La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV

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uffa2
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La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV

Messaggio da uffa2 » giovedì 28 febbraio 2019, 12:51

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Sappiamo che le nostre terapie offrono un’efficacia (non più) sorprendente nel controllare l’infezione da HIV, tanto da permetterci oramai di approcciare la nostra condizione in un modo impensabile fino a pochi anni fa.

È stato pubblicato, lo scorso 25 febbraio dal Journal of International Association of AIDS Care Providers, un articolo dal titolo seducente: “HIV Infection-Associated Frailty: The Solution for Now Is Antiretroviral Drugs: A Perspective”.
Stephen A. Klotz, MD, professore nella divisione di malattie infettive del Dipartimento di Medicina dell’Università dell’Arizona e autore principale dell’articolo, ricorda che in passato i pazienti con HIV/AIDS spesso soffrivano di fragilità estrema, in effetti, spesso “invecchiando di 10-15 anni” nell’aspetto e nella funzione.
Ebbene, secondo questo articolo, la fragilità legata all’infezione da HIV “sta rapidamente diventando uno spettro del passato”. Inoltre, grazie ai nuovi trattamenti, la lipodistrofia sfigurante (cambiamenti nel grasso corporeo che colpiscono alcuni pazienti) è “una triste nota storica dell’epidemia di HIV” indicando con ciò il suo superamento.
Abbiamo dimostrato che anni di terapia antiretrovirale possono riportare i pazienti in uno stato non fragile, inoltre la terapia antiretrovirale prolungata ripristina la funzione cellulare e il numero di cellule colpite dall’HIV”, afferma il dott. Klotz. “Recentemente abbiamo dimostrato un marcato miglioramento nei marcatori di invecchiamento nei pazienti affetti da HIV in terapia farmacologica antiretrovirale a lungo termine.”
Nell’articolo, gli autori scrivono che “più a lungo i pazienti assumevano la terapia, migliore era la funzione immunitaria delle cellule ospiti, non solo i loro numeri dei CD4 ma l’intero repertorio immunitario di coloro che rispondevano alla terapia, in un certo senso i pazienti stavano “diventando più giovani”, e i marcatori studiati hanno mostrato un notevole miglioramento avvicinandosi ai valori di quelli dei controlli non infetti.
Gli Autori si spingono a scrivere che “Ciò che è stato difficile documentare negli studi sull’HIV e la fragilità è il cambiamento dinamico che si verifica con i pazienti trattati con la terapia antiretrovirale; ogni volta lo stato fisico sembra migliorare.”

Le spiegazioni specifiche non sono date, è molto probabile che lo stop all’infezione, profondo e continuo nei pazienti che rispondono alla terapia antiretrovirale, lasci il sistema immunitario e tutto il corpo liberi di riprendere la strada verso la normalità e recuperare quelle condizioni che l’infezione attiva pregiudica.

L’articolo pubblicato da Klotz et al. non cambierà le nostre esistenze, ma è un altro mattone del muro che in questi anni è stato costruito: contro le leggende nere che ancora “qualcuna” agita per piazzare i propri presunti intrugli vaccinari, l’unico vero effetto collaterale delle terapie antiretrovirali è che fanno bene oltre il controllo dell’HIV: prima si inizia la terapia prima iniziano i vantaggi, che crescono anno dopo anno, liberando dal virus, rendendo non contagiosi e permettendo un tranquillo, lento invecchiamento…

Bibliografia:
Stephen A. Klotz, Nicole Bradley, Shannon Smith, Nafees Ahmad. HIV Infection-Associated Frailty: The Solution for Now Is Antiretroviral Drugs: A Perspective. Journal of the International Association of Providers of AIDS Care (JIAPAC), 2019; 18: 232595821983104 DOI: 10.1177/2325958219831045


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Mandrake
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Re: La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV

Messaggio da Mandrake » giovedì 28 febbraio 2019, 13:16

Bellissimo articolo!



uffa2
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Re: La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV

Messaggio da uffa2 » giovedì 28 febbraio 2019, 14:57

Io sono un signore di mezza età, oramai su questa barca da una dozzina di anni, ricordo i volti del “vecchio HIV” e i timori di fronte a diagnosi e terapie che ho letto e riletto su queste pagine.
Come ho già scritto prima, questo articolo “non cambierà le nostre esistenze”, però ci conferma tante cose, che oramai diamo un po’ per scontate, non solo la nostra “sicurezza sanitaria” ma soprattutto la nostra attesa di benessere.
È vero, prima abbiamo (io sicuramente) dovuto faticare a convincerci del fatto che le cose sarebbero andate avanti, ma ora il panorama è chiaro: le terapie non si limitano a bloccare il virus, facendo quello ci liberano dalle conseguenze dell’infezione, alleggeriscono il corpo dal peso di una lotta quotidiana difficile e, anche grazie al fatto che siamo controllatissimi, ci danno la possibilità di una qualità vita veramente elevata.
È incredibile come in pochi anni tutti i luoghi comuni sulle terapie siano oramai ribaltati. Ci possono naturalmente essere casi particolari, ma la generalità è rappresentata da elevata tollerabilità, effetti collaterali insignificanti e soprattutto multiple ricadute positive. Di fronte a questo, a me l’idea di perdere tempo dietro a “vaccini” che hanno l’unico obiettivo di sospendere le terapie, lasciare il mio sistema immunitario a combattere da solo anziché proteggerlo con un’arma potente che lotta al posto suo, mi pare una follia.


