancora più potenti e fornirà informazioni cruciali per la progettazione di vaccini".


http://nextme.it/scienza/salute/2380-hiv-vaccino



carletto
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Re: Possono gli anticorpi essere veramente efficaci contro l

Messaggio da carletto » martedì 30 agosto 2011, 17:02

Ma sarà anche vero o per lo meno è imperativo crederci, però ammiro sempre la schiettezza dei medici, Dottore con i vaccini come andiamo ? " Niente nemmeno all'orizzonte" Si Dottore ma adesso arriva Draco "idiozia totale" Dottore ma almeno coi farmaci ? "Come prima niente di nuovo" Dottore è stato un piacere incontrarla avevo proprio bisogno di questa iniezione di speranza .. :evil: :evil:



skydrake
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Re: Possono gli anticorpi essere veramente efficaci contro l

Messaggio da skydrake » martedì 30 agosto 2011, 19:16

Viceversa, nei links che ho postato al mio primo messaggio (il primo del thread) sono molto pessismisti. In continuazione ricercatori trovano anticorpi "potenti", "molto potenti", ma alla fin fine si sono rivelati finora inefficaci. Per due motivi:

1) Di solito un anticorpo efficace deve avere una forma ad Y

Immagine

Un anticorpo con una forma a tenaglia solitamente si aggancia in maniera molto efficace ad un virus. Questo tipo di anticorpi è dalle 100 alle 1000 volte più potente di uno con aggancio monolocale. Di solito negli articoli che parlano dei nuovi anticorpi non si specifica il tipo, se non indirettamente (il "potente" anticorpo 2F5 si aggancia alla proteina superficiale del virus gp41, oppure "l'efficace" b12 si aggancia alla proteina superficiale gp120 ecc.)

2) Persino con gli anticorpi non monolocali (si veda l'anticorpo 4E10 il quale ha due agganci per la gp41) è estremamente difficile agganciare l'HIV in quanto questo esprime i suoi agganci di proteine superficiali con estrema rarefazione. Ad esempio il virus dell'influenza ha 450 agganci, a fronte di appena 15 dell'HIV, facendo così che la distanza media tra ogni aggancio della sia tra i 12 e i 15 nanometri, ovvero moltissimo.

Immagine

Quindi occorre non solo un anticorpo a Y, ossia a tenaglia, ma che questa tenaglia abbia una apertura estremamente larga, difficile da trovare. Ed, infatti, finora non l'hanno trovata

http://www.sciencedaily.com/releases/20 ... 151832.htm



skydrake
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Re: Possono gli anticorpi essere veramente efficaci contro l

Messaggio da skydrake » giovedì 1 settembre 2011, 9:32

In Science dell'11 Agosto vi è un articolo riguardo uno studio in corso sull'anticorpo VRC01:
http://www.nih.gov/researchmatters/augu ... 011hiv.htm

Si ricorda che il VRC01 è un potente anticorpo (assieme al VRC01) scoperto l'anno scorso in alcuni pazienti, anticorpo che si lega alla proteina superficiale gp120 ed è in grado di bloccare il 90 % dei ceppi virali di HIV (da Science del 08/07/2010) .
Tuttavia, studiosi temono che, l'HIV possa sviluppare comunque mutazioni di escape atte a sfuggire a tale anticorpo vanificando l'efficacia a lungo termine di qualunque vaccino.
In quest'anno, un gruppo di ricerca del NIH's National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) hanno studiano un ampissimo numero (virtualmente migliaia) di possibili varianti di VRC01 (con un avanzato metodo detto "deep sequencing") onde poter stabilire la loro efficacia iniziale e sopratutto la loro pressione selettiva sull'HIV in tutti i suoi stadi di maturazione ed individuare le varianti in grado di agganciarsi a parti delle proteine virali comuni a più ceppi virali possibili.
Per quanto ancora siano lontani dal produrre un vaccino, risulta molto interessante, nonchè incoraggiante, l'approccio innovativo utilizzato per questo studio



skydrake
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Re: Possono gli anticorpi essere veramente efficaci contro l

Messaggio da skydrake » sabato 29 ottobre 2011, 18:09

Individuato un altro anticorpo, battezzato NIH45-46, altamente neutralizzante, forse più del VRC01, che sembra mantenere la sua capacità di legarsi ad una regione altamente conservativa della proteina gp120 degli spike dell'HIV anche a fronte alle possibili mutazioni di escape:

Abstract:
http://www.sciencemag.org/content/333/6 ... 3.abstract

Articolo divulgativo:
http://mr.caltech.edu/press_releases/13468

_____________________
10/27/11
Building Better HIV Antibodies

Caltech biologists create neutralizing antibody that shows increased potency

PASADENA, Calif.—Using highly potent antibodies isolated from HIV-positive people, researchers have recently begun to identify ways to broadly neutralize the many possible subtypes of HIV. Now, a team led by biologists at the California Institute of Technology (Caltech) has built upon one of these naturally occurring antibodies to create a stronger version they believe is a better candidate for clinical applications.

Immagine

Current advances in isolating antibodies from HIV-infected individuals have allowed for the discovery of a large number of new, broadly neutralizing anti-HIV antibodies directed against the host receptor (CD4) binding site—a functional site on the surface of the virus that allows for cell entry and infection. Using a technique known as structure-based rational design, the team modified one already-known and particularly potent antibody—NIH45-46—so that it can target the binding site in a different and more powerful way. A study outlining their process was published in the October 27 issue of Science Express.

"NIH45-46 was already one of the most broad and potent of the known anti-HIV antibodies," says Pamela Bjorkman, Max Delbrück Professor of Biology at Caltech and senior author on the study. "Our new antibody is now arguably the best of the currently available, broadly neutralizing anti-HIV antibodies."

By conducting structural studies, the researchers were able to identify how NIH45-46 interacted with gp120—a protein on the surface of the virus that's required for the successful entry of HIV into cells—to neutralize the virus. Using this information, they were able to create a new antibody (dubbed NIH45-46G54W) that is better able to grab onto and interfere with gp120. This improves the antibody's breadth—or extent to which it effectively targets many subtypes of HIV—and potency by an order of magnitude, according to Ron Diskin, a postdoctoral scholar in Bjorkman's lab at Caltech and the paper's lead author.

"Not only did we design an improved version of NIH45-46, our structural data are calling into question previous assumptions about how to make a vaccine in order to elicit such antibodies," says Diskin. "We hope that these observations will help to guide and improve future immunogen design."

By improving the efficacy of antibodies that can neutralize HIV, the researchers point to the possibility of clinical testing for NIH45-46G54W and other antibodies as therapeutic agents. It's also plausible that understanding effective neutralization by powerful antibodies may be useful in vaccine development.

"The results uncover the structural underpinnings of anti-HIV antibody breadth and potency, offer a new view of neutralization by CD4-binding site anti-HIV antibodies, and establish principles that may enable the creation of a new group of HIV therapeutics," says Bjorkman, who is also a Howard Hughes Medical Institute investigator.

Other Caltech authors on the study, "Increasing the Potency and Breadth of an HIV Antibody by Using Structure-Based Rational Design," include Paola M. Marcovecchio, Anthony P. West, Jr., Han Gao, and Priyanthi N.P. Gnanapragasm. Johannes Scheid, Florian Klein, Alexander Abadir, and Michel Nussenweig from Rockefeller University, and Michael Seaman from Beth Israel Deaconess Medical Center in Boston also contributed to the paper. The research was funded by the Bill & Melinda Gates Foundation, the National Institutes of Health, the Gordon and Betty Moore Foundation, and the German Research Foundation.

Written by Katie Neith

Deborah Williams-Hedges
626-395-3227
debwms@caltech.edu



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