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Silente1982
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Re: La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV

Messaggio da Silente1982 » venerdì 1 marzo 2019, 8:57

Questi articoli rincuorano e non poco.
Spesso i forum funzionano come i giornali: solo le pessime notizie tirano.

Questo genere di articoli sono in grado di trasformare il giorno in un sogno.



uffa2
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Re: La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV

Messaggio da uffa2 » venerdì 1 marzo 2019, 11:39

Intervengo ancora in questo thread per quello che in politica si chiama “fatto personale”.

Avevo tredici anni, quando l’odiosa docente di italiano alle superiori diede una direttiva che mi ha sempre accompagnato “se è una vostra opinione spiegatela come tale, ma se affermate un fatto portate le prove”, da quarant’anni seguo pedissequamente questa regola, metto le referenze bibliografiche ovunque.
Ora, sulla nostra pagina Facebook qualcuno ha fatto dello humour sul contenuto di questo post e mi spinge a precisare un paio di cose.

Su HIVforum.info c’è una regola che vale per tutti: le opinioni sono libere, ma quando si affermano dei fatti servono le referenze.
Questa regola è rispettata anche dagli amministratori del forum, gli enunciati sono la traduzione letterale dell’articolo:

La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV, e li riporta in uno stato non fragile…
Improvement of patients’ immunity with ART led to a nonfrail state thus, reversing frailty.

…in un certo senso i pazienti “diventano più giovani”.
“The old adage that HIV infection added perhaps as many as 10 to 15 years to an individual’s age irrespective of their chronological age likely no longer applies. We found that the longer patients took ART, the better the immune function of host cells, not only their CD4 count numbers but the entire immune repertoire of those responding to ART.
In a sense the patients were “getting younger,” the markers we studied showed remarkable improvement approaching values of those of uninfected controls (specifically, there was a reduction in terminally differentiated markers and significant improvement in cytokine secretion in the presence of HIV-specific peptides).”

A margine: chi scrive è lieto di riconoscersi in questa scienza, pubblicata su un journal che non è “Frontiers” e che riflette l’esperienza comune: la permanenza in terapia antiretrovirale efficace non si limita a far sparire il virus, ma allontana e talora inverte quella coorte di condizioni che un tempo apparivano inevitabilmente associate all’infezione. Il meccanismo forse è da spiegare ma dal punto di vista dell’utilizzatore il risultato appare evidente.
Comprendo che (anche se non ci sono sue foto in leggins) il professor Klotz non abbia il sex appeal del direttore del Centro Nazionale AIDS, ma se devo credere a un racconto, preferisco quello di chi nel 2019 non sta a menarla sull’obiettivo di sospendere le terapie in cambio di improbabili benefici che vedremo il giorno della pensione, ampiamente superati da quelli immediati e visibili offerti della mia pastiglietta quotidiana.

Uffa.


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uffa2
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Re: La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV

Messaggio da uffa2 » venerdì 1 marzo 2019, 11:48

Silente1982 ha scritto:
venerdì 1 marzo 2019, 8:57
Questi articoli rincuorano e non poco.
Spesso i forum funzionano come i giornali: solo le pessime notizie tirano.

Questo genere di articoli sono in grado di trasformare il giorno in un sogno.
Hai ragione Silente, oramai la caccia ai clic su internet si fa aggiungendo il sale sulle ferite... qui siamo gente perbene però, conosciamo un solo modo di fare informazione, quello dei dati e senza troppi strombazzamenti, alla lunga è quello che dà più soddisfazioni ;-)


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Dora
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Re: La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV

Messaggio da Dora » venerdì 1 marzo 2019, 11:53

uffa2 ha scritto:
venerdì 1 marzo 2019, 11:39
Comprendo che (anche se non ci sono sue foto in leggins) il professor Klotz non abbia il sex appeal del direttore del Centro Nazionale AIDS, ma se devo credere a un racconto, preferisco quello di chi nel 2019 non sta a menarla sull’obiettivo di sospendere le terapie in cambio di improbabili benefici che vedremo il giorno della pensione, ampiamente superati da quelli immediati e visibili offerti della mia pastiglietta quotidiana.
Ma poi, chi lo dice che sotto quel camice serio serio il prof Klotz non indossi dei sexissimi leggins? :lol:


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uffa2
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Re: La terapia antiretrovirale riduce anche la fragilità nei pazienti affetti da HIV

Messaggio da uffa2 » venerdì 1 marzo 2019, 12:00

vuoi farmi diventare etero come questo qui?
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